Rete Unirsi

La Rete Unirsi è nata a Bologna il 27 giugno 2005. Raggruppa circa 40 fra associazioni e movimenti, oltre a singoli cittadini, che si rifanno all'area politica del centrosinistra.

La direzione delle attività è di tipo assembleare. L'organizzazione della rete è basata su gruppi di lavoro aperti (detti anche gruppi tematici) e un gruppo di Coordinamento riunito periodicamente da un Garante. L'obiettivo dichiarato di questa rete è «contribuire al necessario rinnovamento dal basso del sistema dei rapporti politici tra cittadini, istituzioni e partiti, concorrendo con spirito critico e propositivo alla ricerca di soluzioni condivise ai problemi della nostra città e del nostro Paese» (cit. dal documento fondativo).

La Rete Unirsi, pur non avendo mai fatto parte del tavolo della coalizione del centro-sinistra bolognese, ha dato seguito all'esperienza partecipativa del progetto denominato "Bologna 2004" che, il 12 e 13 giugno 2004, ha portato Sergio Cofferati all'elezione a Sindaco di Bologna (succedendo a Giorgio Guazzaloca) grazie alla partecipazione determinante della cittadinanza attiva (85 tra associazioni, movimenti e comitati bolognesi). La nascita della Rete Unirsi, nel 2005, è da ricollegarsi alla mancata riconvocazione dell'Assemblea Cittadina "Bologna 2004", riconvocazione (mai avvenuta) che si sarebbe dovuta tenere almeno una volta l'anno, secondo quanto preannunciato pubblicamente il 31 gennaio 2004 dal candidato sindaco Sergio Cofferati.

A tale rete viene generalmente riconosciuto il ruolo chiave di ponte tra la società civile extra-partitica e i partiti del centrosinistra bolognese:

«Se va avanti così finisce in un altro ' 99. E sarebbe peggio per tutti». L'argomento tabù del centrosinistra, il flop politico elettorale che portò alla vittoria del centrodestra in città, viene evocato per la prima volta esplicitamente da Unirsi, un'associazione di associazioni cattolico-uliviste che teme una replica nel 2009 e sprona il sindaco Sergio Cofferati, accusato di non ascoltare e non dialogare, ad avviare anche a Bologna una «fase due». È una vera e propria «sveglia» quelle che le associazioni fanno scattare per il centrosinistra. (da "La Repubblica", ed. nazionale pagina 2, 16 gennaio 2007)