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Consolato di Svizzera a Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia

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La storia della presenza consolare svizzera a Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia risale al 1800, in epoca napoleonica, quando la Svizzera nominò il primo console onorario e con varie successioni di consoli onorari durò fino al 1938 quando il primo console di carriera fu nominato fino al 1976. In quell'anno il consolato svizzero chiuse definitivamente. La presenza consolare svizzera fu giustificata da una colonia di Grigionesi inizialmente molto numerosa, arrivata a Trieste da Venezia a fine Settecento ed insidiatasi in città con varie iniziative economiche tra le quali i famosi caffè Grigionesi centri di incontro di intellettuali e punti attivi della vita sociale. I consoli onorari erano industriali ed imprenditori che spiccavano nella vita sociale per la loro capacità e successo ma anche per la tradizionale sobrietà insita nello spirito svizzero. Il transito di cittadini, l'interscambio economico ed in seguito le emigrazioni oltre ad una città con propensione mercantile forte giustificavano un consolato. Dal 1976 al 1998 ogni relazione con il territorio e la Confederazione Elvetica fu interrotta. Trieste sottostava ad un consolato generale competente su tre regioni con sede a Venezia in uno splendido palazzo ma non ebbe più per molto tempo un'autonoma rappresentanza diplomatica. Nel 1998, cambiati i tempi e la geopolitica della zona, la Svizzera si riaffaccia. Il Consolato Onorario riapre con la nomina di Paola Vogrich, Avvocato Cassazionista laureata con lode, Master in Law alla Northwestern Chicago University, MBA Certificate alla I.E. di Madrid, programmi sui negoziati complessi conclusi ad Harvard, di madrelingua italiana e fluente anche in francese. Sotto la titolarità di Paola Vogrich riprendono in tutta la regione intensissime attività consolari: manifestazioni culturali di ogni tipo, dalle mostre alle presentazioni di libri, conferenze, visite ufficiali, iniziative economiche, assistenza a cittadini svizzeri di passaggio, assistenza alla colonia svizzera, rappresentanza presso le autorità regionali. La Svizzera ricomincia quindi ad essere presente nella vita locale mostrando un volto di sé prima rimasto nell'ombra e poi via via in anni di contatti, sempre più vivo ed aperto al punto che il clima delle relazioni è veramente ideale. Nel dicembre 2009, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi nella Salotto Azzurro del Comune, il Sindaco di Trieste ha consegnato a Paola Vogrich[1] il Sigillo Trecentesco della città in riconoscimento della straordinaria serie di iniziative che la Console Onoraria ha per anni realizzato, promuovendo con successo le relazioni tra la Svizzera e la città, inclusa tutta la regione. Paola Vogrich è stata l'ultimo console svizzero a Trieste prima della definitiva chiusura della sede consolare e di ogni rappresentanza svizzera nella Regione Friuli Venezia Giulia. Trasferite a Milano le attività consolari, l'avvocato cassazionista Paola Vogrich continua a sedere nel Consiglio di Amministrazione della Camera di Commercio Svizzera che ha sede a Milano, dove sono rappresentate le major svizzere: industrie, assicurazioni, banche, multinazionali. Rappresenta inoltre la Camera di Commercio italo svizzera di Zurigo in tre regioni del nord-est ed è Presidente del Consiglio di Avvocati della Camera di Zurigo che seguono le pratiche di realtà imprenditoriali svizzere che operano in Italia e di imprese italiane insediate in Svizzera. La Console Onoraria Paola Vogrich è stata iscritta per anni all'Ordine degli avvocati di Ginevra.

Dal 1996 al 1998[modifica]

Visite ufficiali[modifica]

Visita dell'ambasciatore di Svizzera Francis Pianca[modifica]

