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Gruppo Petti

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Gruppo Petti
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StatoItalia Italia
Altri statiNorvegia, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Croazia, Israele, Canada, USA, Brasile, Dubai
Forma societariaGruppo di Società
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Fondazione1925 a Nocera Superiore
Fondata daAntonio Petti
ChiusuraModulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Sede principaleNocera Superiore (SA)
Persone chiaveMaria Gambardella, Pasquale Petti
SettoreIndustria alimentare
ProdottiConserve di pomodoro
Fatturato€ 250 milioni (2017)
Dipendenti500
Slogan«Capolavoro Toscano.»
Sito webwww.ilpomodoropetti.com
Compagnia aerea
Codice IATAModulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Codice ICAOModulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Indicativo di chiamataModulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
Primo voloModulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value)
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Gruppo Petti si compone di due società italiane del settore agroalimentare, attive nella produzione di conserve alimentari di pomodoro.

La Antonio Petti fu Pasquale S.p.A., costituita nel 1925 con stabilimento produttivo a Nocera Superiore in provincia di Salerno, diretta oggi da Antonio Petti, terza generazione della omonima famiglia, è votata alla lavorazione del concentrato e doppio concentrato di pomodoro per linee di Private Label destinate al mercato estero.

La Italian Food S.p.A., nata nel 1973 quando il Gruppo rileva lo stabilimento produttivo sito a Venturina Terme (LI) in Toscana e oggi sotto la guida di Pasquale Petti, quarta generazione della famiglia e figlio di Antonio, che produce e distribuisce la linea a marchio Petti.

Storia del Gruppo Petti[modifica]

Nel 1925 Antonio Petti (1886 – 1955), discendente da un’antica famiglia di possidenti terrieri dell’Agro nocerino-sarnese, fonda il primo stabilimento produttivo per la lavorazione del pomodoro da industria a Nocera Superiore in provincia di Salerno, con il nome di: Ditta Antonio Petti fu Pasquale S.p.A. Nel 1950 Pasquale, figlio di Antonio, sposa Maria Gambardella che entra in azienda.

Nel 1971 la Antonio Petti fu Pasquale diventa leader in Europa per il confezionamento di pelati con una produzione di 1.500.000 cartoni per anno e con una forza lavoro di 400 dipendenti. Dal 1972 entra in azienda anche Antonio Petti, figlio di Maria e Pasquale, e apporta una serie di novità quale l’inizio della lavorazione su larga scala del concentrato di pomodoro in scatole di banda stagnata e in tubi di alluminio, che man mano andrà a sostituire la produzione di pelati.

Fondazione Italian Food S.P.A.[modifica]

Nel 1973 la Antonio Petti fu Pasquale cambia assetto societario e diventa una Società per Azioni. Nello stesso anno Pasquale Petti decide di acquistare lo stabilimento che era appartenuto al Gruppo Arrigoni, rilevando così un nuovo sito produttivo a Venturina Terme (LI) che prende il nome di Italian Food S.p.A, e che verrà guidato dalla moglie Maria Gambardella Petti.

Il 24 luglio 1979 Maria Gambardella Petti, che dirige la produzione in azienda, riceve la Premiazione della Fedeltà al Lavoro e del Progresso Economico della Camera del Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Salerno con la “Medaglia d’Oro al Merito” per aver prestato dal 1951 ininterrotto servizio con qualifica e funzioni direttive presso la Ditta Antonio Petti Fu Pasquale S.p.A.Il 17 marzo 1990, viene conferito a Maria Gambardella Petti anche il titolo di “Cavaliere della Patria” in ricordo dell’inaugurazione Sez. San Vincenzo (LI) S.T.V. – M.O.V.M. Leonardo Madoni.

Nel 1994 la Antonio Petti S.p.A. converte la sua produzione alla trasformazione di concentrato di pomodoro in tutti i suoi formati e lascia alla sola Italian Food S.p.A. la lavorazione del pomodoro fresco da industria, principalmente quello coltivato nella campagna toscana, per produrre a marchio terzi, per grandi gruppi nazionali e internazionali. L’11 marzo 2001 l’Assessorato alla Cultura di Salerno consegna a Maria Gambardella Petti il Premio Speciale “DONNA 2000” per l’attività imprenditoriale.

