You can edit almost every page by Creating an account. Otherwise, see the FAQ.

Razzismo nello sport

Da EverybodyWiki Bios & Wiki.

Per razzismo nello sport si intende ogni forma di discriminazione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali avvenuta all’interno di una qualsiasi manifestazione sportiva.

Il tema del razzismo "sportivo" è entrato in voga a partire dalla seconda metà degli anni trenta del XX° secolo.

Il razzismo nello sport si è presto espanso a livello mondiale

  1. RINVIA Template:Senza fonte [1]

Le origini[modifica]

Le origini del fenomeno sono riconducibili alle origini del razzismo vero e proprio dunque con l’introduzione delle leggi razziali anche conosciute come Leggi di Norimberga promulgate nel settembre del 1935.

L'episodio culmine sarebbe avvenuto nelle olimpiadi del 1936 che si sono svolte a Berlino. I protagonisti di quella vicenda sono Jesse Owens atleta statunitense impegnato nelle gare di velocità di atletica e Adolf Hitler, all’epoca Cancelliere del Reich tedesco.

Nelle olimpiadi di quell’anno l’atleta statunitense si affermò come la vera e propria stella dei giochi aggiudicandosi ben quattro medaglie d’oro in quattro discipline differenti seppur tutte racchiuse nella macroarea dell’atletica leggera: 100 metri, 200 metri, staffetta 4x100 e salto in lungo.

La “scintilla razzista” tra il plurimedagliato americano ed il cancelliere del Terzo Reich scoccò a seguito della vittoria nel salto in lungo. Jesse Owens al termine della gara si piazzò davanti al tedesco Luz Long e ciò non fu particolarmente gradito dal primo ministro tedesco Adolf Hitler che avrebbe deciso di alzarsi ed uscire anzitempo dallo stadio in cui si stavano svolgendo le competizioni, non presenziando alla cerimonia di premiazione evitando così la stretta di mano con l’atleta afro-americano. Considerate le origini di Jesse Owens, la stampa americana,ma più in generale quella straniera (non tedesca), etichettò il comportamento di Adolf Hitler come riprovevole ed allo stesso tempo squallido additandolo di fatto come primo caso di razzismo nello sport della storia. La notizia venne poi smentita dallo stesso Owens e riprodotta fedelmente dal film “Race” che ha di fatto smontato quello che è tutt’oggi considerato il primo caso di razzismo nello sport della storia[2]. Sempre nel 1936 lo stesso Jesse Owens fu vittima di un altro episodio di razzismo. L’allora presidente americano F.D.Roosevelt, in pieno clima di campagna elettorale, decise di disdire l’appuntamento con l’atleta alla Casa Bianca così da non creare problematiche ed evitare dissidi interni con gli Stati del Sud storicamente e culturalmente favorevoli alle politiche razziali. L’atteggiamento del presidente americano non restò però inosservato all’atleta afro-americano che da quel momento decise di iscriversi al Partito Repubblicano e di sostenere la candidatura di Alf Landon.

Attraverso questo gesto Jesse Owens diventò un vero e proprio simbolo dell’antirazzismo.

In un passaggio della sua biografia Jesse Owens sottolineò entrambi gli eventi evidenziando come “era pur vero che Hitler non gli aveva stretto la mano, ma era altrettanto vero che il Presidente Roosevelt evitò di riceverlo”.[3].

Sport popolari[modifica]

Nel corso degli anni la storia sportiva si è macchiata di diversi episodi di razzismo, la maggioranza dei quali saliti agli onori (se così li si vuole chiamare) della cronaca poiché avvenuti negli sport più praticati o comunque più popolari.

Calcio[modifica]

Il calcio è ormai una delle discipline più seguite al mondo e di conseguenza anche gli episodi di razzismo sono stati maggiormente attenzionati dalla stampa mondiale e possono avvenire in diverse forme (verbale o tramite l’utilizzo di oggetti)

Samuel Eto’o[modifica]

Uno degli episodi di razzismo

  1. RINVIA Template:Senza fonte del mondo del calcio è proprio quello che ha visto coinvolto l’attaccante camerunense Samuel Eto'o Ai tempi della sua militanza spagnola nel Barcellona il calciatore venne profondamente offeso dai tifosi del Real Saragozza che dagli spalti, ad ogni suo intervento attivo nel gioco, iniziarono ad imitare il verso della scimmia ed a lanciare noccioline verso il calciatore in segno di disprezzo. Il calciatore, fortemente legato alle sue origini, minacciò di lasciare il terreno di gioco ma venne prontamente fermato dai compagni di squadra. In quella circostanza il Real Saragozza venne multato con 9.000 euro di ammenda, sanzione che il calciatore ritenne non sufficiente, chiedendo invece la squalifica dello stadio come esempio per le altre tifoserie.

