You can edit almost every page by Creating an account. Otherwise, see the FAQ.

Alberto di Sassonia (1934-2012)

Da EverybodyWiki Bios & Wiki.



Alberto di Sassonia
Margravio di Meissen (disputato)
Capo del casato di Sassonia (disputato)
Stemma
In carica 24 luglio 2012 –
6 ottobre 2012
Predecessore Maria Emanuele di Sassonia
Successore Ruggero
Nome completo (DE) "Albert Joseph Maria Franz-Xaver"
Nascita Bamberga, Germania, 30 novembre 1934
Morte Friedrichstadt(Dresden), 6 ottobre 2012
Dinastia Wettin
Padre Federico Cristiano di Sassonia
Madre Elisabetta Elena di Thurn e Taxis
Consorte Elmira Henke

Il Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value).Quarto e ultimo figlio maschio di Federico Cristiano di Sassonia e di sua moglie, la principessa Elisabetta Elena di Thurn e Taxis, era il fratello minore di Maria Emanuele, margravio di Meissen, che era il suo predecessore a capo della Real Casa di Sassonia, da cui poi è nata in seguito alla sua morte la disputa sulla sua successione.

Biografia[modifica]

Alberto ha conseguito una istruzione secondaria presso il liceo federale di Bregenz, in Austria. Superò la maturità nel 1954. I suoi genitori e i loro figli si trasferirono poi a Monaco, con il sostegno dei parenti di sua madre della dinastia Thurn e Taxis. A Monaco di Baviera, Alberto ha studiato presso l'Università Ludwig Maximilian. Inizialmente studiò macroeconomia e in seguito passò alla storia e all'etnografia. Il 13 febbraio 1961, ha ricevuto il suo dottorato di ricerca per una tesi sul suo trisavolo, re Giovanni I di Sassonia, e la sua riforma della legge commerciale sassone.

Il 30 gennaio 1960 la Studiengruppe für Sächsische Geschichte und Kultur eV ("Gruppo di studio per la storia e la cultura sassoni") fu fondata da Alberto insieme ai suoi genitori, al fratello maggiore Maria Emanuele, ad alcuni altri nobili sassoni, al Capitolo dell'Ordine Militare di Sant'Enrico, il capitolo dell'associazione di persone di Dresda, e l'associazione di Heimatvertriebene nel dipartimento di storia dell'Università di Monaco. Questo gruppo di studio divenne una delle più grandi società storiche della Germania occidentale. Dopo aver completato i suoi studi, Albert ha lavorato come storico e referente. Studiò la storia del ducato di Sassonia e del regno di Sassonia, in particolare i rapporti tra la Sassonia e la Baviera.

Fu anche vice presidente del Bund der Mitteldeutschen ("Associazione dei tedeschi centrali "). Nel 1972 è entrato a far parte del Mitteldeutschen Kulturrat eV ("Consiglio centrale della cultura tedesca"), dove ha rappresentato gli interessi dello Stato libero della Sassonia.

Nell'estate del 1982 gli fu concesso di visitare la Sassonia per la prima volta dalla sua giovinezza, e che si ripeté nuovamente nel 1983 e nel 1985. Non gli fu in seguito più permesso di entrare nuovamente nella Repubblica Democratica Tedesca, per ragioni sconosciute, fino al 1989/1990. Il 22 gennaio 1990 partecipò a una manifestazione del lunedì a Dresda e fu inaspettatamente invitato a rivolgersi alla folla. Ha detto al suo pubblico del loro compito di ricostruire la Sassonia ed ha concluso con le parole "Viva la Sassonia, la Germania, l'Europa e la cultura cristiano-occidentale".

Nelle successive elezioni per il parlamento sassone, ha partecipato come candidato alla DSU; non è stato eletto, né il neoeletto governo della Sassonia lo ha assunto come consigliere. Dopo la riunificazione tedesca, ha cercato di reclamare alcuni dei precedenti beni della sua famiglia.

Vita privata[modifica]

Alberto sposò morganaticamente Elmira Henke in una cerimonia civile il 10 aprile 1980 a Monaco di Baviera, e in una cerimonia religiosa il 12 aprile 1980, nella Chiesa dei Teatini, sempre a Monaco di Baviera. Elmira assistette Alberto con i suoi studi scientifici e storici; si è specializzata in argomenti etnografici. La coppia non ha avuto figli.

