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Number One (discoteca)

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Il Number One (chiamato usualmente Number) è una discoteca multisala di Corte Franca, in provincia di Brescia, nota per la sua influenza nella club-culture italiana degli anni 90[1].

Il locale dell'impossibile[modifica]

Nel logo utilizzato per l'insegna e per i flyer compariva abitualmente, sotto il nome "Number One", la dicitura "Il locale dell'impossibile". La discoteca, a causa delle sue peculiarità, rimase vittima di questo appellativo.

Storia[modifica]

Il locale fu costruito all'inizio degli anni '80 per volere dell'imprenditore bresciano Mario Basalari. Dapprima furono suonati generi musicali come italodisco e house per poi passare agli stili elettronici più duri quali l'acid-house, la techno e i suoi derivati ma rimase contemporaneamente una sala da ballo per orchestre di musica leggera e per eventi di altro tipo. All'inizio degli anni '90 il locale suonava musica proveniente dalla cultura techno del Nord e Centro Europa (che si stava imponendo in paesi come Belgio, Germania, Paesi Bassi), poco conosciuta in Italia. Fu il dj resident Claudio Lancinhouse (semplicemente "Claudio") che, dopo un viaggio in Olanda, propose generi come la techno, la trance e l'hardcore[2].

Nel 1999 fu al centro di un caso di cronaca nera a causa della morte di un ragazzo dovuta all'assunzione di sostanze stupefacenti che richiamò l'attenzione mediatica portando alla chiusura del locale.[3]

Il Number One nella cultura di massa[modifica]

Il locale fu un luogo dove vennero ribaltati i canoni delle classiche discoteche e della trasgressione giovanile della prima metà degli anni '90[1]. Fulcro di questo cambiamento fu la musica suonata nella sala imperiale (sala 2) che partendo dalla dance di inizio serata passava alla techno, alla trance e all'hardcore; il pubblico iniziò ad apprezzare sempre più quest'ultima identificando nel Number One questo genere, il che portò ad avere serate tematiche.

Lista degli eventi storici principali[modifica]

  • Hardcore Warriors
  • Ravestorm
  • D-day Progressive
  • Thunderdome in Italy

La musica hardcore[modifica]

Tra i frequentatori del Number One si identificava la musica Hardcore erroneamente con il termine "Techno acida" per via della cassa distorta o "Rotterdam" per la provenienza della stessa, vista l'influenza sul genere del dj olandese Paul Elstak; quest'ultimo una sera diede al locale l'appellativo "Lancin-house" in onore al dj resident Lancini (che da qui trarrà il suo nome d'arte). Se inizialmente la sala 2 ospitava spesso disc-jockey del bresciano e del bergamasco, in poco tempo furono contattati i migliori DJ europei e americani per partecipare alle serate evento a cadenza mensile denominate "Hardcore Warriors".

La sala 2[modifica]

La sala imperiale è l'ambiente più popolare del Number One. Comparvero i primi gabber sulla falsariga di quelli olandesi e si formò una sottocultura denominata "Hardcore Warriors" caratterizzata da durezza estetica e caratteriale che culminava nel rito di fine serata con il disco di chiusura che per questo motivo fu rinominato "pogo".

Gli Hardcore Warriors[modifica]

I clienti del Number One furono influenzati dallo stile di vita dei frequentatori italiani ed europei, in particolare per quanto riguardava l'abbigliamento, le pettinature stravaganti e colorate, le zeppe e i piercing. Progressivamente il pubblico più assiduo fu preda di una gara allo stile più estremo portando come conseguenza l'esasperazione di alcune caratteristiche quali il trucco, la pettinatura, gli accessori e il modo di ballare. I frequentatori presero il nome di "Warriors" dal nome delle serate "Hardcore Warriors" per il fatto di indossare una divisa metaforica di un ipotetico esercito pronto a combattere al suono dell'Hardcore. Con la popolarità dello stile gabber, gli "Warriors" si imposero come sottocultura in un bipolarismo che etichetta tuttora in queste categorie i frequentatori della sala 2.[4]

La sala 1[modifica]

La sala dello zodiaco è il primo ambiente che si incontra provenendo dall'ingresso principale del locale. Musicalmente è la sala che ospita le orchestre e i dj dance popolari. In ambito elettronico i generi che l'hanno caratterizzata negli anni furono la techno-trance e la progressive. Analogamente alla sala 2 anche la sala 1 divenne un luogo di interesse per i frequentatori attratti dalla selezione musicale del dj Giorgio Martini che negli anni ha portato alla creazione di serate evento denominate "D-day progressive". Dal 2015 la sala 1 è tornata molto in voga grazie alla musica EDM che rende il Number One uno dei locali Italiani più importanti per genere musicale. A cavallo tra il 2015 e il 2016 sono infatti arrivati al Number ospiti dj del calibro di: Dimitri Vegas & Like Mike, Steve Aoki, Axwell, Alesso, Nervo, R3hab, W&W, Bassjackers, DVBBS, Tujamo, Vinai, Tigerlily, Juicy M, Nicky Romero e molti altri.

Architettura[modifica]

Il locale è caratterizzato da materiali quali marmo e granito, le tre sale interne furono dotate di impianti luci all’avanguarida tanto che il soffitto della sala 2 ruota generando tre diverse opzioni di copertura della pista. Nei giardini c'è un anfiteatro romano e una pista che ricopre la ex piscina. Nello spazio sopra la sala 2 è presente una quarta pista interna che al tempo di costruzione fu dapprima un american bar esterno, poi un pub con ingresso autonomo chiamato "Last time".

Curiosità[modifica]

All'esterno del parcheggio vi è una struttura che fu un locale indipendente denominato "Number In" (erroneamente da molti chiamato "Numberino"); questo comprendeva una pista da ballo a piano terra e delle piste da bowling al primo piano, mentre all'esterno si trovava una riproduzione della parte superiore della statua della libertà. Il locale era raggiungibile da un cancello con orari di esercizio collaterali al Number One. Fu chiuso nel 1996.

Note[modifica]


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