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V. rex

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File:Vastatosauro V. rex.png

Il V. rex (Vastatosaurus rex-lucertola devastatrice re), è un dinosauro immaginario, discendente dal Tyrannosauro, comparso nel remake di Peter Jackson di King Kong e nel videogioco tratto dal film. Si tratta di una delle creature preistoriche abitanti dell'Isola del Teschio.

Apparizioni[modifica]

La scena del combattimento tra Kong e i V. rex è ispirata a quella dell'originale del 1933, dove Kong combatte contro un Tyrannosaurus

Nel film appaiono tre V. rex: il primo, dopo aver divorato un Foetodon, si mette all'inseguimento di Ann Darrow, la quale dopo averlo seminato, finisce tra le grinfie di un secondo V. rex, che quasi la divora. In aiuto di Ann arriva però Kong, che, presala in mano, fronteggia in combattimento i due dinosauri, ai quali se ne aggiunge un terzo. Tra i mostri giganti inizia quindi una battaglia furibonda, in cui uno dei V. rex viene ucciso da Kong schiacciato da un enorme masso. Successivamente Kong scaraventa i due dinosauri verso una gola, facendoli scivolare, ma prima che ciò accada uno dei rettili giganti afferra una zampa di Kong, trascinandolo. Kong, Ann e i V. rex finiscono quindi sospesi nella gola, aggrovigliati tra delle liane. Lo scontro continua, ma mentre Kong affronta uno dei dinosauri, Ann finisce proprio sul muso dell'altro V. rex, il quale, dimenandosi, spezza le liane che lo tenevano e cade al suolo ai piedi della gola, insieme ad Ann, e, una volta rialzatosi, la insegue. Ma in aiuto di Ann arriva nuovamente Kong che, dopo aver ucciso anche il secondo V. rex, schiacciandogli più volte il cranio contro una parete, affronta il terzo. L'enorme gorilla affronta il dinosauro, strappandogli la lingua, afferrandogli le mascelle e infine spaccandogliele.

Nel videogioco Peter Jackson's King Kong: The Official Game of the Movie si incontrano vari V. rex, uno in particolare aggredisce continuamente il team. Nel gioco, inoltre, anche i giovani V. rex costituiscono un pericolo.

In The World of Kong: A Natural History of Skull Island[modifica]

Nel libro The World of Kong: A Natural History of Skull Island, la biologia dell'animale viene descritto più in dettaglio.

Descrizione e comportamento[modifica]

Il Vastatosaurus rex era il più grande predatore dell'Isola del Teschio e il più grande dinosauro carnivoro mai esistito, nonché il più grande predatore terrestre della storia del pianeta. Le sue dimensioni superavano di gran lunga quelle del Tyrannosaurus rex.[1] Come i Tyrannosauri, loro antenati preistorici, i V. rex dell'Isola del Teschio avevano poca competizione nella loro posizione di predatori all'apice. Nonostante le loro dimensioni, potevano passare a sorprendenti scatti di velocità per brevi periodi, arrivando a 25 miglia orarie per brevi tratti all'inseguimento della preda.[2]

I V. rex avevano sviluppato numerose caratteristiche uniche nel corso dei sessantacinque milioni di anni dall'era dei dinosauri, ma presentavano ancora alcune riconoscibili similiarità coi loro antenati del Cretaceo.[2]

I V. rex avevano grandi teste, piene di lunghi denti che venivano continuamente cambiati per sostituire quelli persi in combattimento. Le loro teste erano pesantemente rinforzate di osso duro, più robuste e pesantemente armate dei loro predecessori. Come arma principale dell'animale, la testa di un individuo di V. rex era spesso distintiva, essendo coperta con cicatrici e calli. Crescite abnormi di osso si formavano da vecchie battaglie con prede, altri predatori, rivali o addirittura compagni. Casse toraciche strette e corte e ampi spazi tra costole e anche fornivano gli animali di sorprendente flessibilitá per creature di tali dimensioni, un adattamento necessario per il terreno accidentato dell'Isola del Teschio.[2]

Le zampe anteriori erano corte rispetto al resto dei loro corpi, non crescendo velocemente come il resto dell'animale così che in etá adulta tale disparitá rispetto alle loro dimensioni fosse estremamente evidente. I primi Tyrannosauroidi avevano solo due dita sulle loro zampe anteriori, ma i V. rex dell'Isola del Teschio ne avevano tre. Quando trascinavano le carcasse, le corte zampe aiutavano a spingere la carne verso il corpo, prevenendo che scivolasse via.[2]

Mentre i giovani V. rex tendevano a raggrupparsi all'interno della folta giungla, i grandi adulti cacciavano prevalentemente nelle aree aperte delle pianure dove potevano muoversi liberamente. I grandi maschi cercavano i territori più aperti mentre le femmine mature di solito reclamavano aree ai margini della folta foresta dove potevano trovare terreni di cova nascosti.[2]

