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Casta dei Baluardi

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Voce principale: Gea (fumetto).

Il baluardo è una figura immaginaria presente nel fumetto Gea creato da Luca Enoch ed edito dalla Sergio Bonelli Editore. I baluardi sono i membri di una casta di guerrieri che si oppongono alle intrusioni di esseri alieni provenienti da altri piani di esistenza.

Nella voce sono presentate le basi religiose su cui è stato sviluppato questo gruppo e riferimenti all'uso di questi miti all'interno del fumetto.

I baluardi nel mito[modifica]

«Sono gli angeli che mantengono l'ordine nell'universo e il fine delle cose esistenti»

(Abuzakariya B. Muh. Al-Qazwini, “Cosmografia”)

Secondo il Corano esiste una categoria di angeli, detti Hafaza, i "guardiani". Gli ausiliari di Gabriele hanno il controllo del mondo intero. Il loro compito è quello di produrre le forze irascibili e istintive destinate a premunire contro ciò che è cattivo e dannoso (Qazwini, 57).

Nei testi sumerici i due ideogrammi UDUG e LAMA, fondamentali nella demonologia, originariamente esprimono un'entità indifferenziata, i Geni. I Geni proteggono la casa, il tempio e il palazzo. Fin dall'epoca neo-sumerica, Gidea invoca i Lama, i geni protettori delle contrade: "il suo buon UDUG si pose davanti a lui e il suo buon LAMA stette dietro di lui". Sono le tracce più antiche degli antichi Baluardi protettori dell'umanità. I due termini shedu e lamassu, contraddistinti dallo stesso ideogramma KAL, formano una coppia: shedu (pl. Shede) è un genio (baluardo) maschio, lamassu (pl. lamassate) è il suo omologo femmina.

Nelle preghiere della "mano levata", l'orante si rivolge ai geni dicendo: "che i geni shedu e lamassu siano sempre con me". Nella serie dei "demoni malvagi", il paziente invoca la protezione dei geni: "che lo shedu benefico cammini alla mia destra, che la lamassu benefica cammini alla mia sinistra".

Secondo la tradizione islamica certi tipi di angeli sono stati creati dal fuoco ardente, altri dalla luce, i ginn da una lingua di fuoco. Queste credenze sono il retaggio di antiche testimonianze di intrusioni da altri continuum di demoni, Arcangeli o Baluardi, cosa che viene spesso accompagnata dalla liberazione di una certa quantità di energia luminosa.

Secondo la mitologia sumerico-accadica, vi furono sette saggi che crearono la prima civiltà, apportando all'umanità grande saggezza e conoscenza.

Il mito sumerico della discesa di Inanna agli inferi parla di sette porte. La dea Inanna dovette abbandonare a ciascuna porta un indumento e così superò l'ultima porta completamente nuda e spogliata di tutti i poteri divini. Solo perché il dio Ea la riportò in vita lei riuscì a tornare alle regioni luminose dei viventi al di sopra degli inferi. Si tratta di due antichi Baluardi, uno dei quali rimase prigioniero nella dimensione dei "Diavoli" e venne liberato dall'intervento del compagno.

La mitologia sioux conosce la Donna Bufalo Bianco, che insegnò loro i sette riti per "ottenere una visione". Il termine Lakota è hanbleceya, che significa "piangere per una visione".

Il popolo Kiowa, una delle tribù degli indiani delle pianure, ha un'antica leggenda che racconta di tredici madri dei clan originari, che detenevano la sapienza. Molto tempo fa, dopo la distruzione del mondo a opera del fuoco – la "Grande Guerra" tra Uomini e Demoni – assunsero corpi umani, percorsero la terra per un certo periodo, impartirono insegnamenti ad altre donne e quindi scomparvero di nuovo misteriosamente, lasciando tredici crani di cristallo. Sono le preferite da Gea. Tra esse: Donna che guarda lontano, la profetessa e guardiana della via verso l'illuminazione; Donna che Ascolta, che insegna il silenzio e l'introspezione; Ama Tutte le Cose, che è custode dell'amore incondizionato e della sapienza sessuale; Colei che Guarisce, custode delle arti di guarigione, dei riti di passaggio e dei misteri della vita e della morte; Donna del Sole Calante, custode delle speranze e degli scopi e guardiana delle generazioni non nate; Donna che Cammina Alta, che insegna integrità, perseveranza e amor proprio ed è guardiana dell'attitudine al comando e delle nuove vie.

