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Resine epossidiche e poliuretaniche in campo odontotecnico

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In campo odontotecnico vengono utilizzate le resine epossidiche e poliuretaniche per lo sviluppo dei modelli di protesi dentaria. Benché, grazie alla loro elasticità, permettano lo sviluppo di modelli di protesi fissa senza rompere i monconi, hanno però il difetto di presentare una leggera contrazione dimensionale, sono incompatibili con materiali da impronta come gli alginati e hanno una bassa termostabilità; alle alte temperature, infatti, possono deformarsi e la loro composizione chimica può essere pericolosa per l'odontotecnico, che nella fase di lavorazione deve utilizzare la mascherina, i guanti e l'aspiratore per evitare di inalare o toccare le polveri.

Le resine epossidiche hanno un tempo di polimerizzazione più lungo e una minore fluidità rispetto alle resine poliuretaniche, ma vengono comunque utilizzate perché hanno una maggiore stabilità dimensionale. Si presentano sotto forma di due componenti: la resina liquida e l'induritore. Dopo circa un minuto si ottiene una massa viscosa che può essere colata nell'impronta. Il tempo di indurimento dura dalle 3 alle 10 ore.

Anche le resine poliuretaniche si presentano sotto forma di due composti liquidi (resina e catalizzatore), che vanno miscelati tra loro. Dopo 30 secondi presentano una fluidità tale che il modello di protesi viene colato semplicemente versando il composto direttamente nell'impronta. Il tempo di indurimento è di un'ora.


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