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Eresia di Horus

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Eresia di Horus
parte della Grande Crociata
Data30.004 - 30.014 A.D.
LuogoEvento di dimensioni galattiche
CausaDefezione delle Legioni traditrici di Space Marine
EsitoVittoria Imperiale (morte di Horus e ferimento mortale dell'Imperatore)
Schieramenti
Imperium dell'umanità, Legioni lealiste degli Space Marine, Legioni lealiste di Skitarii e Titani del Mechanicum, Reggimenti dell'Esercito Imperiale, Adeptus Custodes e Sorelle del Silenzio.Legioni traditrici di Space Marine, Legioni traditrici di Skitarii e Titani del Mechanicum, Reggimenti traditori dell'Esercito Imperiale, Demoni del Caos.
Comandanti
Effettivi
9 legioni di Space Marines (passate durante il conflitto da 18 a 9), vari alleati9 legioni di Space Marines (passate durante il conflitto da 2 a 9), vari alleati
Perdite
(Imperatore), i Primarchi Sanguinius e Ferrus Manus, il perpetuo Ollanius Pius, svariati Marine e un gran numero di perdite civili e nell'Esercito Imperiale.Horus, molti Marine traditori, ed un elevato numero di perdite fra gli schieramenti traditori
Voci di conflitti immaginari presenti su Wikipedia

Nell'universo fittizio di Warhammer 40.000, l'Eresia di Horus è una guerra civile a livello galattico, che ha segnato la fine della Grande Crociata. È inoltre il titolo di un gioco di carte collezionabili prodotto da Sabertooth Games, e di un gioco fuori produzione della Games Workshop, che sono entrambi basati sugli eventi occorsi nell'universo di Warhammer 40.000.

Forge World sta attualmente producendo una serie di espansioni che forniscono le regole per giocare le Legioni di Space Marine ai tempi dell'Eresia di Horus e i Primarchi, oltre a campagne narrative che ricreano le battaglie più famose.

L'Eresia di Horus è anche una serie di libri prodotta da Black Library, una divisione di Games Workshop. È iniziata nel 2006 e attualmente è composta da trentasei romanzi, di cui dieci antologie, quattordici romanzi brevi, trentadue audiolibri, due libri dedicati ai copioni di determinati audiolibri, un artbook e una graphic novel. Black Library realizza questa serie in numerosi formati, infatti, spesso vengono pubblicati dei racconti brevi sotto forma di Ebook che successivamente vengono raccolti in antologie. Anche gli audiolibri vengono spesso realizzati in prosa in successive antologie.

La Grande Crociata[modifica]

Quando le tempeste del Warp che avevano tagliato fuori la Terra dal resto della Galassia cessarono, l'Era dei Conflitti ebbe fine e l'Imperatore organizzò e diede inizio alla sua Grande Crociata, una gigantesca campagna militare galattica con la quale lui e le sue armate avrebbero liberato i mondi umani dalla minaccia aliena, e riunito ancora una volta la razza umana sotto un'unica bandiera. Molto di tutto questo può essere letto altrove: è sufficiente dire che per riuscire in questo suo grande piano, l'Imperatore concepì i Primarchi, i suoi "figli" quasi divini, 20 possenti guerrieri geneticamente modificati che sarebbero stati i suoi Generali. Gli Dei del Caos furono invidiosi dei "figli" dell'Imperatore, perciò, quando i Primarchi erano ancora neonati, causarono un incidente nel suo laboratorio e scagliarono i vari Primarchi in vari punti della Galassia.

Durante la Grande Crociata, iniziata nel 798.M30[1], l'Imperatore ritrovò uno ad uno i Primarchi. Ogni Legione di Space Marine venne permeata del materiale genetico di un Primarca e così l'Imperatore, impossibilitato ad essere presente ovunque nel suo nascente Impero, delegò il suo potere in modo che ogni singolo Primarca comandasse la propria Legione. In seguito ciò si rivelò un errore strategico, in quanto molte delle Legioni arrivarono a venerare il proprio Primarca più dell'Imperatore stesso.

I 20 Primarchi e le loro Legioni erano le seguenti:

Primarca Legione Pianeta d'Origine Lealtà
Lion El'Jonson Angeli Oscuri Caliban IMPERIUM
[TUTTI I DATI CANCELLATI] [TUTTI I DATI CANCELLATI] [TUTTI I DATI CANCELLATI]
Fulgrim Figli dell'Imperatore Chemos CHAOS
Perturabo Guerrieri di Ferro Olympia CHAOS
Jaghatai Khan Furie Bianche Chogoris IMPERIUM
Leman Russ Lupi Siderali Fenris IMPERIUM
Rogal Dorn Magli Imperiali Inwit/Terra IMPERIUM
Konrad Curze Signori della Notte Nostramo CHAOS
Sanguinius Angeli Sanguinari Baal IMPERIUM
Ferrus Manus Mani di Ferro Medusa IMPERIUM
[TUTTI I DATI CANCELLATI] [TUTTI I DATI CANCELLATI] [TUTTI I DATI CANCELLATI]
Angron Thal'kr Divoratori di Mondi Nuceria/Bodt CHAOS
Roboute Guilliman Ultramarine Macragge IMPERIUM
Mortarion Guardia della Morte Barbarus CHAOS
Magnus il Rosso Stirpe dei Mille Prospero CHAOS
Horus Lupercal Lupi della Luna Cthonia CHAOS
Lorgar Aurelian Predicatori Colchis CHAOS
Vulkan Salamadre Notturno IMPERIUM
Corvus Corax Guardia del Corvo Deliverance IMPERIUM
Alpharius e Omegon Legione Alfa Sconosciuto CHAOS

Dopo 200 anni di duri conflitti, più di due milioni di mondi furono riuniti dall'Imperatore in nome dell'Umanità. Al Suo fianco stava Horus, Primarca della Legione dei Lupi della Luna, che aveva combattuto al servizio dell'Imperatore nei primi anni della Grande Crociata, il più capace dei suoi figli ritrovati. La lunga guerra forgiò un forte legame fra loro due, tanto da sembrare davvero padre e figlio. Ma ora l'Imperatore doveva consolidare il suo nuovo impero, e soprattutto attuare il prossimo passo del suo Grande Piano. Questo richiedeva la sua presenza sulla Terra e così, dopo la meravigliosa vittoria di Horus nella Crociata di Ullanor, avvenuta nel 000.M31, l'Imperatore chiese ad Horus di cambiare il nome della sua Legione da Lupi della Luna in Figli di Horus. Mai prima d'ora un simile onore era stato concesso, tanto che Horus inizialmente declinò l'offerta, per non offendere i suoi fratelli Primarchi, poi però accettò nel 003.M31 dopo il tragico incontro con l'ex comandante umano Eugen Temba. L'Imperatore inoltre proclamò Horus Signore della Guerra, guida suprema di tutte le armate dell'Imperium, e proclamò che il suo volere fosse che guidasse tutti gli altri Primarchi fino alla conclusione della Grande Crociata.

Questo annuncio sconvolse i Primarchi. Molti non capirono perché l'Imperatore li stesse lasciando ed ancor meno perché Horus dovesse avere il comando su di loro. Alcuni, come Sanguinius degli Angeli Sanguinari e Fulgrim dei Figli dell'Imperatore furono contenti del loro nuovo Comandante, mentre altri, come Angron dei Divoratori di Mondi e Perturabo dei Guerrieri di Ferro furono furiosi per il nuovo titolo di Horus. Ad accrescere la rabbia di Perturabo ci pensò il suo rivale: il Primarca Rogal Dorn, egli ed i suoi Magli Imperiali furono scelti dall'Imperatore e assegnati alla Terra come sua Guardia Pretoriana.

La Corruzione delle Legioni[modifica]

Durante la Grande Crociata, divenne ovvio che i Primarchi erano lontani da quegli esseri perfetti che sarebbero dovuti essere. Ogni Primarca era fisicamente e mentalmente divino, ma la sua personalità era debole come quella di ogni altro mortale. Durante la loro vita sui loro mondi natii, i Primarchi dovettero imparare l'umanità da meri uomini; per la maggior parte dei Primarchi, questo si manifestò con la presenza di debolezze più che umane in loro (per esempi specifici, si leggano le storie delle singole Legioni).

Il Pellegrinaggio di Lorgar e dei Predicatori[modifica]

Al contrario di quanto si pensi solitamente, il primo traditore non fu il Primarca Horus, ma il Primarca Lorgar con i suoi Predicatori. Essi condussero la loro spedizione durante la Grande Crociata portando la fede nell'Imperatore come divinità. Lorgar guidò la sua Legione alla ricerca dell'eliminazione di tutte le blasfemie e le eresie presenti all'interno del nuovo Imperium. Antichi testi e icone pagane furono bruciate, e innumerevoli innocenti squartati perché dimostravano insufficiente (o assente) zelo nella loro adorazione all'Imperatore. Riconvertirono al Culto dell'Imperatore vasti monumenti e grandi cattedrali che prima erano dedicati ad altri dei. Il progresso dei Predicatori durante la Grande Crociata fu lento, ma la dominazione degli sconfitti era completa.

L'Imperatore, d'altra parte, non gradì la mancanza di progresso che i Predicatori andavano mostrando, e fu ancora meno contento del loro sbandierato fanatismo religioso. L'Imperatore non voleva essere venerato come un dio, in quanto uno dei principali obiettivi della Grande Crociata era liberare l'umanità dal giogo della religione, e per questo l'Imperatore redarguì personalmente Lorgar, informandolo che i suoi compiti erano di liberare i mondi umani dalla schiavitù e l'oppressione delle razze aliene, non di schiavizzarli nuovamente sotto un'altra tirannia. Circa cinquant'anni prima dell'inizio dell'Eresia, l'Imperatore decise di dare una lezione a Lorgar su Monarchia, capitale del pianeta Khur e luogo di cui i Predicatori andavano più orgogliosi. Il Primarca Guilliman e i suoi Ultramarine ricevettero l'ordine di bombardare e radere al suolo Monarchia. Successivamente, l'Imperatore costrinse Lorgar e i Predicatori ad inchinarsi sui resti della città davanti a lui, Guilliman e Malcador il Sigillita. Dopo questo evento, alcuni Custodes vennero lasciati sulle navi dei Predicatori in modo da sorvegliarli.

