Vicolo dell'acciaio
Vicolo dell’acciaio | |
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1ª ed. originale | 2010 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Taranto |
Preceduto da | Messi a 90 |
Seguito da | Per sempre carnivori |
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Vicolo dell’acciaio (2008), è un romanzo scritto dall'autore italiano Cosimo Argentina.
Trama[modifica]
Romanzo ambientato a Taranto. Cosimo Argentina parla dell’Ilva e delle tragedie sul posto di lavoro di una delle più grandi acciaierie del mondo mettendo in scena il capitale umano. La storia infatti si svolge in un quartiere popolare dove vivono le famiglie degli italsiderini. Il respiro dell’acciaio domina sulle esistenze e la vita del rione è scandita dalle sirene del cambio di turno al siderurgico. Il protagonista è Mino Palata, un diciannovenne cresciuto nell’odore del metallo che viene fuori dalle tute del padre e da quelle dei padri di tutti i suoi amici. Mino vorrebbe riscattarsi, smarcarsi dalla vita dura e oppressiva degli operai delle cokerie e degli altoforni, studiare e diventare qualcuno senza dover respirare il veleno della immensa fabbrica, ma sganciarsi da un destino che appare ineluttabile non è facile. La sua ragazza, determinata e piena di volontà, prova a dargli una scossa, ma lui pare recalcitrante. Nel frattempo si susseguono i lutti, i funerali dei lavoratori, le morti bianche e, gli incidenti sul lavoro, ma anche i momenti goliardici e su tutto domina la figura morbosa e mitica di suo padre, quello che tutti chiamano il Generale.
Il romanzo è stato finalista al Premio Biella per Industria e letteratura nel 2011 ed è stato scelto dal dipartimento di letteratura italiana dell’Università di Montpellier per un approfondimento sulle tematiche sociali della narrativa italiana.
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