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Mus'ab Hasan Yusuf

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Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value).È considerato la più importante risorsa nella storia dello Shin Bet, avendoli aiutati a prevenire dozzine di attentati suicidi.[2] Nel 2005 si è convertito al cristianesimo, e nel 2007 ha chiesto asilo politico negli Stati Uniti, ottenendolo nel 2010.[3]

Biografia[modifica]

Muṣʿab Ḥasan Yūsuf, nato a Ramallah, una città a 10 chilometri (6,2 miglia) a nord di Gerusalemme. È il più vecchio di cinque fratelli e tre sorelle, è il primogenito dello Shaykh Hasan Yusuf, uno dei fondatori del movimento fondamentalista Hamas. Da giovane voleva diventare un guerrigliero palestinese, come ci si aspettava dai giovani a quei tempi nella West Bank.[4] Yousef fu arrestato per la prima volta durante la Prima Intifada, per aver lanciato pietre contro i coloni israeliani. Fu ulteriormente arrestato e imprigionato da Israele molte volte. Essendo il figlio maggiore di suo padre, fu visto come suo successore e divenne una parte importante dell'organizzazione di Hamas. I dubbi di Yousef sull'Islam e Hamas hanno cominciato a formarmarsi quando realizzò la brutalità di Hamas, usando la vita e la sofferenza dei civili e dei bambini per raggiungere i suoi obiettivi. Come suo padre, anche lui fu arrestato più volte dall'esercito israeliano. Nel 1996, mentre era in una prigione israeliana, fu interrogato da un membro dello Shin Bet, che in seguito definì molto più umano rispetto al modo in cui Hamas interrogava chi era sospettato di collaborazionismo.[5] Fu così che accettò di lavorare per Israele.

Carriera[modifica]

Per non destare sospetti di collaborazione, lo Shin Bet inscenò un tentativo di arresto, dicendo alle Forze di Difesa Israeliane di avviare un'operazione per catturarlo. Dopo quasi un anno passato in prigione per non destare sospetti, Muṣʿab ha cominciato ad avvicinarsi alle alte sfere di Hamas, che lo vedevano come l'erede di Hasan Yusuf. Lo Shin Bet gli diede il nome in codice "Green Prince" ("principe verde" per il colore del movimento islamico e "principe" per il fatto che era figlio di uno dei capi del movimento) e ha passato numerose informazioni allo Shin Bet, sventando numerosi attentati. Ha inoltre contribuito alla cattura del capo di Fatah in Cisgiordania, Marwan Barghuthi. Secondo l'ufficiale dello Shin Bet con cui era in contatto, "molta gente gli deve la vita senza neanche saperlo".[6]

Conversione e richiesta d'asilo[modifica]

Secondo la sua storia, Yousef ha incontrato un missionario britannico nel 1999 che lo ha presentato al cristianesimo. Tra il 1999 e il 2000, Yousef ha gradualmente abbracciato il cristianesimo. Nel 2005, hai è segretamente battezzato a Tel Aviv da un turista cristiano non identificato. Nel 2007 ha deciso di non lavorare più per lo Shin Bet. Lasciò la West Bank per gli Stati Uniti nel 2007, e visse un po' 'di tempo a San Diego, in California, dove si unì alla Barabbas Road Church. . Nell'agosto 2008 ha rivelato pubblicamente la sua storia, venendo ripudiato dalla sua famiglia poco tempo dopo. Attualmente vive a San Diego, in California.

Autobiografia[modifica]

Nel marzo 2008 ha pubblicato la sua biografia Il figlio di Hamas - Dall'intifada ai servizi segreti israeliani, pubblicata in Italia nel 2011 da Gremese Editore.[7] Inoltre, dalla biografia è stato tratto il documentario The Green Prince, presentato nel 2014 al Sundance Film Festival.[8][9]

Intervento alle Nazioni Unite[modifica]

Nel 2017 ha fatto scalpore il suo intervento presso le Nazioni Unite. Intervenuto tramite l'appoggio di una Organizzazione non governativa, ha attaccato l'Autorità Palestinese di essere il mandante dell'odio nel West Bank e di essere responsabile dei problemi che loro stessi imputano ad Israele e di essere i veri nemici dello Stato di Israele.[10][11][12]

(EN)