Il taoismo conosce otto esseri immortali del passato, tra cui l'unica donna era Ho Hsien-ku (dinastia T'ang), che guariva con l'alito e sapeva volare in aria.

Una delle dieci forme della Dea nel tantrismo è Bagalamukhi, che è di una bellezza affascinante. Incanta i suoi devoti con le bellissime forme. Viene ritratta con la carnagione dorata e un bastone in mano, con cui distrugge tutti i nemici: le idee false che alloggiano nella mente del devoto. Il suo grande potere è quello di “bloccare”: la mente, la parola, le energie negative. La sua funzione nella mitologia indiana richiama quella dei Baluardi ed è sicuramente a una figura di antico baluardo femmina a cui la tradizione indiana si è poi ispirata per tale raffigurazione.

La tradizione tantrica conosce "84 Grandi Adepti" (maha-siddha). Nella raccolta di racconti "Le leggende degli 84 grandi adepti" questi personaggi si rivelano individui molto pittoreschi, che nello sforzo di comunicare la via spirituale si avvalevano spesso di metodi tutt'altro che ortodossi. Generalmente erano iconoclasti contrari al potere stabilito e denunciavano l'ipocrisia, il vuoto ritualismo, il sistema delle caste. Provenivano da ogni ceto sociale: re, servitori, sacerdoti, studiosi, mercanti e cacciatori, e perfino un ladro, un giocatore d'azzardo e una prostituta. Trattavasi di Baluardi particolarmente famosi, attorno ai quali nel corso dei secoli sono state intessute innumerevoli leggende che celebrano le loro esibizione di poteri miracolosi. Erano dei Maestri che raggiunsero il livello di Vittoriosi; ora non appartengono più al livello terreno, sebbene possano manifestarvisi a piacimento. Sono, come gli Arcangeli, padroni del tempo e dello spazio.

Alcune tradizioni sostengono che il Divino emetta dalla sua sublime immensità un puro spirito rivestito di qualche forma di creatura. Per esempio gli Induisti ponderarono il mistero profondo delle manifestazioni multiple o "incarnazioni" di Vishnu, la Divinità Suprema. In sanscrito sono chiamate Avatāra, che significa "discese". Queste manifestazioni del Divino apportarono quasi sempre benefici all'umanità e si tratta di figure cospicue della casta dei Baluardi che poi la tradizione popolare fece assurgere al rango di incarnazioni della divinità. Vi furono anche "intrusioni" di entità che si ritagliarono un posto d'onore: la prima incarnazione di Vishnu fu Matsya (Pesce), che salvò Manu Satyavrata, il settimo legislatore e fondatore dell'attuale umanità, dal Grande Diluvio. Matsya benedisse Manu avvertendolo del diluvio imminente e istruendolo a costruire una nave. Quando arrivò l'inondazione, Matsya trascinò al sicuro la nave, che aveva a bordo tutti i saggi, le piante e gli animali. La seconda avatara fu Kūrma (Tartaruga) che ebbe un ruolo decisivo nel recuperare il nettare dell'immortalità e altri articoli di potere andati perduti durante il diluvio. Assicurò inoltre che questi non cadessero nelle mani degli esseri demoniaci del cosmo che erano impegnarti in un feroce braccio di ferro con gli Dei (ancora un riferimento mitologico alla lotta primordiale tra gli Uomini e i Diavoli). Il quarto avatara fu Narasiṃha (Uomo Leone) che uccise un potente e pericoloso re demoniaco, Hiranyakashipu. Esso aveva ricevuto in dono dal Dio Brahmā un privilegio per cui non poteva essere ucciso né di giorno né di notte, né a opera di un dio, né di essere umano né di animale, né dentro né fuori del suo palazzo. Vishnu si incarnò in una forma che non era né completamente umana né completamente animale. Si manifestò dentro un pilastro al crepuscolo e quindi distrusse Hiranyakashipu con i suoi potenti artigli. Krishna, ottavo avatara, che nacque al principio dell'Età Buia e distrusse molti demoni, tra cui il malvagio re Kamsa. Krishna eliminò molti Asura incaricati di ucciderlo da suo cugino e rivale Kança, il quale viene assimilato all'Asura Kalanemi.

