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Subioli

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Il cognome Subioli ha origine nel XVIII secolo, nel territorio della città medievale di Narni, nell'Umbria meridionale, e più precisamente nelle frazioni di Gualdo, Borgheria, Schifanoia.

Narni sorge su un'altura rocciosa - dominata dall'imponente Rocca trecentesca dell'Albornoz - lungo la via Flaminia, tra la piana di Terni e la gola del fiume Nera - dal quale prende il nome («Nahar») - prima che questo sfoci nel Tevere.

Il primo Subioli di cui si ha notizia documentata è Francesco, del quale troviamo notizia nell'atto di matrimonio di Vincenzo, residente - attorno alla metà del Settecento - in Borgheria, nei dintorni di Narni. L'atto di matrimonio di Vincenzo Subioli recita:

«Vincenzo figlio di Giuseppe q. Francesco, vedovo di Clara q. Juvenalis ex castro Gualdi et Teresa Margherita figlia di Fabiano Carlini ex Stifone, in questo luogo abitanti, sposano il 10.10.1782 nella chiesa parrocchiale di Borgheria, San Silvestro»

La famiglia di Vincenzo si trasferisce presto in città, dove la gran parte dei suoi membri e discendenti svolgerà attività artigiana.

Lo stesso nome, Subioli, testimonia questo tipo di origine, derivando probabilmente da sùbbia - uno scalpello con la punta a piramide quadrangolare, per lavorare la pietra, ma anche un punteruolo per la calzoleria - o da sùbbio, il cilindro (di legno o metallo) sul quale sono avvolti i fili dell'ordito nel telaio. Questa seconda ipotesi è più verosimile, dal momento che diversi Subioli, nel corso della breve storia di questa famiglia, hanno svolto il mestiere di sarto.

Una vena libertaria e repubblicana percorre la storia di questa famiglia. Vincenzo Subioli, nipote del primo Vincenzo di Schifanoia, muore ventenne in combattimento per difendere la Repubblica Romana del 1849, una delle più straordinarie esperienze del nostro Risorgimento, per la quale si sono battuti, in nome della democrazia e della tolleranza, Giuseppe Garibaldi, Carlo Pisacane e molti giovani idealisti - tra i quali Goffredo Mameli - morti come il Subioli per difendere la Repubblica, guidata da Mazzini, Saffi e Armellini, che nella sua Costituzione aveva previsto il suffragio universale e l'abolizione della pena di morte.

I pochi discendenti di quest'unico ceppo familiare, da Narni si sono, in buona parte, trasferiti a Roma (9 famiglie nel 1997), a Crema (5 famiglie) e in Sabina (3 famiglie).

Nel 1997 risultavano presenti in Italia 28 utenti di cognome Subioli, secondo quanto emerso dall'analisi degli abbonati telefonici.


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