Dal 7 al 9 febbraio 2006 è stata organizzata dall'avvocato Vogrich la visita ufficiale a Trieste dell'ambasciatore di Svizzera Francis Pianca, il quale, durante il suo soggiorno nella città giuliana manifestò la sua intenzione di rinnovare e ampliare gli ottimi legami esistenti da sempre tra la Svizzera e la città di Trieste. Si trattò di una visita che diede inizio alla ricostruzione dei rapporti con la Svizzera che riconobbe l'utilità della riapertura di un consolato onorario a Trieste. L'avvocato Vogrich organizzò quindi questa visita ufficiale che rimane ancora oggi nella storia della città per la tipologia di incontri, per l'intensità delle relazioni e per l'unicità di alcuni ricevimenti. Durante i primi giorni di visita l'ambasciatore di Svizzera, affiancato dal console generale di Svizzera a Venezia Giulio Cattaneo e dalla persona di fiducia Paola Vogrich, incontrò presso il Municipio le principali autorità locali, il prefetto Mario Moscatelli, poi divenuto prefetto a Torino, il presidente della Regione Cecotti, il sindaco Illy e il vescovo Bellomi. Egli fece in seguito un'approfondita visita al Porto, dove incontrò il presidente dell'Ente Michele Lacalamita. Il 9 febbraio ebbe infine un incontro con il presidente della Camera di commercio Adalberto Donaggio e i membri della Giunta camerale. Per la prima volta da fine '800 venne ottenuta dall'avvocato Vogrich la disponibilità della sala da pranzo del barone Revoltella nel cui salone venne organizzata la cena ufficiale in onore dell'Ambasciatore svizzero. Venne poi dato un ricevimento nel salone del trono del castello di Miramare, concesso per la prima volta dall'Ufficio delle Belle Arti su esplicita richiesta del Console Onorario Paola Vogrich. L'ambasciatore Pianca rese omaggio ad una città che tra le prime al mondo intero offerse in passato ospitalità e benessere a importanti gruppi di emigranti svizzeri, confrontandosi anche con rappresentanti dell'economia e della scienza rappresentati dal presidente dell'Area di ricerca Domenico Romeo, dall'amministratore delegato del sincrotrone Giuseppe Viani, dal direttore del centro internazionale di fisica teorica Miguel Angel Virasoro. In veste di rappresentanti erano presenti inoltre per il Rettore dell'Università di Trieste Fulvio Di Martino, per l'Ente fiera Dordoni e Patap, per Ezit Umberto Dallegno, il presidente dell'Apt Elio Tafaro ed infine il commissario straordinario della Provincia Mazzurco[2]. Questa visita fu determinante per l'evoluzione delle relazioni del nord-est Italia con la Svizzera.

Visita del Consigliere economico dell'Ambasciata di Svizzera Tomas Kupfer[modifica]

Dal 12 al 16 luglio 1997 è stato in visita ufficiale a Trieste, Udine e Gorizia il Consigliere economico dell'ambasciata di Svizzera Tomas Kupfer che incontrò, grazie all'avvocato Paola Vogrich, alcuni tra i più importanti esponenti economici del Friuli, il prefetto De Feies, il sindaco Illy, il presidente camerale Donaggio, l'assessore regionale Mattassi, quello comunale Neri ed il presidente degli industriali Pacorini. Durante la visita vi furono anche incontri all'Ezit col presidente Slocovich, all'Area di ricerca col Professor Romero, al Sincrotrone e all'Ente Porto[3]. Su incarico del Consigliere Kupfer, il Console Onorario Paola Vogrich, inoltre, organizzò una serie di incontri mirati allo sviluppo delle relazioni economiche in tutta la regione Friuli Venezia Giulia. Seguirono quindi analoghi incontri a Udine presso la Camera di commercio, dove il consigliere Kupfer incontrò il componente della Giunta Camerale Giorgio Venier Romano[4].

Iniziative culturali[modifica]

Presentazione del saggio su Ansermet e concerto al Castello di Duino[modifica]

L'8 settembre 1995 il consolato svizzero di Venezia in particolare il console generale Giulio Cattaneo e il rappresentante per la Regione Vogrich organizzarono nella suggestiva cornice del Castello di Duino la presentazione della traduzione del libro “I fondamenti della musica nella coscienza dell'uomo” di Ernest Ansermet, musicista direttore d'orchestra e uomo di cultura di origini svizzere. La traduzione è stata curata dai professori Ferrero, Benelli e Riccanello dell'università di Trieste e pubblicata dalla Campanotto Editore. Si trattava del primo intervento attivo delle autorità svizzere nel mondo culturale triestino, dove intervennero personalità di spicco quali il sindaco Illy, l'assessore regionale alla cultura Franco Franzutti e successivamente Jean Jaques Rapin presidente dell'associazione Ansermet di Losanna e direttore del conservatorio, il quale fece una rapido racconto della vita ed interessi di Ansermet. La serata fu arricchita dal concerto del maestro Giorgio Agazzi, docente al conservatorio B. Marcello di Venezia e al conservatorio di Losanna, il quale eseguì brani di musicisti legati al mondo musicale elvetico e in seguito brani di musicisti che collaborarono con Ansermet quali Ravel e Stravinskij[5].

Convegni della Camera di commercio svizzera in Italia[modifica]

Convegno sull'arbitrato commerciale internazionale in Italia e l'internazionalizzazione dell'impresa[modifica]

