Pietro Gentili
Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value). Definito Artista Cosmico dal filosofo indiano Baba Bedi XVI.[2]
Biografia[modifica]
Nasce a San Vito Romano il 24 novembre 1932. Molto giovane si trasferisce a Roma per iniziare i suoi studi d'arte; nel suo periodo formativo vive anche per un anno a Venezia. Nel 1958 espone a Roma. Nel 1959 decide di andare negli USA e per un anno lavora a New York e a Washington dove allestisce due mostre. Nel 1960 torna in Italia; è tra gli artisti che partecipano alla stagione creativa della Galleria Numero di Fiamma Vigo nelle sedi di Firenze, Roma, Milano e Venezia.[3] Nel 1962 torna negli USA. Questi viaggi negli USA sono fonte di stimoli e ricchi di aneddoti come l'aver vissuto ospite nella casa del Segretario di Stato, oppure l'accidentale duplice incontro con Malcolm X
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Dopo questo ultimo soggiorno negli USA, si stabilisce a Firenze. Coltiva l'amicizia con l'architetto Giovanni Michelucci (un'opera di Gentili è esposta alla Fondazione Michelucci a Fiesole).
Nel 1963, sulla base di un vivo interesse per le filosofie orientali, Gentili comincia a dipingere i Chakra e i Soli, tema su cui lavorerà per i successivi dieci anni.[4] "Per un istante ho sentito il soffio divino, l'intero universo, non più attrazione né levitazione, non più tempo né spazio. Da qui sono nati i miei soli d'oro, tutte le immagini dei Chakra del mio essere e la foresta bianca del Sagittario".[5]
Incontra l'artista francese Denise Madin che, dopo gli studi a Losanna (scienze politiche e Accademia di Belle Arti), è stata allieva di Charles Vouga per lo studio di scienza astrologica.[6] Nel 1965 si sposano e vanno a vivere a Milano. La casa dove vivono in via Solferino è frequentata da artisti e personalità della cultura.
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Nel 1966 inizia a creare gioielli per le sfilate di alta moda della stilista Germana Marucelli. Gentili intende celebrare il ruolo cosmico della donna e i suoi gioielli sono creati per l'esaltazione del corpo femminile.[7] "La donna è lo strumento perfetto della natura e la sua creatività si manifesta all'interno del suo corpo generando la vita in evoluzione; da questo processo creativo le proviene sicurezza e determinazione, poiché queste qualità sono strettamente legate alla potenza dell'istinto."[8] Gentili continuerà a dedicarsi alla creazione di gioielli fino al 1998, nel 2001 alcune di queste opere vengono esposte a Firenze nella mostra "L'Arte del Gioiello, il gioiello d'artista dal '900 ad oggi".[9]
Alla fine degli anni sessanta, Gentili è impegnato in esposizioni in Italia e all'estero (Norvegia, Svizzera) e viaggia in Francia e in Inghilterra. Nel 1967 è insieme agli artisti del "Centro Proposte" di Firenze: Marco Dezzi Bardeschi, Mario Bassi, Riccardo Guarnieri, Andrea Mariotti, Albert Mayr, Roberto Ricci. Questa équipe allestisce per la 5ª Biennale di Parigi l'installazione Spazio cinetico-sonoro organizzato in cui lo spettatore è coinvolto in un insieme di stimoli percettivi, mnemonici e cognitivi, (immagini riflesse, luci, sequenze sonore) prodotti all'interno di una struttura mobile con superfici a specchio.[10]
Nel 1970 Gentili lavora su un'altra installazione: La foresta del Sagittario. Non è possibile collocare Gentili nel contesto dell'arte a lui contemporanea: linguaggi, tecniche, sperimentazioni gli appartengono ma seguono, e non determinano, la sua poetica radicata in una spiritualità profondamente vissuta.[11][12]
Gentili raccoglie appunti, idee, osservazioni e presenta nel 1972 tre libri che condensano la sua visione della vita. L'impegno con la scrittura diverrà parte sempre più importante nel suo universo creativo, ed è una esperienza che ha assunto forme diverse: nei primi anni settanta una sensibilità scoperta e delicata che interagiva con un mondo tutto da decifrare; negli anni ottanta e anni novanta studi appassionati di scienza astrologica; nell'ultimo periodo la manifestazione di una solida consapevolezza artistica e spirituale. "Gli scritti di Gentili, autobiografici, astrologici, sull'arte e la società, contengono pensieri cruciali che dovrebbero essere accolti nei libri accreditati di alta filosofia. Essi mostrano come sia possibile vivere e operare per attingere un "altro" ordine delle cose, con dedizione totale e accettando il necessario giogo del "passaggio" verso ciò a cui si tende per afferrarne il senso profondo."[13]
Nel 1971 viaggia in Grecia e in Turchia. Organizza i suoi viaggi con l'amico e artista Pino Manos: India (1976), Spagna (1979), Egitto, Siria, Palestina, Gerusalemme (1981). Queste esperienze sono fonte d'ispirazione per una serie di opere "i Viaggi" in cui Gentili rivive creativamente, e a distanza di tempo, le atmosfere dei luoghi che ha visitato.
