Via Settimia Severa
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Via Settimia Severa | |
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Veduta del Lago d'Orta (lat. Cusius lacus) dalla moderna Quarna Sopra (lat. Quarna Superior) | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Regione | ![]() ![]() |
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Informazioni generali | |
Tipo | strada romana |
Inizio costruzione | II secolo d.C. |
Costruttore | Settimio Severo |
Condizione attuale | Non più esistente |
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Lunghezza | circa 95 miglia romane |
Inizio | Pavia (lat. Ticinum) |
Fine | Gravellona Toce |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | ![]() ![]() ![]() |
Funzione strategica | mettere in comunicazione Pavia (lat. Ticinum) con Gravellona Toce, sul Lago Maggiore (lat. Verbanus lacus). Passava anche per Mortara (lat. Pulchra Silva) e per Novara (lat. Novaria) costeggiando il Lago d'Orta (lat. Cusius lacus). |
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La via Settimia Severa era una strada romana consolare che metteva in comunicazione Pavia (lat. Ticinum) con Gravellona Toce, sul Lago Maggiore (lat. Verbanus lacus), passando per Mortara (lat. Pulchra Silva) e per Novara (lat. Novaria). Quasi omonime furono la via Severiana, che collegava Porto a Terracina, e la via Severiana Augusta, che metteva in comunicazione Milano con Angera e il passo del Sempione.
Storia[modifica]
Un'iscrizione romana presente nel territorio di Vogogna, presso il ponte della Masone testimonia la costruzione della strada nell'anno 196 d.C.; nell'iscrizione, molto rovinata dal tempo si interpreta: "Via fatta per [...] con sesterzi 22.600 sotto il secondo consolato di Caio Domizio e il primo di Publio Fusco con curatori dell'opera Marco Valerio e Salvio; fornitore dei marmi è stato … per [...] di Venusto conduttore pubblico [...]." [1]
La strada si dirigeva verso il Lago Maggiore (lat. Verbanus lacus) similmente alla quasi omonima via Severiana Augusta, ma lungo l'altra sponda del fiume Ticino (lat. Ticinus), costeggiando poi il Lago d'Orta (lat. Cusius lacus) a oriente e giungendo infine a Gravellona Toce, sul Lago Maggiore, sua destinazione finale.
Entrambe le strade furono ampliate su volere dell'imperatore Settimio Severo alla fine del II secolo d.C., da cui i nomi. La via Settimia Severa passava da Mortara (lat. Pulchra Silva) e da Novara (lat. Novaria), quindi a occidente del fiume Ticino, mentre la via Severiana Augusta passava da Gallarate (lat. Galleratum) e Sesto Calende (lat. Ad Sextum), che si trovano invece ad oriente del citato corso d'acqua.
Secondo lo storico Francesco Pezza (Mortara, 1873-1956) la via Settimia fu inaugurata dai consoli Caio Domizio Destro e Publio Fusco nel 196 d.C. sotto l‟imperatore Settimio Severo.[2]
Percorso[modifica]
La via Settimia Severa collegava Ticinum (Pavia) con Gravellona Toce. Uscita da Ticinum, dove intersecava la via Giovia, la via Settimia Severa si dirigeva verso Carbonaria Silva (Carbonara al Ticino), Castrum Grupelli (Gropello Cairoli), Garilassium (Garlasco), Tumelum (Tromello), Pulchra Silva (Mortara), Albunensis (Albonese), Burgus Lebetarius (Borgolavezzaro), Vespolate (Vespolate), Nibiola (Nibbiola), Carpania (Garbagna Novarese), Novaria (Novara), Caltiniaca (Caltignaga), Mummium (Momo), Fontanetum (Fontaneto d'Agogna), Equiregium (Cureggio), Bormanicum (Borgomanero), Briga (Briga Novarese), Gaudianum (Gozzano), Boloxanum (Bolzano Novarese), Menum (Ameno), Hortus Conclusus (Orta San Giulio), Masinum (Miasino), Pettenascum (Pettenasco), Vehemenia (Omegna) giungendo infine a Gravellona Toce, dove intersecava la via Severiana Augusta, dove terminava il suo percorso.
Note[modifica]
- ↑ Sac. Vincenzo De-Vit, Memorie storiche di Borgomanero e del suo mandamento compilate dal sac. Vincenzo DeVit, Milano, Tipografia e Libreria Arcivescovile, 1859, p. 33, ISBN non esistente. Ospitato su archive.org.
- ↑ Radice, Bruno, L’antica strada romana da Mortara a Novara (PDF), su il Notiziario del Burchvif, http://www.burchvif.it, 2008.
Bibliografia[modifica]
- Pezza, Francesco, Romanità e attualità della Sempione–Genova per Novara, Mortara, Tortona, S.T.E.C., 1948, ISBN non esistente. Ospitato su Google libri.
Voci correlate[modifica]
- Via Severiana
- Via Severiana Augusta
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