Il 04 giugno 1996, attraverso l'avvocato Paola Vogrich, membro del Consiglio di Amministrazione, la Camera di Commercio Svizzera in Italia organizzò nella sala convegni di Friulia a Trieste, con la partecipazione dello studio legale Vogrich di Trieste, della Società di Banche svizzere, di Messe Basel (il più importante centro fieristico elvetico) e della società Revisuisse Price Waterhouse[6], un convegno sul tema “L'arbitrato commerciale internazionale in Italia e l'internazionalizzazione dell'impresa” un'occasione per intensificare i rapporti economici tra Trieste e la Svizzera. Al convegno parteciparono relatori esperti del settore provenienti dal mondo accademico e bancario quali Girolamo Abbatescianni che parlò della funzione arbitrale della Ccsi, Giovanni Gabrielli ordinario di diritto civile all'Università di Trieste, che si occupò del carattere rituale od irrituale del procedimento nell'arbitrato interno ed esterno, Giampaolo De Ferra ordinario di diritto commerciale all'ateneo triestino che prese in rassegna le clausole compromissorie nell'arbitrato internazionale dopo le riforme legislative, Stefano Pelli direttore divisione consulenza fiscale e legale della Revisuisse Price Waterhouse di Lugano che espose la pianificazione fiscale e internazionale e i centri off-shore, Bernard Liechti vicedirettore della società di Banca Svizzera di Lugano per i servizi bancari per società off-shore ed infine Piermauro Carabellese titolare dello studio di diritto internazionale tributario che relazionò i riflessi italiani della pianificazione fiscale internazionale[7]. Il convegno fu aperto dal presidente della Giunta regionale Sergio Cecotti e dal sindaco Riccardo Illy per evidenziare l'importanza e l'attualità dell'iniziativa che la rappresentanza della Camera Svizzera aveva organizzato.

Dal 1998 al 2010[modifica]

Exequatur ed inaugurazione consolato[modifica]

Mancava dal 1976 il consolato svizzero a Trieste, quando una severa ristrutturazione della diplomazia elvetica chiuse i battenti di numerosi consolati onorari. Il consolato di Trieste era per certi versi storico poiché era stato aperto per primo in Italia già in epoca napoleonica. Nuovo Console Onorario è stato nominato l'avvocato Paola Vogrich, la più giovane rappresentante della Confederazione in Italia, titolare di uno studio legale specializzato nella contrattualistica internazionale e nel diritto societario commerciale, prima donna in 74 anni a divenire membro del consiglio di amministrazione della Camera di commercio Svizzera in Italia per tutta la regione Friuli Venezia Giulia, era stata per anni persona di fiducia all'ambasciata svizzera a Roma e delegato in Regione a rappresentare il console generale a Venezia. L'avvocato Vogrich, ha ottenuto l'exequatur dalla Farnesina il 24 aprile 1998, cui è seguita l'inaugurazione a Trieste, che si è svolta alla presenza del prefetto Michele De Feis, del questore Vincenzo Santoro e del Console Generale di Svizzera a Venezia Werner Nievergelt[8], rimasto nella città lagunare fino alla chiusura della sede diplomatica e successivamente nominato rappresentante diplomatico in Cina e in India. L'exequatur le fu poi rinnovato nel 2008 per cinque anni. La riapertura ha manifestato l'interesse a intensificare e incrementare i già solidi legami della Svizzera con l'area giuliana e friulana, poiché Trieste vantava una colonia svizzera che poteva considerarsi florida, composta di commercianti che si occupavano dell'importazione di beni fra i quali, cotone dal Levante e olio d'oliva dall'Italia meridionale e dall'Albania[9], ma erano altresì esportatori di macchinari, merci, tele e tessuti[10].

Iniziative promosse dal console onorario Vogrich[modifica]

Dal 1998 al 2010 il console onorario Paola Vogrich ha organizzato intense visite, contatti e incontri culturali e convegni per incrementare e valorizzare i rapporti tra Trieste e la Svizzera.

Visite ufficiali[modifica]

Visita ufficiale dell'ambasciatore di Svizzera Alexis Lautemberg[modifica]

Dal 18 al 20 giugno 2000 si è tenuta la visita ufficiale a Trieste dell'Ambasciatore di Svizzera Alexis Lautemberg, il quale commentò che “Trieste è un terminale orientale di un articolato sistema ferroviario destinato a rendere più rapido e snello, passando attraverso la Svizzera il transito delle merci in Europa”. Questa la prospettiva disegnata da Lautemberg, giunto in città per rendere note alle istituzioni le intenzioni della Svizzera per il futuro degli scambi commerciali. L'ambasciatore Lautemberg e il console onorario Vogrich, si incontrarono durante la sua visita, con l'assessore regionale ai trasporti Santarossa, il presidente dell'autorità portuale Maresca, il presidente della CCIAA Donaggio, il presidente della Regione Antonione e quello della Provincia Codarin e il sindaco Illy[11]. Dopo la decisione nel 92 di non aderire all'UE, la Svizzera attraverso sette accordi bilaterali con i paesi dell'UE, riteneva di aver colmato il divario e si dichiarava pronta a collaborare[12]. Gli accordi riguardavano il traffico su rotaia, quello aereo, la libera circolazione delle persone e delle merci, gli appalti, la ricerca e l'accesso a prodotti agricoli. Soprattutto traffici su rotaia e libera circolazione delle persone interessavano la Svizzera poiché stava per nascere Cargo Svizzera-Italia, società formata al 50% dai due Paesi destinata a sostituire Ferrovie dello Stato quale partner per diverse società[13]. Trieste avrebbe dovuto secondo Lautemberg fungere da braccio verso l'est, pertanto l'ambasciatore aveva prospettato la possibilità di creare treni blocco che potessero essere caricati e scaricati direttamente nel porto di Trieste. Il messaggio portato all'epoca da Lautemberg si rivela attuale vista la privatizzazione delle reti ferroviarie dal quale il porto Trieste rimane scollegato, ma che sarebbe invece potuto diventare il porto della Svizzera.

