Ninni Corda
Ninni Corda | ||
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Nazionalità | Italia | |
Altezza | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) cm | |
Peso | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore | |
Squadra | Como | |
Carriera | ||
Carriera da allenatore | ||
2000-2006 | Cagliari | (giovanili) |
2006-2007 | Tempio | |
2007-2008 | Como | |
2008-2010 | Alghero | |
2010 | Tavolara | |
2011-2014 | Savona | |
2015 | Barletta | |
2017- | Como | (coll. tecnico) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 29 luglio 2017 |
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Carriera[modifica]
Ha allenato in Serie D il Tempio (vincendo il suo girone e lo scudetto nel 2006-2007) e il Como l'anno seguente (vincendo nuovamente il girone e conquistando anche la Coppa Italia Serie D 2007-2008).
Successivamente, è stato per due stagioni (2008-2009 e 2009-2010) all'Alghero, in Lega Pro Seconda Divisione. Nel 2010 è stato quindi, per un solo mese, allenatore del Tavolara, nel girone G della Serie D 2010-2011.
Nella stagione successiva è stato assunto dal Savona, in cui è rimasto per tre stagioni: partendo dalla Lega Pro Seconda Divisione, ha conquistato al suo secondo anno (stagione 2012-2013) la promozione in Lega Pro Prima Divisione e l'anno successivo ha mancato per poco il passaggio in Serie B, fermandosi alla semifinale dei play-off. Nell'estate successiva, la rosa della squadra subisce però un notevole ridimensionamento in sede di calciomercato, tale da spingere il tecnico a rassegnare le dimissioni il 21 luglio 2014.
Nel 2015 viene chiamato a marzo a subentrare all'esonerato Marco Sesia sulla panchina del Barletta, con cui conclude il campionato di Lega Pro 2014-2015 all'11º posto. Al termine della stagione, la società fallisce e Corda rimane senza squadra.
Calcioscommesse[modifica]
Nella primavera del 2015 è stato coinvolto in diverse indagini nel corso dello scandalo italiano del calcioscommesse del 2015, venedo anche arrestato il 19 maggio.[1]
Per la partita Savona-SPAL del 6 settembre 2014, è stato condannato il 18 giugno 2015 a 3 anni di squalifica e 50 000 € di ammenda,[2] squalifica ridotta poi in appello, il 16 luglio 2015, a un anno.
Con l'accusa di aver aiutato a trovare calciatori del Savona disponibili a combinare la partita Savona-Teramo 0-2 del 2 maggio 2015,[3] viene invece condannato in primo grado, il 20 agosto 2015, a 1 anno e 6 mesi di squalifica, diminuita poi in appello a 1 anno con ammenda di 30 000 € .[4] Dal punto di vista penale, ha patteggiato nel 2017 un anno e quattro mesi di reclusione, con sospensione della pena.[5]
In un ulteriore filone di indagini, è stato infine condannato il 1º febbraio 2016 a 3 mesi di squalifica,[6] confermati in appello il 7 marzo 2016.
Ritorno al Como[modifica]
Nell'agosto 2017, ancora sotto squalifica, ritorna come collaboratore tecnico al Como che riparte dalla Serie D.[7]
Palmarès[modifica]
Competizioni nazionali[modifica]
- Tempio: 2006-2007
- Como: 2007-2008
Competizioni interregionali[modifica]
Note[modifica]
- ↑ Calcio sporco: L'elenco dei fermati, Corriere della Calabria, 19 maggio 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Calcio truccato, 3 anni di squalifica all'allenatore nuorese Ninni Corda, La Nuova Sardegna, 18 giugno 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Lucio Musolino, Calcioscommesse, 5 indagati: nel mirino Savona-Teramo per promozione in B, il Fatto Quotidiano, 10 giugno 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Riunione venerdì 28 agosto 2015 (PDF), Corte Federale d'Appello - Sezioni unite, 28 agosto 2015. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Alberto Parodi, Calcio sporco, il caso a Savona: Corda patteggia ed esce di scena, 5 aprile 2017. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Valeria Debbia, Calcioscommesse, filone di Catanzaro: ecco il dettaglio della sentenza, TuttoLegaPro, 1º febbraio 2016. URL consultato il 29 luglio 2017.
- ↑ Como, il ritorno (ufficiale) di Ninni Corda: squalificato, sarà collaboratore tecnico, Lariosport, 11 agoto 2017. URL consultato il 14 agosto 2017.
Collegamenti esterni[modifica]
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