Successione[modifica]

La direzione della Casa reale di Sassonia è oggetto di controversie nella famiglia reale sassone. Il conflitto deriva dal fatto che l'ultimo capo indiscusso della casa, Maria Emanuele, Margravio di Meissen, e gli altri principi della sua generazione non avevano figli o, nel caso del principe Timo, avevano figli (incluso il principe Ruggero di Sassonia) che non erano considerati membri della Real Casa di Sassonia.

Il primo erede dinastico designato di Maria Emanuele era suo nipote, il Principe Giovanni di Sassonia-Coburgo-Gotha, unico figlio della loro sorella minore, la principessa Matilde di Sassonia, e del marito, il principe Giovanni Enrico di Sassonia-Coburgo-Gotha, dinastia derivante da un ramo della casa di Wettin patrilineamente al ramo reale. Dopo la morte prematura del principe Giovanni, Maria Emanuele considerò poi come potenziale erede un altro nipote, Alessandro Afif, il figlio maggiore della principessa Anna di Sassonia e suo marito Roberto Afif, nonostante il matrimonio fosse per molti membri del casato contrario alle leggi tradizionali della Casa di Sassonia che richiedevano un matrimonio uguale per i discendenti per ereditare i diritti dinastici. Il 14 maggio 1997 il margravio di Meissen propose il nipote Alessandro Afif come erede e stilò un documento che fu firmato dagli altri membri maschili e femminili della Casa reale (compresi i precedenti consorti di principi non dinastici) stabilendo che Alessandro gli sarebbe succeduto alla sua morte. Il documento era firmato da Anastasia, Margravina di Meissen, dal principe Alberto e da sua moglie, Elmira Henke, dal principe Dedo (per sé, suo fratello il principe Gero e la loro matrigna Virginia Dulon, poiché suo fratello il principe Timo era morto nel 1982), le principesse Maria Josepha, Anna e Matilde e la terza moglie del principe Timo, Erina Eilts. Due anni dopo, il 1º luglio 1999, il Margravio adottò il nipote Alessandro Afif, che dal 1972 usava il titolo Alessandro, principe di Sassonia-Gessaphe, basato sulla traduzione tedesca del cognome libanese "Afif".

L'accordo del 1997 si rivelò controverso e nell'estate del 2002 tre dei firmatari, il principe Alberto, Dedo e Gero (di cui quest'ultimo acconsentì tramite delega ma non firmò personalmente il documento) ritrattarono il loro sostegno all'accordo. L'anno seguente il principe Alberto scrisse che è attraverso il principe Rüdiger e i suoi figli che la linea diretta del ramo albertino della casa di Wettin continuerà, e quindi evitare di estinguersi. Fino alla sua morte, tuttavia, il Margravio, come capo della precedente dinastia, continuò a considerare suo nipote e figlio adottivo, il principe Alessandro, come l'erede contrattuale che aveva il diritto di succedere.

Subito dopo la morte di Maria Emanuele nel luglio 2012, il Principe Alberto assunse la posizione di capo della Real Casa di Sassonia. Secondo l'Eurohistory Journal prima del funerale del Margravio, Alberto incontrò suo nipote Alessandro e lo riconobbe come Margravio di Meissen. Tuttavia questa affermazione è contraddetta dallo stesso Alberto nella sua intervista finale, pronunciata dopo il funerale, in cui afferma di aver bisogno del riconoscimento come Margravio di Meissen. Il principe Alessandro, citando l'accordo del 1997, ha assunto anche il ruolo di capo. Alberto, Margravio di Meissen è morto in un ospedale a Monaco il 6 ottobre 2012 all'età di 77 anni.

Prima del requiem per il Margravio Maria Emanuele, Ruggero, che aveva cercato di essere riconosciuto da suo zio come membro dinastico della Casa di Sassonia ma fu rifiutato, condusse una manifestazione fuori dalla cattedrale con i realisti sassoni in segno di protesta contro il defunto Margravio per la decisione di nominare Alessandro come erede. Il sito web della famiglia del Principe Ruggero afferma che prima della sua morte Alberto determinò che Ruggero sarebbe stato il suo successore e istituì un chiaro piano di successione. Su questa base dopo la morte di Alberto, il principe Ruggero assunse il comando della casa.

Altri progetti[modifica]

Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value).


Questo articolo wiki "Alberto di Sassonia (1934-2012)" è da Wikipedia The list of its authors can be seen in its historical and/or the page Edithistory:Alberto di Sassonia (1934-2012).



Read or create/edit this page in another language