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Raffaele Vincenti

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Vincenti ha occupato, nell’intero arco di un secolo, un posto di rilievo nel panorama artistico/musicale dentro e fuori i confini della sua città natale, soprattutto grazie al successo che andava riscuotendo fin da quando era giovane. È stato un interprete della tradizione popolare sarnese, della sua cultura, riconoscendo e trasmettendo nella sua musica, quello che è stato l'animo e lo spirito umano della gente del suo paese, attraverso la canzone d’autore.

Biografia[modifica]

Nacque in una famiglia di modeste origini da Anna Teresa De Filippo e Basilio Vincenti il quale conduceva una delle prime sale da barba di Sarno. Ultimo di 4 fratelli, fin da piccolo fu apprendista nella bottega del padre, dove si sviluppò il suo interesse per la musica. Nonostante avesse imparato a suonare diversi strumenti musicali, il violino fu il suo principale strumento di esecuzione che imparò a suonare già a 10 anni e, che gli fu regalato dai genitori, con sommi sacrifici. Nel 1937 fu iscritto al Liceo Musicale di Salerno e fu seguito da vari maestri tra cui Giorgio Falvo. Nel 1945 si iscrive al Conservatorio di San Pietro a Majella, dove, confermato al sesto anno di violino, entra nella classe del maestro Luigi D’Ambrosio. Proprio qui conosce il maestro Attilio Staffelli, ammirando la sua propensione verso la canzone d’autore, che influirà molto sulla sua formazione e musicalità. Stringerà poi amicizia col maestro Otello Calbi, suo intimo e fraterno amico sino all’ultimo. Un’amicizia durata oltre un quarantennio, con la realizzazione di concerti e saggi musicali. Dal 1946 al 1948 Vincenti entra a far parte dell’orchestra da Camera Napoletana diretta dal maestro Domenico D’Ascoli, grande organista e docente presso il medesimo conservatorio. Nello stesso periodo viene incaricato, quale maestro concertatore, di guidare il concerto bandistico della città di Sant’Anastasia.

Sposato nell'ottobre del 1950 con Filomena De Filippo da cui ha avuto 2 figli, Vincenzo e Adelaide.

Crescita umana e musicale[modifica]

1.2) La crescita umana e l’ascesa: il Circolo Artistico Sarnese e la Filodrammatica Sarnese.

Due figure contribuirono enormemente alla sua formazione: quella del professor Fortunato Trione, nonno di Aldo Trione che con le sue lezioni di latino ed il suo insegnamento, segnò una svolta nella crescita umana e musicale di Raffaele e il monaco francescano padre Adiuto Giuseppe Vitale della fraternità di San Francesco in Sarno che riconobbe subito il suo precoce talento musicale, tanto da voler che suonasse con lui durante la celebrazione della messa domenicale. Il sodalizio durò per anni e si consolidò durante il periodo bellico. Tra gli anni 40/50, insieme altri musicisti si impegnò a contribuire attivamente allo sviluppo e alla crescita del Circolo Artistico Sarnese, arrivando a collaborare con la Filodrammatica Sarnese per la messinscena di lavori teatrali quali Natale in casa Cupiello e opere nel mondo dell’operetta. Tra gli anni '50 e la fine del secolo, fece da maestro a molti giovani allievi aspiranti musicisti, che negli anni '80 riunì per formare Il Gruppo Barocco rendendolo partecipe ad ogni evento che lo meritasse. Quando qualcuno gli chiedeva cosa fosse per lui la musica, rispondeva:

«La musica per me è una missione d’amore, ed è un diritto di tutti studiarla, ma per chi lo meriti»

Lo stile[modifica]

Lo stile di Vincenti non fa differenza tra la canzone d’autore, la canzone sacra e il componimento di ispirazione lirica. Nelle sue opere, spesso collegate da un filo comune ed invisibile, si possono ritrovare il tema sacro e forme musicali di una storia passata, tra cui, la meditazione, il canto elegiaco, l'andante religioso che lui rende liberamente attuali.

