Silversnake Michelle
Silversnake Michelle | |
Native name | Micaela |
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Born | 1975/09/19 in Torino |
🏳️ Nationality | Italian |
🎱 Height | 167 |
👍 Facebook/Silversnake-Michelle-107675614162731/ | |
📷 Instagram/michellesilversnake/ | |
Early Life[modifica]
Silversnake è nata a e cresciuta Torino. Durante l'infanzia segue lezioni di ginnastica artistica e danza moderna. Da bambina scrive per gioco delle canzoncine e si fa accompagnare al pianoforte da suo fratello. A 12 anni vuole diventare una cantante pop ed è una grande fan di Madonna. Desidera anche fare l'attrice per poter vivere molte vite differenti e non una sola. Inizia a studiare recitazione nel 1993 presso il Teatro Nuovo di Torino con Renato Liprandi e prosegue gli studi presso il Tangram Teatro, sotto la guida di Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro. Partecipa a numerosi spettacoli teatrali, interpretando ruoli sia drammatici, i preferiti sono Lady Machbeth e Camille Claudel, sia brillanti tra cui Puck (Sogno di una notte di mezza estate - W.Shakespeare); partecipa a diversi cortometraggi e piccoli ruoli in fiction tv e film. Nel 1987 fa volontariato presso il Cottolengo di Torino e l'anno successivo va a fare volonatariato come barelliera a Lourdes, esperienze che la segneranno profondamente. Nel frattempo frequenta la facoltà di Giurisprudenza, laureandosi nel 2001. Nel 2005 consegue l’abilitazione alla professione di avvocato
Nel 2004 si trasferisce per motivi lavorativi a Milano e interrompe qualunque attività artistica per dedicarsi alla pratica forense. Si sposa nel 2006 e nel 2007 nasce suo figlio.
Nel 2011 si avvicina alla musica e segue la formazione corale, come voce soprano, presso i Civici cori di Milano. Dal 2012 studia canto moderno sotto la guida del maestro Dino Brentali che segue il metodo SLS (Speech Level Singing) di Seth Riggs. Si appassiona alla musica e frequenta i corsi della facoltà di musicologia (in particolare il corso di etnomusicologia con il professore Nicola Scaldaferri). Frequenta anche dei seminari di musicoterapia. Dal 2013 inizia un percorso di ricerca musicale legata ad un cammino personale, creando brani di cui è interprete e autrice con il nome d’arte Silversnake Michelle. Conosce il chitarrista Dario Arena, che le arrangia il primo album "So in my mind" e nel contempo Daniele Marchetti, che la accompagnerà nel suo percorso artistico per i successivi lavori come arrangiatore, pianista, chitarrista e produttore.
Career[modifica]
Silversnake Michelle inizia la carriera musicale a 37 anni. Prima si era dedicata al teatro. Nel 2012 apprende la notizia del suicidio di un amico e comincia a mettere in discussione tutta la sua vita. Il vuoto e la rabbia che sente sono insopportabili e cerca di colmarli con alcool e cibo, sviluppando disturbi dell'alimentazione (Bing eating e bulimia). Cerca di usare la musica, oltre che come forma artistica di espressione, come "cura dell'anima", ma nel 2015 decide di farsi aiutare, iniziando un percorso di psicoterapia
Abbandona gli studi di musica sacra per dedicarsi ad un genere che la rispecchia maggiormente: il rock, che concepisce non solo come genere musicale, ma come stile di vita. Entra così a far parte di un gruppo che esegue brani dei Cranberries, Red Hot Chili Peppers, U2, Nirvana ecc. , ma fin da subito sente l'esigenza di raccontare qualcosa di suo, di costruire attraverso la musica, la propria storia.
Crea così il suo alter ego Silversnake Michelle. Il nome fa chiaramente riferimento al serpente. Un animale freddo, solitario, che basta a se stesso. Rappresenta sia la positività che la negatività. Un connubio tra sensualità, simbolo di rinascita e immortalità, in contrasto con il significato attribuito dalla nostra cultura: il peccato e la tentazione, quindi provocatorio e sferzante. La dualità, quell'ossessione che tormenta Silversnake e che influenza la sua vita e la sua arte.[2]
A ottobre 2014 viene selezionata per partecipare ad una trasmissione televisiva negli USA a Cape Cod: LIVE FROM CENTER STAGE. Porta i suoi brani, accopagnata live da Daniele Marchetti, due musicisti del Berklee College: Vinny da Silva (chitarra solista) e Charles Berthoud (basso) e alla batteria Greg Baker, musicista che accompagnò i Village people dal 1978 al 1980.