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Gentili realizza le prime sculture nel 1967, negli anni successivi esplorerà la tridimensionalità utilizzando materiali di ogni tipo, con una netta predilezione per il legno scolpito a mano, la foglia d'oro e lo specchio. Pannelli di forma circolare Polimaterico (1969); Moduli (1973); esili steli che svettano in mezzo alla natura (Fiore, 1974; Spiga, 1975); Sfera (1975); gli Scudi (1989-1990)[14]
Nel 1975 cura personalmente una tiratura limitata del libro Urano congiunto Venere in cui descrive la propria esperienza esistenziale mentre avvengono le congiunzioni Nettuno/Sole e Urano/Venere. "Quando il levar del sole scuote il tuo spirito, quando ritrovi l'amore in tutte le cose del creato, quando la preghiera ti unisce a Dio, quando la bellezza del cielo, delle stelle, della luna, del mare, dei monti, della terra rapisce il tuo spirito, quando tocchi con le tue dita il petalo di un fiore, le piume di un uccello o la foglia di un albero con tutta la tua purezza, quando senti le lacrime sgorgare dalla tua anima dinanzi a tutte le forme del creato, e quando un filo d'erba, un suono, un fiore, un insetto, l'onda del mare, la goccia d'acqua, il sole recano gioia in te, e quando creando con amore scopri l'essenza delle cose, allora tu vivrai in quell'attimo la bellezza totale di Dio e la perfezione assoluta."[15]
Nel 1976 partecipa all'opera collettiva Il numero 7. Insieme agli artisti Elvio Becheroni, Sergio Dangelo, Nino Di Salvatore, Franco Grignani, Maurice Henry, Ho Kan, Giovanni Leombianchi, Marco Magrini, Phillip Martin, Galliano Mazzon, Carlo Nangeroni, Vanni Viviani e per la poesia Cesare Vivaldi. Lavorando col torchio di Giovanni Leombianchi, vengono create le rilievografie ognuna delle quali verrà poi ripresa dal singolo artista con un intervento manuale usando tecniche varie.[16]
Il 1976 è anche l'anno del "viaggio dell'anima" come lo ricorda Gentili: pianifica di raggiungere l'India via terra passando per Turchia, Iran, Pakistan. Il viaggio dura tre mesi durante i quali Gentili si trova in luoghi sperduti, unico occidentale ad essere passato da quelle parti, ed entra in contatto con atmosfere per lui sorprendentemente familiari: scopre infatti una grande affinità con la mistica islamica, l'astrologia, la spiritualità di quelle popolazioni e l'effetto è talmente vivo e profondo da determinare il successivo sviluppo del suo percorso creativo e artistico.[17] "... la particolarità di questo viaggio non furono le avventure né l'impatto sconvolgente con l'arte iraniana, con le sue bellissime moschee, bensì furono le emozioni della mia anima che lungo il cammino di questo viaggio ritrovò se stessa nei frammenti di un ricordo, nell'abbaglio di una luce sfocata, nelle sensazioni indefinite del mio cuore; allo stesso tempo la mia coscienza vigile di questo sogno incantato prese atto."[18]
Nel 1978 lascia Milano e decide di trasferirsi a San Vito Romano, suo luogo di nascita. Inizia a lavorare sulle "oasi di pace": nel territorio attorno alla sua casa realizza quattro templi, o "dimore celesti". I templi di Pietro Gentili sono considerati esempi di architettura sacra del Novecento.[19]
I "Cieli" sono opere pittoriche su cui Gentili lavorò dal 1973 al 2001. Negli scritti dell'artista è possibile trovare le motivazioni profonde che lo legano a determinati soggetti. Il contenuto simbolico per quanto riguarda il ciclo dei "Cieli" è considerevolmente articolato.[20]
Per tutto il 1979 Gentili lavora su I Centri Vibrazionali. Il filosofo indiano Baba Bedi XVI, che vive in Italia dal 1972 e che condivide con Gentili una profonda amicizia, gli chiede di dipingere le immagini dei 16 Centri Vibrazionali. Basandosi sulla loro descrizione, contenuta in un testo di Baba Bedi XVI, Gentili dipinge tutti i 16 Centri Vibrazionali e alcune tavole di prova. I Centri Vibrazionali di Pietro Gentili vengono stampati nel 2006 a tiratura limitata. In precedenza, Baba Bedi XVI aveva commissionato a Gentili il ritratto del mistico Indiano Guru Baba Nanak (Guru Nanak Dev).[21] Gentili presentava inoltre ogni anno un suo contributo in forma di testo ai lavori dei simposi Acquariani organizzati da Baba Bedi XVI: questi scritti sono stati raccolti e pubblicati (postumi) nel 2011 col titolo Esprimersi nella Luce.[22]
