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Omicidio di Ennis Cosby

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Biografia[modifica]

Infanzia e studi[modifica]

Ennis Cosby nacque a Los Angeles, terzo dei cinque figli e unico maschio di Bill Cosby e Camille Olivia Hanks. Aspettando la sua nascita, nel corso di uno speciale televisivo andato in onda nel 1969, suo padre scherzò con la moglie incinta rivolgendosi a lei in Tv dicendole: «...meglio che stavolta sia un maschio, hai sentito Camille?»[1]

Ennis frequentò l'Eaglebrook School e si diplomò alla George School di Newtown, in Pennsylvania. Nel 1988 si iscrisse al Morehouse College ma quando gli venne diagnosticata una leggera forma di dislessia, si trasferì al Landmark College dove avrebbe potuto seguire uno specifico programma scolastico per i dislessici. Dopo essere ritornato al Morehouse si diplomò nel 1992. Nel 1995 frequentò un master universitario in educazione alla Columbia University.[2]

Nonostante avesse recitato in alcune recite scolastiche al college, Ennis Cosby mantenne sempre un profilo basso e riservato non aspirando al mondo dello show business, ma piuttosto a diventare un insegnante di sostegno. All'epoca del suo decesso, Cosby stava completando il suo dottorato alla Columbia University e viveva vicino ai genitori in un appartamento sull'East Side.[3]

Il personaggio di Theo Robinson, interpretato da Malcolm-Jamal Warner ne I Robinson, era espressamente basato su Ennis.[2] Inoltre Bill Cosby traspose nella serie alcune situazioni e conversazioni avute con Ennis nella vita reale.[4] Nello specifico, il personaggio di Theo soffriva di dislessia e studiava per diventare insegnante nel sociale, proprio come Ennis.

Morte[modifica]

La sera del 16 gennaio 1997 Ennis era in macchina a Los Angeles diretto a far visita all'amica Stephanie Crane, quando l'auto che stava guidando si fermò sulla Interstate 405. Egli telefonò all'amica per chiederle che gli venisse incontro in auto, dato che aveva constatato la foratura di una gomma e avrebbe sicuramente ritardato all'appuntamento. Mentre Cosby stava cambiando la gomma e l'amica lo attendeva in macchina, un uomo armato di pistola si presentò davanti al finestrino dell'auto della donna che scappò via accelerando. Quando la donna ritornò indietro, trovò Ennis esanime per terra nel sangue con un foro di pallottola in testa.[5] Ennis fu sepolto il 19 gennaio 1997 nel cimitero di Shelburne, Massachusetts.[6]

A seguito della taglia di 100 000 dollari messa sulla testa del colpevole da parte di America's Most Wanted e National Enquirer, quest'ultimo ricevette una chiamata anonima che indicava come omicida il diciottenne ucraino Michail Marchasev, che, secondo la telefonata, si era vantato di "aver sparato in testa al negro del quale parlavano al telegiornale".[7][8]

Nato a Leopoli, Marchasev era emigrato negli Stati Uniti nel 1989 insieme alla madre. Dopo essersi trasferito nel 1992 a Los Alamitos, in California, iniziò a frequentare cattive compagnie che lo portarono a far parte di una gang delinquenziale con intenti razzisti. Nel 1995 Marchasev e altri membri della sua gang avevano assalito con un coltello due afroamericani fermi a un distributore di benzina, e Marchasev era stato condannato a sei mesi di riformatorio. Secondo quanto riportato da un suo amico, il periodo passato in prigione indurì il giovane contribuendo a incattivirlo ancora di più.[7]

Al processo l'accusa affermò che Marchasev, dopo aver chiesto del denaro a Cosby, gli sparò in testa perché si era mosso troppo lentamente nel dargli i soldi. Tracce del DNA di Marchasev furono rinvenute su un berretto trovato vicino a una pistola a cinque miglia dal luogo del delitto, e la tipologia dell'arma era inoltre compatibile con il proiettile che aveva ucciso Ennis Cosby.

Come prova venne presentata in tribunale una lettera autografa scritta da Marchasev che dichiarava: "Ho sparato io al negro... Ero lì per rapinare uno spacciatore e ovviamente trovai qualcosa d'altro".[9] Nel 1998 Marchasev fu condannato all'ergastolo per omicidio di primo grado e tentata rapina.[10] La famiglia Cosby chiese che non venisse messa in atto la pena di morte.[9]

Lascito[modifica]

Ennis Cosby spesso usava l'espressione "Hello, friend" ("Ciao, amico"), termine che Bill Cosby avrebbe in seguito adottato.[11] La frase divenne il titolo di un album musicale di Bill Cosby dedicato alla memoria del figlio scomparso: Hello Friends: To Ennis, With Love.

Nel 1997 Bill & Camille Cosby hanno inaugurato una fondazione benefica intitolata a Ennis Cosby. Nel 2000 Bill Cosby ha fondato una borsa di studio intitolata a suo figlio al Franklin & Marshall College di Lancaster, in Pennsylvania.[12]

Note[modifica]

  1. Cosby Gets his Wish: A Son, in Jet, vol. 36, nº 4, Johnson Publishing Company, 1º maggio 1969, p. 25, ISSN 0021-5996 (WC · ACNP).
  2. 2,0 2,1 Peter Castro, Goodbye, Friend, in People, vol. 47, nº 4, 3 febbraio 1997.
  3. John T. McQuiston, Ennis Cosby Is Recalled As Devoted to Teaching, nytimes.com, 17 gennaio 1997. URL consultato il 12 novembre 2012.
  4. Jane Hall, Bill Cosby Huffs and Puffs on and Off His Hit Sitcom, but His TV Kids Say Father Knows Best, people.com, 10 dicembre 1984. URL consultato il 12 novembre 2012.
  5. Ukrainian Immigrant Mikail Markhasev Found Guilty Of Murdering Ennis Cosby, in Jet, vol. 64, nº 9, Johnson Publishing Company, 27 luglio 1998, p. 25.
  6. Karen Avenoso, Ennis Cosby Laid To Rest Funeral Held At Family's Mass. Estate, philly.com, 20 gennaio 1997. URL consultato il 12 novembre 2012.
  7. 7,0 7,1 Lyndon Stambler, Campbell, Julia, In Search of Justice, in People, vol. 49, nº 26, 6 luglio 1992.
  8. Los Angeles caso risolto. Arrestato l'assassino di Ennis Cosby, Corriere della Sera, 4 marzo 1997
  9. 9,0 9,1 Bryan Robinson, Convicted Killer of Ennis Cosby Confesses, abcnews.go.com, 9 febbraio 2001. URL consultato il 12 novembre 2012.
  10. Berry, Steve (August 12, 1998). "Cosby's Killer Gets Life in Prison." Los Angeles Times.
  11. Hello, Jell-O!, in Daily Union, 2 maggio 1999. URL consultato il 29 luglio 2011.
  12. A Cosby Surprise, in Jet, vol. 97, nº 25, Johnson Publishing Company, 29 maggio 2000, p. 62.

Collegamenti esterni[modifica]

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