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Gianmario Ferramonti

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Biografia[modifica]

Nel 1974 inizia a lavorare come tecnico elettronico in Irlanda del Nord, a Londonderry, esperienza che replicherà poi alla Varian negli USA dal 1974 al 1977e alla Fuijtsu in Giappone dal 1977 al 1981. Nel 1981 si trasferisce a Londra dove si occupa di voli low-cost e importazione di prodotti italiani di moda. Apre anche un ufficio a New York come FTB che si occupa di componentistica elettronica ed ha sede all'84º piano della North Tower del WTC.

Nel 1977 porta in Italia il primo display al plasma della Fuijtsu e nel 1982 il PC portatile Voyager, in seguito importa il primo PC word processor con Amstrad e nel 1986 il primo CD-ROM della Sony. Dal 15 al 25 ottobre 1988 organizza a Mosca x conto di FIERAMILANO e cofinanziata da ICE la manifestazione fieristica ITALIA 2000 che vedra' 600 tra le più importanti aziende italiane al loro esordio in quella che da li ad un paio di anni sarà la ex URSS.

Nel 1990 entra in politica, con la Lega Nord, assumendo la carica di amministratore della Pontidafin, rimanendovi fino al 1994. Partecipa attivamente alla creazione di Alleanza Nazionale, alla nascita di Forza Italia e all'alleanza con la Casa delle Libertà. Dal 1992 al 1994 ricopre anche la carica di direttore del C.I.CO.S della Lega Nord.

Nel dicembre 1994 lascia la Lega Nord per fondare con il senatore Gianfranco Miglio l'Unione Federalista e successivamente, il 17 dicembre 1995, il Partito Federalista, in cui è presidente del collegio dei probiviri.

Nel 1999 rientra nel mondo degli affari prima come direttore commerciale e poi come socio e vicepresidente in Interexpo, la più grande azienda privata italiana nei rapporti con la Russia. Coordina anche le attività in Asia centrale dalla sede di Tashkent in Uzbekistan. Sarà tra i primi a promuovere la conoscenza di quel paese in Italia anche tramite la CIUZ (Camera di Commercio Italo Uzbeca) di cui sarà socio fondatore.s Rientra in politica nel 2002 con la Democrazia Cristiana Libertas, sarà segretario organizzativo nazionale al momento del XIX Congresso nazionale da cui uscirà Giuseppe (Pino) Pizza come segretario politico. Lascia la DC nel 2005 vista l'impossibilità di riunire le varie anime Dc.

Nel marzo 2009 fonda Squadra Italia. Nel marzo 2010 cofonda il Popolo del WEB. Nel maggio 2011 entra nel PDA, Partito delle Aziende, come coordinatore nazionale. Dal novembre 2011 assume la carica di segretario nazionale.

Nel 2016 desta scalpore il fatto che nel 2014 il faccendiere Flavio Carboni, su suggerimento di Ferramonti, abbia indicato al vice-presidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi, padre dell'allora ministro del PD Maria Elena Boschi, Fabio Arpe, fratello di Matteo, per il ruolo di direttore generale dell'istituto allora in difficoltà.[1][2]

Nel 2016 si avvicina al neo eletto presidente americano Donald Trump organizzando un prestigioso tavolo alla cena di Gala della NIAF a Washington e il 20 gennaio mentre si ritrova a Washington un cena a Roma con circa mille simpatizzanti trumpiani.

Alle elezioni europee del 2019 si candida con i Popolari per l'Italia di Mario Mauro raccogliendo solo 57 voti nella circoscrizione Nord-Ovest.

Controversie giudiziarie[modifica]

Il 24 aprile 1996 viene travolto dallo scandalo Phoney Money, per il quale viene arrestato su ordine della Procura di Aosta insieme ad altre 17 persone. Ferramonti ed altri sono accusati di avere organizzato una mega truffa (organi di stampa parlano di 20.000 miliardi di lire) con titoli falsi Gold Bonds (titoli che saranno riconosciuti autentici) coinvolgendo grandi banche internazionali. Parallelamente, visto il sospetto di una collusione con i servizi segreti, viene avviata una seconda inchiesta chiamata Lobbyng per individuare la presenza di un'organizzazione segreta, di cui il Ferramonti avrebbe fatto parte, per suggerire nomi cui destinare incarichi governativi e per influenzare promozioni all'interno dell'amministrazione statale. Dopo nove anni di indagini tutte le accuse nei suoi confronti si riveleranno infondate tant'è che il caso Phoney Money si concluderà nel 2005 con un'archiviazione, scagionando completamente il Ferramonti.

Note[modifica]

Collegamenti esterni[modifica]


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