Nel Libro etiopico di Enoch abbiamo una descrizione degli antichi baluardi nella piena manifestazione dei loro poteri: "essi camminano su lingue di fuoco, sono vestiti di bianco e il loro volto brilla come il cristallo". Nell'Enoch slavo, il visionario vede apparire uomini giganteschi, con il volto risplendente come il sole e gli occhi ardenti come lampade, che emettono fuoco dalla bocca e hanno le braccia simili ad ali d'oro.

Lo Zohar, o Libro dello Splendore, racconta di quattro angeli, Haniel, Kafziel, Azriel e Aniel, che guardano a Oriente, a Nord, e Sud e a Occidente. Malik, l'angelo guardiano preposto all'Inferno. Tra i nat di Birmania, Sandi, Curiya, Curasati, Paramiçwa, Lakshmi. Gli otto principali discepoli di Buddha, Sariputta, Mogallana, Kodanna, Ananda, Upali, Rahula, Revata e Gavampati.

In India sono famose le gesta della ninfa Urvaçi, amante del valoroso Pururavas, esempio di coppia di Baluardi amanti.

Nella tradizione indiana abbiamo Agni, il "fuoco sacro", valoroso guerriero uccisore di demoni: "verso l'oblazione di burro chiarificato per Agni, il valoroso uccisore dei demoni: è nella sua amicizia che cerco la protezione più efficace (…) tu che contro i demoni sei il terribile “Fiammegiante” (…) con il tuo calore annienta gli Yatudhana! Con la tua fiamma distruggi i Rakshasa!" (Atharva-Veda 8.3)

La tendenza da parte del volgo a considerare i Baluardi, specie se femmina, come maghi, stregoni o incarnazioni del diavolo e che portò in epoche recenti, in Europa e in America, alla famigerata caccia alle streghe, è presente anche nella tradizione indiana: esiste infatti una tendenza a vedere negli stregoni e nelle streghe degli esseri soprannaturali da schierare tra i demoni o tra i geni maligni; così gli Yatu, o Yatudhana maghi, e persino le adepte dello yoga, le Yogini, considerate orchesse. Queste ultime vengono anche chiamate Grahi, rapitrici. Nell'Antico Codice dell'Alleanza si recita: "Tu non lascerai in vita la strega" (Esodo, 22,17)

Un detto birmano recita: "per paura della tigre, invoca gli shing ji, ma gli shing ji sono peggiori della tigre": questo perché in tempi remoti, quando la convivenza con le entità intrusive era diffusa, alcune popolazione per proteggersi dalle fiere, accettavano la protezione di queste potenti entità, per poi finire schiave dei loro capricci e sete di potere. Sono questi i mostri che i vari eroi (ovvero gli antichi Baluardi) andavano in giro a uccidere per liberare la popolazione oppressa e le cui gesta sono celebrate ancora oggi.

