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Ugo Nizzero

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Biografia[modifica]

Nasce a Cornedo Vicentino il 25 marzo 1905 ed eredita dal padre Giobatta Nizzero la passione per l'impegno sociale e per la montagna.

Nei primi anni Venti costituisce la “Società Alpinistica Valdagnese Duca degli Abruzzi” che però ha vita breve e viene sciolta nel 1924, forse inglobata nella locale sezione del CAI nata nel 1922.

Dallo stesso anno presta servizio militare a Tolmino come alpino del battaglione “Vicenza”, per dedicarsi un anno dopo al fiorente commercio delle stoffe a Valdagno. In questo periodo si fa promotore con altri della nascita della sezione valdagnese dell’ANA.

Dal 1933 al 1938 cambia diversi lavori e alla fine viene assunto nella segreteria amministrativa del Fascio. Entusiasmato dalla propaganda patriottica, si fa volontario per la campagna di Albania, mentre al ritorno a Valdagno è assunto alla Banca Popolare dove aveva già lavorato prima della guerra. Nel 1941 sposa Marcellina Lovato.

Il 6 Novembre 1947 fonda la SEP (Società Escursionisti Pasubio), di cui sarà presidente a vita dal 1953. Attraverso questa società organizza molteplici attività ed escursioni anche rivolte ai giovani, col fine di far conoscere i luoghi delle battaglie della Grande Guerra, in primis il Pasubio.

Dagli anni ’50 organizza quarantanove “Tavolate Tricolori” che riuniscono ex-combattenti nel ricordo della vita di trincea e nel 1951 inventa la “Chiamata di Primavera” che viene ripetuta per tredici edizioni con grande successo. Organizza inoltre diverse edizioni del carnevale di Valdagno. Nel 1964 gli viene attribuito il premio FIE e nel 1972 viene nominato Commendatore della Repubblica dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.

Sul finire degli anni ’60 il suo interesse per i luoghi della Grande Guerra si estende dal Pasubio al Grappa e al Cimone, dove recupera sessanta salme di caduti e numerosi reperti bellici. In seguito fonda il museo della Prima Guerra Mondiale in via San Lorenzo a Valdagno.

Nel 1973 pubblica il volume "Rimembranze" e nel 1975 un album storico-fotografico sulla guerra del 1915-18.[1][1]

Nel 1979 fa apporre una lapide alla galleria D’Havet in onore della 326ª Compagnia Zappatori. Negli anni ’80 fa erigere a Quargnenta di Brogliano il capitello dedicato a Santa Maria Goretti, e il monumento a tutte le mamme posto all'ingresso di Villa Serena a Valdagno.

Infine promuove la costruzione dei monumenti a ricordo della brigata Piceno sul Pasubio e a Campotognazzo, e il pennone per l’alzabandiera nel cortile della Caserma Cella a Schio.

Nel 1988 riceve il premio della Bontà “Città di Valdagno”, premio istituito a cura della SEP nel 1971 e di cui Nizzero fu presidente, mentre nel 1996 riceve il Premio CONI.

Infine dona al Comune di Valdagno un ricco archivio di documenti e una raccolta di fotografie relativi alla Grande Guerra, che costituiscono il “Fondo Ugo Nizzero” presso la Biblioteca Civica Villa Valle.[2]

Si spegne a Valdagno il 23 gennaio 1998. [2]

  1. Ugo Nizzero (a cura di), Rimembranze, Tipografia Panozzo Alte Ceccato, [S.I.], [s.n.], 24 Febbraio 1973.
  2. Maurizio Dal Lago, Silvano Fornasa, Giorgio Trivelli (a cura di), Dizionario biografico della Valle dell'Agno: secoli XII-XX, Sommacampagna, Cierre Edizioni, 2012, p. 180-181.


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