Visita ufficiale dell'ambasciatore di Svizzera a Roma Bruno Spinner[modifica]

Nel giugno del 2005 l'ambasciatore svizzero a Roma Bruno Spinner fu ricevuto dal presidente della regione Riccardo Illy, assieme al console elvetico a Milano Marco Cameroni e al console onorario Paola Vogrich. Si trattava della prima visita di Spinner in Friuli Venezia Giulia e a Trieste, durante il quale fu colpito dalle belle strutture inutilizzate del porto vecchio. Durante la visita Spinner parlò dei trasporti con riferimento all'attraversamento delle Alpi, il quale secondo i presenti poteva essere ulteriormente sviluppato solo su ferrovia attraverso anche un rapporto di collaborazione tra il porto di Trieste e le ferrovie svizzere. Successivamente l'ambasciatore Spinner e il console onorario Vogrich, si incontrarono nel salotto azzurro del palazzo municipale con l'assessore agli affari internazionali Maria Paola Pagnini, il quale pose l'accento sulla volontà di un impegno comune a valorizzare e incrementare collaborazioni e attività di livello internazionale beneficiando della positiva opera dei consolati. L'Ambasciatore Bruno Spinner, alla fine degli incontri, insieme al Console Onorario Paola Vogrich, ricevette l'Amministratore Delegato delle Assicurazioni Generali, Giovanni Perissinotto, nella sede consolare dello studio legale Vogrich.

Visita ufficiale del console generale di Svizzera a Milano David Vogelsanger[modifica]

Dal 23 al 25 settembre 2008 il console generale di Svizzera a Milano Vogelsanger, grazie alla collaborazione e supporto della collega console della regione Friuli Venezia Giulia Paola Vogrich, incontrò diverse autorità cittadine, militari e religiose delle provincie di Trieste ed Udine. Il programma delle visite a Trieste, organizzato da Paola Vogrich, prevedeva l'incontro con il presidente della Regione Luca Ciriani, il presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, l'amministratore delegato di Assicurazioni Generali Sergio Balbinot ed il segretario regionale della Cgil Adriano Sincovich, con i quali affrontarono i temi relativi hai rapporti economici tra la Regione e la Svizzera e le prospettive di sviluppo del capoluogo giuliano con riguardo hai progetti di ristrutturazione del Porto vecchio, nel quale fece anche una visita in motovedetta. La Console Vogrich aveva organizzato una cena ufficiale alle quale parteciparono il comandante regionale dei Carabinieri Nedo Lavagi, il presidente dell'Ezit Mauro Azzarita, il presidente dell'autorità portuale Claudio Boniccioli, il presidente dell'Associazione Caffè Trieste Vincenzo Sandalj, il presidente di Samer Shipping & Co. e decano del corpo consolare Enrico Samer ed il vice presidente di Friulia Federico Marescotti. Nel suo secondo giorno sempre nel capoluogo giuliano il console generale e il conosole onorario incontrarono il prefetto di Trieste Giovanni Balsamo, il vescovo monsignore Eugenio Ravignani, il vice presidente dell'autorità portuale Claudio Boniccioli, il pastore della Chiesa elvetica e valdese Michel Charbonnier, il direttore “Il Piccolo” Sergio Baraldi ed il segretario generale della Camera di commercio di Trieste Francesco Rossato. La giornata fu intervallata da una colazione a cui parteciparono altre autorità quali, il comandante della capitaneria di porto di Trieste Contrammiraglio Domenico Passaro, il vice comandante regionale dei Carabinieri colonnello Piero Pedrazzi, il comandante provinciale della Guardia di finanza tenente colonnello Antonio Pellegrino Mazzarotti, il comandante militare della Regione Friuli Venezia Giulia generale di brigata Andrea Caso, il questore di Trieste Dott. Francesco Zonno, il procuratore generale della Corte d'appello Dott. Beniamino Deidda, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trieste Dott. Nicola Maria Pace ed infine il presidente della Corte d'appello Carlo Dapelo. Durante questi giorni nella città di Trieste il console generale di Svizzera a Milano David Vogelsanger sottolineò che “una volta il porto di Trieste era molto molto importante per la Svizzera, purtroppo oggi non lo è più. Auspichiamo un ritorno attraverso dei collegamenti efficienti e una rete di rapporti con le realtà locali. Ristabilire un rapporto con Trieste è possibile”, soprattutto grazie alle indubbie possibilità di sviluppo in considerazione del regime giuridico di porto franco e dell'interesse da parte degli imprenditori svizzeri dei quali prospettava una partecipazione per nuove realizzazioni di terminali del porto di Trieste sotto forma di project financing. Il 25 settembre 2008 il console generale Vogelsanger si recò ad Udine con il console onorario Vogrich per incontrare il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il presidente di Confindustria Adriano Luci, l'assessore alla cultura del Comune di Udine Luigi Reitani, il presidente della camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo, il questore di Udine Giuseppe Padulano, l'arcivescovo monsignor Pietro Brollo ed il vicario generale monsignor Giulio Gherbezza finendo la giornata con un incontro con i rappresentanti della comunità svizzera in Friuli. Questi incontri hanno evidenziarono come sarebbero potute nascere progettualità non solo economiche, ma anche turistiche[14] poiché secondo l'analisi dei consoli il turista elvetico risultava affascinato dalla natura e dal paesaggio incontaminato, ma attrezzato con strutture formato famiglia[15]. Questa fu l'ultima visita ufficiale organizzata dal Console Onorario Vogrich prima della chiusura del consolato svizzero, con trasferimento delle attività consolari a Milano.

