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Jean-Michel Parasiliti di Para

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Antonio IV
Re di Araucanía e Patagonia
Stemma
In carica 9 gennaio 2014 — 16 dicembre 2017
Predecessore Filippo I
Successore Andrea I Giacomo Giovanni
Nome completo Juan Miguel Parasiliti di Para
Altri titoli Duca di San Pedro de Hueyusco (1972-2014)
Gran Maestro Nobile Ordine della Stella del Sud (2014-2017)
Gran Maestro dell'Ordine della costellazione meridionale (2014-2017)
Gran Maestro dell'Ordine della Corona d'Acciaio (2014-2017)
Patrono dell'Ordine della Regina Laura Teresa (2014-2017)
Nascita Aix-en-Provence, 26 marzo 1942
Morte Marmande, 16 dicembre 2017
Casa reale de Tounens
Consorte Sheila-Rani Parasiliti di Para

Errore Lua in Modulo:Wikidata alla linea 443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value). Assistente sociale, è stato re titolare d'Araucanía e Patagonia dal 2014 fino alla morte[1].

Biografia[modifica]

Cittadino francese di nobile ascendenza siciliana[2], figlio di Andrea Basilio Desiderio Salvatore e Micheline Baraud, combatté la guerra d'Algeria, distinguendosi in svariate occasioni e ottenendo varie onorificenze, tra cui la Croce del combattente. Al termine del servizio militare entrò nel campo dell'assistenza sociale specializzandosi nella cura dei bambini e degli adulti affetti da disturbi mentali e dalla sindrome di Down, divenendo preside di un istituto scolastico per persone affette da difficoltà cognitive. Attività che proseguì tutta la vita, fino al pensionamento nel 1997 e per la quale ricevette le più alte decorazioni francesi al merito civile.

Gli studi e l'incontro con Philippe Boiry[modifica]

Laureato in sociologia e scienze politiche, e da sempre interessato agli studi storici, conseguì un dottorato in storia della Civilizzazione[2] presso l'Università di Aix-Marseille, con una tesi sui regni del Pacifico, in particolare Tonga, Thaiti e le Hawaii, venendo perciò insignito delle Palme Accademiche dal Ministero dell'educazione nazionale della Repubblica Francese. Come da lui stesso dichiarato[3], fu proprio in occasione di una ricerca condotta insieme a suo padre, che venne a conoscenza dell'avventura di Orelie Antoine de Touniens e scoprì il popolo Mapuche, decidendo di prendere parte attivamente alla loro lotta per l'indipendenza. A questo scopo riuscì a mettersi in contatto, all'inizio degli anni '70, con il professor Philippe Boiry, ultimo successore di de Touniens, che regnava in esilio a Tourtoirac col nome di Filippo I. Nel 1992 prese a servirlo anche come vassallo allorché questi lo creò Barone di San Pedro de Hueyusco per ricompensarlo dei servigi resi alla corona, titolo elevato nel 2007 al rango ducale.

La presidenza del Consiglio del Regno e le operazioni in Inghilterra del 1984 e del 1998[modifica]

La collaborazione con Boiry fu da subito strettissima, avendo questo immediatamente colto le capacità di Parasiliti, lo impiegò spessissimo in incarichi di assoluta fiducia e riservatezza. In particolare ricoprì la carica di presidente del Consiglio del Regno in varie occasioni e continuativamente dal 1994 fino alla morte di Boiry nel 2014.

Fu proprio in due occasioni occorse durante le sue presidenze che lo scomparso reame d'Araucanía riacquistò brevemente un'esistenza fisica sul continente europeo, allorquando nel 1984 il noto scrittore ed esploratore francese, cattolico tradizionalista, Jean Raspail, in qualità di "Console Generale di Patagonia", sbarcò con sette compagni sulle isole Minquiers, nel canale della manica, appartenenti al Baliato di Jersey, dominio inglese, occupandole per ritorsione all'occupazione britannica delle isole Falkland[2], parte dalla Patagonia. Raspail e la sua "Divisione Navale leggera della flotta Auracanica"[4], ribattezzarono l'arcipelago "Patagonia Settentrionale", ammainarono la bandiera del Regno Unito e issarono quella del Regno di Orélie Antoine de Touniens, in onore del quale diedero il nome di Port Touniens[5] all'isola principale. Inoltre apposero i sigilli del reame a ogni edificio, scoglio o punto strategico delle isole. L'occupazione fu mantenuta un giorno dal momento che l'Inghilterra riprese il controllo delle isole inviando una squadra di gommonisti.

La spedizione fu ripetuta il 30 agosto 1998, con le stesse modalità. Non avendo trovato resistenza, dopo aver compiuto le operazioni della volta prima, e dopo aver requisito e consumato ogni alcolico presente sulle isole, la forza di sbarco fece ritorno sul continente a quarantotto ore dall'approdo. Fu allora che l'unico poliziotto presente, l'agente Graeme Fitchett, nascostosi in un gommoncino, poté uscire allo scoperto e riconquistare l'isola alla regina Elisabetta. Il settantaduenne Raspail fu accolto con tutti gli onori qualche giorno dopo all'ambasciata inglese a Parigi per restituire la bandiera inglese catturata in una cerimonia ufficiale.