Opere[modifica]

Dalla canzone al sinfonismo[modifica]

2.1) Vincenti compositore, brillante organizzatore e direttore d’orchestra. Il decennio 1952 – 1962.

  • 1952 – I° Festival della Canzone e Festa dell’Uva, Città di Sarno. La manifestazione lo vide compositore di canzoni come “Canto di un Sogno” su versi di Fernando Squitieri, “Tarantella Sarnese” su versi di Carmine de Filippo, “Scetate, Core!” su versi di Tito Vittorio Mancusi, cantata quest’ultima dal tenore sarnese Egidio Genise.
  • 1953 – compositore di “Ciardiniello Appecundruso” su versi del poeta sarnese Ettore Gualtiero Saviano (versi dedicati dal poeta alla memoria del figlio Tranquillino, perito nei bombardamenti del 1943 in Sarno). La canzone fu presentata al “Festival della Canzone Salernitana”.
  • 1955 – 2 Ottobre, III° Festival della Canzone e Festa dell’Uva, Città di Sarno. Un altro diploma.
  • 1956 – IV° Festival della Canzone e Festa dell’Uva, Città di Sarno. La manifestazione lo vide compositore di “Sarnesinella Bella” su versi del poeta Giuseppe Casillo. La composizione si classificò al I° posto, premiata con coppa offerta dal quotidiano Roma, con diploma d’onore e medaglia d’oro. La presentazione e la premiazione furono affidate al noto conduttore televisivo Corrado. La canzone venne incisa dal cantante Leo Moles per la produzione della Universal [1]
  • 1957 – IV° Festival della Canzone Siciliana, Palermo. Il maestro vi partecipò con la canzone “Carritteri Palermitani” su versi del prof. Emilio Prisco. Il componimento fu scelto tra 150 canzoni classificandosi nelle prime 24 e riscuotendo elogi autografati dagli attori Salvo Randone, Umberto Spadaro e dallo stesso Corrado. Il brano venne eseguito dai cantanti Claudio Terni e Tony Galante con orchestra diretta dal maestro Nello Segurini.

Il maestro si è poi spinto oltre certe forme musicali, come la canzone d’autore:

  • 1957/58 - Piedigrotta Vincenzo Acampora, Napoli. Vincenti vi partecipò con la canzone “Sfaticatella (Canzone d’Ammore)” - su versi del poeta Giuseppe Casillo. La canzone fu incisa dal maestro Sergio Bruni – Ed. Acampora Napoli 1960 – casa discografica EMI Italiana. La canzone così collocata: Ministero per i Beni e le attività Culturali – istituto centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (Discoteca di Stato) Inv. n. 34137 – Arm. 30 – Sost. 2845 - Pag. 9 (Collocazione record 30/2845/9 – Inv 34137).
  • 1958 – altro componimento “Alba d’Ottobre” su versi di Acampora – Petrucci eseguita dall’orchestra Giuseppe Anepeta e interpretata dal cantante Luciano Glori.
  • 1959 – la canzone “Sfaticatella (Canzone d’Ammore)” venne pubblicata, incisa dal tenore Domenico Fiorentino – Orchestra diretta dal Maestro Giuseppe Anepeta – Casa Discografica Pathè e così collocata: ICBSA 29/2775/1 – Inv.33289

Opere sinfoniche[modifica]

  • 1962 – Nella Steppa (Olanda) – Gran poema sinfonico per grande banda. Componimento eseguito, sin dagli anni ’60 ai primi del nuovo millennio da rinomati complessi bandistici (Gioia del Colle, Conversano, Martina Franca, Chieti, San Giorgio Jonico, Città di Mesagne ecc.) sotto la direzione dei maestri Pietro Marmino, Francesco Cardaropoli, Jorge Egea, Luisa Boffa. Nella Steppa: SIAE – Sezione Musica – Direzione Generale – Roma, repertato 700868 – 2.11.60(n°. di repertorio e data).
  • Anni ’60 – Marcia Sinfonica Mi – Re – Do – Si per Banda.
  • Anni ’90 – Per un Giorno di Festa – altro brano strumentato per banda dal maestro Otello Calbi.

