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Giuseppe Bonamici

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Biografia[modifica]

La campana
Particolare della campana

Dopo gli studi liceali compiuti a Trento si laureò in lettere e filosofia all'Università degli Studi di Padova il 13 maggio 1873, trascorse la propria vita lavorativa insegnando dapprima a Modica, in Sicilia, presso il liceo classico Tommaso Campailla (1878), in seguito e lungamente presso il liceo Antonio Pigafetta di Vicenza, meritandosi l'ammirazione ed i rispetto della cittadinanza. Nella città veneta venne nominato cavaliere ed ufficiale.

Grande fu il suo spirito italiano in quei tempi di dominio austriaco nel nostro Trentino, convinzione che purtroppo lo obbligò a lunghi periodi di assenza dalla sua amata terra natale. Membro della Lega Nazionale, contribuì con generosi lasciti al sostentamento di vari gruppi filo italiani, come l'associazione di patronato a Firenze: la “Famiglia del volontario trentino” a cui volle devolvere l'intero ricavato del libro da lui scritto e dal titolo” Un grido d'ira, d'amore e di speranza”. Dopo il pensionamento, ed in seguito all'avvento dello stato italiano, trascorse i suoi ultimi anni di vita a Rumo.

In questi anni donò alla chiesa parrocchiale di Marcena una campana fusa dalla ditta bolognese di Cesare Brighenti nel A.D. MCMXXX del peso di kg 918,00 che reca incisa nel bronzo la seguente dedica: ITALIAM LAETIS CLANGORIBUS AERA SALUTANT, GRATES CUM DOMINO REDDERE RITE IUBENT, JOSEPHUS BONAMICUS DOCTOR SUIS POPULARIBUS (Le campane salutano con lieti suoni l'Italia, ordinano di rendere grazie secondo il rito con il signore, Giuseppe Bonamici dottore ai suoi concittadini); ed egli volle fosse collocata sul campanile della chiesa di Marcena rivolta ad est in vista della sua casa natale. Matrina della campana fu il 14 maggio 1931 Maria Martinelli di Placeri nipote di Giuseppe Bonamici.

Morì nella casa che gli diede i natali il 6 agosto 1928. Il giornale di Vicenza che allora si chiamava "Vedetta fascista" pubblicò alla sua morte, un articolo che ne celebrava la vita. Riportiamo in seguito l'articolo: "Il giorno 6 corrente nel suo nativo paese di Rumo, nel trentino, moriva il prof. cav. uff. Giuseppe Bonamici. Vicenza apprenderà con dolore la triste notizia perché il Bonamici fu per molti anni valoroso insegnante di storia nel nostro liceo. Uomo antico per virtù e per carattere, patriotta sincero e per questo perseguitato dall'Austria, fu un educatore nobilissimo e i suoi scolari lo ricordano con affettuosa riverenza. Egli fece parte della benemerita "Lega Nazionale" che proteggeva con la difesa della lingua la nazionalità degli italiani soggetti all'Austria e ne sostenne l'opera con generosi aiuti pecuniari e si può dire che preparò colla parola e con gli scritti dalla cattedra e nella vita, la gioventù alla guerra contro l'Austria. Di lui dirà presto con meno fretta e più largamente uno de' suoi più fedeli amici. Vadano intanto alla sua famiglia di Rumo e ai suoi parenti di Albaredo d'Adige le nostre più vive condoglianze a espressione del profondo compianto della nostra città."


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