Ovviamente entrambe le operazioni ebbero notevole rilievo nella stampa internazionale[2][6][7], ma non è chiaro, come si chiedono anche i giornalisti inglesi, se Parasiliti (come del resto anche Boiry) abbia affettivamente avuto qualche ruolo nell'organizzazione della scorreria, o addirittura, come si potrebbe facilmente sospettare, vi abbia preso parte. Raspail continua a mantere il riserbo assoluto sui nomi di tutti i componenti delle spedizioni. Fatto sta che Parasiliti anni dopo conferì al figlio maggiore il titolo di "Principe delle Malvinas", nome originario delle isole Falkland.

L'ascesa al trono e la morte[modifica]

A partire dal suo pensionamento Parasiliti poté dedicarsi a tempo pieno alle vicende del reame. Il 5 gennaio del 2014, Filippo I Boiry morì senza eredi, e il 9 gennaio Jean-Michel Parasiliti fu eletto all'unanimità suo successore dal Consiglio di Reggenza che lui stesso aveva presieduto. Dal momento che la costituzione del regno vietava al presidente del consiglio di reggenza di essere eletto, Parasiliti dichiarò invalida la votazione e si dimise contestualmente, onde poter essere acclamato re nella riunione successiva tenutasi tre ore dopo.

Le modalità dell'avvicendamento dinastico che lo hanno portato al trono suscitarono una lieve polemica tra i seguaci europei della corona Araucanica, in particolare tra i cavalieri della stella del sud. Un giovane franzorumeno di nome Stanislas Parvulesco, di professione calzolaio e mercante di tabacchi[8], si rifiutò di riconoscerlo come re, proclamandosi tale egli stesso col nome di Stanislao I. La pretesa di costui perdura tuttora, sebbene non abbia mai riscosso alcun seguito.

È morto improvvisamente il 16 dicembre 2017, all'età di 75 anni, a Marmande, ed è stato sepolto nella tomba di famiglia a Marsiglia.

Il regno[modifica]

Nonostante il trono sudamericano dell'Araucanía e della Patagonia sia spesso chiacchierato e canzonato in maniera grottesca[9] per l'usanza dei suoi sovrani di usare ed esibire anche in esilio le loro regalie e conferire onorificenze legate ai loro ordini dinastici, cosa peraltro propria di tutte le monarchie in esilio e non, Antonio IV Parasiliti, volle precisare fin da subito come "la sola ragione dell'esistenza di quel trono" fosse "la difesa del popolo Mapuche", ancora soggetti a trattamenti degradanti da parte delle autorità cilene.

Proprio a questo scopo ha mirato Antonio IV nel suo breve regno, e nel lungo ministero che l'ha preceduto, costituendo l'ONG "Auspice Stella", riconosciuta e rappresentata alle Nazioni Unite dal 2013; istituendo una rappresentanza ufficiale Mapuche in Gran Bretagna, e cooridinando negli Stati Uniti l'attività della North American Araucanian Royalist Society, e del suo giornale "The Steel Crown".

Riguardo poi l'attività in Francia, il principale risultato conseguito durante il regno di Antonio IV è stata l'inaugurazione nel 2015 di un monumento a Tourtoirac dedicato ad Orélie Antoine de Tounens, il fondatore del regno, cui ha preso parte lo stesso sovrano.

Mentre il suo predecessore, Filippo I, aveva abbandonato l'uso del trattamento di Re, e assunto, anche nel proprio passaporto francese quello di Principe, Antonio IV ha fatto uso di entrambi i trattamenti.

Matrimonio e figli[modifica]

Nel 1992 ha sposato Sheila-Rani Baichoo. Con lei quale ha avuto due figli: Florian, principe delle Malvinas e della Terra del Fuoco, e Aurélien.

Onorificenze[modifica]

Onorificenze Francesi[modifica]

Ufficiale dell'Ordine nazionale al merito - nastrino per uniforme ordinaria [dell'Ordine nazionale al merito]
— 1995
Ufficiale dell'ordine delle Palme Accademiche - nastrino per uniforme ordinaria [dell'ordine delle Palme Accademiche]
Ufficiale dell'ordine del merito agricolo - nastrino per uniforme ordinaria [dell'ordine del merito agricolo]
Croce del Combattente - nastrino per uniforme ordinaria [del Combattente]

Note[modifica]

  1. (FR) Dordogne – Lot-et-Garonne : le prince d’Araucanie Antoine IV est décédé, in SudOuest.fr. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  2. 2,0 2,1 2,2 Prince Antoine IV, in The Times, 27 dicembre 2017. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  3. (FR) Marmande : qui était Antoine IV, le prince d’Araucanie ?, in SudOuest.fr. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  4. Les Minquiers, su www.moncelon.com. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  5. Minquiers, Bailiwick of Jersey, Channel Islands, su flagspot.net. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  6. Eric Rheims - RCCP, LES MINQUIERS-DOCUMENTS PATAGONS -PRESSE, su royalcyber.patagonie.net. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  7. (EN) Steve Bannon’s Mentor, 91-year-old French Author Jean Raspail, in Tablet Magazine. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  8. (FR) Le marché des créateurs de cuir se prépare, in Ouest-France.fr. URL consultato il 30 dicembre 2017.
  9. Chatwin, Bruce, 1940-1989,, In Patagonia, ISBN 9781448105618, OCLC 984996887.


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