In Birmania, il novizio, la settimana prima di essere ordinato bonzo, viene rinchiuso e sorvegliato dagli anziani perché non si conosce altro modo per proteggerlo dai geni maligni, i quali, gelosi della sua futura elevazione, cercano di impossessarsi di lui prima che venga ammesso nell'ordine religioso. Lo stesso accadeva nelle epoche antiche per il baluardo novello, prima che gli venisse data la "lama di luce"; i Sapienti della Razza Nemica erano in agguato per impadronirsi del suo spirito, in un momento di particolare vulnerabilità. Erano necessarie protezioni fisiche e spirituali da parte degli anziani, come pentacoli, barriere di pietre preziose, tatuaggi rimovibili e litanie come il gatha, ("canto" in sanscrito), formula buddista di protezione. Nella mitologia indiana abbiamo una delle immagini più terribili del lato oscuro della Grande Madre: Kālī, la "Nera", la Madre del Mondo, adorna di teste di morti. Viene raffigurata vestita di rosso dentro una barca che naviga su un mare insanguinato. La sua collera e la sua volontà di distruzione non si volge prevalentemente contro gli esseri umani, ma contro i demoni dai quali protegge gli uomini. Ella fu una terribile guerriera, campionessa dei Baluardi. L'immagine di lei sulla barca deriva dalle ultime fasi della Grande Guerra, con lei armata che naviga per le terre inondate del Diluvio, con le acque insanguinate piene di cadaveri di demoni e uomini.

La disciplina dei baluardi[modifica]

I vari baluardi non si conoscono tra di loro. Sono consapevoli della presenza l'uno dell'altro ma si incontrano raramente. Le cosiddette adunanze, riunioni di più baluardi, vengono organizzate solo in particolari situazioni (allineamenti astrali, forti perturbazioni del meridiano. ecc.) per le quali il Coordinatore prevede massicce intrusioni dagli altri universi.

Gea sa che esiste una comunità ramificata di profughi transdimensionali, gli apolidi, che lei e gli altri baluardi dovrebbero espellere o eliminare, ma che invece non ha cuore di fare. Spettri, Mutaforma, Parvenze, Mandragore, ecc. L'opera di occupazione e saccheggio della razza dei “diavoli”, e la conseguente rovina dell'universo o zona dell'universo presa di mira, provoca grandi ondate migratorie transdimensionali - le popolazioni dotate di tecnologia migrano "spazialmente", quelle con scarse conoscenze tecnologiche ma con cognizione della natura pluridimensionale del “Tutto”, migrano attraverso i vari continuum, alla ricerca di un luogo dove stabilirsi in pace. Si tratta di disperati che sono riusciti a penetrare nel nostro universo, sfuggendo a situazioni spaventose, tipo i nostri profughi di guerra. Ci sono donne, vecchi, bambini e rimandarli indietro significherebbe per loro morte sicura. Altri baluardi non si pongono il problema, perché considerano maggiore il rischio che fra tanti profughi inoffensivi si nasconda un potenziale pericolo per il genere umano.

Il vero Baluardo deve essere informato adeguatamente, altrimenti le virtù da lui perseguite diventano pure caricature del comportamento armonioso. Per esempio, la malvagità può derivare dal mantenere una promessa (comportamento virtuoso) che però risulta svantaggiosa per un'altra persona. Attraverso lo studio, che non è semplice conoscenza ma assimilazione della saggezza degli antichi, si possono evitare tutti gli eccessi.

«La bontà senza lo Studio degenera nella stupidità. La saggezza senza Studio degenera nella completa mancanza di principi. Mantenere le proprie promesse senza Studio degenera nella malvagità. La volontà di rettitudine senza Studio degenera nell'asprezza. Il coraggio senza Studio degenera nella pura sconsideratezza.»

(Confucio, "Dialoghi")

