IPSE2000

Ipse2000
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Stato	Italia
ISIN	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Fondazione	2000
Fondata da	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Chiusura	2004
Sede principale	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Settore	telecomunicazioni
Prodotti	telefonia
Slogan	«È ora di comunicare meglio»
Sito web	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Compagnia aerea
Codice IATA	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Codice ICAO	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Indicativo di chiamata	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Primo volo	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Ultimo volo	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Alleanza	Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
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Ipse 2000 era un operatore di telefonia mobile che non ha mai lanciato i suoi servizi di telecomunicazione dichiarando che avrebbe abbandonato il ruolo di gestore telefonico in favore di quello di trader di frequenze.

Storia[modifica]

Ipse 2000 nasce nell'agosto del 2000, tra gli azionisti di maggioranza vi sono Banca di Roma, Telefónica ed Edison.
Nel 2001 si aggiudica una delle licenze UMTS e viene nominato con presidente Pierluigi Celli che firma subito un contratto di roaming con Vodafone per assicurare le copertura nazionale ai propri clienti.
gennaio 2002: La società è in crisi e si parla di una probabile chiusura, si aggirano voci che l'azionista di maggioranza Telefonica voglia comprare Blu, dotarla della licenza UMTS di Ipse e smantellare quest'ultimo e licenziare i 600 lavoratori.
6 aprile 2002: 3 Italia annuncia che lancerà presto le operazioni, mentre Ipse 2000 resta ferma e vengono licenziati tutti i dirigenti. Sempre nello stesso mese i dipendenti vengono informati che saranno licenziati e che avranno 12 mensilità di buona uscita.
agosto 2002: Ipse annuncia che vuole diventare entro il 2003 il primo operatore virtuale di rete mobile.
settembre 2002: il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri dichiara che se non verranno lanciati i servizi commerciali revocherà la licenza.
21 novembre 2003: Vengono licenziati anche gli ultimi dipendenti e Telefonica denuncia il governo italiano di aver fatto sconti sulle licenze ad altri operatori.
2004: Dopo 4 anni di agonia Ipse restituisce le frequenze UMTS e intraprende un lungo contenzioso con lo Stato per il rimborso delle somme pagate per esse.
maggio 2009: Aperta la gara per l'assegnazione delle frequenze, nessun operatore ha partecipato all'asta per la cessione delle frequenze inutilizzate di IPSE.