Sebbene Monarchia fosse andata distrutta e la sua popolazione sterminata, ci fu una sopravvissuta di nome Cyrene, ritrovata da Argel Tal, Capitano della 7ª Compagnia dei Predicatori. La donna rimase cieca poiché assistette ad occhi aperti all'esplosione, perciò venne portata sulla flotta dei Predicatori, dove presto divenne la guida spirituale dell'intera Legione.

Col tempo, il Primarca Lorgar si convinse che la sua fede nell'Imperatore come dio fosse falsa, ma mantenne comunque la sua convinzione che la fede fosse centrale nella psiche umana. Per questo motivo ritornò sui passi della Vecchia Fede presente su Colchis, il pianeta su cui era cresciuto. Lorgar capì come tutte le fedi presenti nella galassia avessero un'origine comune e che, qualunque fosse la cultura di una civiltà, la fonte del potere fosse sempre oltre il velo della realtà. Così Lorgar intraprese il Pellegrinaggio nel luogo dove i mortali e gli dei si incontrano, comunemente conosciuto come Occhio del Terrore.

I Predicatori giunsero a Cadia, allora un pianeta non ancora facente parte dell'Imperium. Lì Lorgar ricevette conferma alle sue teorie grazie a Ingethel, una nativa di Cadia che le illustrò la Verità Primordiale ed effettuò un oscuro rituale a cui assistettero anche Argel Tal e il Custodes Vendatha. Il rituale prevedeva sacrifici umani e Vendatha si oppose, per questo venne ucciso a malincuore da Argel Tal. Il Custodes divenne il decimo sacrificio e subito dopo Ingethel raggiunse il rango di demone con il nome di Ingethel l'Ascesa.

Una volta concluso il rituale, la morte di Vendatha venne coperta da scuse inventate dai Predicatori e Ingethel guidò il Capitano Argel Tal e la sua 7ª Compagnia chiamata "Soli Seghettati" nel bel mezzo dell'Occhio del Terrore, mostrando loro il fallimento dell'Impero Eldar, uccidendo tutto il personale umano delle navi coinvolte e creando i primi astartes posseduti. Durante questo viaggio, Ingethel guidò Argel Tal e una manciata dei suoi compagni più fidati in quella che sembrò essere una visione ambientata nel laboratorio dell'Imperatore al tempo della creazione dei Primarchi. Solo dopo la visione si rivelò essere un vero e proprio viaggio nel tempo perché Ingethel ordinò ad Argel Tal di colpire un punto preciso dei macchinari del laboratorio, il cui danneggiamento provocò il famoso incidente che scagliò i Primarchi in vari punti della Galassia[2].

Tornati dall'Occhio, i Soli Seghettati tornarono dal resto della propria Legione, la quale utilizzò gli anni successivi per illuminare il genere umano e far conoscere loro la Verità Primordiale degli Dei del Caos. Ad un certo punto giunsero alla pianificazione dell'Eresia di Horus. Il Primo Cappellano dei Predicatori Erebus venne mandato dai Figli di Horus, dove presto divenne un consigliere di Horus ancora più fidato del Mournival, il suo Stato Maggiore.

Il tradimento di Horus[modifica]

Horus assunse il comando della Grande Crociata, e prese questo suo nuovo impegno con zelo. Tuttavia, c'era molto malcontento fra i ranghi dei Primarchi e gli altri compagni. Solo una manciata di Primarchi, Fulgrim e Mortarion per esempio, sembrarono essere fiduciosi in lui durante questo periodo di dissenso. Horus inoltre dissentiva da molti dei nuovi decreti dell'Imperatore, intesi a spostare il peso della tassazione e dell'amministrazione sui mondi appena conquistati. Ancora peggio, Horus cominciò a credere che stesse deludendo suo Padre e fu molto ferito dal fatto che l'Imperatore non rivelò a nessuno dei Primarchi, neanche al suo figlio prediletto, il motivo per cui si fosse recluso sulla Terra. I semi del rimorso e della frustrazione crebbero, e diedero presto pericolosi frutti.

Nel frattempo, l'Imperatore era sulla Terra per organizzare le infrastrutture dell'Imperium dell'Uomo. Creò il Concilio della Terra, un corpo di burocrati che avrebbe creato e amministrato secondo il Volere Imperiale e si sarebbe occupato delle leggi.

Le notizie della costituzione del Concilio della Terra e i suoi ultimi editti fecero infuriare ancora di più alcuni dei Primarchi. Non capivano perché loro, i grandi Campioni dell'Imperatore, non avessero trovato un posto in quel corpo legislativo. La fratellanza dei Primarchi fu spezzata poco per volta. Vecchie ruggini e rancori vennero alla luce. Horus si allontanò sempre di più dall'Imperatore, cercando solamente la gloria per sé e per la propria Legione.

Durante la loro spedizione, Horus e i sui Figli di Horus incontrarono una civiltà umana molto avanzata, chiamata Interex, la quale aveva creato strette alleanze con razze aliene come i Kinebrach. Horus cercò di assimilarli diplomaticamente nell'Imperium, organizzando un incontro su Xenobia Principis con i capi dell'Interex; all'incontro si presentò con al fianco il suo Mournival. Il Primo Cappellano Erebus dei Predicatori, approfittando di questa riunione, entrò di soppiatto nella Sala dei Dispositivi di Xenobia Principis e rubò un esemplare delle armi più famose dei Kinebrach, ovvero un pugnale chiamato Anathame con la capacità di riconoscere un bersaglio specifico e ferirlo mortalmente. L'Interex si accorse del furto e incolpò Horus e i la sua Legione, interrompendo immediatamente le trattative e dando inizio alla Battaglia di Xenobia Principis. Successivamente, tutto l'Interex venne annientato[3].

Fu sul mondo di Davin che il suo Fato fu rivelato ad Horus. Fu la seconda volta che la sua Legione fu assegnata a quel pianeta; dopo la loro precedente visita i Lupi Lunari avevano adottato le native istituzioni di Logge di Guerrieri. Pensando di aver incominciato una semplice fratellanza di guerrieri, le logge, data la loro natura segreta, diedero a Lorgar, Primarca della Legione dei Predicatori, e al suo Primo Cappellano Erebus lo strumento che necessitavano per manipolare Horus e i suoi figli favoriti. I Figli di Horus atterrarono su Davin, notando un'aria malsana e delle pozze melmose. Poco dopo, da queste pozze iniziarono ad uscire innumerevoli Zombi di Nurgle, i quali impegnarono la Legione in una lunga battaglia, durante la quale Horus ritrovò il governatore planetario Eugen Temba. Il Primarca si accorse subito di non affrontare un umano qualsiasi, perché Temba aveva inspiegabilmente acquisito velocità e forza impressionante. Durante lo scontro, Temba ferì Horus con uno speciale pugnale consegnatogli segretamente da Erebus, sebbene nessun Figlio di Horus venne mai a sapere che quel pugnale fosse proprio l'Anathame, il quale si rivelò essere non solo un'arma molto potente, ma anche corrotta da Nurgle. Horus venne riportato sulla nave ammiraglia Spirito Vendicativo, ma le sue condizioni continuarono a peggiorare e gli Apotecari non poterono intervenire in alcun modo, perciò Erebus persuase le logge dei Figli di Horus a farlo curare dagli sciamani di Davin. Durante i rituali, Horus ebbe una terribile visione del futuro a cui le sue azioni avrebbero portato, - l'Imperium come un impero repressivo dove l'Imperatore e alcuni dei Primarchi (ma non lui) erano venerati da masse fanatiche. Gli Dei del Caos raffigurarono se stessi come vittime dei poteri psionici dell'Imperatore, e senza interessi in quella galassia materiale. Il loro patto con Horus fu semplice: "Dacci l'Imperatore e noi ti daremo la galassia"[4].

Rinnegando il suo giuramento di fedeltà all'Imperatore, Horus indusse la sua Legione a venerare le miriadi di divinità del Caos. Poi si adoperò per portare molti dei suoi seguaci Primarchi al Caos, Angron dei Divoratori di Mondi, Fulgrim dei Figli dell'Imperatore e Mortarion della Guardia della Morte furono solo i primi a seguirlo, assieme a molti reggimenti dell'Esercito Imperiale e molte legioni di Titani.

Magnus il Rosso, Primarca della Legione della Stirpe dei Mille, previde le azioni di Horus servendosi dei poteri psionici, utilizzati nonostante fossero stati proibiti durante il Concilio di Nikaea. Si infiltrò nella visione di Horus su Davin, ma non riuscendo a fermare la sua follia, tentò di avvertire l'Imperatore dell'imminente tradimento[4]. Sapeva che avrebbe avuto la necessità di trovare un modo rapido di avvertire l'Imperatore, e come atto di disperazione e vendetta assieme, Magnus usò ancora i poteri psionici per inviare il suo messaggio all'Imperatore. Riunì alcuni dei suoi capitani più fidati, tra cui Ahriman, e preparò un rituale che gli avrebbe permesso di utilizzare un immenso potere psichico e manifestarsi davanti all'Imperatore per avvertirlo. Il rituale venne effettuato con successo e Magnus riuscì a penetrare le difese psichiche del Palazzo Imperiale, spezzando tutte quelle create dall'Imperatore e mandando in fumo il progetto per cui era tornato sulla Terra, ossia la costruzione del Trono d'Oro come passaggio per la Rete, la quale avrebbe sostituito il Warp come via di spostamento iperspaziale[5]. Rifiutando di credere che Horus, il suo più amato e fidato figlio lo avesse tradito, percepì erroneamente che il traditore fosse Magnus. L'Imperatore quindi ordinò a Leman Russ di mobilitare i suoi Lupi Siderali ed arrestare Magnus; Horus convinse Russ che Magnus fosse un traditore e che andasse eliminato.