Iniziative culturali[modifica]

Concerto di musica classica contemporanea svizzera[modifica]

Il 26 marzo 1999 presso il palazzo del Lloyd Triestino, in piazza Unità d'Italia, ebbe luogo un concerto di musica classica contemporanea svizzera offerto dalla Giunta regionale e dal Consolato Svizzero di Trieste. Per la prima volta la Giunta permise di ammirare le sale stupende solitamente precluse al pubblico del palazzo del Lloyd Triestino ed al contempo il console onorario Vogrich ebbe modo di festeggiare la ricorrenza del primo semestre di insediamento in città. I protagonisti della serata sono furono il mezzosoprano Erika Bill e il pianista Giorgio Agazzi con un programma dedicato quasi interamente a compositori elvetici moderni quali Zbinden, Martin e Schock[16].

Presentazione del saggio “Le botteghe da caffe dei grigionesi a Trieste” di Giulio Cattaneo[modifica]

La comunità svizzera a Trieste risale alla metà del 700, un legame stabile in particolare con gli svizzeri provenienti dal cantone dei Grigionesi, che in passato e per lungo tempo esercitarono la professione dei caffettieri. Per riscoprire questa pagina poco conosciuta il consolato di Svizzera a Trieste organizzò il 28 aprile 2000 la presentazione del saggio “Le botteghe da caffe dei Grigionesi a Trieste” curato da Giulio Cattaneo edito dal Centro internazionale della grafica di Venezia con la collaborazione di Mario Maccanelli della Banca Popolare del Gottardo di Lugano che ha permesso la realizzazione dell'opuscolo[17] e l'intervento dell'architetto Gino Pavan che sottolineò come la città di Trieste dovesse agli svizzeri più di cento anni di riconoscenza poiché realizzarono palazzi importanti come quello della Borsa, palazzo Carciotti, il palazzo delle Generali in piazza Unità d'Italia e l'hotel Duchi d'Aosta. L'evento svoltosi presso l'antico caffè San Marco, offerse una cornice ideale per parlare di un libro che offre uno spaccato storico e culturale, con particolare riguardo alla tradizione delle botteghe del caffe tuttora viva nella città giuliana. Infatti, è tuttora esistente una delle botteghe create dai Grigionesi nel 1865, quella del Caffè Stella Popolare dove i nobili e i ricchi sedevano a sorseggiare la “bevanda nera” venuta da Costantinopoli o il “brodo indiano”, la cioccolata[18]. Questo dimostra come quella dei grigionesi è una realtà importante che nel 1785 portò all'acquisto della piccola basilica di San Silvestro con un consolidamento della presenza svizzera che con il passare degli anni inizio a salire i gradini del progresso economico della città.

Presentazione del libro “La frontiera della speranza” di Renata Broggini. La Comunità ebraica e la Svizzera.[modifica]

Il 9 maggio 2000 fu presentato nella sala Baroncini delle Assicurazioni Generali il libro “La frontiera della speranza” edito Mondadori. Trieste fu scelta dopo Roma e Milano per la quantità di testimonianze citate nel testo. L'evento fu possibile grazie all'interesse ed al sostegno della Banca della Svizzera italiana di Lugano, della Bank Oppenheim di Zurigo, delle Assicurazioni Generali ed al contributo essenziale della comunità ebraica di Trieste, in collaborazione con i membri che hanno vissuto direttamente e personalmente i fatti storici narrati. Il libro suscitò grande interesse soprattutto per le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona l'esperienza di asilo in Svizzera negli anni dal 1943 – 1945[19], alcuni dei quali erano presenti in sala, la quale era gremita di pubblico superandone del triplo la capienza. L'iniziativa fu presentata dal Caporedattore di “La Stampa” Dott. Alberto Sinigalia con l'intervento oltre che dell'autrice Renata Broggini, del console onorario Paola Vogrich, del Dott. Alfonso Desiata presidente di Assicurazioni Generali, a sottolineare l'importanza dell'evento, dell'avvocato Franco Masoni presidente della Fondazione del centenario della Banca di Svizzera italiana e del Dott. Maurizio Genoni direttore della Bank Oppenheim di Zurigo. La Broggini nel libro delinea un quadro ampio e documentato della delicata questione dei rifugiati ebrei che negli anni dell'occupazione tedesca in Italia furono costretti ad abbandonare le loro case per evitare la deportazione tentando di attraversare clandestinamente il confine italo svizzero. Il libro racconta le vicende dei protagonisti dalla partenza all'atteso ritorno in patria basandosi su documenti provenienti da archivi svizzeri e italiani e dalle testimonianze dirette dei sopravvissuti. Non rifiuta di affrontare le polemiche che negli ultimi anni hanno messo in discussione il ruolo della Svizzera, quali i provvedimenti legislativi promulgati in favore o contro coloro che cercavano rifugio[20].

