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Licio Lucchesi

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Licio Lucchesi
File:Lucchesi.jpg
Licio Lucchesi nel terzo film
UniversoIl padrino
Lingua orig.Inglese
1ª app. inIl padrino - Parte III
Ultima app. inIl padrino - Parte III
Interpretato daEnzo Robutti
Voce italianaSergio Di Stefano
SessoMaschio
ProfessionePresidente Internazionale immobiliare, imprenditore economico politico, vera mente manovratrice della mafia
Affiliazionepolitica vaticana, criminalità organizzata, Cosa nostra siciliana, Cosa nostra statunitense

«La finanza è un'arma; la politica è sapere quando tirare il grilletto»

(Licio Lucchesi a Vincent Mancini)

«Chi costruisce sulla gente, costruisce sul fango.»

(Licio Lucchesi a Calò)

Licio Lucchesi è un personaggio di finzione del film Il padrino - Parte III. La sua parte è interpretata da Enzo Robutti.

Biografia[modifica]

Licio Lucchesi è un influente uomo politico italiano, vera mente manovratrice di Cosa nostra, nonché degli affari del Vaticano in tema economico, esercitando il proprio potere principalmente sull'Arcivescovo Gilday, capo della Banca Vaticana, e sul "Banchiere di Dio" Frederick Keinszig[1].

Nel 1979, quando Michael Corleone chiede di assumere il controllo sul consiglio di amministrazione della Internazionale Immobiliare, tenta di assassinarlo ad Atlantic City insieme ad altri boss. Per riuscire nel suo intento, usa Don Ozzie Altobello, il quale affida a sua volta l'incarico a Joey Zasa, un boss rozzo, ritenuto da molti poco "elegante". Durante la riunione fra i boss, Zasa elimina molti di loro, fallendo proprio con Michael. In seguito Zasa sarà ucciso da Vincent Corleone nipote di Michael. Lucchesi e Altobello, per rimediare, ingaggiano un nuovo killer, Mosca, per eliminare Michael. Anche questo però fallisce, uccidendo invece Don Tommasino, un vecchio amico del defunto Don Vito Corleone.

Scoperto da Vincent Mancini, questo informa Michael che organizza un piano per ucciderlo. Stessa sorte tocca poi a Gilday e a Keinszig. Connie elimina Altobello, avvelenandolo con dei cannoli. Tocca alla fine a Lucchesi, che viene ucciso da Calò, mafioso agli ordini di Don Tommasino, che gli conficca i suoi stessi occhiali in gola, ripetendogli una delle sue più celebri affermazioni:

«Il potere logora chi non ce l'ha.»

Verità storica[modifica]

Il personaggio è ispirato a una combinazione tra le figure di Giulio Andreotti e Licio Gelli.

Note[modifica]

  1. soprannome di Roberto Calvi, al quale è ispirato il personaggio di Frederick Keinszig.

Collegamenti esterni[modifica]

  • (EN) [Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) Modulo:Wikidata:690: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)[[Categoria:Voci con errori del modulo Wikidata]]], su Internet Movie Database, IMDb.com. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)Errore Lua in Modulo:Modifica_su_Wikidata alla linea 12: attempt to index field 'wikibase' (a nil value).Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value).

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