Gli incidenti di Isstvan[modifica]

Preparazione e alleanze[modifica]

Molti dei successi di Horus furono facilitati dal lavoro sotterraneo che fece ben prima che i primi colpi fossero sparati su Isstvan. Aveva già fatto vacillare Angron e Mortarion, e Lorgar, responsabile della ribellione che stava nascendo, era con Horus. Tre delle Legioni più lealiste - gli Angeli Oscuri, gli Angeli Sanguinari e gli Ultramarine - e i loro Primarchi furono mandati in missioni lontane sia dalla Terra che da Isstvan. I Magli Imperiali e le Furie Bianche erano troppo vicini alla Terra per essere contattate senza destare sospetti, e Horus pensò, erroneamente, che Jaghatai Khan alla fine si sarebbe schierato al suo fianco.

Degli altri eventuali traditori, Konrad Curze dei Signori della Notte aveva spesso subito azioni disciplinari dall'Imperatore e Perturabo era così pieno di odio nei confronti dell'Imperatore e di Rogal Dorn, che fu uno scherzo per Horus assicurarsi la lealtà di questi due Primarchi. La Stirpe dei Mille non decise spontaneamente di unirsi ad Horus, ma vi fu costretta dalle trame di Horus e dalle conseguenti azioni dell'Imperatore.

Alpharius e Omegon della Legione Alfa ebbero un incontro con un'organizzazione chiamata Cabala, composta da molte razze aliene (tra cui una molto simile agli Antichi), la quale utilizzò le proprie previsioni del futuro per rivelare i possibili finali dell'Eresia di Horus. Se avesse vinto l'Imperatore, la galassia sarebbe andata incontro ad un'epoca di guerra eterna (il Warhammer 40.000 che tutti conoscono) che sarebbe finita con la vittoria degli Dei del Caos; se avesse vinto Horus, sarebbe passato poco tempo prima che una scintilla scattasse nella mente di Horus, riportandolo immediatamente alla lucidità e facendolo rendere conto di tutti i suoi sbagli. Questo avrebbe portato Horus a scatenare una nuova guerra che avrebbe portato all'estinzione della razza umana, ma anche alla sconfitta degli Dei del Caos. La Cabala e i due Primarchi volevano sconfiggere la minaccia del Caos, perciò la Legione Alfa si schierò dalla parte di Horus, pur rimanendo leali all'Imperatore e alla sua intenzione di eliminare gli Dei del Caos, confidata ai Primarchi tramite le varie rivelazioni fatte dalla Cabala[6].

Le restanti Legioni - la Guardia del Corvo, le Salamandre, le Mani di Ferro e i Lupi Siderali - rimasero fedeli all'Imperatore, tanto che tutte tranne i Lupi pagarono duramente questa lealtà nelle battaglie successive.

Oltre alle Legioni, Horus aveva già traviato l'Adepto Regulus con la promessa degli STC riscoperti durante la guerra con la Fratellanza Tecnocratica, lasciando supporto Mechanicus alle armate del Signore della Guerra. Queste promesse di conoscenza proibita furono i primi passi che portarono allo Scisma di Marte, una guerra sul pianeta rosso che divise anche il Mechanicum tra l'Imperatore e Horus[7].

Isstvan III[modifica]

I primi segni che Horus e la sua Legione si fossero votati al Caos furono evidenti quando Horus usò armi biologiche per eliminare gli abitanti di Istvaan III. Il Governatore Planetario di Isstvan III aveva dichiarato la sua indipendenza dall'Imperium e il Consiglio della Terra aveva incaricato Horus di riconquistare quel mondo. Quest'ordine aiutò i futuri piani di Horus. Quando le Legioni dei Divoratori di Mondi, dei Figli dell'Imperatore e della Guardia della Morte raggiunsero i Figli di Horus, il Signore della Guerra attuò il suo piano, e, sfruttando gli ordini del Consiglio, ammassò le sue truppe nel sistema di Isstvan.

Horus aveva un piano secondo cui avrebbe distrutto tutti gli elementi delle sue Legioni che ancora erano leali all'Imperatore. Dopo un lungo bombardamento, Horus mandò tutti questi marine di cui non poteva fidarsi (principalmente gli Space Marine di origine terrestre, ovvero reclutati prima che la loro Legione venisse affidata ad un Primarca) sulla superficie del pianeta, col pretesto di riconquistarlo per l'Imperium. Invece, al momento della vittoria, questi marine lealisti furono traditi, quando bombe-virus cominciarono a piovere sul pianeta. Comunque, alcuni marine leali all'Imperatore erano rimasti a bordo delle loro navi, e mentre Istvaan III moriva, essi combatterono disperatamente per avvertire i loro fratelli sulla superficie. Il loro sacrificio salvò la vita di molti Space Marine, poiché li mise in grado di mettersi al riparo prima che le bombe colpissero. La popolazione di Isstvan III non fu così fortunata. Sedici miliardi di persone furono uccise, e si dice che lo shock di così tante morti simultanee fu sentito attraverso la galassia dall'Imperatore stesso, che seppe all'istante che qualcosa era andato storto. Un contingente di Marine lealisti comandati da Nathaniel Garro, Capitano della 7ª Compagnia della Guardia della Morte scappò dalla flotta che orbitava attorno a Isstvan III, e fece ritorno sulla Terra per avvertire l'Imperatore.

il Primarca Angron, della Legione Divoratori di Mondi, resosi conto del fatto che le bombe-virus non erano state del tutto efficaci, cadde in preda alla collera, e sbarcò sul pianeta alla guida di 50 Compagnie di Space Marine della sua Legione. Horus, che non voleva perdere altro tempo, si infuriò con Angron per avergli fatto rimandare i suoi piani, ma comunque lo rinforzò con elementi dei Figli di Horus e della Guardia della Morte. I rimanenti lealisti, sotto il comando di Saul Tarvitz, Capitano della 10ª Compagnia dei Figli dell'Imperatore, combatterono su Isstvan III coraggiosamente contro i loro Primarchi che li avevano così incredibilmente traditi. La battaglia infuriò per molto tempo e si verificarono molti eventi degni di essere ricordati. Il Capitano Lucius della 13ª Compagnia dei Figli dell'Imperatore inizialmente era schierato tra i sopravvissuti lealisti, ma l'invidia lo portò al tradimento. Una volta ucciso il Primo Cappellano traditore dei Figli dell'Imperatore sulla sommità di un Land Raider, quasi nessuno notò la sua vittoria perché le attenzioni erano concentrate su Saul Tarvitz, apparente salvatore degli Space Marine lealisti. Questo portò Lucius a contattare Lord Eidolon, Primo Capitano dei Figli dell'Imperatore e passare dalla parte di Horus per poter riottenere il proprio rango nella Legione, ma avrebbe dovuto fare solo una cosa: uccidere un gruppo di trenta Astartes che stavano difendendo le linee lealiste in modo da aprirle e permettere ai traditori di effettuare il loro assalto finale. Lucius accettò e portò a termine il suo incarico e cercò anche di uccidere Saul Tarvitz in un duello uno contro uno, ma alla fine perse e dovette fuggire.

Un altro scontro importante fu quello del Mournival, lo Stato Maggiore della Legione dei Figli di Horus. Era composto da Ezekyle Abaddon (Primo Capitano dei Figli di Horus), Horus Aximand (Capitano della 5ª Compagnia), Tarik Torgaddon (Capitano della 2ª Compagnia) e Garviel Loken (Capitano della 10ª Compagnia). I primi due tradirono, mentre Garviel Loken e Tarik Torgaddon rimasero lealisti. Su Isstvan III si verificò un doppio duello: Aximand contro Torgaddon e Loken contro Abaddon. Il primo duello terminò con la decapitazione di Torgaddon, mentre il secondo con la sconfitta di Loken, ma non la morte. Abaddon lasciò Loken a terra, ferito ed esausto. Poco dopo un edificio gli crollò addosso poiché i passi del Titano Imperatore Dies Irae stavano causando dei terremoti[8].

Alla fine Horus non volle più tollerare l'attesa, così ordinò la ritirata e, prima di andarsene, lanciò delle bombe incendiarie sul pianeta.

Il volo dell'Eisenstein e i Cavalieri Erranti[modifica]

Nel frattempo, i settanta Marine lealisti condotti dal Capitano Nathaniel Garro, comandante della 7ª Compagnia della Guardia della Morte requisirono la fregata Imperiale "Eisenstein" e, sfuggendo alle armate di Horus, riuscirono a lasciare il sistema di Isstvan per l'Immaterium. La Eisenstein era pesantemente danneggiata, tutti i suoi astropati erano morti, ed il suo unico Navigator era ferito a morte. Comunque Garro riuscì ad attrarre l'attenzione di navi Lealiste di passaggio impostando i propulsori Warp per l'autodistruzione ed espellendoli dalla nave. Rogal Dorn, Primarca dei Magli Imperiali, era in attesa tra i flussi del Warp con la sua flotta e i suoi navigatori rilevarono la detonazione dei propulsori Warp della Eisenstein. Seguendo rapidamente una rotta verso il luogo del segnale, Dorn incontrò Garro, che gli spiegò tutto ciò che era successo[9].

L'Eisenstein fu così in grado di raggiungere la Terra, permettendo ai leali marine di riferire le atrocità accadute nel sistema di Isstvan. Si dice che senza questa informazione, l'Imperium si sarebbe trovato in una posizione ancora peggiore per rispondere alle successive mosse di Horus.