Presentazione del libro “Ernest Ansermet o la passione dell'autenticità” di Jean Jacques Langerndorf[modifica]

Il 16 maggio 2000 presso l'aula magna della Scuola di lingue per interpreti e traduttori di via Filzi fu presentato il libro di Jean Jacques Langerndorf “Ernest Ansermet o la passione dell'autenticità” edito da Campanotto e tradotto da Maurizio Cabona. L'evento, organizzato dal consolato di Svizzera a Trieste e dalla Fondazione “Ansermet” di Losanna ha visto gli interventi del console Vogrich, del Rettore dell'università Lucio Delcaro, del Professor Graziano Benelli, dell'assessore regionale alla cultura Franco Franzutti e di Jean Jacques Rapin presidente della Fondazione Ansermet. La serata fu intervallata anche da due interventi musicali di Giorgio Agazzi. Jean Jacques Langerndorf, amico di Ansermet, esperto di pensiero militare ed insegnante nel parigino “Institut de strategie comparée”[21], nel libro tratta della vita di Ansermet compositore che diresse l'orchestra dei Balletti russi di Diaghilev, fondatore nel 1918 dell'orchestra della Svizzera romanda e che diresse per 50 anni facendone un'istituzione prestigiosa. Il libro è ricco di foto e documenti ed insiste sulla bravura nell'interpretazione che Ansermet fa di stili molto diversi tra loro che avevano in comune una spiccata autenticità[22].

Presentazione del libro “L'ispettore delle fogne” di Hugo Loetscher[modifica]

Gli automobilisti cercano sempre di evitare durante la guida frenetica gli avvallamenti dell'asfalto e soprattutto i tombini, i quali sono “agenti” che possono danneggiare la loro macchina. Ma sotto quei tombini c'è un'altra realtà un mondo capovolto. è questo il filo conduttore del libro di Hugo Loetscher “L'ispettore delle fogne” che fu presentato il 19 maggio 2000. Il libro già uscito nel 1963 era stato tradotto da Bianca Zagari ed il titolo originale era “Abwasser” letteralmente “acqua di scolo”[23]. Loetscher è uno dei più importanti scrittori contemporanei svizzeri e fu invitato dal consolato di Svizzera e dal Centro culturale Pro Helvetia presso la sala Baroncini per presentare assieme a Chasper Pult la versione italiana. Il protagonista è l'ispettore delle fogne che, uscito dalle canalizzazioni finisce ignaro nelle mani della milizia rivoluzionaria cha ha appena rovesciato il governo di un non precisato paese. Dovrà difendersi dall'accusa di aver indicato agli operatori del nuovo regime la via di fuga delle fogne, ma alla fine il suo racconto si trasforma in una memoria. L'ispettore ci presenta le differenze tra la realtà quotidiana almeno apparentemente scontata ed accessibile a tutti ed un “regno” a suo modo fantastico e simbolico[24].

Mostra di incisione contemporanea “L'Altro”[modifica]

Dal 17 maggio al 9 giugno 2002 nell'anno del duecentesimo anniversario della confederazione elvetica fu organizzata una mostra di incisione contemporanea aperta al pubblico nel museo Revoltella dal titolo “L'altro”. Essa raccoglieva le opere di sette artiste elvetiche e italiane appartenenti alla Cisi, Compagnia incisori della Svizzera italiana e fu curata da Alessandra Angelini docente di incisione e stampa originale all'accademia di belle arti di Venezia, promossa dal consolato di Svizzera a Milano e dal consolato onorario di Trieste con il sostegno della Banca della Svizzera italiana e il patrocinio del Comune di Trieste. “L'altro” è il tema su cui ogni artista fu sollecita ad esprimersi, si tratta della ricerca di ciò che esiste al di fuori di sé. Molteplici furono le tecniche incisorie, differenti per ogni artista e legate dalla presenza della matrice come scelta comune depositaria del segno originale. Le opere esposte furono delle artiste Alessandra Angelini, Eliana Bernasconi, Marisa Casellini, Jessica Lanfranchi, Francesca Lurati Bianchi, Mariangela Rossi Albrizzi, Piera Zurcher[25]. La presentazione in catalogo fu curata dai critici d'arte Maria Will del museo di Villa Cedri a Bellinzona e Raffaele De Garda, rappresentativi rispettivamente dell'area culturale svizzera e italiana. Venne inoltre esposta anche la cartella di incisioni “L'altro” che raccoglieva otto stampe originali e rappresentava un progetto grafico ideato e realizzato sulla base di lavori di ricerca, in relazione a forme e contenuti, svolto in comune dal gruppo, con il testo di presentazione di ogni cartella del critico Giuseppe Curonici[26].

