You can edit almost every page by Creating an account. Otherwise, see the FAQ.

Illiri (moderni)

Da EverybodyWiki Bios & Wiki.
Illiri
Prezioso sipario figurativo del teatro di Zagabria intitolato "Risorgimento illirico": opera dell'artista raguseo-dalmata Vlaho Bukovac, rappresenta gli esponenti del risorgimento illirico ottocentesco raccolti attorno alla figura di Giovanni Gundulić, maggiore scrittore del barocco raguseo-dalmata e padre della letteratura serbo-croata moderna.
 
Nomi alternativiIllirici, Schiavoni (quest'ultimo soprattutto in ambito costiero)
SottogruppiBosniaci, Slavi-dalmati, Croati, Serbi, Slavi-istriani, Montenegrini, Slavoni
Luogo d'origineBalcani occidentali
Periodoetà moderna e prima età contemporanea
Linguaserbo-croato
Religionecattolica, ortodossa, musulmana...

Il termine di Illiri, più frequentemente adoperato in riferimento alla popolazione antica, ebbe in età moderna e per buona parte dell'Ottocento, anche il senso di un etnonimo comune per quelle popolazioni dei Balcani occidentali cui fosse propria la lingua serbo-croata, e le sue varianti, spesso detta lingua illirica. Bisogna dunque distinguere tra Illiri antichi e Illiri moderni, popoli che hanno abitato una regione pressoché coincidente, ma di lingua, cultura, e collocazione cronologica assai diversa. Vi sono comunque diverse relazioni che collegano gli Illiri moderni agli Illiri dell'antichità, le quali emergono soprattutto dai più recenti studi genetici[1]. Espressione dal significato equivalente a quello del termine Illiri nel senso in cui qua è trattato, è quella di Schiavoni; di uso limitato però all'area italica, e in particolare veneziana (vedi Riva degli Schiavoni a Venezia). Talvolta il termine Illiri veniva usato in senso lato, includendo altre popolazioni balcaniche, anche non slave, in particolare gli Albanesi; qui però ci si concentra sul senso stretto del termine, quello che voleva appunto indicare le genti di "lingua illirica", ovvero serbo-croata. In questo senso v'è una differenza con il termine Schiavoni, il cui carattere slavo è palese.

Esempi d'utilizzo[modifica]

Il termine fu soprattutto esonimo utilizzato dalle amministrazioni degli imperi che hanno dominato i Balcani occidentali dalla caduta degli Stati slavo-meridionali di epoca medioevale. In particolare dell'impero austriaco, di quello veneziano (che però preferiva l'equivalente Schiavoni), e dell'autorità pontificia. Riportiamo qua di seguito, in ordine cronologico, una serie di attestazioni di utilizzo del termine Illiri nel senso sopra descritto:

  • Collegio pontificio di San Girolamo degli Illirici a Roma, nato nel 1453 e più tardi insediato nella Chiesa di San Girolamo degli Illirici (1589) costruita specificatamente per l'uso delle genti di "lingua illirica".
  • Collegio universitario illirico-ungarico di Bologna, fondato nel 1553 dal vescovo di Zagabria[2].
  • Deputazione illirica di Vienna, o più precisamente Deputazione di corte per la Transilvania, il Banato e l'Illiria (Deputatio Aulica in Transsilvanicis, Banaticis et Illyricis), fondata nel 1745 da Maria Teresa d'Austria.
  • Comunità ortodossa greco-illirica di Trieste, costituitasi per concessione di Maria Teresa d'Austria nel 1756[4], dalla quale nel 1782 i greci si distaccano fondando la propria comunità greco-orientale di Trieste e dotandosi di una nuova chiesa[5]. Il tempio precedente, rimasto di proprietà esclusiva della comunità ortodossa illirica verrà poi riedificato nel 1868.

Gli esempi riportati mostrano chiaramente come l'uso del termine non avesse accezioni di tipo confessionale; gli Illiri venivano considerati come tali in virtù della loro lingua,[6] indipendentemente dalla religione. È comunque opportuno ricordare la possibilità di distinzione su base confessionale degli Illiri moderni, soprattutto in due gruppi: cattolici e ortodossi, questi ultimi spesso detti greco-illirici oppure Illiri di rito greco; in epoca successiva all'invasione ottomana dei Balcani, soprattutto dall'inizio del '500, si diffonde tra gli Illiri anche la confessione islamica.

A proposito è interessante ricordare che per la scrittura della "lingua illirica", ovvero del serbo-croato, convivevano almeno tre alfabeti precedenti a quelli che nasceranno con le riforme linguistiche ottocentesche (vedi sotto "L'illirismo ottocentesco"); citiamo di seguito i tre sistemi di scrittura principali, i quali si possono, con un certo margine di flessibilità, rincondurre ognuno a uno dei gruppi confessionali sopra elencatii: il glagolitico, probabilmente il più antico, d'utilizzo soprattutto tra gli Illiri cattolici; il cirillico, d'utilizzo soprattutto tra gli Illiri ortodossi (con una particolare variante bosniaca, in realtà più simile al glagolitico); l'arebica, d'utilizzo soprattutto tra gli Illiri musulmani.