Ferocemente territoriali, i V. rex adulti non tolleravano incontri con rivali nei loro terreni di caccia. I confini territoriali erano regolarmente marcati con urina, e bassi ruggiti rinforzavano la reclamazione dei territori. V. rex di territori vicini potevano ricavare molto sulle condizioni di salute del proprietario di un territorio dall'odore delle sue urine e dal suono dei suoi ruggiti. Dimostrazioni e odori minimizzavano conflitti potenzialmente pericolosi tra individui di dimensioni diverse. Occasionalmente potevano scoppiare dispute tra individui di uguali dimensioni. Col timore di ferite gravi, questi scontri erano generalmente risolti con intense gare di ruggito nelle quali ogni individuo cercava di intimidire l'altro e respingerlo. Tuttavia, quando ciò falliva, seguiva la violenza. I V. rex più anziani presentavano le cicatrici incrociate di molte di queste lotte.[2] Tuttavia, i V. rex potevano trovarsi a collaborare con altri loro simili per l'abbattimento di una preda comune di grandi dimensioni come si vede nel film dove tre V. rex uniscono le forze per combattere Kong. Un'illustrazione del libro di lavorazione del film mostra quattro V. rex che cacciano insieme un brachiosauro.[3]

Eccezioni alla loro esistenza solitaria venivano fatte durante la stagione degli amori. I maschi abbandonavano i loro territori di caccia in cerca di femmine in calore. Se la femmina era recettiva, accettava il maschio, e la coppia poteva rimanere insieme, cacciando per alcuni giorni nei territori di lei prima che la femmina si stancasse di lui e lo mandasse per la sua strada. V. rex adolescenti (cercando di migliorare le loro abilitá di caccia) a volte seguivano gli adulti a distanza di sicurezza durante la stagione degli amori, guardando e talvolta rubando cibo da carcasse incustodite. Avvantaggiandosi della stagione degli adulti nomadi, adolescenti impavidi potevano reclamare territori correntementi incustoditi come propri.[2]

I V. rex erano capaci di abbattere grandi prede, ma le loro enormi dimensioni erano spesso impiegate per intimidire carnivori più piccoli e impossessarsi delle loro prede. Anche se predatori efficienti, era più sicuro ottenere un pasto semplicemente rubando quello di qualcun altro. I V. rex avevano stomaci intensamente acidi, capaci di digerire anche la più rancida carne in putrefazione, una caratteristica che li rendeva ottimi saprofagi di grandi dimensioni. Le loro enormi mascelle potevano esercitare un'enorme pressione, frantumando ossa esponendo il ricco midollo che predatori meno robusti non potevano raggiungere.[2]

Come cacciatori, i V. rex tendevano a utilizzare tattiche d'agguato, utilizzando coperture dentro e intorno a pozze d'acqua o aree forestali per sorprendere le prede, come Malamagnus. I Ligocristus erano le prede principali degli adulti di V. rex, essendo le più abbondanti. Ferrucutus, Pinnatono e Brontosaurus erano prospettive più pericolose; tuttavia, se un individuo giovane o malato poteva essere separato dalla protezione del branco poteva essere una facile preda. Nel film un esemplare è visto nutrirsi di un Foetodon. Qualsiasi animale più piccolo era una preda possibile, anche se la maggior parte era troppo piccola per essere più di uno snack. La più grande sfida per i cacciatori era non essere individuati dalla preda. I V. rex erano di colore scuro e, nonostante le loro dimensioni, potevano essere sorprendentemente furtivi, usando ombre vicino ai margini della macchia, affioramenti di roccia o rovine per nascondere il loro avvicinamento.[2]

Le loro squame nere aiutavano i V. rex anche a riscaldarsi velocemente di mattina, aumentando i loro livelli di energia per ottenere un vantaggio sugli erbivori ancora lenti.[2]

Adattamenti scheletrici[modifica]

I V. rex avevano grandi, larghi piedi a tre dita. Questi grandi piedi erano un adattamento che permetteva ai pesanti animali di cacciare e appostarsi in terreni più paludosi di quanto il loro peso avrebbe altrimenti supportato. Le loro enormi mascelle erano più grandi di qualsiasi altro predatore mai vissuto e capaci di esercitare sorprendente pressione per frammentare ossa e schiacciare arti. Il morso del V. rex poteva esercitare una pressione pari a 35.000 libbre, molto di più rispetto a quello del T. rex pari a 12.800 libbre.[4] I loro denti erano a forma di piolo piuttosto che affilati, per penetrare e ridurre in poltiglia.[2]

Delinquenti della giungla[modifica]