Pallacanestro[modifica]

Carlton Mayers[modifica]

Uno dei casi di maggior rilievo, anche grazie alla popolarità assunta dall’atleta al momento dell’evento poco piacevole, è quello che ha riguardato Carlton Myers ex cestista della Nazionale Italiana di Pallacanestro portabandiera azzurro alle Olimpiadi del 2000 che si sono svolte a Sidney. Il 28 dicembre 2003, durante l’incontro tra i padroni di casa della Metis Varese e gli ospiti della Lottomatica Roma, la tifoseria di casa ha inneggiato cori razzisti nei confronti di Myers, ovviamente nelle fila della squadra ospite. L’episodio non è rimasto inosservato e la società varesina, è stata multata. L’episodio ha fatto scalpore anche per la presenza sugli spalti di Umberto Bossi accusato di non aver fermato ciò che stava accadendo tra gli spalti[4]. Non si tratta però dell’unico episodio che ha visto coinvolto l’atleta di origini caraibiche. Negli anni successivi infatti ha ricevuto insulti razzisti anche mentre stava disputando, ormai a fine carriera, una gara del campionato UISP nei pressi di Rimini.

Altri sport[modifica]

Golf[modifica]

Conosciuto come una delle discipline più elitarie del panorama sportivo mondiale ha visto una maggioranza bianca dominare la disciplina.

Tiger Woods[modifica]

L’avvento di Tiger Woods, sportivo di origini asiatiche ed afro-americane, nel palcoscenico internazionale ha destato malumori all’interno dell’ambiente. Sin dal lontano 1997 ha iniziato a collezionare vittorie diventando il primo atleta di colore a vincere un campionato di golf maschile all’età di 21 anni. Nello stesso anno vinse il Master Tournament puntando così a diventare uno dei migliori golfisti di tutti i tempi. Questo atteggiamento ha attirato l’invidia di molti giocatori tra i quali Fuzzy Zoeller, vincitore dell’ambito torneo nel 1979, che si permise di affermare: “That little boy is driving well and he's putting well. He's doing everything it takes to win. So you know what you guys do when he gets in here? You pat him on the back and say congratulations and enjoy it and tell him not serve fried chicken next year”, che tradotto vuol dire: “ Questo ragazzino sta conducendo bene e sta lanciando bene.Sta facendo tutto ciò che serve per vincere. Sapete cosa fate voi ragazzi quando lui arriva qui? Lo accarezzate sulla schiena e gli fate complimenti. Ditegli di non servire pollo fritto l’anno prossimo”. Successivamente Zoeller si scusò spiegando come le sue parole fossero state fraintese[5].

Associazioni e progetti contro il razzismo[modifica]

Data la complessità del fenomeno e la costante ascesa nella società moderna nel corso degli anni sono nate diverse associazioni atte a combattere ed in alcuni casi a prevenire la nascita del fenomeno.

MARS-Media Against Racism in Sport[modifica]

Progetto sostenuto dal consiglio d’Europa che, nel corso degli anni, si è impegnato a regolamentare la stampa o più in generale i media che gravitano attorno al mondo dello sport cercando di garantire il trattamento di temi come la diversità sociale e culturale all’interno delle competizioni sportive[6].

UEFA e FARE[modifica]

Sin dal lontano 2001 la UEFA ha stretto un accordo con la rete FARE, organizzazione che unisce gruppi che si attivano contro l’intolleranza e la discriminazione su tutto il territorio mondiale. Nel corso degli anni la UEFA ha contribuito finanziariamente all’organizzazione di eventi e pubblicazioni messi in atto dall’associazione FARE. Inoltre ogni anno, nella terza giornata dei gironi di Champions League ed Europa League la UEFA attua una campagna di sensibilizzazione nei confronti del razzismo negli stadi e più in generale nello sport.

Sanzioni e squalifiche[modifica]

Non sono ancora state stabilite sanzioni comuni a tutti gli sport anche a causa della differenza di interventi razzisti nelle varie discipline sportive.

  1. RINVIA Template:Senza fonte.

Per adesso lo sport più attenzionato, perché più coinvolto, in tal senso è stato il calcio con gli organismi di competenza che negli ultimi anni hanno inasprito le sanzioni alle società i cui tifosi si rendono protagonisti di atteggiamenti catalogati come razzismo. Le sanzioni possono variare e possono inasprirsi ulteriormente vertendo sulla recidività del comportamento. Le sanzioni possono dunque variare a partire da una multa per la società, sino ad arrivare alla squalifica dalla competizione, passando per misure più moderate quali la chiusura parziale o totale dello stadio e la detrazione di punti in classifica.

Per gli atleti la squalifica può variare da caso a caso, a seconda della gravità dell’offesa e del contesto in cui si è verificata [7].

Note[modifica]

Voci correlate[modifica]

Leggi di Norimberga Jesse Owens Adolf Hitler Luz Long Alf Landon Samuel Eto'o Kevin-Prince Boateng Carlton Myers Tiger Woods Fuzzy Zoeller UEFA


Questo articolo wiki "Razzismo nello sport" è da Wikipedia The list of its authors can be seen in its historical.