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Marcello Rizzo

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Biografia[modifica]

Figlio di Marcello, concessionario della riscossione delle imposte e Commissario prefettizio del Comune di Cutrofiano tra il 1941 ed il 1943[1], era il quarto di sette fratelli.

Prende la maturità scientifica presso la Scuola Militare "Nunziatella" di Napoli nel 1940 e, nello stesso anno, viene ammesso al 122º corso "Audacia" presso la Scuola Ufficiali di Artiglieria e Genio, ottenendo i gradi di sottotenente di artiglieria due anni dopo.

Sorpreso dall'armistizio dell'8 settembre 1943, si unisce alle forze militari fedeli alla monarchia che si stanno riorganizzando a supporto degli Alleati contro tedeschi e Repubblica di Salò e viene condannato a morte in contumacia da un tribunale fascista, vicenda che gli varrà alcune onorificenze al merito della Resistenza.

Terminata la guerra, ritorna a Cutrofiano dove si sposa con Graziella Lagna con la quale ha cinque figli.

Si laurea nel 1947 in matematica e fisica presso l'Università degli Studi di Bari ed intraprende la carriera di docente, dapprima presso le scuole medie ex G.I.L. di Squinzano e successivamente presso il Liceo Ginnasio Statale "P. Colonna" di Galatina, dove ricopre anche la carica di vicepreside.

Viene eletto sindaco di Cutrofiano nel novembre del 1960 nelle file della Democrazia Cristiana e ricoprirà tale carica sino al novembre del 1964[1].

In tale periodo, la cittadina salentina conosce una stagione di ammodernamento e sviluppo economico e sociale, con la realizzazione della rete idrica e fognaria e di altre opere pubbliche importanti come la sopraelevazione del Municipio, l'Ufficio Postale tuttora in uso, il mercato coperto e, tra i primi in Italia, un servizio di assistenza diurna ai disabili, oltre a numerose altre opere minori di urbanizzazione primaria e secondaria.

Tale politica di innovazione ed ammodernamento investe anche diversi settori economici tradizionali della cittadina, con interventi mirati alla tabacchicoltura, all'allevamento ed all'artigianato figulo, che conoscono un momento di grande fermento.

Viene eletto al Consiglio Provinciale di Lecce dal 1965 al 1970 e ricopre la carica di assessore provinciale alla programmazione dal 1968 al 1970.

Dal 1970, anno di istituzione delle Regioni, viene eletto ininterrottamente sino al 1990 al Consiglio regionale della Puglia sempre nelle fila della Democrazia Cristiana[2].

Viene eletto presidente della I Commissione Bilancio, programmazione, finanze, assetto del territorio ed enti locali del Consiglio regionale.

Nel corso di tale mandato, propone ed ottiene, tra le altre cose, la costituzione in comuni autonomi di San Cassiano da frazione di Nociglia (L.R. Puglia n. 16 del 02.05.1975), di Castro da frazione di Diso (L.R. Puglia n. 39 del 07.05.1975) e di Porto Cesareo da frazione di Nardò (L.R. Puglia n. 40 del 16.05.1975).

Nel 1977, è protagonista del c.d. Dossier Rizzo[3], uno studio particolarmente analitico sugli stipendi dei funzionari regionali che denunciava marcate distorsioni nella gestione del personale.

Nel 1983 viene chiamato a svolgere le funzioni di Assessore ai Lavori pubblici nella Giunta Quarta, carica che lascerà nel 1985 pur continuando la sua attività da Consigliere.

Nel 1990 decide di non ricandidarsi più continuando però nella sua attività politico-amministrativa nella qualità di componente del consiglio di amministrazione della U.S.L. LE/7 di Galatina.

Curiosità[modifica]

Secondo quanto dichiarato dallo stesso Uccio Aloisi a pag. 55 del suo libro "I colori della terra[4]"[5], Marcello Rizzo fu il primo a credere nelle potenzialità de Li Ucci, conosciuto gruppo musicale popolare cutrofianese. Il suo mecenatismo permise a Li Ucci di iniziare a proporre la loro musica al di fuori dei confini cittadini.

  1. 1,0 1,1 Sindaci e Podestà di Cutrofiano dal 1871 ad oggi, su comunedicutrofiano.gov.it.
  2. Insediamento Prima Legislatura Puglia 1970 (PDF), su www5.consiglio.puglia.it.
  3. Franco Ferorelli, Sei bravo? Ti invento la carriera, in Zero (diretto da Italo Scarpa), I, I.
  4. Uccio Aloisi -I Colori della terra, su aramire.it.
  5. Roberto Raheli, Vincenzo Santoro, Sergio Torsello, UCCIO ALOISI - I Colori della Terra canti e racconti di un musicista popolare, Edizioni Aramirè, p. 55.


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