Femmine gravide di V. rex deponevano le loro uova in enormi nidi di materiale foliaceo accumulato in zone appartate della giungla. La decomposizione naturale dei detriti fornivano un'incubazione ideale per gli embrioni in sviluppo, lasciando libero il genitore di aggirarsi in cerca di cibo. Periodicamente la femmina sarebbe tornata al luogo del nido per urinare su di esso, essendo l'odore pungente abbastanza per tenere alla larga la maggior parte dei predatori, ma non tutti. Il furtivo Adlapsusaurus (lucertola subdola) sembrava immune al segnale di pericolo dato dall'urina. Infatti era guidato dall'odore come una campanella della cena e si era specializzato a razziare i nidi, anche quelli di un V. rex. Veloci riflessi e fine udito erano i segni distintivi del ladro di uova. Faceva veloci sortite per afferrare il suo bottino per poi ritirarsi in una tana nascosta per mangiare.[2]

I V. rex uscivano dalle uova incustoditi come piccole repliche dei loro genitori, completamente in grado di prendersi cura di loro stessi dal momento della schiusa. Cacciando nel sottobosco della giungla, catturavano gradualmente prede sempre più grandi mentre crescevano, iniziando con centopiedi e lucertole catturati nel suolo di foglie.[2]

Raggruppandosi insieme in piccoli branchi di individui di etá simile per protezione, i giovani V. rex abbattevano prede più grandi insieme, ma senza alcuna coordinazione sofisticata caratteristica dei branchi di Venatosaurus. I giovani dinosauri sarebbero rimasti in queste libere affiliazioni fino all'arrivo della pubertá, quando le loro dimensioni iniziavano a inibire la loro efficienza come predatori della giungla, spingendoli nelle più aperte foreste e pianure delle vallate.[2]

Fino alla maturitá, i V. rex presentavano fitte striature, che aiutavano a mimetizzarli nella giungla. Mentre ancora giovani, erano prede potenziali per altri carnivori, quindi le striature verdi e nere dei loro fianchi aiutavano a nasconderli da pericoli così come ad assisterli nella caccia.[2]

Quando nei loro branchi, i giovani battaglieri si avvantaggiavano della loro forza di numero per sopraffare altri carnivori su carcasse. Su una gang di affamati, giovani e forti V. rex, la subdola postura e le grida di avvertimento di un branco di Venatosauri difendendo una carcassa erano inutili e il conflitto era inevitabile. Non esercitati nell'arte di superare in dimensioni i nemici, i giovani V. rex presentavano spesso ferite sostenute in conflitti coi pericolosi Venatosauri, e non erano inusuali morti quando maldestre liti sul cibo degeneravano.[2]

Fiutando piccoli di Venatosaurus in un nido, una gang di V. rex prematuri poteva anche cercare di cacciare una sentinella solitaria dalla guardia per arrivare ai piccoli, solo per essere sorpresi dal resto del branco tornato in risposta ai richiami di allarme della guardia. La giungla nera era una scuola senza perdono per i giovani carnivori e l'attenzione dei suoi studenti era feroce. Solo quelli che imparavano in fretta sopravvivevano per diplomarsi come adulti.[2]

Teorizzata connessione con l'evoluzione di Carnictis[modifica]

È stato teorizzato che molto tempo fa, un V. rex o un predatore simile cadde in una delle voragini dell'isola e morì, e il suo carico di parassiti simili a tenie fuoriuscì lentamente dalla carcassa per ritrovarsi nel ricco fiume organico alla base della fossa. Invece di seccarsi e morire, sopravvissero. Divennero il predatore Carnictis.[2]

Relazioni coi Megaprimatus kong[modifica]

Esisteva un'antica rivalità tra i giganteschi Megaprimatus kong e i V. rex. Entrambi animali immensamente potenti, questi grandi titani si scontravano ancora e ancora in battaglie che scuotevano la terra di zanna contro pugno, sete di sangue rettile contro abilità primate.[2]

I V. rex vedevano i giovani Megaprimatus kong come prede ed erano coraggiosi o pazzi abbastanza da rischiare ferite per arrivare ad essi. Ciascuna delle due specie non perdeva l'opportunità di uccidere i giovani dell'altra per eliminare futuri pericoli e nessuno dei due accettava la presenza dell'altro nel loro territorio. V. rex subadulti, meno cauti dei loro genitori e in urgenza di stabilire un proprio territorio, entravano in conflitto con le grandi scimmie.[2]

Le scimmie usavano qualunque cosa cadesse nelle loro mani come armi, e i V. rex erano armati con enormi mascelle schiaccia ossa. Le bestie potevano infliggersi serie ferite l'un l'altra. La maggior parte degli scontri erano brevi - con uno dei contendenti che si ritirava quando considerava la situazione andare a suo sfavore. Ma quando la posta era alta, i conflitti diventavano battaglie fino alla morte.[2]

Note[modifica]


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