Nel dicembre 2005 Pasquale Petti, figlio di Antonio e quarta generazione della famiglia, dopo gli studi universitari entra a far parte del Gruppo affiancando sua nonna Maria alla guida dello stabilimento toscano, apportando profondi cambiamenti all’immagine dell’azienda, ai prodotti e alle relazioni con la clientela. Già il 2006 è un anno di svolta per l’Italian Food S.p.A. di Venturina Terme (LI) che, grazie a ingenti investimenti produttivi si trasforma da azienda satellite del Gruppo in una nuova realtà imprenditoriale crescendo per dimensioni e forza lavoro. In seguito Pasquale Petti consolida la notorietà del Gruppo in ambito internazionale grazie al lancio di nuovi prodotti e al potenziamento della rete di vendita in Italia e all’estero. Nel 2012 la Italian Food S.p.A. firma un Protocollo d’Intesa con la Regione Toscana tramite il Presidente Enrico Rossi, la ASPORT (Associazione Produttori Ortofrutticoli Toscani) e il Comune di Campiglia Marittima che prevede come termine dell’accordo la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo entro il 2022 per poter raddoppiare la produzione e la forza lavoro impiegata[1].

A fine 2013 la società Italian Food S.p.A. decide di affiancare la produzione Private Label ad una produzione con il marchio di famiglia. La società decide così di lanciare una linea di conserve di pomodoro a marchio “Petti”, prodotte da 100% pomodoro toscano lavorato con lo speciale metodo a bassa temperatura, detto COLD BREAK.

La materia prima lavorata dallo stabilimento di Venturina Terme (LI) è proveniente per la gran parte dalle campagne circostanti lo stabilimento, dalla Val di Cornia, Val di Chiana, Grosseto, Maremma e campagne senesi e pisane, da una rete di produttori locali. Nel 2017 lo stabilimento produttivo toscano lavora 100.000 tonnellate di pomodoro fresco da industria. La campagna di produzione del 2018 è invece molto critica con un calo della materia prima disponibile di circa il 30%[2].Per affrontare questa situazione l’azienda toscana decide di aumentare il prezzo d’acquisto del pomodoro toscano da industria arrivando a pagare fino a 100 euro alla tonnellata per il pomodoro convenzionale e 170 euro alla tonnellata per il pomodoro biologico[3]. Per sostenere la crescita in Italia e all’estero della linea a marchio Petti, l’azienda indirizza agli agricoltori toscani un appello per lanciare un accordo di filiera pluriennale e rafforzare la coltura del pomodoro toscano da industria per soddisfare la capacità produttiva dello stabilimento che può arrivare fino a 150.000 tonnellate di pomodoro fresco da industria[4]. Oggi il marchio Petti è in fase di espansione anche all’estero, è presente in Norvegia, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Polonia, Croazia, Israele, Canada, USA, Brasile, Dubai.

Dati economici[modifica]

Il Gruppo Petti nel suo complesso fattura 250 milioni di euro. L’azienda toscana del Gruppo, la Italian Food S.p.A., ha visto il suo fatturato incrementare del 126%, da 20 a 60 milioni di euro dal lancio della linea a marchio Petti avvenuto a fine 2013[5]. Nel 2018, a 5 anni dal lancio della linea sul mercato, Petti si conferma il terzo brand in Italia del settore dei rossi[6].

Sposorizzazioni[modifica]

Dal 2016 Petti è sponsor ufficiale del format televisivo di food entertainment Masterchef Italia.

Curiosità[modifica]

Nel 2016 l’azienda toscana ingaggia come testimonial della campagna “Petti, il toscano che ci garba”, l’attore livornese Paolo Ruffini.

Note[modifica]

  1. www.regionetoscana.it:“Pomodoro in Toscana, accordo per garantire qualità e lavoro” 20 marzo 2012 4T24 – Il Sole 24 ORE “Petti lancia l’allarme sul pomodoro toscano” del 31/08/2018 5La Nazione – “Grido d’allarme per i pomodori. In Toscana raccolto in calo del 30%. Livorno, Petti pagherà un prezzo più alto ai produttori locali.” Del 5/09/2018
  2. T24 – Il Sole 24 ORE “Petti lancia l’allarme sul pomodoro toscano” del 31/08/2018
  3. La Nazione – “Grido d’allarme per i pomodori. In Toscana raccolto in calo del 30%. Del 5/09/2018
  4. EFANEWS.EU –“Petti lancia il contratto di filiera con i produttori” del 22/10/2018
  5. L’Economia del Corriere Fiorentino “Petti: aiutate l’agricoltura o ce ne andiamo” del 17/09/2018
  6. Dati di mercato elaborati dall’istituto IRI – Vendite a valore anno terminante settembre 2018.


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