Quello degli "Angeli" è il tema che più ha impegnato Gentili: dal 1980 dipinge gli Angeli, gli Arcangeli e i Cherubini. Li dipinge con diverse tecniche fino al 2003. Ne realizza anche tridimensionali: Angelo (1986) diam. 100cm, Angelo di Santa Barbara (1986) diam. 4,5m., Angelo dello Spirito (1991) diam. 170cm. "La figura dell'Angelo è "la rifrazione della luce divina", tramite tra la terra mutevole e il cielo assoluto, sostegno indispensabile della vita spirituale, creatura simbolica che - pur inebriata dai sensi dell'umano sentire - desidera essere pura spiritualità, corpo di luce in cui si riconosce ogni essere. La raffigurazione di Angeli e Arcangeli è preminente rispetto alle altre visioni di ricerca; Gentili sceglie per ognuno di essi un colore dominante, Arcangelo di luce verde (1980), Angelo di luce rossa (1984), Arcangelo imporporato (1983), Angelo di luce indaco (1985)".[23]
Dopo la morte della moglie Denise, nel 1983 Gentili si trasferisce di nuovo a Milano; qui continuerà l'opera sugli "Angeli" e inizierà a lavorare sul ciclo delle "Stagioni": Autunno (1984), Primavera (1985), Estate (1990), Inverno (1991).[24] Nell'estasi per la bellezza dei colori e delle forme della natura c'è la consapevolezza del "grande sacrificio, che si individualizza nella singola creatura sia essa di natura minerale, vegetale o animale" nello sconcertante scenario del processo evolutivo.[25]
Nel 1986 collabora con l'artista Nik Spatari per l'allestimento permanente del Museo di Santa Barbara a Mammola (RC). Gentili realizza 2 opere: Ascensione di luce e il monumentale Angelo di Santa Barbara in ferro, cemento dipinto, specchi, diam. 4,50m.[26]
L'interesse sempre più preponderante per gli studi astrologici porta Gentili a pubblicare nel 1987 il libro Astrologia Scienza dello Spirito: si tratta di un'opera divulgativa che consente una conoscenza di base dell'astrologia simbolica. Questo lavoro appassiona Gentili anche perché ispirato alla sua compagna Denise: "questo mio interesse o se così vogliamo dire questa mia "avventura astrologica" la devo in un certo qual senso alla mia compagna di vita; è grazie a lei che questi interessi mi hanno permesso, per quanto è possibile ad una creatura umana, di comprendere i misteri della manifestazione."[27] Gli studi astrologici porteranno la creatività di Gentili a collegare arte, simbolismo astrologico, filosofia e visioni in un contesto organico in cui i concetti espressi nei testi scritti sono tradotti in opere pittoriche.[28]
Nel 1989 Gentili sperimenta la forma dello "Scudo" in cui la tela è tesa e dipinta su un pannello tridimensionale. Nel ciclo degli "Scudi"(1989-1990) la pittura si espande nel dominio della forma ed è un esempio chiaro di filosofia tradotta in arte: in questo caso le tre dimensioni dello spazio corrispondono alle tre dimensioni dello Spirito. "Una creazione perché si possa definire tale coinvolge totalmente all'interno della creatura le tre dimensioni dello Spirito, cioè la profondità in quanto interiorità di partecipazione, l'altezza in quanto desiderio d'ascesi, la larghezza in quanto estensione dell'ideale."[29]
Nel 1992 pubblica il secondo libro di scienza astrologica La Dualità del Sole e della Luna. A differenza del primo libro, in questo i contenuti si fanno complessi. In esso è possibile risalire al simbolismo che l'artista ha tradotto in opere pittoriche.[30]
Gentili opera ancora con la scultura e studia forme composte con sottili moduli verticali specchianti o policromi. Scultura luce (1986); Cattedrale (1994); Struttura di luce (1996).