È interessante che gli Illiri cattolici abbiano avuto riconosciuto dall'autorità papale il privilegio esclusivo di adoperare un alfabeto locale, appunto il glagolitico (Alphabetum Hieronymianum seu Dalmaticum, aut Illiricum)[7][8][9][10].

Esempio di alfabeto glagolitico quadrato, probabilmente il più antico sistema di scrittura della "lingua illirica"

Storia[modifica]

L'illirismo ottocentesco[modifica]

Nella cultura europea, la ripresa del mito settecentesco degli Illirici, considerati molto positivamente come una popolazione rozza, ma molto fiera riprese vigore sul finire degli anni 20. Prosper Mérimée inventò dei canti illirici la Glizia che a suo dire tradusse in francese e anche in Italia si diffuse la raffigurazione degli illiri come portatori di una tipica cultura popolare.[11].

Fu negli anni '30 dell'Ottocento, che si sviluppò tra i popoli slavo-meridionali, nello specifico tra quelli di lingua serbo-croata (illirica), un movimento culturale e politico, di spirito risorgimentale, che si poneva come obiettivo l'unità in senso culturale e politico degli Illiri Questo ebbe il nome di illirismo, apparso nel 1835 con il proclama del croato Ljudevit Gaj sul settimanale Danica horvatska, slavonska i dalmatinska («Stella mattutina croata, slavonica e dalmata»), che l'anno successivo fu ribattezzato Danica ilirska («Stella mattutina illirica»), divenendo l’organo del movimento. L’ideale di un’unità culturale e politica dei popoli slavo-meridionali si era diffuso già tra il 16° e il 17° secolo soprattutto tra le élite culturali dalmate, e aveva poi trovato alimento nella reazione di tipo nazionalista alle riforme centralizzatrici dell’imperatore Giuseppe II, sul finire del '700, e alle aspirazioni di magiarizzazione delle popolazioni slave manifestate dalle autorità ungheresi, soprattutto con il secolo XIX[12].

In questa occasione il termine Illiri, che abbiamo appunto detto essere stato in epoca precedente utilizzato soprattutto come esonimo (prevalevano come endonimi le indentità regionali quali bosniaco, dalmata, slavone...), diventa un endonimo, ovvero l'identità scelta da buona parte delle élite intellettuali dell'area.

Tuttavia vi erano tra gli Illiri importanti esponenti di una visione unitaria illirica (o, più generalmente, slava-meridionale) già precedentemente alla nascita dell'illirismo ottocentesco; vanno citati: almeno due tra i grandi letterati del tardo-rinascimento e del barocco raguseo: Mavro Orbin, nel tardo '500, e Giovanni Gundulić, nel primo '600; il diplomatico e scrittore serbortodosso conte Giorgio Branković, nel secondo '600; e l'illuminista serbortodosso Dositej Obradović, per la seconda metà del '700.

Grande fu l'apporto del movimento illirista in campo linguistico: permise la formazione di uno standard letterario comune per tutti coloro che da secoli parlavano le numerose varianti del serbo-croato; si scelse il dialetto stocavo, idioma della grande letteratura ragusea, e lo si elevò a dialetto di prestigio, ovvero a lingua illirica. Autori di questo processo furono in particolare due riformatori linguistici: Ljudevit Gaj, che abbiamo detto padre del termine illirismo, e il serbo Vuk Stefanović Karadžić (il quale però si colloca in maniera controversa nei confronti dell'idea illirica), i quali furono autori di due nuovi alfabeti per la lingua serbo-croata; rispettivamente: una variante dell'alfabeto latino che con l'introduzione di particolari segni diacritici permette l'espressione della fonologia serbo-croata; e una nuova variante del sopra citato cirillico, la quale seguiva la massima, cara al Karadžić, del "scrivi come parli"; principio del resto alla base anche nell'alfabeto di Gaj. Questi due alfabeti sono quelli tuttora in utilizzo tra i parlanti serbo-croato.

Confraternite illiriche (degli Schiavoni) nella penisola italiana[modifica]

Numerossime Confraternite di Slavi di lingua serbo-croata hanno operato sulla costa orientale della penisola italica, soprattutto in epoca successiva all'avanzata ottomana nei Balcani, quando numerose erano le emigrazioni di Illiri, soprattutto dalmati, verso l'Italia; queste nascevano come associazioni di tipo religioso volte a garantire assistenza ai propri connazionali e spesso erano attive in opere di mecenariato. Le più significative sono senza dubbio: la Confraternita di San Giorgio degli Schiavoni di Venezia, nota come Scuola dei Dalmati, con sede nel Sestiere di Castello, in edificio magnificamente decorato dalle tele di Vittore Carpaccio; e la Confraternita di Loreto, la quale ebbe la propria sede nel già citato Palazzo Illirico[13], e rivestì un ruolo cruciale nell'edificazione del grande santuario cittadino, tanto che il cantiere della Basilica della Santa Casa è stato addirittura definito come "cantiere illirico"[14]. È attestato anche l'uso del termine di Illiri in relazione a queste Confraternite, alle quali si è però soliti riferirsi con quello, spiccatamente italiano, di Schiavoni. Di seguito elenchiamo alcuni dei numerosissimi esempi di Confraternite costituite dagli Illiri nella penisola italica, da nord a sud (elenco più completo nella pagina Schiavoni):