Il destino di questi settanta marine è sconosciuto. Alcuni pensano che abbiano continuato a combattere per l'Imperatore finché la morte non li richiamò, altri continuano a pensare che siano stati trattati come traditori, oppure che il loro seme genetico fosse stato usato per generare altri capitoli dalle origini sconosciute. Il romanzo The Flight of the Eisenstein però lascia intendere come nacque L'Inquisizione, con il discorso di Malcador il Sigillita fatto al Capitano Nathaniel Garro della Guardia della Morte, al Capitano Iacton Qruze (ormai ex Capitano della 3ª Compagnia dei Figli di Horus, anch'esso rimasto leale) e la Sorella del Silenzio Kendel, dicendo che aveva bisogno di persone determinate che potessero affrontare alieni, eretici e demoni. Questo discorso, infatti, richiama alle tre branche dell'Inquisizione: Ordo Malleus (contro i demoni), Ordo Xenos (contro gli alieni) e Ordo Hereticus (contro gli eretici)[9].

Successivamente Garro viene reclutato da Malcador come primo Cavaliere Errante, un nuovo gruppo di Astartes che si sarebbe occupato di molte missioni in incognito in diverse parti della galassia. Dopo di lui vennero reclutati molti altri Space Marine, alcuni dei quali reduci delle Legioni Traditrici e rimasti leali all'Imperatore. Dopo l'Eresia di Horus, otto Cavalieri Erranti sarebbero diventati i primi otto Gran Maestri dei Cavalieri Grigi. I Cavalieri Erranti attualmente conosciuti sono i seguenti:

  • Nathaniel Garro, precedentemente Capitano della 7ª Compagnia della Guardia della Morte.[9]
  • Iacton Qruze, precedentemente Capitano della 3ª Compagnia dei Lupi della Luna. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Tylos Rubio, precedentemente Bibliotecario della 21ª Compagnia degli Ultramarine. Reclutato da Garro durante la Battaglia di Calth[11].
  • Macer Varren, precedentemente Capitano della 12ª Compagnia dei Divoratori di Mondi. Arrivato nel sistema solare con una nave piena di Astartes sopravvissuti, venne reclutato da Garro dopo un tradimento avvenuto sulla nave che alla fine portò alla sua distruzione[12].
  • Garviel Loken, precedentemente Capitano della 10ª Compagnia dei Lupi della Luna (Figli di Horus). Sopravvissuto incredibilmente alle ultime bombe lanciate su Isstvan III, impazzì perché convinto che la morte non lo volesse, incominciò a parlare con la testa mozzata di Torgaddon, si convinse di essere l'ultimo lealista rimasto nella galassia e adottò il nome Cerberus, dimenticando la sua vera identità. Garro, Rubio e Varren lo raggiunsero e gli fecero riacquistare la ragione, scoprendo il suo vero nome e reclutando subito dopo nei Cavalieri Erranti[13].
  • Severian, precedentemente semplice Space Marine dei Lupi della Luna facente parte della Schiera Crociata[14][10].
  • Tubal Cayne, precedentemente Space Marine dei Guerriero di Ferro facente parte della Schiera Crociata. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Ares Voitek, precedentemente Padre del Ferro delle Mani di Ferro. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Bror Tyrfingr, precedentemente Space Marine dei Lupi Siderali[10].
  • Rama Karayan, precedentemente Space Marine della Guardia del Corvo. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Altan Nohai, precedentemente Apotecario delle Furie Bianche. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Callion Zaven, precedentemente spadaccino dei Figli dell'Imperatore. Ucciso a bordo dello Spirito Vendicativo[10].
  • Ison, precedentemente Bibliotecario dalla provenienza sconosciuta. Per ragioni ignote, odia la propria Legione[15].
  • Dravian "Carrion" Klayde, precedentemente Techmarine novizio della Guardia del Corvo. Reclutato personalmente da Malcador. Disperso su Marte e creduto morto da Malcador[16].
  • Predatore Nemeo, precedentemente un veterano degli Angeli Oscuri e poi leader del gruppo di Blackshield chiamato Confraternita Oscura. Garro, Accompagnato da Rubio e Zaven, lo reclutò durante il Conclave di Optera.[17]
  • Revuel Arvida, precedentemente Sergente della 4ª Compagnia della Stirpe dei Mille. Reclutato dal Capitano dell'Esercito Imperiale Khalid Hassan dopo la Battaglia di Catallus.[18]
  • Fel Zharost, precedentemente Capo Bibliotecario dei Signori della Notte. Esiliato prima del tradimento della Legione, fugge sulla Terra e si nasconde. Viene ritrovato e portato davanti a Malcador, per poi essere reclutato nei Cavalieri Erranti.[19]
  • Bajun Kyda, precedentemente uno degli Space Marine della Guardia della Morte che fuggì con Garro sulla Eisenstein. Dopo essere stato reclutato nei Cavalier Erranti, muore durante la sua prima missione su Proxima Majoris.[20]
  • Helig Gallor, precedentemente uno degli Space Marine della Guardia della Morte che fuggì con Garro sulla Eisenstein.[20]

Il Massacro del Punto di Atterraggio[modifica]

In risposta al tradimento di Horus, l'Imperatore inviò sette Legioni di Space Marine su Isstvan V per affrontare il Signore della Guerra. Queste Legioni erano le Mani di Ferro, le Salamandre, la Guardia del Corvo, i Signori della Notte, la Legione Alfa, i Guerrieri di Ferro e i Predicatori. Avendoli appena equipaggiati con nuove armature potenziate ed equipaggiamenti migliorati, era speranza dell'Imperatore che non solo avrebbero soverchiato l'esercito di Horus per numero, ma che avrebbero avuto sia il vantaggio tattico dato dall'equipaggiamento che l'effetto sorpresa.

Le Mani di Ferro, le Salamandre e la Guardia del Corvo furono sbarcate con la prima ondata, e attaccarono le forze ribelli. Riuscirono a stabilire una testa di ponte sul pianeta, ma scoprirono troppo tardi che le quattro Legioni che stavano arrivando come rinforzo avevano di fatto dichiarato la loro lealtà ad Horus e al Caos. Intrappolati tra due armate di traditori, le tre Legioni Lealiste subirono perdite a migliaia, in quello che sarebbe divenuto noto come il Massacro del Punto d'Atterraggio, inoltre il Primarca delle Mani di Ferro Ferrus Manus fu ucciso dal Primarca Fulgrim dei Figli dell'Imperatore durante un duello nel cuore degli scontri[21]. Si pensa che Alpharius, Primarca della Legione Alfa, pianificò l'operazione con Horus. Delle tre Legioni rimaste leali all'Imperatore, solo una manciata di Space Marine scampò al massacro, incluso il Primarca Corax della Guardia del Corvo, gravemente ferito[22]. Vulkan, Primarca delle Salamandre, anch'esso ferito, venne rapito da Konrad Curze, Primarca dei Signori della Notte[23].

I lunghi anni dell'Eresia[modifica]

Dopo il Massacro del Punto di Atterraggio, fu chiaro che nove delle diciotto legioni note si erano votate al Caos. Horus dichiarò apertamente che non avrebbe più seguito l'Imperatore, credendolo immeritevole delle battaglie combattute nel suo nome, e prese il comando delle Legioni Traditrici, supportato da elementi provenienti dall'Esercito Imperiale, dal Mechanicum, dalla Flotta Imperiale e da manifestazioni demoniache del Caos. Il loro obiettivo divenne presto chiaro: la Terra, il cuore dell'Imperium.

Il fato di Vulkan[modifica]

Konrad Curze, psicopatico Primarca dei Signori della Notte era riuscito a catturare il Primarca Vulkan, delle Salamandre cercando poi di ucciderlo in tutti i modi, ma le sue abilità da "Perpetuo" gli permisero ogni volta di rigenerarsi. Gli venne tagliata la gola, venne decapitato, pugnalato al petto per poi strappare gli arti uno ad uno, sventrato, fucilato da centinaia di fucili requiem a corta distanza contemporaneamente, lasciato nei condotti di ventilazione dei motori della nave e persino scagliato nello spazio completamente nudo, ma nulla riuscì ad ucciderlo definitivamente, ogni volta Vulkan si rigenerava. Curze, annoiato e frustrato dal suo insuccesso, decise di far ammettere a Vulkan di essere un mostro non migliore di lui. Successivamente ordinò agli sciamani Daviniti al suo servizio di creare prove per Vulkan e assicurarsi sempre di fargliele fallire facendo morire degli innocenti, cercando di farlo impazzire totalmente. Quando anche questo tentativo fallì, Curze decise di finire con un duello. Liberò Vulkan in un enorme labirinto ideato dal Primarca Perturabo dei Guerrieri di Ferro al cui centro si trovava Dawnbringer, il martello di Vulkan inizialmente forgiato come dono per Horus. Quando Vulkan recuperò il proprio martello, riuscì a sconfiggere Curze e ad attivare il sistema di teletrasporto incorporato nell'arma. Vulkan venne scagliato dall'altra parte della galassia, raggiungendo l'atmosfera esterna di Macragge, venendo carbonizzato durante il suo attraversamento e con la speranza di risvegliarsi al sicuro tra gli Ultramarine[23].

La Battaglia di Prospero[modifica]

Quando Magnus il Rosso, Primarca della Legione di Space Marine della Stirpe dei Mille effettuò il rituale che gli permise di manifestarsi davanti all'Imperatore all'interno del Palazzo Imperiale sulla Terra, in modo da avvertirlo del tradimento di Horus, le cose non andarono come sperava. Innanzitutto l'Imperatore non credette a tale avvertimento, non poteva minimamente concepire un tradimento da parte di Horus, il suo figlio prediletto, ma in realtà non fu quello a farlo adirare maggiormente. Fu la violazione dell'Editto di Nikaea da parte di Magnus (che aveva espressamente vietato l'uso di arti psioniche tra i Primarchi e le Legioni di Space Marine) e la distorsione nel Warp da lui causata, la quale comportò la distruzione del reale progetto del Trono d'Oro. Esso puntava alla creazione di un Portale della Rete che avrebbe permesso al genere umano di fare un ulteriore passo avanti, abbandonando i pericoli del Warp e viaggiando attraverso una dimensione sicura e priva di demoni. La collera dell'Imperatore fu grandissima e ordinò a Leman Russ, Primarca dei Lupi Siderali di raggiungere il pianeta Prospero e arrestare Magnus. Successivamente, Horus contattò Russ e subdolamente gli disse che i nuovi piani comportavano l'uccisione di Magnus e lo sterminio della Stirpe dei Mille. Russ, non potendo essere al corrente del tradimento del fratello, obbedì.