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La scultura Porta del Sole-Luna (1996) fa parte dell'ultimo ciclo di opere di Gentili: quello delle "Porte". Dal 1993 il tema della "porta" verrà esplorato da Gentili fino al 2003 in una serie di dipinti e alcune sculture. "La struttura della "porta" è un campo monocromo attraversato da una linea mediana specchiante, spiraglio illusivo che riflette il percorso della luce sospesa tra mondo fisico e mondo immateriale, linea di sconfinamento della superficie e insieme linea di demarcazione dello spazio pittorico."[31]
Gentili pubblica Le Dimore del Cielo senza Stelle nel 1997: il terzo libro di scienza astrologica il cui contenuto è decisamente specialistico.
Nel 2002 lascia Milano e vive tra Roma e San Vito Romano: le sue condizioni di salute sono in peggioramento a causa di una malattia degenerativa che gli impedisce progressivamente di lavorare.
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In questa stagione nascono i testi pubblicati nel 2003 in Una vita e un'arte. "In questa attesa l'uomo guarda le sue mani sconcertato e allo stesso tempo vorrebbe produrre bellezza, affinché la bontà possa prevalere sull'operato umano. E queste mani ormai non più giovani, ricercando ancora una dialettica in seno alla natura, accarezzano con amore e felicità sia un gatto che un petalo di un fiore. In questo rapporto si avverte una sincera felicità e una mutua intesa".[32]
Sempre nel 2003 collabora con Maria Luisa Marchiorello (drammaturgia) e Franco Lorenzi (scenografia laser) per la realizzazione dell'opera di arte visuale "Paradigma".[33]
Nonostante le crescenti difficoltà fisiche, Gentili ancora esplora le possibilità espressive dei materiali: crea opere con fili, sassolini, su supporti come garza e pluriball. Tra questi Frammenti (2000); Inverno (2001); Materia (2001); Porta dell'inverno (2002); Porta della notte (2002); Primavera (2003); Sacrificio (2003).
Pietro Gentili muore a San Vito Romano il 6 aprile 2008.[34]
Opere[modifica]
Il corpus delle opere di Pietro Gentili comprende quadri, sculture, gioielli, architetture, testi di scienza astrologica, lavori di grafica, ritratti, installazioni. La produzione artistica di cui esiste riscontro nella letteratura critica si può situare in cronologia nel modo seguente.
Opere principali[modifica]
- Soli-Chakra 1963-1972 (pittura)
- Gioielli 1966-1998
- Sculture 1967-2000
- Cieli 1973-2001 (pittura)
- Templi 1978-1980
- Angeli 1981-2003 (pittura)
- Stagioni 1984-2006 (pittura)
- Scudi 1989-1990 (pittura)
- Porte 1993-2006 (pittura)
Opere letterarie[modifica]
- Supernatura, 1972
- A=Amore, 1972
- La Semina del Cuore, 1972
- Urano congiunto Venere, 1975
- Astrologia Scienza dello Spirito, 1987
- La Dualità del Sole e della Luna, 1992
- Le Dimore del Cielo senza Stelle, 1997
- Una vita e un'arte, 2003
- Esprimersi nella Luce, 2011 (postumo)
Opere di grafica a tiratura limitata[modifica]
- Il numero 7, 1976 (opera collettiva)
- I Centri Vibrazionali, 2006
Archivio Gentili[modifica]
La documentazione sul lavoro di Pietro Gentili è raccolta in maniera sistematica dalla figlia dell'artista: la dott.ssa Emanuela Gentili cura l'Archivio Gentili e, in collaborazione con musei e istituti, ha avviato un programma di iniziative dedicate alle opere di Pietro Gentili. Sono stati realizzati progetti espositivi, pubblicazioni, produzioni multimediali e incontri.[35]
Esposizioni[modifica]
- 2011 Firenze, "Pietro Gentili. Antologia 1961-2005", Accademia delle arti del disegno.
