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Luigina Paolini

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Biografia[modifica]

Luigina Paolini nasce a Siena il 13 maggio 1944, dal 1955 al 1962 studia all’Istituto Statale d’Arte di Siena, nella sezione di Scultura e Ceramica. Verso il 1959 diventa allieva dello scultore Plinio Tammaro e nel 1962 consegue il diploma di Maestro d’Arte. Nel 1963 si trasferisce a Firenze, dove studia al Corso Superiore di Magistero d’Arte presso l’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana. In questi anni ha come docenti i pittori Alberto Caligiani, Bruno Paoli, Giunio Gatti e lo scultore Mario Moschi. Diplomatasi al Magistero nel 1964, diventa professoressa di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, come assistente dello scultore Quinto Martini (dal 1973 al 1976) per poi passare come assistente dello scultore Marcello Tommasi (dal 1976 al 1985). Infine diviene assistente dello scultore Giuseppe del Debbio fino al 2010, anno in cui va in pensione. Trascorre gli ultimi anni della sua vita a Firenze continuando a dipingere fino alla sua morte avvenuta il 9 agosto 2017.

Attività artistica[modifica]

La sua attività artistica si svolge nel campo del disegno, della pittura e della scultura, materia da lei insegnata presso l’Accademia. Disegnatrice finissima soprattutto nel genere del ritratto al quale si dedica fin dagli anni della frequenza scolastica a Siena, raggiunge notevoli esiti sulla pittura anche nel genere del paesaggio e della natura morta. Come scultrice nella sua lunga attività dal 1970 al 2010 realizza molti ritratti in terracotta, gesso e bronzo; tra i suoi soggetti preferiti vi è la figlia Giuditta, avuta con il critico d’arte Marco Fagioli (col quale si sposa nel 1965), numerose sono inoltre le raffigurazioni di giovanette e modelle dell’Accademia, genere nel quale arriva a raggiungere esiti di particolare sensibilità lirica e psicologica.

Partendo da una formazione classica ha animato il suo disegno attraverso gli effetti di luce, uno sfumato memore dell’Impressionismo, e ha esteso questo linguaggio anche all'acquerello e alla pittura ad olio. Di particolare intensità i suoi autoritratti, svolti dalla giovinezza fino al 2010, in cui si rende visibile un desiderio di cogliere sempre i sentimenti più intimi della persona in una sorta di autobiografia del volto. Di carattere riservato ha preferito lavorare appartata, lontano dalle mode e dalla vita pubblica, restando tuttavia sempre fedele ad una vocazione figurativa e lirica. Dal 24 maggio al 30 giugno 2013 un suo ritratto in bronzo, opera del maestro Quinto Martini, è stato esposto nel padiglione della scultura moderna del Museo statale Ermitage a San Pietroburgo.

Opere

Collegamenti esterni[modifica]

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