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Rodolfo Di Venanzio

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Rodolfo Di Venanzio
File:RodolfoDiVenanzio.png
UniversoL'onore e il rispetto
1ª app. inPrima puntata (stagione 2)
Ultima app. inSesta puntata (stagione 2)
Interpretato daVincent Spano
Voce italianaPaolo Macedonio
Sessomaschio
Professionemafioso

Rodolfo Di Venanzio è un personaggio immaginario della serie televisiva L'onore e il rispetto interpretato da Vincent Spano. Rodolfo è il cattivo della seconda stagione della serie in cui rappresenta il capo dei nuovi clan che vogliono strappare il potere agli anziani boss della cupola. Crudele e spietato mandante della morte di Santi Fortebracci e del figlio neonato di Tonio, Nicolas.

Biografia[modifica]

Seconda stagione[modifica]

Rodolfo torna a Sirenuse dopo sette anni di esilio in cui ha vissuto a Beirut a causa di una condanna per omicidio. Tornato in Sicilia grazie all'amnistia concessa dallo stato, Rodolfo, ha il compito di curare gli affari dello zio Fred che ricopre il ruolo di padrino della cupola. I boss accolgono con clamore Rodolfo e sperano che esso amministri il patrimonio di donna Rosangela Rocca rimasta vedova per la morte del marito Calogero. Di Venanzio arriva in Svizzera dove deve recuperare i 50 miliardi che Tonio Fortebracci aveva nascosto. Proprio qui, il mafioso scopre che Tonio è vivo e decide quindi di recuperare i soldi servendosi dell'uomo. Quando sta per catturarlo, Rodolfo, si ferma perché assiste alla distruzione del Fortebracci che soccorre la moglie Olga morente dopo un incidente stradale. Rodolfo rientra a Sirenuse dove racconta ai clan che Tonio è vivo e che non è riuscito a recuperare i 50 miliardi. Il clan di Rodolfo vuole investire nell'affare della droga, ma lo zio Fred e donna Rosangela si oppongono e obbligano l'uomo a rinunciare all'affare. Deciso a togliere l'onore a Rosangela Rocca, Rodolfo fa innamorare di lui Assunta Rocca e corona con lei un fidanzamento. Quando il giudice Santi Fortebracci ottiene la testimonianza del corrotto commissario Maffei, Rodolfo, con l'aiuto del fratello Fortunato uccide Maffei, il commissario Cantavalle e ferisce gravemente il giudice. Messo alle strette, Rodolfo, commissiona l'omicidio del giudice Fortebracci dove resta ucciso anche il figlio di Tonio, Nicolas. Il responsabile della morte del piccolo è Fortunato e Rodolfo decide di nascondere il tutto, ma i boss decidono di farlo costituire. Dopo il matrimonio della sorella Carmela, Rodolfo fugge e con il suo clan si dà alla macchia. Da sempre ossessionato da un sentimento morboso per la sorella, tutte le notti la violenta da quando lei aveva 11 anni e fa chiudere sempre più Carmela in se stessa. Tradito da Assunta la uccide strangolandola e cerca di concludere l'affare con uno spacciatore di droga turco rubando il mercato alle famiglie di Sirenuse. Nell'affare si inserisce Tonio (che vuole la morte di Rodolfo) e durante l'incontro esplode uno scontro a fuoco. Di nuovo in fuga, Rodolfo, si rifugia a casa di Melina Bastianelli contando quindi di ricattare Tonio e di avere 5 miliardi. Qui, Rodolfo viene catturato dagli sgherri dello zio Fred che vorrebbe ucciderlo, ma Carmela è decisa a perdonare il fratello e quindi a lasciarlo libero. Fortunato (che teme il fratello) aiuta Tonio a rapire Rodolfo con l'intenzione di ucciderlo. Il Di Venanzio viene picchiato da Fortebracci e pieno di sangue gli dice che non saprà mai il nome dell'assassino di suo figlio. Detto questo si lascia cadere nel mare, dove muore annegato in quanto aveva le mani legate.

Reati[modifica]

- Mandante dell'omicidio di Don Rosario Liberati

- Mandante dell'omicidio del commissario Maffei, del commissario Cantavalle e del tentato omicidio di Santi Fortebracci

- Mandante dell'omicidio di Santi Fortebracci e di Alma Vinci con la complicità di Saro Ferlito

- Organizzatore del rapimento di Dario Rocca

- Assassino del dottor Emilio Fidemi, la madre del dottore e la governante

- Assassino di Assunta Rocca

- Stupratore della sorella Carmela


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