Vi sono state nel corso dei tempi molte Scuole dei Baluardi; alcune sono scomparse, altre si sono evolute. Tutte partono dal Libro Originario, una raccolta di scritture che forma il Manuale del Baluardo e che è la somma delle conoscenze trasmesse dagli Arcangeli. Poiché tali pratiche devono restare segrete, viene utilizzato un linguaggio detto “intenzionale”, fatto unicamente di allusioni, che ha senso solo per un discepolo iniziato. Di conseguenza i testi sono molto brevi, volutamente ermetici e di difficile accesso. Secondo Steiner, nel medioevo c'erano società segrete che portavano i propri membri “allo sviluppo di forze intuitive più elevate lungo le stesse direzioni che erano state seguite dagli antichi Misteri.” Poi, col sorgere del materialismo, questa diretta, intuitiva “conoscenza di mondi più alti” lentamente scomparve. In realtà si trattava delle varie scuole di baluardi, che dopo un periodo di relativa visibilità, tornarono nell'ombra. La scuola di Gea ripudia ascetismo e celibato, insegnando la Dolce Via della Spontaneità, raggiunta attraverso una graduale disciplina di corpo e mente. Altre scuole, soprattutto quelle maschili, sono ascetiche, altre violente (perseguono la distruzione incondizionata di ogni entità intrusiva, prendendo alla lettera la dottrina del Libro), altre auto punitive (con mutilazioni rituali e protesi “offensive”). Sono note come Darshana (Punti di vista) e ciascuno ha le proprie scuole, autorità e opere letterarie distinte. I tre principali darshana distinguono la scuola della “completa intolleranza” che vede in ogni entità intrusiva una minaccia per l'umanità e un'offesa per l'equilibrio del “Tutto”, la scuola della “completa tolleranza”, che predica la via dell'amore universale e della convivenza con ogni entità intrusiva pacifica e la scuola della “ragionevolezza”, a cui appartiene Gea, una via di mezzo che prevede il confino di ogni entità intrusiva nel Limbo, in attesa di una futura congiuntura dimensionale con il continuum di provenienza. Vi sono delle sette appartenenti ai darshana più intolleranti, che si spingono oltre il canone, arrivando a considerare quei Baluardi che hanno “mercimonio” con le entità intrusive come rinnegati ed eretici, meritevoli di ostracismo e morte. Come nel passo del Talmud, in cui si dice che vi sono circostanze, com'è scritto nel trattato Menachot, in cui “l'annullamento della Torah è il suo fondamento”, così nella filosofia “inconscia” di Gea e della sua scuola, dimenticare, abbandonare, può diventare un imperativo esclusivo. La trasgressione come adempimento del precetto, ovvero il precetto che viene con/dalla trasgressione; prima di osservare la Legge è necessario trasgredirla, andare oltre di essa. Il “Libro della Figura” offre un'interpretazione della Legge come corpus di lettere spirituali che “non cambia nella sua essenza ma nel modo in cui si manifesta”, secondo i differenti eoni cosmici, o secondo i diversi stadi di elevazione spirituale del Baluardo. Ciò che leggiamo oggi nella Legge non ha nulla a che vedere con quanto si leggerà in una diversa dimensione del cosmo: “Ciò che è proibito attualmente, sarà permesso allora”.

La Disciplina dei Baluardi, chiamata con il nome tantrico kaya-sadhana, “coltivazione del corpo”, distingue tre fasi e stadi di perfezionamento: vi sono i Praticanti Degni, coloro che sono partecipi dei poteri e delle conoscenze degli Arcangeli e che lavorano per padroneggiarli. Vi sono gli Esperti, gli adepti giunti ad alte vette spirituali in virtù della loro risoluta applicazione dei principi morali, spirituali e fisici racchiusi nelle scritture. Poi vi sono i Maestri, o Precettori, ultimo stadio prima di quello di Vittorioso, chiamato anche con il bel termine di “Costruttore di Guadi” (Tirthankara, nella tradizione Giainista, tra i quali vi è l'unica donna “costruttrice di guadi”, Malli), dove il Baluardo raggiunge la forma evolutiva degli Arcangeli e si sposta liberamente tra le dimensioni. Poiché la condizione di Maestro implica anche il possesso dei Grandi Poteri paranormali, i grandi Precettori vengono ricordati non solo come maestri illuminati ma anche come formidabili maghi capaci delle prodezze più straordinarie. I Baluardi ancora incapaci di muoversi liberamente tra i vari piani di esistenza, ovvero tra gli universi, nella tradizione islamica vengono definiti ath-thaqalan, gli “esseri pesanti”, a causa della loro incapacità di penetrare nelle regioni ultraterrene senza un potere speciale concesso da Dio.

Il Baluardo che “viaggia”, come quello che Gea incontra per strada nel primo numero, si chiama maleak (pl. Maleakin), termine ebraico, corrispondente al greco angelos, significa messaggero. Tali messaggeri viaggiano di continuo per portare aiuto e/o consigli ai loro compagni “stanziali”.

Voci correlate[modifica]


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