Laura Vaccaro

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Biografia[modifica]

Compie gli studi superiori ad Agrigento presso il Liceo ginnasio statale Empedocle e, una volta ottenuto il diploma, si trasferisce a Palermo, per frequentare la locale università alla facoltà di Giurisprudenza. Laureatasi, vince un concorso ed entra in magistratura.

Da anni impegnata in inchieste antimafia riguardanti le cosche palermitane, svolge periodicamente vari incontri con le scuole, specie del siciliano, per educare i ragazzi alla legalità e insegnare loro a tenersi lontani dal sistema mafioso. Per il suo lavoro, è stata più volte oggetto di minacce di morte da parte della mafia, a partire dal 2008^[1].

Nonostante le minacce, non le fu subito assegnata la scorta, tanto che anche Sonia Alfano implorò le istituzioni affinché si attivassero per assegnargliene una^[2]. Nei primi di luglio del 2013 è di nuovo vittima di atti intimidatori e successivamente viene inserita in un programma di protezione. Nel corso del processo alla cosca mafiosa di Carini, viene rinvenuta una lettera anonima di contenuto minaccioso, all'interno del suo fascicolo riguardante il processo. All'interno il messaggio inquietante: "Sappiamo dove abiti"^[3]. La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.Attualmente^{[non chiaro]} è stato avviato un fascicolo di indagine dalla Procura di Caltanissetta, per capire come la lettera sia potuta penetrare all'interno del Palazzo di Giustizia di Palermo.