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Michele Perillo

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Biografia[modifica]

Michele Perillo nasce a Palo del Colle, in provincia di Bari. E' attratto fin da ragazzo dal mondo dell'arte, ma è a partire dal 1970 che si dedica completamente alla pittura. Da autodidatta, dedica i primi anni a sperimentare e a confrontarsi con altri artisti e critici fino a maturare il suo stile a metà degli anni '70, stile nel quale chiaramente si evincono i tratti tipici della pittura metafisica e del movimento surrealista italiano. La rappresentazione dei volti senza lineamenti e sostituiti molto spesso da un imbuto di carta per i personaggi di sesso maschile e dal guscio di una chiocciola per le figure femminili diventano segni distintivi delle opere di Perillo.

Nel 1979 illustra la Divina Commedia per la Manarte di Foggia. Seguono diverse opere anche cicliche come i 'Sette Vizi Capitali, 'I segni dello Zodiaco' e 'Carte da gioco'.

Oltre a diverse mostre personali tenute in tutto il territorio italiano, partecipa a mostre collettive nazionali ed internazionali a Brescia, Bergamo, Milano, Cagliari, Bari, Spoleto, New York, Los Angeles, Madrid, Nizza e Francoforte per citarne alcune. Ottiene diversi riconoscimenti dalla critica e dal pubblico. Con altrettanto successo si dedica anche alla scultura producendo opere in bassorilievo, in legno, in gesso, in ceramica e bronzo.

Il 6 giugno 1990, a soli 45 anni, nel pieno della sua maturità artistica, muore a causa di un infarto.

Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

Sulla figura di Perillo si segnalano gli scritti critici di Carlo Mancosu, Antonio Tiberio di Dobrynia, Dino Tarantino e Vito Cracas.

Note[modifica]

1. La Divina Commedia illustrata da Michele Perillo: http://www.studio71.it/pagine/Cataloghi.htm

Voci correlate[modifica]


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