Vision and Discography[modifica]
Silversnake Michelle ha una sua concezione "visuale" della musica. E' onnicomprensiva di tutte le altre arti. La farcisce sempre di immagini, metafore, simbolismi. Non di facile comprensione, crea un mondo a sè, dove sono le emozioni a fare da protagonista e parlano attraverso l'arte. Il suo disco "Her Snakeness" è stato definito molto più simile ad un'opera teatrale che musicale.[4]. E' dissacrante e irrispettosa delle regole e dei sistemi. Concepisce l'Arte come Verità e non semplicemente come Bellezza. E' ossessionata dal concetto di tempo e dalla sua inesorabilità. Condisce i suoi testi di figure retoriche: metafora, paradosso, ossimoro.
Pretende che qualunque forma artistica contenga un messaggio. Un messaggio rivolto a se stessi e all'umanità, che deve abbandonare i vecchi schemi per poter elevare lo spirito e percorrere un nuovo sentiero evolutivo. Ha una visione onirica e megalomane della propria arte. Ogni suo disco è un concept e a sua volta ogni titolo di ciascun album forma una pezzo di una frase ancora da completare: "So in my mind".."Her Snakeness"..."Buries the secret of..." "The mother code" "In the eternal echo"
Discography
La discografia completa dell'artista:
2014 - So un my mind...
2016 - Her Snakeness
2017 - Buries the secret of....
2020 The mother Code
2023 In the eternal echo
So in my mind... - Questo il titolo del primo concept album di nove tracce, uscito nel 2014. Quest'album rappresenta un insieme di ricordi malinconico e sotto certi aspetti infantile e sognante. Inizia con la canzone "Silversnake" e termina con “Silversnake Slow Steps”. Un percorso circolare fatto di passi lenti. L'artista si tuffa nel passato per riviverlo e superarlo attraverso esperienze piuttosto dolorose riferite anche all'infanzia e “aspetta ieri”, come nella canzone "Waiting for yesterday", per cercare di riaffrontare e rielaborare il vissuto. Ricordi dell’adolescenza ("Colors of memory" – “I know I hid the key of my hell-jail…Day by day, rainbow is gray). La sensazione di essere un’entità fatta di luce, non un qualcosa di reale , ma solo un ologramma, una proiezione di un qualcosa già esistito e già morto ("Puddles of Light"). La decisione di fare qualcosa di eclatante e adrenalinico, per sentirsi viva e per farsi notare dal resto del mondo nel brano "I Steal the Sun", dove racconta l'impresa di rubare il Sole. Comincia ad emergere l'ossessione del doppio e la lotta interiore ("Under my pencil") tra una Silversnake che prende il comando e “disegna” una Micaela vittima, che non ha più il controllo delle sue azioni e della sua vita. "Snowy" racconta una storia d’amore molto tormentata dove vi sono finalmente emozioni forti e sofferenza, dopo un lungo periodo in cui il mio cuore era indurito, apatico e insensibile e mi ha procurato quella sensazione di essere bella e giovane e la voglia di quello stordimento d’amore e di sesso come gioco e non qualcosa di colpevole ("Numb"). Il cerchio si chiude con "Silversnake Slow Steps", versione acustica della più rock "Silversnake", che è in una tonalità differente (B minor), ha un testo diverso in cui sono citati tutti i titoli delle canzoni dell’album, come per ricordarsi i “passi lenti” verso una nuova consapevolezza del Sè. Grazie a questo album, venne scelta per partecipare al live di Cape Cod negli USA.
Her Snakeness - E' il secondo concept, ed è il proseguimento del primo album "So in my mind". L'artista sente di aver vissuto rinnegando la sua essenza per poter essere accettata dalle persone che amava e rimette in discussione tutta la sua vita. Distrugge tutto per poter rinascere e ripartire daccapo.[3] Lei stessa lo definisce una "distruzione creativa" Le canzoni spesso derivano dai sogni in cui l'artista si rifugia per sfuggire dalla realtà. L'album è un connubio tra musica e teatro. I testi e le linee melodiche sono state scritte tutte solo da Silversnake Michelle Gli arrangiamenti sono stati creati, oltre che dalla cantautrice, anche da Daniele Marchetti e Valentino Vitali per la batteria. Per dettare le linee guida ai musicisti negli arrangiamenti, dà priorità al linguaggio delle immagini e meno a quello tecnico-musicale. Anche chi lavora con lei, deve esprimere il suo Io attraverso la musica. In questo album si comincia a sperimentare, vengono utilizzati tempi dispari che si miscelano tra loro e passaggi tra tonalità apparentemente difficili. Ma per l'artista vuole essere una ricerca interiore più che musicale.[4] Poca cura della forma testuale e grammaticale, l'artista dà più importanza alla sostanza, all'emozione istintiva cercando di esprimersi in modo libero e utilizzando anche parole inesistenti o attribuendogli un significato personale e completamente diverso. Usa molte metafore per raccontare la sua visione della vita. La comunicazione diventa criptica e introspettiva in molte parti. L'album è accompagnato da un insieme di immagini surreali, accoppiate a ciascuna canzone e che messe insieme formano un autoritratto di Silversnake. Le parti di chitarra, tastiera e pianoforte sono state registrate da Daniele Marchetti, il basso da Enrico Mamoli e la batteria da Valentino Vitali. Her Snakeness è un album "sospeso", mancante di qualcosa che fa fatica ad arrivare ad una conclusione e l'artista ne è pienamente consapevole.
