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Morte di Ciro Esposito

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La morte di Ciro Esposito fu il risultato di alcuni scontri tra tifoserie della Roma e del Napoli, avvenuti poco prima della finale di Coppa Italia 2013-2014 tra Società Sportiva Calcio Napoli e Fiorentina sul Viale Tor di Quinto a Roma il 3 maggio 2014. Durante gli scontri un ultras romanista sparò sui tifosi, ferendo gravemente Ciro Esposito (Napoli, 23 novembre 1984Roma, 25 giugno 2014), che verrà prontamente soccorso al Policlinico Gemelli, dove però morirà dopo 53 giorni di agonia passati in coma.

I fatti[modifica]

Alcune ore prima dell'inizio della partita, inizialmente fissato come di consueto alle ore 21, si verificano su viale Tor di Quinto, poco distante dallo Stadio Olimpico di Roma, degli scontri che portano al ferimento da arma da fuoco di tre tifosi partenopei, di cui uno in gravissime condizioni.

La notizia data la gravità si diffonde rapidamente grazie anche ai notiziari televisivi e radio arrivando, ovviamente, anche ai presenti all'interno dello stadio che nel frattempo era stato aperto. La notizia fino alle 21.30 viene riportata in diverse versioni molto confuse: una di queste parlava di un tifoso napoletano, deceduto poi in ospedale, colpito da un colpo d'arma da fuoco da un tifoso fiorentino durante degli scontri tra diversi tifosi.

In zona Ponte Milvio sostava un pullman di tifosi fiorentini che era appena arrivato da Firenze, ma aveva sbagliato strada e viene preso letteralmente d'assalto da tifosi che inizialmente si pensava essere del Napoli, ma successivamente indagini e testimonianze faranno scoprire che si trattava di infiltrati tifosi romanisti.

Alle ore 20.40 le due squadre entrano in campo per iniziare il riscaldamento, ma allo stadio (diviso esattamente a metà tra tifosi del Napoli e della Fiorentina) si percepisce un clima irreale, tanto che entrambe le tifoserie iniziano a fischiare e lanciare petardi e fumogeni in campo per chiedere la sospensione dell'incontro. Durante questo lancio di oggetti viene anche colpito e stordito da un petardo un vigile del fuoco che sostava a poca distanza dalla Curva Nord (assegnata ai tifosi napoletani).

Alle ore 21.30 viene diffusa la notizia "definitiva", poi successivamente confermata dalle indagini: un gruppo di tifosi partenopei in sosta su viale Tor di Quinto sarebbero stati presi d'assalto da un gruppo di tifosi romanisti; questi ultimi avrebbero cominciato a tirare contro i napoletani oggetti pirotecnici come fumogeni, petardi e bombe carta, i tifosi del Napoli hanno reagito.

Durante i violenti scontri un ultras della Roma, presumibilmente non da solo, avrebbe attaccato un pullman di tifosi del Napoli in viale Tor di Quinto, e scappando, dopo essere caduto a terra, avrebbe estratto una pistola sparando diversi colpi (almeno cinque) ad altezza uomo, che avrebbero colpito alcuni tifosi napoletani, tra cui Ciro Esposito ferito in maniera gravissima.[1][2]

La partita, nonostante l'episodio, viene giocata con fischio di inizio alle ore 21.45: 7 minuti prima, la cantante Alessandra Amoroso, mentre canta l'inno italiano, viene fischiata da entrambe le tifoserie[3]; inoltre, vengono lanciati dei fumogeni e petardi. Nei giorni immediatamente successivi all'incontro è apparso sempre più chiaro che diversi gruppi di tifosi della Roma (o presunti tali) fossero presenti nei pressi dello stadio e abbiano creato disordini e scontri; soprattutto nei confronti dei tifosi partenopei. Il motivo di tale scontro viene attribuito alla rivalità ormai ventennale che esiste tra le due tifoserie, ma anche per i risultati sportivi verificatosi nello stesso anno soprattutto in Coppa Italia: il Napoli infatti si è aggiudicato la finale eliminando allo Stadio San Paolo proprio i giallorossi; inoltre, il motivo del suddetto scontro è attribuito anche a degli scontri avvenuti sia all'interno dello stadio Olimpico, sia nella gara disputata a Napoli che nella gara di andata disputata a Roma.

Ciro Esposito, che viene immediatamente soccorso e portato in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma, morirà il 25 giugno 2014, dopo circa due mesi di ricovero e numerosi interventi chirurgici.[4]

Indagini[modifica]

In seguito all'episodio la Procura della Repubblica di Roma ha arrestato il tifoso romanista Daniele de Santis, detto "Gastone"[5], (ritenuto uno dei punti di riferimento del mondo ultrà capitolino[5], che nel derby di Roma del 1º marzo 2004 invadendo il campo, aveva richiesto al capitano della Roma Francesco Totti la sospensione dell'incontro, poi avvenuta a seguito dei gravi scontri fuori dallo Stadio Olimpico, innescati dalla diffusione della falsa notizia di un bimbo investito e ucciso da una camionetta della polizia[5]), anche lui duramente colpito nei tafferugli[3], che viene sottoposto ad indagine, prima, per tentato omicidio e poi, dopo la morte di Esposito, per omicidio volontario[1]. De Santis nega di aver sparato.[6]

Note[modifica]

  1. 1,0 1,1 Morte Ciro Esposito, per l'ultras della Roma Daniele De Santis l'accusa diventa omicidio volontario, in RaiNews.it, 25 giugno 2014.
  2. Le foto di Daniele De Santis, ultras, in Il Post.it, 7 maggio 2014. URL consultato il 1º luglio 2014.
  3. 3,0 3,1 Federica Angeli e Marco Mensurati, "Vi ammazzo tutti" e spara follia fuori dall'Olimpico tifoso del Napoli in fin di vita, in La Repubblica, 4 maggio 2014. URL consultato il 1º luglio 2014.
  4. Ciro Esposito è morto, in Il Post.it, 25 giugno 2014. URL consultato il 1º luglio 2014.
  5. 5,0 5,1 5,2 Rinaldo Frignani, «Gastone», il boss della Sud che disse a Totti di non giocare, in Corriere.it, 4 maggio 2014. URL consultato il 1º luglio 2014.
  6. Le ultime sugli scontri di Roma, in Il Post.it, 6 maggio 2014. URL consultato il 1º luglio 2014.


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