  • Scuola Dalmata di San Giorgio degli Schiavoni a Venezia: nel 1451 duecento dalmati residenti a Venezia istituivano la Confraternita, che è oggi una delle poche scuole veneziane ancora attive.
  • Confraternita di San Pietro degli Schiavoni di Pesaro: che aveva la propria cappella in Duomo, edificata verso il 1477; si conserva tutt'oggi un frammento di pittura ad affresco proveniente dalla cappella, raffigurante la Madonna con bambino, "restaurata nel 1999 e presentata solennemente alla città"[15].
  • Confraternita di Santa Maria del Suffragio e San Biagio degli Schiavoni di Ancona: presente in città già dal 1444, commissionava verso la metà del '700 la Chiesa di San Biagio, tutt'ora esistente[16].
  • Confraternita degli Schiavoni di Loreto: "nel 1469 veniva istituita nella villa di Santa Maria di Loreto una confraternita di Schiavoni dedicata alla Madonna, che nel 1497 avrebbe ottenuto un altare in chiesa dedicato alla Vergine e a San Girolamo, patrono della 'nazione' illirica"[14].
  • Confraternita di Sant'Andrea degli Schiavoni a Macerata: che aveva la propria cappella nella Basilica della Misericordia e commissionò la pala della Mater Misericordiae dei primi del '500.[17]
  • Confraternita di San Biagio degli Schiavoni di Ascoli Piceno: interessante perché sul finire del '400 commissionava al pittore Pietro Alemanno un prezioso polittico, successivamente detto appunto "degli Schiavoni", realizzato nel 1489 per la cappella che la Confraternita aveva in competenza all'interno della Chiesa della Scopa (immagini dettagliate del polittico nel link riportato in nota).[18]

Si può poi citare in questo contesto il Collegio illirico di Fermo, eretto nel 1663 da Papa Alessandro VII, con sede nel precedente convento di Santa Croce, "che si doveva ridurre ad uso di collegio per la nazione illirica"[19].

Note[modifica]

  1. http://balkans.aljazeera.net/blog/genetska-mapa-koja-je-uvela-pometnju-na-balkanu
  2. http://www.archiviostorico.unibo.it/storico/PDF/ungaro-illirico.pdf
  3. http://www.santuariditalia.it/marche/loreto-il-palazzo-illirico/
  4. http://www.comunitaserba.org/index/storiacomunita
  5. http://www.comgrecotrieste.it/vw_Page.php?tp=W
  6. Grammatica della lingua illirica
  7. istrianet
  8. http://www.lintver.it/storia-vicendestoriche-glagoliticosanpietro.html
  9. https://books.google.it/books?id=tHod3xPi7e0C&pg=PA201&lpg=PA201&dq=rito+illirico&source=bl&ots=D-JwnAnz_m&sig=ACfU3U2JET-dVg4JTlRPcp_MlwO3xdqbng&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjIu9vUh9vlAhUmMewKHRQvC_k4ChDoATAAegQIChAB#v=onepage&q=rito%20illirico&f=false
  10. https://iris.unive.it/retrieve/handle/10278/3678235/79249/Volume Università di Venezia La questione dell'afabeto
  11. Europa orientalis
  12. http://www.treccani.it/enciclopedia/illirismo/
  13. http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=65375
  14. 14,0 14,1 https://www.academia.edu/38067808/Gli_schiavoni_e_la_Santa_Casa_di_Loreto_fra_400_e_500_la_confraternita_gli_architetti_le_maestranze_e_i_materiali_fra_tradizioni_storiografiche_e_verifiche_documentarie_in_Ars_Adriatica_n._7_2017_pp._181-194
  15. http://www.ilnuovoamico.it/2019/09/dialoghi-sulla-soglia-una-larva-di-affresco/
  16. http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=70072
  17. http://www.basilicamisericordia.it/mater-misericordiae.html
  18. http://www.beniculturali.marche.it/Ricerca.aspx?ids=1388
  19. https://books.google.it/books?id=bbpTCwAAQBAJ&pg=PA275&dq=collegio+san+pietro+e+paolo+fermo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjRvI3TzILlAhUksKQKHTZoCGEQ6AEIKDAA#v=onepage&q=collegio%20illirico&f=false


Questo articolo wiki "Illiri (moderni)" è da Wikipedia The list of its authors can be seen in its historical and/or the page Edithistory:Illiri (moderni).