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iPhoneografia

Da EverybodyWiki Bios & Wiki.
"Valle nella nebbia", un esempio di iPhoneografia

iPhoneografia è la pratica di creare foto con un iPhone[1][2][3], in cui le immagini sono state scattate ed elaborate sul dispositivo iOS.

iPhoneografia ha avuto origine nel 2007, quando l'iPhone originale con fotocamera da 2 megapixel è uscito sul mercato. Il fotografo Damon Winter ha utilizzato l'applicazione Hipstamatic per fare le foto della guerra in Afghanistan[4]. Sempre in Afghanistan, nel 2011, il fotoreporter David Guttenfelder ha utilizzato un iPhone e l'applicazione Polarize per realizzare i suoi scatti[5].

Lo sviluppo dell'iPhoneografia[modifica]

"Pavone accanto a lago ghiacciato", un esempio di iPhoneografia

La fotocamera del iPhone[modifica]

La iPhoneografia ha guadagnato popolarità con il costante miglioramento attraverso le varie generazioni delle fotocamere degli iPhone. La prima generazione di iPhone è stato dotato solo di una fotocamera a fuoco fisso, senza zoom ottico o flash. Con l'arrivo del iPhone 3GS, la fotocamera è diventata più intelligente con autofocus, bilanciamento automatico del bianco e macro automatica. L'iPhone 4 è stato il primo iPhone ad avere in modo nativo una fotocamera ad alte prestazioni. L'iPhone 4S e iPhone 5 sono stati rilasciati con una funzione panorama disponibile nell'App fotocamera integrata. L'iPhone 6 e 6S hanno ulteriormente migliorato funzionalità e prestazioni, consentendo una più sofisticata manipolazione e una maggiore qualità delle immagini.

Applicazioni[modifica]

L'11 luglio 2008 ha visto il rilascio al pubblico del sistema operativo OS 2.0 che ha permesso agli sviluppatori di creare applicazioni per l'iPhone. Lo stesso anno ha aperto l’App Store permettendo alle persone di installare nuove funzionalità attraverso le applicazioni. Tra le prime applicazioni c'erano alcune che sostituivano la fotocamera nativa dell'iPhone e altre dotate di filtri fotografici, alcune delle quali anche fornite di social networking che ha permesso agli utenti di condividere le foto istantaneamente. Alcune tra le applicazioni alternative di fotocamera, come CameraPro, Snapture e Genius fotocamera, erano dotate di funzionalità anti-shake, guida alla composizione, modalità burst, orizzonte automatico ecc, per facilitare le persone nello scattare fotografie. Le applicazioni che offrivano filtri automatici consentivano una post-elaborazione delle immagini, ad esempio la regolazione del colore, o la conversione in bianco e nero. Un'applicazione notevole era Hipstamatic, pubblicata il 9 dicembre 2009, combinava una fotocamera alternativa e l'uso dei filtri fotografici. Le sue numerose opzioni di controllo manuale e i diversi strumenti di editing contribuivano a donare un look vintage alle foto.

La comunità di iPhoneografia[modifica]

Nel 15 novembre del 2008, Glyn Evans ha creato il blog iPhoneography con notizie e recensioni diventando così la prima pubblicazione dedicata alla fotografia mediante iPhone. In seguito è stato creato il blog di iPhoneografia "Life in LoFi" specializzato sul tono e il colore del look lo-fi delle immagini dei primi iPhone. iPhoneOgenic era invece un blog con interviste a iPhoneographers. In data 30 giugno 2010 si è tenuta a Berkeley, in California, la mostra "Pixels at an Exhibition" organizzata e curata da Knox Bronson e Rae Douglass.[6] E 'stata la prima mostra dedicata esclusivamente alla iPhoneografia. Ancora più tardi, Apple ha tenuto una serie di presentazioni chiamate "Pixel - The Art of iPhone at Apple" negli USA e anche oltre i confini.

iPhoneografia nel giornalismo[modifica]