- 2012 Perugia, "Armonie dell'Infinito", Rocca Paolina.
- 2017 Castano Primo (Mi), "Angeli senza tempo", Museo Civico.
- 2018 Roma, "Soglie di luce", Musei di Villa Torlonia Casina delle Civette.
Pubblicazioni[modifica]
- 2011, a cura di Claudio Cerritelli, Pietro Gentili. Antologia 1961-2005 (volume monografico abbinato all'omonima mostra).
- 2011, Pietro Gentili, Esprimersi nella Luce (raccolta di scritti).
- 2018, Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce (catalogo della mostra).
Multimedia[modifica]
- 2012 Daniele de Paolis, I luoghi di Colle Oppio (DVD).
Incontri[modifica]
- 2012 Milano, presentazione del libro Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Galleria A Arte Studio Invernizzi (con esposizione di opere).
Artista cosmico[modifica]
Gli abbacinanti "Soli", dipinti o cesellati negli anni sessanta, gli elementi celesti, la stessa luce, i simboli dell'astrologia (che rappresentano le forze - o le "virtualità" come le chiama Gentili - che agiscono nel Cosmo) sono interlocutori vivi per la creatività di Gentili. L'opera pittorica è così "messa al lavoro", come in certe raffigurazioni tipiche dell'arte Orientale in cui gli elementi base del mezzo pittorico (i colori, la forma, le linee, i punti, i materiali) sono finalizzati al trasferimento verso gli esseri umani della forza contenuta nei soggetti evocati. La funzione "riarmonizzante" dell'immagine è percepibile e constatabile negli effetti che vengono suscitati sulla sfera percettiva di quanti si accostano alle opere di Gentili; a questa immediata azione sulla percezione, fanno seguito effetti più profondi che investono l'emotività e i processi di autoconsapevolezza. Pietro Gentili non ha l'obiettivo prioritario di curare i sofferenti attraverso le sue opere. I benefici terapeutici derivano dal fatto che l'artista è diventato un "operatore" talmente fedele e in armonia con le forze che mette in atto da riuscire a trasmetterle, indirizzarle e renderle efficaci anche oltre l'ambito previsto. Per questo motivo Pietro Gentili era stato definito "Artista Cosmico" dal filosofo indiano Baba Bedi XVI che nel 1979 si era rivolto a Gentili per la realizzazione delle immagini de I Centri Vibrazionali: tavole pittoriche che hanno lo scopo di esercitare un'azione benefica e che tutt'oggi vengono adottate in specifiche tecniche per il benessere. Gentili è quindi anche uno dei principali referenti dell'arte Psichica: quella particolare forma di arte basata sulle tecniche di Baba Bedi XVI applicata con finalità pedagogiche e terapeutiche dapprima in India e poi in Italia.[36][37][38][39]
Note[modifica]
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.172.
- ↑ Fonte: Baba Bedi XVI, L'identità della Sorgente Esoterica, in Risonanza Acquariana, 8, 1987, pp.14-15.
- ↑ Fonte: Rosalia Manno Tolu e Maria Grazia Messina, Fiamma Vigo e "Numero", una vita per l'arte, Firenze, Centro Di, 2003, ISBN 88-7038-399-7, p.164 e p.275.
- ↑ Fonte: Gualtiero Schönenberger, catalogo della mostra Struktura-Milano 1973, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.161-162.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Supernatura, Milano, Edizioni Edikon, 1972, p.14.
- ↑ Fonte: Denise Madin Gentili, Astrologia, la via del simbolo, Milano, Riza Libri, 1982, p. IV cop.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Arte come armonia spirituale, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, pp.15-16.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, La dualità del Sole e della Luna, Lugano, edizioni Pegaso, 1992, p.14.
- ↑ Fonte: Lara-Vinca Masini, L'Arte del Gioiello, il gioiello d'artista dal '900 ad oggi, Firenze, Giunti Editore, 2001, ISBN 88-0901-907-5.
