Operazione Offside

Operazione Offside
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Paese	Italia
Anno	2009
Formato	film TV
Genere	docu-drama
Durata	100 min
Lingua originale	Italiano
Rapporto	16:9
Crediti
Regia	Giovanni Filippetto, Umberto Nigri
Soggetto	Giovanni Filippetto, Umberto Nigri, Antonello Piroso
Sceneggiatura	Giovanni Filippetto, Umberto Nigri
Interpreti e personaggi
Mattia Sbragia: Luciano Moggi Daniele Liotti: Maggiore Attilio Auricchio
Produttore	Telecom Italia Media
Casa di produzione	Telecom Italia Media
Prima visione
Data	15 dicembre 2009
Rete televisiva	LA7
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Operazione Offside, è una docufiction^[1]^[2] italiana di genere sportivo calcistico, girata nel 2009, che ripercorre le indagini della Procura della Repubblica di Napoli, affidate al nucleo operativo dei Carabinieri di Roma, nell'ambito dell'inchiesta penale e sportiva nota come Calciopoli.^[1]

Il documentario è stato trasmesso per la prima volta dalla rete televisiva LA7 nell'ambito del programma Niente di personale^[1]^[2], in prima serata il 15 dicembre 2009^[3], il giorno dopo le sentenze definitive del processo penale di Calciopoli. La messa in onda fu seguita da un dibattito con vari giornalisti, opinionisti, calciatori e altri "addetti ai lavori" del mondo del calcio, con lo scopo di commentarlo, ed è stata giudicata positivamente dalla critica.^[2]

La docufiction è stata ripresa su LA7 nel 2021, nell'ambito di un palinsesto celebrativo in occasione del ventennale dalla nascita del canale, durante il quale sono stati ritrasmessi alcuni dei programmi più significativi della rete.^[4]

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Trama[modifica]

Il documentario fa ripercorrere allo spettatore, grazie anche all'uso delle intercettazioni telefoniche originali, le intere indagini (durate circa 2 anni) su alcune partite di Serie A e Serie B, compiute della Procura della Repubblica di Napoli, e affidate al Nucleo Operativo dell'Arma dei Carabinieri di via Inselci a Roma, su quello che divenne poi noto in Italia come lo scandalo di Calciopoli.

I Procuratori della Repubblica di Napoli, Pino Narducci e Filippo Beatrice, sono due magistrati, che già da tempo stanno indagando sul mondo del calcio, ed in particolare sulla società GEA WORLD di proprietà della famiglia di Luciano Moggi.

Il 17 aprile del 2004 va in scena la partita di Serie B Messina-Venezia finita tra le polemiche 2 a 1 per la squadra sicula, arbitrata dall'arbitro Palanca e famosa soprattutto per la rissa accesa dal allora portiere del Venezia Salvatore Soviero.

Alcuni giorno dopo quella partita, Franco Dal Cin l'allora AD della squadra veneta rivelò ai due magistrati che il Messina sarebbe favorito da alcuni arbitri membri di una società segreta nota come "Combriccola Romana", formata oltre che da Palanca l'arbitro di quella partita, anche dai colleghi, De Santis e Gabriele. Tutti in qualche modo legati alla società Gea World riconducibile alla famiglia del dirigente della Juventus, Luciano Moggi.

I due magistrati decidono quindi di vederci chiaro e affidano le indagini al maggiore dei Carabinieri Attilio Auricchio.

Auricchio nonostante la giovane età, ha già svolto importanti indagini per conto dei due, ed egli decide di utilizzare lo stesso "team" usato in altre difficili operazioni, formato da tre marescialli e da un tenente.

I 5 carabinieri decidono di chiamarsi "Squadra Offside", poiché il loro desiderio è quello di mettere in "fuorigioco" l'intero sistema calcistico italiano.

Per tutta la durata delle indagini, essi vivranno nell'ombra, chiusi nel loro "bunker" presso la caserma dei Carabinieri di Roma, ascoltando telefonate tra i vari dirigenti calcistici e arbitrali cercando di capire se qualcosa non torna.

Le indagini hanno ufficialmente inizio al termine della partita Reggina-Juventus del campionato di Serie A 2004/2005, quando intercettato dai carabinieri, Moggi si vanta al telefono con Giraudo di aver chiuso a chiave nello spogliatoio la quaterna arbitrale capitanata da Gianluca Paparesta, colpevole a suo dire del dirigente juventino di non aver concesso un rigore ai bianconeri, che poi perderanno la partita.

L'inchiesta si concluse ufficialmente nel maggio 2006, pochi giorni prima la disputa dell'ultima giornata di campionato, dove la Juventus battendo la Reggina sul campo neutro di Bari, conquistò lo scudetto, portando allo scoppio di quello che la stampa del settore ribattezzò come lo scandalo di Calciopoli.