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Vittorio Sora

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Biografia[modifica]

Lascia Quinzano d'Oglio ancora ragazzo, pur mantenendo un legame forte con le origini e la famiglia, per studiare al Liceo Scientifico Calini di Brescia. Durante il Liceo si iscrive alla Democrazia Cristiana, impegnandosi nel Movimento Giovanile. A Brescia frequenta lo scautismo.

Dopo la maturità si trasferisce a Milano dove si laurea in economia e commercio e frequenta un corso di specializzazione per dirigenti d'azienda presso l'Università Bocconi. Lavora presso l'Ufficio Studi della Cassa di Risparmio. Inizia a lavorare a Roma con Benigno Zaccagnini presso l'Ufficio Centrale dei Problemi del Lavoro.

Dal 1954 al 1958 è dirigente nazionale del Movimento Giovanile DC. Dal 1957 entra a far parte del Consiglio Nazionale della DC, come esponente della corrente della Sinistra di Base. Nel 1965 si trasferisce a Brescia dove viene eletto consigliere provinciale.

Con l'istituzione delle Regioni nel 1970, per quattro legislature (dal 1970 al 1990) è consigliere regionale alla Regione Lombardia. È tra i protagonisti della nascita di questo nuovo ente locale, due volte svolge ruolo di assessore (dal 1970 al 1975, sotto la presidenza di Pietro Bassetti è assessore all'industria, commercio, cave e torbiere, fiere, mercati, acque minerali; dal 1980 al 1985 è assessore al bilancio), due volte è presidente di commissione.

Matura una sensibilità per i problemi del Terzo Mondo, in particolare per la colonia italiana della Somalia con l'associazione Italia-Somalia (1971): con una convenzione stipulata con la Regione Lombardia riesce a recuperare aiuti, medicinali e assistenza sanitaria per la popolazione africana dell'ex-colonia.

È attivo nella promozione culturale, ambientale e storica della sua terra. È relatore della legge istitutiva del Parco dell'Oglio. È presidente dell'Associazione degli Amici, della Fondazione Civiltà Bresciana, della Bassa e del Parco dell'Oglio collaborando con un altro quinzanese, don Antonio Fappani.

Nel 1990 viene eletto sindaco di Quinzano d'Oglio: si dedica soprattutto all'assistenza (scuole, centro anziani), ai problemi ambientali (istituzione del Parco della Saverona), viabilità (nuova tangenziale e nuovo ponte sull'Oglio). In questi anni è presidente dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) della Lombardia, portando avanti le necessità delle piccole realtà locali e rurali contrastando il potere dell'area metropolitana milanese. Si impegna per il recupero e la valorizzazione del fiume Po e del suo bacino e fa nascere il "Comitato consultivo dell'attività di piano dell'Autorità di bacino del Po".

Nel 1994, dopo lo scioglimento della Democrazia Cristiana aderisce al nuovo Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli. Nel 1996 è tra i sostenitori di Romano Prodi e della coalizione di centrosinistra dell'Ulivo. Muore in loc. Badiòla tragicamente colpito da un malore mortale mentre è al volante della sua auto.

Il 30 luglio 2006, a dieci anni dalla scomparsa, è stato ufficialmente a lui intitolato il ponte sul fiume Oglio che collega le province di Brescia e di Cremona tra i comuni di Quinzano d'Oglio e Bordolano e che egli aveva fortemente voluto.

Bibliografia[modifica]

  • I problemi dell'economia italiana, superamento della crisi e nuove prospettive di sviluppo sociale, a cura del Partito della Democrazia Cristiana, pubblicato da Cinque lune, 1973
  • Italia: annuario dell'economia, della politica, della cultura, a cura del Centro Italiano di Ricerche e Documentazione, pubblicato da E. Kompass, 1963
  • Adolfo Battaglia, Annuario politico italiano, a cura del Centro italiano ricerche e documentazione, pubblicato da Edizioni di Comunità, 1965
  • Annali: studi e strumenti di storia metropolitana milanese, a cura dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio, pubblicato da FrancoAngeli, 1993
  • Camillo Brezzi, Il cattolicesimo politico in Italia nel '900, pubblicato da Teti, 1979

Collegamenti esterni[modifica]


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