- ↑ Fonte: Lara-Vinca Masini, Spazio cinetico-sonoro organizzato, Firenze, Edizioni Centro Proposte, 1967.
- ↑ Fonte: Italo Furlan, Per Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.25.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Soglie di Luce - i bagliori dello specchio nell'arte di Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce, Roma, Pioda Imaging Editore, 2018, ISBN 978-88-6321-211-2, p.21.
- ↑ Fonte: Italo Furlan, Per Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.26.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Soglie di Luce - i bagliori dello specchio nell'arte di Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce, Roma, Pioda Imaging Editore, 2018, ISBN 978-88-6321-211-2, p.19.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Urano congiunto Venere, Milano, edizione dell'Autore, 1975, pp.13-14.
- ↑ Fonte: Elvio Becheroni et al., Il numero 7, Milano, 1976, plaquette.]
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Una vita e un'arte, Valstagna, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2003, ISBN 88-86663-09-9, pp.99-108.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Esprimersi nella luce, Cittadella, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2011, ISBN 978-88-86663-24-3, p.214.
- ↑ Fonte: Italo Furlan, Per Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, pp.26-27.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, La dualità del Sole e della Luna, Lugano, edizioni Pegaso, 1992, pp.44-45.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, I Centri Vibrazionali, Valstagna, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2006, ISBN 978-88-86663-10-6, colophon.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Esprimersi nella luce, Cittadella, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2011, ISBN 978-88-866-6324-3, p. note cop.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Arte come armonia spirituale, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.18.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Arte come armonia spirituale, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.21.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Esprimersi nella luce, Cittadella, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2011, ISBN 978-88-86663-24-3, pp.141-143.
- ↑ Fonte: Maurizio Vitta, Museo Santa Barbara, in D'Ars periodico di Arte Contemporanea, 125, 1989, pp. 56-61. Santa Barbara art foundation, Progetto AMA ambiente mediterraneo arte, 1988, p.43.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, La dualità del Sole e della Luna, Pegaso edizioni, 1992, Lugano, p.1.
- ↑ Fonte: Lara-Vinca Masini, Presentazione Pietro Gentili opere 1962-1991. Vignate 1992, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.164.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Esprimersi nella luce, Cittadella, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2011, ISBN 978-88-86663-24-3, p.98.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, La dualità del Sole e della Luna, Lugano, edizioni Pegaso, 1992, pp.185-192.
- ↑ Fonte: Claudio Cerritelli, Arte come armonia spirituale, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.20.
- ↑ Fonte: Pietro Gentili, Una vita e un'arte, Valstagna, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2003, ISBN 88-86663-09-9, p.113.
- ↑ Fonte: Maria Luisa Marchiorello, Paradigma, Valstagna, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2004, inlay card.
- ↑ La fonte di questa biografia è in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p.172; integrazioni riportate da fonti diverse specificamente annotate.
- ↑ Fonte: Emanuela Gentili, Premessa, in Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce, Pioda Imaging Editore, 2018, ISBN 978-88-6321-211-2, Roma, p.7.
- ↑ Fonte: Baba Bedi XVI, L'identità della Sorgente Esoterica, in Risonanza Acquariana, 8 1987, pp.13-16.
- ↑ Italo Furlan, Per Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2, p. 25.
- ↑ Pietro Gentili, I Centri Vibrazionali, Valstagna, Istituto di Pedagogia Acquariana, 2006, ISBN 978-88-86663-10-6, colophon.
- ↑ Maria Grazia Massafra, Ritorno al futuro - visioni cosmiche di Pietro Gentili, in Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce, Roma, Pioda Imaging Editore, 2018, ISBN 978-88-6321-211-2, pp.9-12.
Bibliografia[modifica]
- Claudio Cerritelli (a cura di), Pietro Gentili. Antologia 1961-2005, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, ISBN 978-88-596-0958-2.
- Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, Soglie di Luce, Roma, Pioda Imaging Editore, 2018, ISBN 978-88-6321-211-2.
- Lara-Vinca Masini, L'arte del Novecento. Dall'espressionismo al multimediale, Firenze, Giunti-gruppo editoriale L'Espresso, vol.10, 2003, ISBN 978-88-0903-432-7.
Voci correlate[modifica]
Collegamenti esterni[modifica]
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