La Battaglia causò perdite vastissime nella Stirpe dei Mille, ma anche i Lupi Siderali subirono molte perdite. Durante la Battaglia, Magnus offrì la sua fedeltà a Tzeentch (sebbene il romanzo A Thousand Sons mantenga l'evento leggermente velato) e molti compagni di Ahriman, Capo Bibliotecario della Stirpe dei Mille, morirono. Le piramidi dei vari Culti della Stirpe dei Mille vennero distrutte, una delle quali, più precisamente quella del Culto Corvidae, venne abbattuta a causa della caduta del Titano Warlord Canis Vertex, temporaneamente controllato psionicamente da Khalophis, il Magister Templi del Culto Pyrae. Magnus si rifiutò di partecipare alla Battaglia, poiché distrutto da vari sensi di colpa, ma alla fine ideò un piano per far fuggire i sopravvissuti e distrasse suo fratello Leman Russ affrontandolo. Il piano consisteva nel radunare i sopravvissuti nella Piramide di Photep ed effettuare un rituale che li avrebbe teletrasportati fuori da Prospero. Magnus il Rosso donò al suo primo sottoposto Ahriman il famoso Libro di Magnus e gli ordinò di recitare delle determinate parole. Alla fine il Primarca riuscì nel portare a termine il rituale e la Stirpe dei Mille riuscì ad evitare l'estinzione. La Stirpe dei Mille venne teletrasportata su Sortiarius, situato nell'Occhio del Terrore e conosciuto anche con il nome di Pianeta degli Stregoni.

Nel 41° millennio, Magnus e la Stirpe dei Mille risiedono ancora su questo pianeta. Il numero di sopravvissuti fu 1242, numero la cui somma delle cifre fa 9, ossia il numero sacro di Tzeentch.

La storia della Battaglia di Prospero contiene due riferimenti alle opere di H.P. Lovecraft. Il primo si presenta quando la Stirpe dei Mille sta cercando di salvare la più grande quantità di conoscenza disponibile, oltre a loro stessi. Il Capo Bibliotercario della Legione Ahriman, mentre cita alcuni documenti, nomina i Manoscritti Pnakotici. Successivamente, mentre la Stirpe sta raggiungendo la Piramide di Photep, Ahriman fa notare la presenza di una statua dedicata allo "Studioso pazzo Alhazred". Questo nome si riferisce ad Abdul Alhazred, personaggio che, nelle opere di Lovecraft, scrisse il Necronomicon.

Lo Scisma di Marte[modifica]

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La Battaglia di Signus Prime[modifica]

Signus Prime era il pianeta principale di Signus Cluster, un sistema formato da tre stelle, sette Mondi Formicaio e quindici lune. Un tempo importante centro industriale, il sistema di Signus cadde preda degli agenti del Caos durante i giorni bui dell'Eresia di Horus. In breve tempo tutto il sistema divenne un regno del Caos, un complesso di mondi demoniaci sotto il dominio di Kyriss il Perverso, Demone Maggiore di Slaanesh. Kyriss scelse per sé, come suo palazzo, la vasta Cattedrale del Marchio su Signus Prime e la sua orda demoniaca imperversò indisturbata su tutto il sistema, distruggendo centinaia di anni di civiltà e annientando diversi pianeti. L'intera popolazione fu macellata o ridotta in schiavitù e ogni speranza aveva ormai abbandonato i disperati abitanti del sistema Signum.

Nel tentativo di dividere le forze lealiste, Il Signore della Guerra Horus aveva mandato le ignare Legioni di Space Marine che non potevano essere convertite alla sua causa ai confini più remoti dello spazio Imperiale. Escogitando tremende trappole, il suo obiettivo era quello di distruggere queste Legioni lealiste o impantanarle in guerre lontane, impossibilitate a portare soccorso all'Imperatore finché non fosse stato troppo tardi. Consultandosi con Erebus, Primo Cappellano della Legione Traditrice dei Predicatori, Horus decise che avrebbe potuto usare il difetto del seme genetico della Legione degli Angeli Sanguinari, noto come Sete Rossa, a suo vantaggio eliminando il Primarca Sanguinius e convertendo gli Angeli Sanguinari come discepoli di Khorne.

In realtà ci fu molta discordia su come gestire gli Angeli Sanguinari tra le forze del Caos e sulla strategia globale. Il Demone Maggiore di Slaanesh Kyriss, e il Primo Cappellano dei Predicatori Erebus volevano convertire Sanguinius alla causa caotica portandolo dalla loro parte. Horus invece voleva la morte di Sanguinius e la sua Legione di Angeli Sanguinari totalmente in mano a Ka'Bandha, Demone Maggiore di Khorne. Horus infatti vedeva suo fratello Sanguinius come un potenziale rivale all'interno dei suoi ranghi.

Horus inviò un distaccamento della Legione dei Predicatori, sotto il comando del Cappellano Tanus Kreed, ad informare gli ignari Angeli Sanguinari che erano stati incaricati dal Signore della Guerra Horus di ripulire il sistema di Signus Cluster, che Horus informava essere caduto sotto il controllo di xenos alieni noti come Nephilim. Sanguinius non aveva motivo di dubitare del suo fratello Primarca e non era a conoscenza del tradimento avvenuto nel sistema di Isstvan. Così, inconsapevole, si incamminò alla cieca dritto nella trappola preparata per lui. Horus, inoltra, tentò subdolamente Sanguinius comunicandogli che i Nefilim potevano aver sviluppato una tecnologia capace di curare la Sete Rossa.

All'arrivo nel sistema di Signus, gli Angeli Sanguinari osservarono strani fenomeni cosmici. Un'oscura membrana copriva l'intero sistema. Sul mondo di Holst, gli Angeli Sanguinari inviarono una forza per la ricerca di sopravvissuti umani, ma furono attaccati da creature mutate nascoste tra le macerie. Il mondo corrotto fu sottoposto a Exterminatus. I veri problemi iniziarono su Signus Prime, dove poteri perniciosi si scatenarono sulla flotta della Legione. Molti membri umani dell'equipaggio, esposti ai poteri demoniaci impazzirono, uccidendosi a vicenda e attaccando gli stessi Angeli Sanguinari che furono costretti a contenerli. In mezzo a questo caos, il Custode dei Segreti Kyriss il Perverso inviò un'immagine di sé stesso direttamente nella camera di Sanguinius, sfidando il Primarca ad attaccare. Il Signore degli Angeli Sanguinari accettò la sfida. Subito dopo, però, l'esercito imperiale sotto il comando dell'Ammiraglio Atena Du Cade (che era tra coloro che avevano perso la sanità mentale) bombardò l'ammiraglia degli Angeli Sanguinari “Lacrima Rossa” che fu obbligata ad un atterraggio di emergenza sulla superficie di Signus Prime. Sanguinius tuttavia non perse tempo. Atterrati sul pianeta egli guidò personalmente le proprie Compagnie d'Assalto in un attacco al palazzo di Kyriss; la Cattedrale del Marchio. La battaglia infuriò feroce, gli Angeli Sanguinari si scontrarono con le Legioni Demoniache e fanatici Cultisti del Caos, coordinati nell'assalto alla Cattedrale dal loro Primarca Sanguinius, il Primo Capitano degli Angeli Sanguinari Raldoron e Meros, Apotecario della 9ª Compagnia.

Come Sanguinius e le sue forze arrivarono al palazzo di Kyriss il Perverso, un massiccio Demone Maggiore colore del sangue si frappose ad incontrarli. Il suo nome era Ka'Bandha, Demone Maggiore di Khorne. Ka'Bandha tentò di convertire Sanguinius alla causa del suo Dio, ma il Signore degli Angeli Sanguinari non si lasciò influenzare e attaccò il Demone. Ka'Bandha fu ferito, ma a sua volta riuscì ad atterrare e immobilizzare Sanguinius gettandolo a terra, le gambe schiacciate dalle bobine della sua frusta. Il Primarca guardò impotente Ka'Bandha aprirsi la strada e massacrare più di 500 Angeli Sanguinari. Egli richiamò uno miasma di energia maligna generata da un dispositivo noto come il Ragefire, che danneggiato il pianeta e causò un massiccio trauma psichico. Questo unito allo stato di sofferenza in cui riversava il loro Primarca Sanguinius sbloccò qualcosa di oscuro nei membri della Legione degli Angeli Sanguinari: La Furia Nera.

Con la caduta del loro Signore e la morte dei loro fratelli, gli Angeli Sanguinari vennero consumati da una rabbia oscura che li spinse contro l'orda demoniaca con la furia di un berserker. Nella loro rabbia, Angeli Sanguinari guidati da Nassir Amit, Capitano della 5ª Compagnia, massacrarono anche un gruppo di Lupi Siderali che si erano precedentemente aggregati alla flotta di Sanguinius come ordinato dal loro Primarca Leman Russ. Alcuni membri della Legione degli Angeli Sanguinari tuttavia, tra cui un gruppo di ex Bibliotecari guidati da Mkani Kano (l'Ordine dei Bibliotecari era stato messo fuori legge dal Concilio di Nikaea e i Bibliotecari delle Legioni di Space Marine erano stati reintegrati come comuni Space Marine), furono in grado di resistere alla Furia Nera e risvegliarono Sanguinius utilizzando i loro proibiti poteri psionici. Risvegliatosi, Sanguinius si lanciò nuovamente contro Ka'Bandha e, nonostante le ferite, questa volta riuscì a sconfiggere e ricacciare il Demone Maggiore nel Warp.