Buries the secret of... - Terzo lavoro di Silversnake. Un Ep di soltanto 3 brani, che costituisce un epilogo del lavoro precedente. Un sound che richiama gli album precedenti, ma che si discosta dall'album "Her Snakeness" per la semplicità della struttura dei brani e delle linee melodiche, molto più ripetitive, quasi ossessive.[5] Gli arrangiamenti meno raffinati, permettono una comunicazione più profonda e immediata. Un EP scuro e metaforico, dove l'artista sente sempre più forte uno scollamento da se stessa; vuole uccidere il suo alter ego, che sente troppo pesante e invadente nella sua vita.[6] Non distingue più la realtà dal sogno e i suoi stati dissociativi divengono sempre più frequenti. A novembre 2017 viene girato il videoclip di "I marry my pain
The Mother Code - The Mother Code” è un album che ha uno stile apparentemente più scanzonato rispetto ai precedenti, di matrice rock con moltissime influenze e sperimentazioni blues e rap. Silversnake si diverte a giocare con le parole e simbolismi. I testi rimangono sempre molto criptici e metaforici e anche quando toccano argomenti delicati e pesanti sono abbinati a melodie morbide. In questo album vi è un forte richiamo verso l’infanzia. Quasi un voler tornare indietro in un periodo più sereno e leggero (ma è mai stato effettivamente così?). Forse un tornare indietro per soffocare taluni rimpianti di cose non fatte e sogni distrutti, per non aver dato fiducia e ascolto alla voce del proprio cuore. Per difendersi mette in atto comportamenti autodistruttivi (disturbi alimentari bing eating e bulimia)per annullare sentimenti ed emozioni. Si cerca di riempire un vuoto, ma Il cuore diventa freddo e pesante quasi a non voler “sentire” più nulla. Una condizione di pre- morte.
In the eternal echo - Un nuovo cambio pelle. “In the Eternal Echo” è come l’artista concepisce l’esistenza. Si nasce in un determinato anno, si vive e si muore. Così la presenza di ciascuno si cristallizza in quella porzione di tempo. E così si torna indietro per rinascere, vivere e morire sempre in quello stesso segmento di tempo e il ciclo si ripete. All’infinito. Come un’eco eterna, in uno spazio senza attrito. Ingabbiati tra il proprio anno di nascita e quello di morte. Silversnake passa al bianco, un colore che nell’immaginario comune rappresenta la luce, la purezza, il bene. Ma l’artista non condivide in pieno. Tutto questo non è, senza il suo opposto e complementare nero.Per lei rappresenta un’Illuminazione violenta, quasi un accecamento. E’ una sensazione acromatica, quasi soffocante che stordisce e dà un senso di immobilizzazione. Il bianco è una sfumatura sorda. Che dà un senso di eterno e indistinguibile. Di statico. Nebbioso. Sul bianco le ferite e i segni sono visibili, al contrario del nero che le assorbe, nasconde e fagocita. Ma il bianco è fondamentale nella sua vita. Un insieme di contrasti che devono per forza coesistere per la sua spasmodica ricerca dell’equilibrio. L’unica canzone di questo Album che è stata distribuita digitalmente è DANCING BLIND. Il CD viene distribuito in modo fisico e in abbinamento alla linea di prodotti alimentari creati dall’artista, per concretizzare sua visione sensoriale e sinestetica della musica, in collaborazione con la sua la label SNAKE MACHINE.
References[modifica]
https://www.silversnakemichelle.com/press/
http://www.megamusic.it/megamusic-intervista-silversnake-michelle/|Megamusic intervista Silversnake Michelle
https://www.avaliveradio.info/featured/behind-the-music-silversnake-michelle