La Canzone Sacra e il componimento lirico[modifica]

Il Maestro è stato poi ispirato dalla Canzone Sacra, altro aspetto della sua poliedrica personalità, sapendo ben coniugare la sua arte con la Fede.

  • "La Prima Messa dei Giovani” in chiave musicale nel Meridione d’Italia con rilevanza nazionale. La manifestazione si ebbe presso l’Istituto Bartolo Longo di Pompei nel lontano 1968. L’ensemble musicale era composta da tutti giovani sacerdoti.
  • Sinodo Episcopale 1996/2001 – Il maestro compose l’Inno “Camminando verso il Regno” su versi di don Natalino Gentile. L’Inno venne premiato con una targa premio in un raduno di cori che si tenne nel 2001 presso la concattedrale San Michele Arcangelo di Episcopio di Sarno.
  • 1998 – Vincenti compose un Inno dedicato al Servo di Dio Sac. Alfonso Maria Fusco, nel centenario della Benedizione del Sacro Istituto Suore di San Giovanni Battista da lui fondato ad Angri.
  • 1981 – ancora, “Una Invocazione alla Vergine Celeste Immacolata” venerata a Sarno, su versi del Sac. don Domenico D’Ambrosi. Il componimento, ad un anno di distanza dal terremoto 1980 che sconvolse la Campania.
  • Anni ’90 – Preghiera a Padre Pio, Dolce Santo del Gargano su versi del Prof. Emilio Prisco.
  • Anni 50/60 – altra composizione sacra. Una “Ave Maria” a due voci dedicata al sacerdote dell’epoca don Francesco della Corte della chiesa San Teodoro Martire in Sarno. Ancora un Kyrie eleison e un Mottetto.

Il componimento lirico, la musica da camera e il Gruppo Barocco, quest’ultimo messo in piedi dal maestro con i suoi giovani allievi, lo videro compositore di brani come:

Liriche[modifica]

  • 1978 – Giorno di Pace per coro ed archi, versi e musica del maestro Raffaele Vincenti. Il componimento fu scritto in memoria del Commissario Capo P.S. dott. Omicidio di Antonio Esposito, sarnese, trucidato dalle Brigate Rosse in quell’anno a Genova.
  • Anni ’80 – Serenità per coro ed archi, versi e musica del maestro.
  • Anni ’80 – Il tuo Sguardo per soprano ed archi, versi e musica del maestro.
  • Anni’80 – Raggio di Sole per soprano ed archi, versi e musica di Vincenti.
  • Anni ’90 – Il Premio della Speranza su versi della professoressa Orza Nunziata Corrado.
  • Anni ’90 – La Verità su versi della professoressa Orza Nunziata Corrado.
  • Anni ’90 – La Sera dell’Addio per terze d’organo, su versi del Sac. don Natalino Gentile.
  • 1995 – Silenzioso Amore su versi del Sac. Don Natalino Gentile.
  • 1989 – Nel Silenzio per basso ed archi, versi e musica Raffaele Vincenti

La Musica strumentale, da Camera[modifica]

  • Anni ’80 – Gavotta per violino e pianoforte
  • Anni ’80 – L’Ultimo Valzer Romantico per violino e pianoforte
  • Anni ’80 – Piccolo Scherzo per violino e pianoforte
  • 1985 – Meditazione per flauto e pianoforte dedicata al maestro Otello Calbi il quale aveva già dedicato nel 1984 all’amico Vincenti Sarabanda per flauto e pianoforte.
  • Anni ‘90 – Canto Elegiaco per flauto e pianoforte
  • Anni ’90 – Omaggio a Sax per sax contralto e pianoforte
  • 1996 – Canto Elegiaco per violoncello e pianoforte dedicato alla memoria del dott. Vittorio Fabricatore, zio del prof. Aldo Trione.

Note[modifica]

  1. 'Universal Records – record n.11322, U. 2320 – S. E. D. R. I. M. – BIEM2'.


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