Intanto Signus Prime fu completamente epurato dagli Angeli Sanguinari scatenati, e fu solo dopo che ogni demone e cultista venne ucciso che gli Angeli Sanguinari riacquistarono la lucidità. Tuttavia il Demone Maggiore Kyriss il Perverso, provò ancora a convertire Sanguinius e gli offrì un patto: se il Primarca fosse passato al Caos egli avrebbe definitivamente guarito la sua Legione dalla terribile maledizione della Sete Rossa. L'alato Primarca, desideroso di salvare i suoi figli da tale terribile situazione vacillò sull'orlo dell'abisso, ma fu salvato dal sacrificio di un semplice Apotecario della sua Legione, Meros, Apotecario della 9ª Compagnia degli Angeli Sanguinari sotto il comando del Capitano Furio, Capitano della 9ª Compagnia, si fece pervadere volontariamente dalla Sete Rossa, diventando ricettacolo di un Demone del Warp. Trasformatosi nell'Angelo Rosso, Meros si sacrificò e bandì Kyriss dal mondo materiale, salvando il suo Primarca.

L'ira scatenatasi dalle menti degli Angeli Sanguinari aveva lasciato un'impronta nelle menti dei sopravvissuti, che ripararono la nave “Lacrima Rossa” e lasciarono il pianeta. Signus Prime divenne per sempre un luogo di tenebre nei loro ricordi. Le disastrose conseguenze della battaglia videro Horus andare su tutte le furie. Per la prima volta egli aveva assaggiato l'amaro sapore della sconfitta. A differenza di Isstvan III e Isstvan V dove era emerso vittorioso e, a differenza della guerra su Calth dove la Legione dei Predicatori aveva raggiunto il suo obiettivo finale, nonostante le alte perdite, su Signus Prime nulla era stato raggiunto. Gli Angeli Sanguinari ed il loro Primarca Sanguinius erano sopravvissuti ed erano rimasti fedeli all'Imperatore. Nella sua rabbia, Horus si sfogò contro il Primo Cappellano Erebus dei Predicatori, scorticando la sua faccia con le proprie mani.

La Battaglia di Phall[modifica]

La Battaglia di Phall avvenne nel 643.006.M31 e vide la Legione dei Magli Imperiali scontrarsi con quella dei Guerrieri di Ferro.

Dopo aver appreso del tradimento di Horus grazie al Capitano Nathaniel Garro, della 7ª Compagnia della Guardia della Morte, Rogal Dorn - Primarca dei Magli Imperiali - organizzò la Flotta del Castigo (composta da oltre trentamila Space Marine e 17 navi) in modo da fornire rinforzi agli Astartes rimasti lealisti dopo il tradimento delle proprie Legioni. Sigismund, Primo Capitano dei Magli Imperiali, sostenne che il suo dovere fosse di rimanere al fianco del proprio Primarca, perciò Dorn diede il comando della Flotta al Capitano Yonnad, comandante della 39ª Compagnia dei Magli Imperiali. Ciononostante, gli Dei del Caos agirono in favore di Horus e causarono delle tempeste Warp che portarono alla morte di Yonnad e di diversi altri ufficiali dei Magli Imperiali. Così il comando cadde sulle spalle di Alexis Polux, Capitano della 405ª Compagnia dei Magli Imperiali. La flotta giunse nel sistema Phall, il quale era inspiegabilmente libero da qualsiasi tempesta Warp. Polux si rifiutò di abbandonare il sistema per evitare di causare la perdita di altre navi e Astartes, inoltre qualcosa gli disse che la tranquillità di Phall non fosse casuale e che tutto ciò fosse una trappola. Per questo motivo passò le seguenti settimane a migliorare l'addestramento dei propri Magli Imperiali nel combattimento nel vuoto e negli assalti da nave a nave. Nel frattempo, effettuarono delle esplorazioni atte ad individuare dei passaggi liberi dalle tempeste in modo da raggiungere il sistema Isstvan, la Terra o una qualsiasi altra comunicazione con l'Imperium.

Mesi dopo la vittoria traditrice su Isstvan V, Horus ordinò a Perturabo di intercettare la flotta dei Magli Imperiali, ritenuta troppo grande per non essere considerata. La flotta dei Guerrieri di Ferro raggiunse il sistema Phall con oltre venti grandi navi da guerra e molte altre navi di dimensioni più piccole, dando inizio alla Battaglia di Phall. Nei primi minuti, la nave da battaglia Martello della Terra venne distrutta e poco dopo altre due navi identiche. La tattica dei Guerrieri di Ferro consisteva nel penetrare nella formazione dei Magli Imperiali, disperderla e poi distruggerla pezzo per pezzo, ma Polux riuscì a non essere colto di sorpresa grazie al suo costante sospetto fin dal suo arrivo nel sistema, perciò anche i Guerrieri di Ferro ricevettero delle perdite. Quando i Magli Imperiali stavano per passare all'offensiva, improvvisamente ebbero il primo contatto con l'Imperium dopo mesi, ricevendo l'ordine urgente di ritornare sulla Terra. Alcune navi vennero lasciate nelle retrovie per coprire la ritirata, tutte perse a causa dell'attacco dei Guerrieri di Ferro[24].

Polux e i suoi Magli Imperiali, una volta entrati nel Warp, seguirono la grande luce che credettero essere l'Astronomican, ma, ritornando nello spazio materiale, si ritrovarono su Macragge.

La Battaglia di Calth e la Guerra Sotterranea[modifica]

La Battaglia di Calth avvenne nel 007.M31 e vide gli Ultramarine scontrarsi con i Predicatori.

Il Signore della Guerra Horus aveva ordinato ad un ignaro Primarca Roboute Guilliman degli Ultramarine di radunare la maggior parte della propria Legione su Calth, uno dei pianeti più importanti della Coalizione di Ultramar. Quest'ordine venne giustificato dall'imminente arrivo di un'incursione orkesca nel Settore Veridian, inoltre disse che i Predicatori avrebbero combattuto al loro fianco. Guilliman pensò che il motivo di tale aiuto da parte dei Predicatori non fosse militare, ma politico, ovvero un tentativo di ripristinare la reputazione di una Legione combattendo al fianco di un'altra piena di onori e gloria. Guilliman, però, non sapeva ancora del tradimento di Horus e che l'incursione orkesca fosse una mera invenzione. Prima dell'inizio della Battaglia di Calth, Guilliman aveva radunato venti su ventidue capitoli degli Ultramarine sulla superficie di Calth.

I Predicatori odiavano gli Ultramarine fin dalla distruzione di Monarchia e vollero infliggere un duro colpo a questa Legione, perciò crearono un piano molto complesso. Inizialmente assaltarono la nave Campanile ai limiti del Settore Veridian, uccisero tutto il personale a bordo e ne presero il controllo, per poi dirigersi verso Calth. Nel frattempo, un'altra parte dei Predicatori arrivò su Calth mantenendo un atteggiamento pacifico e posizionando parte delle loro forze sulla superficie.

Sessanta ore prima dell'inizio ufficiale della battaglia, i Predicatori e i loro cultisti iniziarono il primo di numerosi rituali del Caos. Gli Ultramarine udirono alcuni canti tramite i propri vox, ma non diedero loro importanza e li ritennero semplici distorsioni del segnale causate dalle radiazioni solari. Contemporaneamente, tutti gli psionici degli Ultramarine iniziarono ad avere dolore alla testa, ma, dato che il Concilio di Nikaea aveva proibito l'utilizzo di poteri psionici, inventarono delle scuse e non dissero la verità a nessuno.

Successivamente, il Magos Uhl Kehal Hesst notò la presenza di un codice maligno all'interno dei cogitator dedicati al controllo dei sistemi di difesa orbitali di Calth. La causa di questo codice maligno era un rituale effettuato all'interno del campo delle forze ausiliarie dei Predicatori dalla Confraternita del Pugnale, un gruppo di cultisti. Infine, circa un'ora prima dell'inizio della battaglia, il Primo Cappellano Erebus arrivò tramite teletrasporto nella Città Numinus di Calth, pronto ad incominciare un ulteriore rituale oscuro.

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La Crociata Ombra[modifica]

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La Crociata di Thramas[modifica]

La Crociata di Thramas fu una campagna combattuta durante l'Eresia di Horus. Per tre lunghi anni, dallo scoppio dell'Eresia, la Legione di Space Marine traditrice dei Signori della Notte, aveva scatenato un'ondata di furia e terrore nei sistemi leali all'Imperatori più lontani dalla Terra, nell'Ultima Segmentum. Tuttavia, la Legione degli Angeli Oscuri, personalmente guidata dal proprio Primarca, Lion El'Jonson, organizzò meticolosamente un'imboscata per stanare la flotta dei Signori della Notte. Grazie alla maestria tattica e all'elemento sorpresa organizzato da Lion El'Jonson, gli Angeli Oscuri colpirono di sorpresa i Signori della Notte, devastando la Legione traditrice e disperdendo la sua flotta. I Signori della Notte ripiegarono su Tsagualsa, dove Lion El'Jonson e Konrad Curze, Primarca dei Signori della Notte si incontrarono.

Entrambi portarono nel luogo dell'incontro prestabilito due dei loro più alti ufficiali. Lion El'Jonson era accompagnato da Alajos, Capitano del 9º Ordine degli Angeli Oscuri e da Corswain, Paladino e Campione del 9º Ordine della Legione. Konrad Curze era accompagnato da Jago Sevatarion, Primo Capitano dei Signori della Notte e da Sheng, Guardia del Corpo del Primarca. Inizialmente, l'incontro tra i due Primarchi fu molto formale. Ebbero un colloquio da fratello a fratello dove però alla fine Konrad Curze calunniò Lion El'Jonson che preso dall'ira lo colpì con la sua spada ponendo fine all'incontro formale. I due Primarchi ebbero un corpo a corpo, dal quale il folle e selvaggio Konrad Curze sarebbe emerso vittorioso se Corswain non fosse accorso in aiuto al suo Primarca infilando la sua spada nella schiena di Konrad mentre il Capitano Alajos nel chiedere rinforzi fu decapitato da Jago Sevatarion. Alla fine giunsero i rinforzi di entrambe le Legioni e i due Primarchi furono divisi e portati via.

