Italia addio, non tornerò
Italia addio, non tornerò | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2018 |
Durata | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) |
Rapporto | 16:9 |
Genere | documentario |
Regia | Barbara Pavarotti, Davide Abbatescianni (segmento estone) |
Sceneggiatura | Barbara Pavarotti |
Produttore | Fondazione Paolo Cresci, LAFirstep, con il contributo della Regione Toscana e della Cassa di Risparmio di Lucca |
Fotografia | Simone Cerrato, Leonardo Conti, Roberto Giomi, Giulia Governo, Francesca Parrini, Valerio Ricci, Fabrizio Rostelli, Giulio Schoen, Irina Frederika Tarvida |
Montaggio | Riccardo Lazzerini |
Musiche | Massimo Priviero |
Interpreti e personaggi | |
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Italia addio, non tornerò è un documentario italiano del 2018, diretto da Barbara Pavarotti. Davide Abbatescianni ha curato il segmento del film girato in Estonia.
Trama[modifica]
Il documentario affronta il tema dell'emigrazione italiana giovanile all'estero e analizza l'impatto sociale ed economico del fenomeno per mezzo di interviste a decine di giovani emigrati contattati tramite 70 gruppi social di "Italiani nel mondo" . Il materiale visivo d'archivio è stato concesso dalle reti Mediaset. I giovani intervistati vivono a Barcellona, Londra, Los Angeles, Melbourne, Monaco di Baviera, New York e Tallinn e raccontano delle loro esperienze di studio, lavoro ed umane, provando a fare un bilancio della loro nuova vita lontani da casa. Il film è stato ispirato dalla pubblicazione della rubrica Cervelli in fuga, curata dal giornale Il Fatto Quotidiano.[1]
Distribuzione[modifica]
Il docufilm è stato presentato in anteprima presso il Palazzo Ducale di Lucca il 26 ottobre 2018. A dicembre 2018 è stato presentato in anteprima estera all'ambasciata italiana di Madrid. La presentazione ufficiale è avvenuta a Roma, alla Camera dei Deputati il 12 febbraio 2019.[1]
Realizzazione[modifica]
Il lungometraggio è stato prodotto dalla Fondazione Paolo Cresci per la storia dell'emigrazione italiana che gestisce anche il Museo per la Storia dell'Emigrazione Italiana con sede a Lucca. Il docufilm ha avuto il sostegno della Cassa di Risparmio di Lucca e dalla Regione Toscana. Il budget del progetto è stato di circa 20.000 euro.
Italia addio non tornerò si avvale, come colonna sonora, delle canzoni di Massimo Priviero.
Note[modifica]
Collegamenti esterni[modifica]
- Trailer sul canale della Fondazione Paolo Cresci, su YouTube.
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