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Associazione Antimafie Rita Atria

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Associazione Antimafie "Rita Atria"
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Fondazione1994
FondatoreNadia Furnari, Santina Latella
Scopopromuovere e praticare la cultura della legalità, la giustizia sociale, la pace, la solidarietà; valorizzare la memoria delle vittime delle mafie; contrastare la diffusione delle illegalità e il dominio mafioso del territorio.
Sede centraleItalia Milazzo
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L’Associazione Antimafie "Rita Atria" nasce a Milazzo (ME) nell’inverno 1994 dall’iniziativa di due studentesse, Nadia Furnari e l’attuale Presidente Santina Latella. Prende nome dalla testimone di giustizia Rita Atria che collaborò col giudice Paolo Borsellino.

L’Associazione è attiva in Sicilia (Catania, Palermo, Messina, Sciacca e Partanna), Roma, Bari, Bologna, nonché in Toscana e in Abruzzo.

Obiettivi dell'associazione[modifica]

L’impegno dell’Associazione è rivolto a:

  • promuovere la diffusione della cultura della giustizia, della ricerca della verità, della legalità, della solidarietà, dell’ambiente e di una coscienza antimafiosa, antifascista e antirazzista, basata sui principi della Costituzione Italiana e sulla valorizzazione della memoria attiva delle persone che hanno operato contro le mafie e per i diritti umani;
  • promuovere l’elaborazione di strategie di lotta nonviolenta contro il dominio mafioso del territorio e di resistenza alle infiltrazioni di tipo mafioso;
  • difendere e promuovere una cultura di sensibilizzazione, prevenzione e lotta al femminicidio e alla violenza di genere;
  • difendere e promuovere una cultura dei diritti LGBTQIA che tuteli tutte le dimensioni della persona, alla luce della pari dignità sociale e dell’uguaglianza di fronte alla legge a prescindere da caratteristiche personali di genere, come stabilisce l’articolo 3 della Costituzione;
  • promuovere una cultura della pace, del disarmo e della nonviolenza;
  • promuovere e difendere una cultura dell’integrazione e della solidarietà tra i popoli, contro ogni forma di razzismo e xenofobia;
  • promuovere una cultura della responsabilità contro coloro che abusano e violano i doveri della funzione pubblica affidatagli e promuovere l’elaborazione di strategie di lotta nonviolenta contro la corruzione, la violazione dei principi costituzionali e gli abusi di potere.

L’Associazione inoltre è attivamente impegnata nella difesa, tutela e diffusione del diritto, costituzionalmente garantito, alla libera informazione, attraverso il sostegno e il contributo fattivo a diverse testate giornalistiche indipendenti (Casablanca, Telejato, I Siciliani giovani).

Attività[modifica]

Denuncia e osservatorio nei territori[modifica]

Nei territori dove è presente, l’Associazione negli anni ha prodotto denunce, dossier, comunicati, organizzato o partecipato a manifestazioni, sit in ed altri momenti pubblici. Tra questi i più importanti sono stati:

  • dal 1994 è al fianco del suo socio fondatore Mario Ciancarella per la ricerca della verità sulla sua radiazione dall’Aeronautica Militare Italiana e per la verità sulla strage di Ustica;
  • nel 1996 si intesta la lotta per la riapertura del caso dell’omicidio della giovane Graziella Campagna, avvenuto a Villafranca Tirrena (Me) il 12 dicembre del 1985. Preceduto da un dossier presentato a Messina il 17 dicembre del 1996, viene pubblicato nel 1997 il volume "Graziella Campagna a 17 anni vittima di mafia" per iniziativa dell’Associazione, insieme al Comitato per la Pace ed il Disarmo Unilaterale di Messina;
  • nel 1997 viene presentato all’onorevole Giannicola Sinisi, allora Sottosegretario al ministero degli Interni, un dossier che documentava situazioni di inadempienza e di pericolosa trascuratezza nei confronti dei Testimoni di Giustizia(6) e delle loro esigenze di tutela e sostegno;
  • nel 2011 presenta un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) e alla Prefettura di Messina denunciando vizi ed anomalie nella delibera n. 56 del 16/11/2009 del Consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto che approvava un piano regolatore particolareggiato per un parco commerciale in contrada Siena di Barcellona Pozzo di Gotto(1). All’esposto è seguito l’apertura di un procedimento penale (n. 36/2012) attualmente pendente davanti al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (nel quale l'Associazione è parte civile);
  • Il 21 settembre del 2012, l’Associazione presenta un esposto presso la Procura della Repubblica di Massa Carrara sulla morte di Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini (2) che ha portato alla riapertura delle indagini. Ad oggi il caso, dopo la riesumazione dei corpi, è ancora oggetto di indagine;
  • nel 2014 ha consegnato alla Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi durante un’audizione un documento di proposte su alcuni interventi legislativi in materia di infiltrazione mafiosa negli enti locali, collaboratori di giustizia e gestione e destinazione dei beni confiscati;
  • È impegnata nella mobilitazione contro il MUOS, anche con esposti presentati alle Procure di Caltagirone, Palermo, Roma e Caltanissetta. È stata riconosciuta parte civile nel processo in corso a Caltagirone (3).

Altre attività[modifica]

L'associazione è impegnata da sempre nell'organizzazione di iniziative culturali di approfondimento, di ricerca e di informazione su:

  • fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso;
  • fenomeno del femminicidio, della violenza di genere, sulle strategie di risposta ad essi;
  • corsi di formazione per insegnanti, studenti, pubblici dipendenti, amministratori locali, operatori sociali e per chiunque intenda impegnarsi per la crescita della cultura della legalità, della solidarietà, della nonviolenza e della tutela dell’ambiente.

L’Associazione ha istituito dal 2016 un premio intitolato alla memoria del professor Adolfo Parmaliana, vittima di mafia, che verrà attribuito a personalità o associazioni che si sono particolarmente distinte con azioni di lotta alla mafia, al malaffare e alla corruzione(4).

Collegamenti esterni[modifica]


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