Anche se i Signori di Notte riuscirono infine a sfuggire all'agguato, il loro Primarca cadde in uno stato di coma a causa delle gravi ferite riportate dal combattimento con Lion El'Jonson. Toccò quindi a Jago Sevatarion, Primo Capitano dei Signori della Notte prendere il comando della sua Legione e ordinarne la dispersione fino al loro raggruppamento su Kyroptera quando il loro Primarca si fosse ripreso. Un acceso dibattito tra i Capitani dei Signori della Notte si accese quando furono dati questi ordini. Jago Sevatarion approfittò della situazione di grave insanabilità creatasi nella sua Legione per eliminare diversi temuti rivali come i Capitani Malithos Kuln della 9ª Compagnia e Cel Herec della 43ª Compagnia.

Quando la flotta di inseguimento degli Angeli Oscuri riuscì finalmente a raggiungere la flotta fuggitiva dei Signori della Notte, Jago Sevatarion guidò un contrattacco scatenando le squadre d'élite Terminator dei Signori della Notte chiamate Atramentar contro le navi degli Angeli Oscuri.

Tuttavia, proprio quando la controffensiva dei Signori della Notte stava per tramutarsi in un altro insuccesso, Konrad Curze recuperò conoscenza e andò in cerca del fratello Lion El'Jonson sulla sua ammiraglia “Invincibile Ragione”. Dopo un breve duello, Curze fu in grado di distrarre l'attenzione del nemico per organizzare un'efficace ritirata delle sue truppe. Tuttavia alcuni dei suoi Space Marine, Jago Sevatarion incluso, furono lasciati indietro a bordo della navi degli Angeli Oscuri e furono catturati. Curze stesso rimase sulla nave “Invincibile Ragione”, riuscendo tuttavia ad evadere la cattura nascondendosi a bordo della nave nemica.

A seguito di questa Campagna, la Legione dei Signori della Notte si frammentò in diversi gruppi di battaglia. Questi gruppi autonomi avrebbero saccheggiato e terrorizzato l'Imperium per il resto dell'Eresia, anche se alcuni di questi si uniranno ad Horus nel suo assalto alla Terra.

La Battaglia di Molech[modifica]

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L'Imperium Secundus[modifica]

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La Battaglia di Tallarn[modifica]

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Rinforzi sulla Terra[modifica]

L'Imperatore, ricevendo i pochi sopravvissuti del Massacro del Punto di Atterraggio, fu completamente cosciente di tutte le implicazioni della loro posizione. Solo i Magli Imperiali e l'Esercito Imperiale difendevano la Terra, tutti gli altri che erano leali all'Imperatore erano comunque tagliati fuori e indeboliti. Immediatamente cominciò a richiamare tutte le armate sulla Terra in preparazione dell'invasione che stava per arrivare.

Delle nove Legioni Lealiste, solo le Furie Bianche e gli Angeli Sanguinari furono in grado di raggiungere la Terra con un contingente di truppe cospicuo, e insieme ai Magli Imperiali già presenti sul pianeta, a tre intere legioni di Titani e quasi due milioni di soldati dell'Esercito Imperiale, si prepararono all'invasione.

L'Assedio al Palazzo dell'Imperatore[modifica]

L'atterraggio sulla Terra[modifica]

La fase iniziale dell'assedio fu un bombardamento orbitale da parte dello schieramento del Signore della Guerra, designato ad indebolire le difese del Palazzo dell'Imperatore e creare una via di accesso per un'invasione su vasta scala dell'intero pianeta. Le flotte lealiste e le difese terrestri risposero al fuoco ma, come i soldati sulla superficie, erano troppo poche.

Dopo svariati giorni di bombardamento, gli Space Marine Traditori furono inviati sulla superficie in capsule d'atterraggio, pronti a prendere due degli spazioporti più vicini al Palazzo: "Muro dell'Eternità" e "Cancello del Leone". Cinque Legioni Traditrici parteciparono allo sbarco, e unendosi alle forze terrestri che si erano votate al Caos solo qualche giorno prima conquistarono i due Spazioporti permettendo lo sbarco in massa delle forze del Caos sulla Terra. Tetri cultisti cominciarono ad invocare demoni, e riuscendo ad evocare anche i temibili Demoni Maggiori degli Dei del Caos.

Una volta che gli spazioporti furono sicuri, le forze di Horus cominciarono a sbarcare in massa. Diversamente dalle capsule da dieci posti usate dagli Space Marine, gli scafi da trasporto portavano migliaia di uomini l'uno, e le loro dimensioni spropositate li rendevano un facile bersaglio per le batterie da difesa terrestri. In questo modo molte navi da sbarco furono distrutte, mentre molte altre guadagnavano l'atterraggio, facendo sbarcare soldati, mezzi e Titani che si andavano ad aggiungere alle forze assedianti. Essi incontrarono una fiera resistenza, visto che i difensori Imperiali sapevano che la sopravvivenza del loro mondo natale, del loro Imperatore e dell'intera umanità sarebbe stata decisa in quella battaglia.

L'assedio[modifica]

Le forze del Caos spinsero i difensori imperiali sino alle mura del Palazzo dell'Imperatore, dove l'assalto cominciò a rallentare, benché l'esercito di Horus fosse il favorito, molti traditori morirono davanti alla fanatica tenacia dei difensori. Tuttavia, per ogni traditore ucciso, altri ancora ne arrivavano, in un interminabile attacco continuo.

La risolutezza dei difensori fu messa alla prova. Dai possenti bastioni del Palazzo Imperiale osservarono disperati demoni da incubo, Space Marine del Caos e traditori dell'Esercito Imperiale che una volta essi consideravano alleati. Guardandoli videro i più oscuri e corrotti tratti dell'umanità, la fine dell'Età dell'Oro e il tremendo cammino cui la razza umana sarebbe stata destinata se fossero stati sconfitti. Colmi di disperazione, gli uomini sulle mura sapevano di essere condannati. Circondati e soverchiati da un nemico che li avrebbe corrotti o uccisi.

Ci fu un momento in cui l'assedio si placò per pochi minuti e il Primarca Angron dei Divoratori di Mondi, ora asceso al rango di Principe Demone, avanzò a grandi passi e ruggì le condizioni di resa ai Lealisti. Erano tagliati fuori, disse, soverchiati numericamente e stavano difendendo un Imperatore troppo debole per meritarsi la loro lealtà. Quello sarebbe stato l'ultimo dei loro giorni, e molti soldati imperiali ebbero la disperata tentazione di arrendersi. Tuttavia il Primarca Sanguinius, leader alato della Legione degli Angeli Sanguinari si fece avanti. Dall'alto delle mura Sanguinius fissò Angron negli occhi e per un momento tutto fu silenzio. I due fratelli si fissarono l'un l'altro, forse comunicando per telepatia, nessuno può dirlo. Angron, infine si ritirò, e comunicò al suo esercito che non ci sarebbe stata nessuna resa.

L'assedio ricominciò immediatamente: ogni difensore Imperiale sapeva di essere già morto, era solo questione di quanti avrebbero portato con loro nella tomba. Per tre volte l'armata del Caos attaccò le mure del Palazzo Imperiale, e per tre volte venne respinta dagli sforzi disperati di Sanguinius e degli Angeli Sanguinari. I Magli Imperiali utilizzavano la loro artiglieria per bombardare l'esercito del Caos, mentre le Furie Bianche, fuori dalle mura, lanciavano assalti lampo contro i fianchi dell'armata caotica per poi ritirarsi prima che questi si organizzassero per rispondere.

Non fu abbastanza. Lentamente, i difensori Imperiali furono spinti indietro, combattendo nei corridoi dei bunker e sulle mura stesse, prima che Horus ordinasse alle Legioni di Titani sotto il suo comando di spezzare un'intera sezione delle mura, per permettere alle sue armate di entrare in massa nel Palazzo Imperiale.

Mentre questo succedeva, Jaghatai Khan Primarca delle Furie Bianche smise di attaccare il praticamente invincibile corpo principale dell'armata del Caos e lanciò un attacco lampo contro lo Spazioporto "Cancello del Leone". Questo attacco aveva come punta di lancia i fieri marine delle Furie Bianche che guidavano quello che rimaneva della 1ª Divisione Corazzata della Guardia Imperiale. Le Furie Bianche ripulirono velocemente le strade attorno allo Spazioporto, resero sicuri gli edifici chiave e, quale testamento della loro determinazione, smontarono dalle proprie moto e si trincerarono. Jaghatai Khan diresse personalmente un perimetro difensivo intorno allo Spazioporto e lo difese contro tutti gli attacchi. Il flusso di rinforzi del Caos diretti al Palazzo Imperiale era stato dimezzato con una singola azione.

Horus ordinò l'immediata riconquista dello Spazioporto e incaricò il Primarca Mortarion e la sua Guardia della Morte di tale vitale compito. La Guardia della Morte e le Furie Bianche si scontrarono furiosamente al Cancello riducendolo ad un ammasso contorto di rovine e anche se entrambe le Legioni rimasero bloccate nel combattimento, le Furie Bianche tennero Cancello del Leone fermamente chiuso.