Cerimonia per il bicentenario del consolato svizzero[modifica]

Il 25 novembre 2002 fu festeggiato il bicentenario del consolato svizzero con l'organizzazione di una settimana culturale svizzera con varie conferenze, quali quella di Staiger, Langerndorf e poi un concerto al teatro rossetti con la musica di Rapin. La cerimonia ufficiale fu organizzata dal consolato onorario presso il palazzo della Regione per gentile concessione del presidente Renzo Tondo. Significativo è il fatto che il sottosegretario agli esteri dell'epoca presenziò personalmente alla cerimonia di festeggiamento insieme ad altre massime autorità, quali il sindaco Dipiazza, Cameroni e con il corpo consolare. In serata si tenne un ricevimento presso l'hotel Savoia di Trieste con partecipazione del mondo economico regionale, il presidente di Confindustria regionale Pittini ed Anna Illy.

Convegni della camera di commercio svizzera in Italia[modifica]

I presidenti della Camera di Commercio Svizzera in Italia quali Steffer e Minder capirono subito l'importanza di quest'antenna nel nord- est Italia che avrebbe dovuto avere il compito di facilitare relazioni tra imprenditoria svizzera, il Friuli Venezia Giulia industrializzato e il porto. Per questo motivo nominarono l'avv. Paola Vogrich, rappresentante della Camera di Commercio Svizzera del Nord Est, con sede a Trieste nel suo studio legale locato in uno dei più prestigiosi palazzi storici della città.

Convegno sul lavoro interinale[modifica]

Il 5 novembre 1998 presso l'Area di ricerca di Trieste fu organizzato dalla Camera di Commercio Svizzera nella persona dell'avvocato Vogrich e da Adecco un convegno per presentare un vademecum che lo studio legale Giugni aveva messo a punto su argomento poco esplorato, relativo alla legge italiana n 196/1997 sul lavoro temporaneo a cui parteciparono numerose autorità[27]. Vi fu l'intervento di Roberto Romei giuslavorista nell'università di Firenze e collaboratore di Gino Giugni[28].

Convegno sulle opportunità di investimento e di insediamento in Svizzera[modifica]

Il 29 aprile 1999 la Camera di Commercio Svizzera in Italia rappresentata dal console onorario di svizzera Vogrich, in collaborazione con la Camera di Commercio di Udine e l'Associazione Industriale friulana, organizzò presso la sede della Cciaa di Udine, sala sagittaria un convegno per gli operatori del mondo economico relativo alle opportunità di investimento e di insediamento in Svizzera. Al convegno presero parte i rappresentanti dei cantoni svizzeri più importanti e l'incontro fu sostenuto da parte svizzera, dall'ufficio federale dello sviluppo economico e del lavoro, dall'Ambasciata di Svizzera e dal consolato di Svizzera di Trieste. Al convegno partecipò come relatore Roberto Antonione, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e poi Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri durante il Governo Berlusconi. Ai lavori era prevista la presenza anche del Console Onorario Paola Vogrich che, rimasta vittima di un incidente avvenuto il 17 aprile, non poté essere presente. Nonostante ciò, il convegno fu comunque portato avanti dallo staff consolare ed ottenne ottimi risultati[29].

Conferimento del sigillo trecentesco della città di Trieste[modifica]

Il 21 dicembre 2009 fu conferito al Console Onorario Paola Vogrich il sigillo trecentesco della città di Trieste, un riconoscimento che viene attribuito alle personalità illustri della città e che prima di allora non era mai stato conferito ad un consolato. Il sindaco Roberto Dipiazza sottolineò “l'instancabile attività consolare” svolta dall'avvocato Paola Vogrich nei 13 anni di attività quale Console Onorario di Svizzera “che ha rafforzato in modo concreto i legami con la Svizzera prospettando nuovi produttivi sbocchi anche per il futuro”. L'avvocato Vogrich “ha cercato di spingere al massimo le iniziative atte a favorire gli scambi economici e culturali tra la svizzera e Trieste”. Infatti a seguito della visita dell'Ambasciatore di Svizzera in Italia Francis Pianca, nel 96, vi è stata la riapertura del Consolato svizzero che era rimasto chiuso dal 1976. Il conferimento del sigillo trecentesco è quindi un prestigioso riconoscimento conferitole a seguito di una serie di incontri, meeting e dell'intensa attività culturale promossa, a cui seguono anche i festeggiamenti del bicentenario del Consolato svizzero con la partecipazione del Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e l'apertura del collegamento ferroviario Trieste – Zurigo per un avvicinamento sempre più stretto tra le due realtà ed in linea con il concetto svizzero di trasporto di tipo ‘ecologico'. Infine, il Console Onorario Vogrich ha reso possibile nel 2010 l'organizzazione del convegno annuale tenutosi che riunisce tutte le ambasciate svizzere e i consolati a Trieste, con lo scopo di far conoscere Trieste quale punto focale di attrattiva per gli investitori e per quanti hanno già dimostrato interesse per le sue realtà economiche[1].