«Mosab Hassan Yousef,
Thank you, Mr. President. I take the floor on behalf of UN Watch. My name is Mosab Hassan Yousef. I grew up in Ramallah as a member of Hamas. I address my words to the Palestinian Authority, which claims to be the “sole legitimate representative” of the Palestinian people. I ask: where does your legitimacy come from? The Palestinian people did not elect you, and they did not appoint you to represent them. You are self-appointed. Your accountability is not to your own people. This is evidenced by your total violation of their human rights. In fact, the Palestinian individual and their human development is the least of your concerns. You kidnap Palestinian students from campus and torture them in your jails. You torture your political rivals. The suffering of the Palestinian people is the outcome of your selfish political interests. You are the greatest enemy of the Palestinian people. If Israel did not exist, you would have no one to blame. Take responsibility for the outcome of your own actions. You fan the flames of conflict to maintain your abusive power. Finally, you use this platform to mislead the international community, and to mislead Palestinian society, to believe that Israel is responsible for the problems you create. Thank you."

Mosab Hassan Yousef»

(IT)

«Mosab Hassan Yousef,
Il mio nome è Mosab Hassan Yousef. Io sono cresciuto a Ramallah come un membro di Hamas. Io mi rivolgo all'Autorità Palestinese, che si dichiara come l'unica legittimata a parlare per il proprio popolo. Io mi domando, da dove viene la vostra legittimazione? Il popolo palestinese non vi ha eletto, e voi non li rappresentate. Vi siete auto proclamati portavoce, senza nessun mandato. La totale violazione dei loro diritti umani, ne è la prova. Infatti, lo sviluppo umano ed i palestinesi come persone, sono le vostre ultime preoccupazioni. Voi rapite gli student palestinesi dai campus e li torturate nelle vostre galere. Voi torturate i vostri rivali politici. La sofferenza del popolo palestinese è il risultato dei tuoi egoistici interessi politici. Voi siete il più grande nemico del popolo palestinese. Se Israele non esistesse, voi non avreste nessuno da incolpare. Assumetevi la responsabilità delle vostre azioni, alimentate le fiamme del conflitto per mantenere il vostro potere abusivamente. Infine, usate questa piattaforma per indurre in errore la comunità internazionale e ingannare la società palestinese, per far credere che Israele sia responsabile dei problemi che voi stessi avete creato.»

(Ginevra - Un 25 Settembre (2017))

Note[modifica]

  1. Mosab Hassan Yousef Biography, Amazon.com. URL consultato il 14 marzo 2010.
  2. Hamas leader disowns son - World news - Mideast/N. Africa - Israel-Palestinians | NBC News, MSNBC, 3 gennaio 2010. URL consultato il 23 aprile 2013.
  3. Catherine Elsworth e Carolynne Wheeler, Mosab Hassan Yousef, son of Hamas leader, becomes a Christian, in Daily Telegraph (London), 24 agosto 2008. URL consultato il 7 marzo 2010.
  4. An Israeli-Hamas Double Agent Speaks about Career in Intelligence, CNN, 2 marzo 2010. URL consultato il 14 marzo 2010.
  5. Christiane Amanpour, An Israeli-Hamas Double Agent Speaks about Career in Intelligence, CNN, 2 marzo 2010. URL consultato il 28 luglio 2010.
  6. Philip Sherwell e Nick Allen, 'I saved Shimon Peres from plot' says son of Hamas founder, in Daily Telegraph (London), 27 febbraio 2010. URL consultato il 7 marzo 2010.
  7. http://www.booksblog.it/post/8805/figlio-di-hamas-di-mosab-hassan-yousef
  8. Tatiana Siegel, Sundance Film Festival Unveils 2014 Competition Lineup, in The Hollywood Reporter, 4 dicembre 2013. URL consultato il 28 luglio 2014.
  9. http://www.comingsoon.it/film/il-figlio-di-hamas-the-green-prince/51251/scheda/
  10. unwatch.org, https://www.unwatch.org/u-n-clash-son-hamas-chief-calls-pa-enemy-palestinian-people/.
  11. linformale.eu, http://www.linformale.eu/il-principe-verde-mette-a-nudo-lautorita-palestinese/.
  12. jpost.com, https://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Hamas-leaders-son-charges-against-PA-leadership-at-UN-506235.

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