Questa azione ridiede speranza ai difensori del Palazzo Imperiale, che però erano ancora incalzati, sin dentro il Palazzo stesso. Le forze in ritirata avevano una sola via per rientrare nel Palazzo: l'Ultima Porta. Qui il Primarca Sanguinius bloccò le orde del Caos, mentre i sopravvissuti dell'Esercito Imperiale si ritiravano nel Palazzo attraverso i suoi portoni. Fu qui che il più impressionante Assetato di Sangue si presentò e attaccò Sanguinius alle spalle. Sanguinius si scontrò col Demone Maggiore; entrambe le armate si zittirono, osservando il titanico scontro. Comunque, affaticato e già ferito dai precedenti scontri, Sanguinius fu colpito dal demone. Il Divoratore e le forze del Caos ruggirono di trionfo mentre un gemito passò fra le forze lealiste. Non volendo che i suoi figli lo vedessero così, il Primarca Sanguinius si rialzò e afferrò il demone mentre esultava sopra il suo corpo. Mentre un alone di luce apparve attorno alla sua testa, Sanguinius afferrò il Demone Maggiore di Khorne e con un solo gesto ne ruppe la spina dorsale contro il suo ginocchio. Poi, con un urlo di frustrazione delle forze caotiche, l'Ultima Porta si chiuse, ma non abbastanza in fretta da impedire che il cadavere del demone fosse rispedito indietro verso l'orda del Caos.

La conclusione[modifica]

Da quel momento l'assedio durò altri 55 lunghi giorni, alla fine dei quali entrambi gli schieramenti pensavano che la sconfitta dell'Imperium fosse vicina. Accortosi di questo, Horus si preparò per teletrasportarsi sulla superficie del pianeta, per condurre le sue armate di persona e porre fine alla guerra. Prima che potesse fare questo però, fu avvisato dell'imminente arrivo delle Legioni dei Lupi Siderali e degli Angeli Oscuri. Sapendo che l'equilibrio dell'assedio gli sarebbe sfuggito una volta che queste due Legioni avessero raggiunto la Terra, Horus mise in pratica l'inganno che avrebbe deciso il risultato dell'intera Eresia di Horus.

Abbassando gli scudi della sua nave ammiraglia "Spirito Vendicativo", Horus sperò di richiamare l'Imperatore dalla superficie, e di costringerlo ad un duello. L'Imperatore raccolse la sfida e Malcador il Sigillita lo sostituì temporaneamente sul Trono d'Oro. Seppur un uomo senza potenziamenti come un Astartes, Malcador era il secondo psionico più potente della galassia e solo lui avrebbe potuto reggere il potere del Trono. Dopo aver abbandonato il Palazzo, l'Imperatore prese con sé il Primarca Sanguinius e la sua Guardia Sanguinaria, il Primarca Rogal Dorn con molti dei suoi Terminator e si teletrasportò sullo "Spirito Vendicativo". Horus usò i suoi poteri per sparpagliare le truppe dell'Imperatore per tutta la sua nave. Sanguinius arrivò per primo da Horus e, nonostante il Primarca angelico avesse previsto la sua morte per mano del proprio fratello, lo affrontò. Sanguinius venne brutalmente ucciso, ma creò un'apertura nell'armatura di Horus. Solo dopo arrivò l'Imperatore e scoprì il cadavere di Sanguinius, per poi dare inizio al titanico duello che avrebbe deciso il corso della storia.

L'Imperatore e Horus si fronteggiarono l'un l'altro furiosamente, combattendo sia psichicamente che fisicamente durante il duello. Nonostante i doni psichici e le abilità marziali dell'Imperatore non fossero seconde a nessuno, non riuscì a concentrare totalmente le sue energie nella battaglia. Come risultato, l'Imperatore subì orrende ferite per mano del suo figlio caduto, un'esplosione psichica che bruciò la sua faccia e un occhio, e il suo braccio fu strappato dal suo incavo naturale. Fu allora che un semplice uomo riconosciuto immediatamente dall'Imperatore entrò sul ponte, distraendo temporaneamente Horus. Lo sconosciuto, seppur conscio della propria debolezza, cominciò ad attaccare il Primarca dannato, solo per essere totalmente incenerito da un attacco psichico proveniente da Horus[25]. Quell'uomo era Ollanius Pius.

Realizzando solo in quell'istante che il suo favorito era ormai realmente perso in favore degli Dei del Caos, l'Imperatore fu finalmente in grado di utilizzare i suoi pieni poteri, rilasciando una lancia di energia psichica che penetrò le difese di Horus e lo distrussero completamente. Invero l'attacco fu così potente che gli Dei del Caos e tutti i demoni del Warp urlarono in agonia. Prima di morire, gli Dei del Caos abbandonarono la presa su Horus e il Primarca ritornò in sé, capendo improvvisamente tutti i suoi errori, scoppiando in lacrime implorando il perdono del padre. L'Imperatore non poteva permettere che un evento come l'Eresia si potesse ripetere, perciò fu costretto ad uccidere una volta per tutte il proprio figlio prediletto[25]. La morte di Horus inviò onde psichiche per tutto il Sistema Solare, rispedendo i demoni nel Warp e rendendo chiaro alle sue truppe che il loro leader era stato sconfitto.

Rogal Dorn finalmente si fece strada fino al ponte, solo per scoprire il suo fratello caduto Sanguinius e l'Imperatore, sull'orlo della morte. Il Primarca dei Magli Imperiali portò suo padre all'interno del Sanctum Imperialis, dove rimosse Malcador il Sigillita dal Trono d'Oro e mise l'Imperatore al suo posto. Malcador riuscì a reggere lo sforzo fino a quel momento, ma, una volta libero dal Trono, il suo corpo si tramutò in polvere.

Le conseguenze[modifica]

Come le fiamme della guerra civile si spensero, il Primarca degli Ultramarine Roboute Guilliman raggruppò rapidamente le forze Lealiste sopravvissute, sparpagliando la sua Legione, relativamente intatta, per tutta la galassia, sperando di guadagnare tempo prezioso per gli altri, permettendogli di raggrupparsi e ricostruirsi. Mentre alcune Legioni del Caos semplicemente scapparono verso la salvezza nell'Occhio del Terrore, i Guerrieri di Ferro tennero duro nelle loro roccaforti precedentemente conquistate, e furono scacciati solo dopo decadi di duri combattimenti. Rogal Dorn non fu in grado prevenire la ricostruzione delle Legioni di Space Marine. I Signori della Notte continuarono la loro sequela di genocidi e terrore lungo la Frangia Orientale della galassia, finché Konrad Curze, resosi conto di esser diventato il mostro che una volta aveva combattuto e conscio che non sarebbe potuto tornare indietro, permise ad un'assassina Callidus di ucciderlo su Tsagualsa; tuttavia, uno dei suoi luogotenenti catturò l'assassina e la uccise. Alpharius condusse gli Ultramarine in una trappola su Eskrador dove fu ucciso da Guilliman, ma i suoi subordinati, allenati al comando indipendente, negarono la vittoria agli Ultramarine. Questa ultima affermazione fu soggetta a critiche, e l'Inquisitore che la raccontò fu successivamente giudicato come eretico, ma gli Ultramarine non hanno mai negato nulla.

Come l'ultima legione traditrice fece rotta verso l'Occhio del Terrore, Guilliman in ultimo volse la sua attenzione alla ricostruzione dell'Imperium in modo che non potesse più soccombere ad un tradimento come quello di Horus. Tra le grosse organizzazioni che furono create come conseguenza dell'Eresia di Horus ci furono la Flotta Imperiale e la Guardia Imperiale, che prima erano riunite nell'Esercito Imperiale. L'Inquisizione poi divenne molto più presente dopo questi eventi (alcune fonti suggeriscono che fu formata molto prima), e furono formati i Cavalieri Grigi, per combattere le insidie del Warp. Il Concilio della Terra fu sostituito dai Sommi Signori della Terra, 12 persone col potere di modellare l'Impero, cercando di interpretare il volere dell'Imperatore. Di tutti questi cambiamenti fatti da Roboute Guilliman, il più importante fu la Seconda Fondazione, che vide le Legioni di Space Marine divise in Capitoli di mille unità l'uno. Nonostante Rogal Dorn dei Magli Imperiali, Vulkan delle Salamandre e Leman Russ dei Lupi Siderali si opponessero a questo, Guilliman aveva il sostegno dei Sommi Signori e nessun singolo comandante rivestì da allora un potere tanto grande come quello di una Legione precedente all'Eresia.

Dopo l'Eresia di Horus, numerose piaghe hanno cominciato a riversarsi nell'universo: orde di Tiranidi, Necron risvegliati, Orki furenti, Eldar Oscuri e nuove legioni traditrici. L'Imperatore sa, e osserva, ma rimane inerme sul suo trono. Il corpo dell'imperatore, oramai, è solo un cumulo di ossa tenuto assieme dalla immane energia psionica.

Note[modifica]

  1. Regolamento di Warhammer 40.000 (6ª edizione), pag. 168
  2. The First Heretic, di Aaron Dembski-Bowden
  3. Horus Rising, di Dan Abnett
  4. 4,0 4,1 False Gods, di Graham McNeill
  5. A Thousand Sons, di Graham McNeill
  6. Legion, di Dan Abnett
  7. Mechanicum, di Graham McNeill
  8. Galaxy in Flames, di Ben Counter
  9. 9,0 9,1 9,2 Flight of the Eisenstein, di James Swallow
  10. 10,0 10,1 10,2 10,3 10,4 10,5 10,6 10,7 Vengeful Spirit, di Graham McNeill
  11. Garro: Oath of Moment, di James Swallow
  12. Garro: Sword of Truth, di James Swallow
  13. Garro: Legion of One, di James Swallow
  14. Graham McNeill, The Outcast Dead, Black Library, 2011, ISBN 978-1-84970-086-3.
  15. The Watcher, di C.Z. Dunn
  16. Cybernetica, di Rob Sanders
  17. The Horus Heresy Book Six - Retribution, Games Workshop, 2016, p. 91.
  18. Chris Wraight, The Path to Heaven, Black Library, 2016, pp. 432.
  19. John French, Child of Night, Black Library, 2014.
  20. 20,0 20,1 James Swallow, Ghosts Speak Not, Black Library, 2016.
  21. Fulgrim, di Graham McNeill
  22. Deliverance Lost, di Gav Thorpe
  23. 23,0 23,1 Vulkan Lives, di Nick Kyme
  24. The Crimson Fist, di John French
  25. 25,0 25,1 Visions of Heresy

Voci correlate[modifica]

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