In Afghanistan nel febbraio 2011, il fotoreporter David Guttenfelder, vincitore di numerosi premi World Press Photo, ha utilizzato un iPhone e l'applicazione Polarize, che imita l'aspetto di una Polaroid, per la produzione di fotografie di guerra pallide e slavate.[5] In un altro caso, quando l'uragano Sandy ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti, causando gravi danni e infortuni, il Time inviò cinque fotografi muniti di iPhone per documentare la devastazione. Uno di questi scatti, con le onde dell'oceano che si schiantano su Coney Island a Brooklyn, scattata da Benjamin Lowy, è andato sulla copertina del Time del 12 novembre.

Il fotografo Damon Winter ha utilizzato Hipstamatic per fare foto della guerra in Afghanistan[4].

Philip Bromwell, giornalista di RTE News ha realizzato notiziari in rete usando solo il suo iPhone.[7] Molti giornalisti professionisti stanno utilizzando il loro iPhone sia per praticità che per progetti specifici di alta qualità. Michael Rosenblum, tra gli altri, ha addestrato 1.200 giornalisti in un "bootcamp" di video giornalismo presso la BBC,[7] assieme ad alcuni operatori sul campo delle Nazioni Unite aiutandoli a raccontare le loro storie utilizzando iPhone in luoghi come il Darfur, il Mali e la Siria.[7]

IPhoneografia e Arte in Italia[modifica]

La prima mostra in Italia ad usare il termine di iPhoneografia risale al 2013 quando la galleria "Studio Raffaello Giolli" di Milano, curata da Giuseppe Giacobino, diede vita a "IPhoneographers" una collettiva che ha riunito alcuni artisti emergenti italiani tra cui: Alessandro Rindone, Chandrinka Ego, Cinzia Zagato, Daniele Mariani, Giorgio Violino, Laura Butti, Dafne Lopiano, Lorenzo Filiberto Ferraris, Paolo Cortese, Renato Luchini, Studio Zud, Susanna Zoppelli.

Questo un estratto del testo critico della mostra scritto da Giuseppe Giacobino:

Col termine “iPhoneografia” si intende la prassi fotografica digitale data grazie lʼausilio di telefonini di ultima generazione. Potremmo concludere pure così a moʼ di vocabolariuccio pret-à-porter. Alcuni nostalgici dei “bei tempi che furono” forse lo gradirebbero, ma chi come noi si occupa di arte contemporanea non può.[8]

Nel 2014 l'artista Ale di Gangi espone a Firenze la sua personale di iphoneografia painterly dal titolo "Verosimile".[9]

Molto più grande e di forte richiamo è stata la grande collettiva tenutasi a Firenze del 2015 voluta da Andrea Bigiarini che ha raccolto 135 artisti da tutto il mondo in quello che è stato definito come "New Era Museum", il museo di iPhoneografia.[10]

Precedentemente a queste ci sono state in Italia altre mostre di fotografia mediante iPhone che si sono caratterizzate però usando il termine inglese di IPhoneography.

La prima in assoluto risale al 2010 quando nello show-room daddario.it si è tenuta una mostra di scatti fatti con l'iPhone a diversi modelli di automobile.[11]

Nel 2011 presso il comune di Capannori si è tenuta una personale della artista Giovanna Ianniello.[12]

Nel 2012 l'artista Luca Chiestè espone 31 stampe fine art di suoi scatti effettuati usando un iPhone.[13]

Lo stesso anno a Torino si è svolta la mostra Africa through iPhone di Stefano Pesarelli presso il circolo Bazura. [14]

Nel 2013 a Piacenza presso Fotofabbrica si è tenuta una mostra con scatti del fotografo Raoul Iacometti. [15] Lo stesso anno nel Palazzo Pincini Carlotti di Garda (VR) si è svolta una mostra del fotografo Diego Speri. [16]

Nei musei italiani si segnala il MuSa di San Giorgio di Pesaro che annovera nella sua collezione di arte contemporanea un'opera di Nicola Bertoglio dal titolo "Contro Natura". [17][18]

Accessori hardware per iPhone[modifica]

Alcuni accessori disponibili per iPhonografi sono:

  • Gruppo lenti che si montano tramite clip direttamente sopra l'iPhone.
  • Treppiede che dá stabilità e previene movimenti alla fotocamera; aiutano inoltre i fotografi in situazioni di scarsa luminosità.
  • Le cuffie possono essere utilizzate come un pulsante di scatto. Il + (volume su) può essere usato come un pulsante di scatto per la fotocamera.