Note[modifica]

  1. 1,0 1,1 Quotidiano "Il Piccolo" del 24 dicembre 2009 - Titolo: "Vogrich, Console della Svizzera riceve il sigillo trecentesco"; Periodico "Gazzetta Svizzera", n. 2, febbraio 2010 - Titolo: "Onorificenza al Console Paola Vogrich".
  2. "Il Piccolo" del 13-02-1996
  3. Quotidiano "Il Piccolo" del 14 luglio 1997 - Titolo: "La Svizzera guarda a Trieste: in città Thomas Kupfer, consigliere economico dell'Ambasciata elvetica"
  4. Quotidiano "Messaggero Veneto" del 21 luglio 1997 - Titolo: "La Svizzera chiama il Friuli risponde"
  5. Quotidiano "Il Piccolo" del 10 settembre1995 - Titolo: "La Svizzera culturale al Castello di Duino"
  6. Quotidiano "Il Piccolo" del 02 giugno1996 - Titolo: "Banche e off-shore: esperti a convegno tra Trieste e Lugano"
  7. Quotidiano "Messaggero Veneto" del 04 giugno 1996 - Titolo: "Un convegno sull'arbitrato commerciale"
  8. Quotidiano "Il Piccolo" del 16 settembre 1998 - Titolo: "Svizzera: il Consolato Onorario torna dopo 23 anni di assenza"
  9. Quotidiano "Il Piccolo" del 06 giugno 1998 - Titolo: "Riapre il Consolato della Svizzera. Fu il primo in Italia"
  10. "Primorski Dnevnik" del 16-09-1998
  11. "Trieste oggi" del 20-06-2000
  12. Quotidiano "Il Piccolo" del 20 giugno 2000 - Titolo: "La Svizzera guarda a Trieste per i traffici ferroviari dell'Est"
  13. "Primorski Dnevnik" del 20-06-2000
  14. Quotidiano "Messaggero Veneto" del 29 settembre 2008 - Titolo: "Tra Svizzera e Friuli un' "affinità elettiva".
  15. "Il gazzettino" del 27-09-2008
  16. Quotidiano "Il Piccolo" del 28 marzo 1999 - Titolo: "Viaggio nella musica elvetica con la mezzosoprano Erika Bill e il pianista Giorgio Agazzi"
  17. Quotidiano "Il Piccolo" del 04 maggio 2000 - Titolo: "Quei vecchi caffè dei grigionesi scrigni di politica, affari, cultura"
  18. Quotidiano "Il Piccolo" del 28 aprile 2000 - Titolo: "Trieste beveva caffè alla Svizzera"
  19. Quotidiano "Il Piccolo" del 06 maggio 2000 - Titolo: "Un libro di Renata Broggini ripropone il dramma dei rifugiati ebrei in Svizzera"
  20. "Gazzetta" n 8/9 agosto/settembre 2000
  21. Quotidiano "Il Piccolo" del 18 maggio 2000 - Titolo: "Avventurieri senza più avventura"
  22. Quotidiano "Il Piccolo" del 16 maggio 2000 - Titolo: "Ernest Ansermet: la musica al di sopra di ogni cosa"
  23. Quotidiano "Il Piccolo" del 19 settembre 2000 - Titolo: "Il mondo visto dal sottosuolo, con ironia"
  24. "Trieste oggi" del 21-09-2000
  25. Quotidiano "Il Piccolo" del 16 maggio 2002 - Titolo: "Ricerca grafica "sull'altro". Nel segno di una realtà oltre il sè"
  26. "Trieste oggi" del 17-05-2002
  27. "Il Piccolo" del 06-11-1998
  28. "La Svizzera" del 1/99
  29. Quotidiano "Il Piccolo" del 29 aprile 1999 - Titolo: "In un convegno i benefici degli investimenti in Svizzera"

Bibliografia[modifica]

  • Broggini Renata, La frontiera della speranza. Gli ebrei dall'Italia verso la Svizzera 1943-1945, Mondadori, 1998.
  • Cattaneo Giulio, Le Botteghe da Caffè dei Grigionesi a Trieste, Edizioni del Centro Internazionale della Grafica di Venezia, 2000.
  • Ernest Ansermet, I fondamenti della musica nella coscienza dell'uomo, Campanotto, Zeta music, 1995.

Collegamenti esterni[modifica]


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