Applicazioni e tecniche di iPhoneografia[modifica]

Ci sono molte applicazioni per iPhone che permettono di fotografare, il montaggio, di aggiungere effetti, e la condivisione attraverso i social media. Alcune delle applicazioni più popolari includono Instagram, Camera +, VSCO (VSCO Cam), Snapseed, BeFunky, FX Photo Studio, Infltr, e Hipstamatic. Alcune delle applicazioni, tra cui Clashot, PicsArt Foap, Scoopshot, Fotolia instant, permettono agli utenti di vendere foto fatte dal cellulare (Microstock).

Di seguito sono riportate le tecniche di editing di base disponibili utilizzando varie applicazioni. Di solito si effettuano con un solo clic e sono: Regolazione del colore, bianco e nero, Mescolamento di immagini, collage e tecnica mista, sviluppo al Collodio, Contrasto, profondità di campo, Regolazione della prospettiva, Mascheramento, Fotografia panoramica, Ri-filtraggio, o ri-applicazione di un filtro, Ritocco, Colorazione selettiva, Nitidezza, Effetto flou, Fotografia subacquea e Vignetta.

Di seguito sono effetti di base che possono essere applicati a una fotografia: Astratto, Sfocatura, Drammatico, Grafico, Grunge, Illuminazione, Pitturato, Ritratto, Surreale e Vintage.

Note[modifica]

  1. Domanda: cos'è l'iPhoneografia?, su applecaffe.net.
  2. Roberts, Stephanie, The Art of iPhoneography: A Guide to Mobile Creativity, Pixiq, 2011, pp. 160, ISBN 978-1-60059-923-1.
  3. Goldsworthy, Sophie, Rough Guide to Digital Photography., Rough Guides, 2011, p. 187, ISBN 978-1-4053-8117-8.
  4. 4,0 4,1 Foto in Afghanistan, su lens.blogs.nytimes.com.
  5. 5,0 5,1 Lavoie, Vincent, War and the iPhone, Études photographiques, 2012.
  6. Life in LoFi: iPhoneography. Retrieved 2016-02-12., su lifeinlofi.com.
  7. 7,0 7,1 7,2 Michael Rosenblum, iPhone journalism, The Huffington Post.
  8. Giuseppe Giacobino, Photocircuito, iPhoneografia, su italianeography.com, 10 Aprile 2013.
  9. Aledi Gangi su italianeography.com, 8 Marzo 2014.
  10. Andrea Bigiarini, NewEraMuseum, su Firenze.repubblica.it, 17 Giugno 2015.
  11. Matthew Watkins, iPhoneography and the Automobile ,su fotogriphone.altervista.org, 8 Aprile 2010.
  12. Giovanna Ianniello, Iphoneography, su comune.capannori.lu.it, 4Luglio 2011.
  13. Luca Chistè, iPhoneography, stampefine-art, su Eva Lavina Maffei, italianeography.com, 30 Settembre 2012.
  14. Stefano Pesarelli, Africa through iPhone, su africawildtruck.com.
  15. Raoul Iacometti, iPhoneography, su piacenzasera.it, 5 Ottobre 2013.
  16. Diego Speri, IPHONEOGRAPHY, su fiaf.net, 7 Settembre 2013.
  17. Nicola Bertoglio, Contro Natura, su pu24.it.
  18. Arte contemporanea MuSa, sumuseomusa.it.

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