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Giancarlo De Palo

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Biografia[modifica]

Figlio di Vincenzo De Palo, cofondatore dell'allora Gabinetto Scientifico dell'Arma dei Carabinieri, consegue la maturità classica presso l'Istituto marista per le scuole cristiane San Leone Magno di Roma nel 1973. Nel 1976 esordisce sulle pagine culturali de La Voce Repubblicana.

Gli studi in letteratura francese all'Università La Sapienza vengono turbati dal rapimento della sorella Graziella De Palo in Libano nel settembre 1980. Si laureerà con lode solo nel 1999, con tesi sul dandy e poeta francese Robert de Montesquiou.

Nel 2001 pubblica per la Galleria Nazionale d'arte Moderna di Roma un'interpretazione biografica di Robert de Montesquiou nel breve saggio L'ala della gloria (2001), mentre nel 2006 Città Nuova Editrice pubblica la sua traduzione dal francese di alcuni capitoli di "Scienze e teologia. Figure di un dialogo" di Dominique Lambert.

Giancarlo De Palo si batte contro il segreto di stato apposto da Bettino Craxi alla vicenda della scomparsa della sorella. Si ritira quindi dal giornalismo. Nel 2009, dopo istanza formale al premier Silvio Berlusconi e dietro interessamento di Francesco Rutelli, grazie al quale viene ascoltato dal COPASIR, la documentazione in possesso dell'AISE viene desecretata, ad eccezione di quanto direttamente attinente al lodo Moro. Si tratta dell'unico caso nella storia italiana che abbia visto l'attuazione delle nuove norme sulla disciplina del segreto di Stato introdotte dall'ultimo governo di Romano Prodi con la legge 3 agosto 2007, n. 124, istitutiva dello stesso COPASIR.

Nel 2011 Giancarlo De Palo riprende l'attività giornalistica online, prima con Diritto di critica di Emilio Fabio Torsello, e poi con LiberoReporter di Gaetano Baldi e Daniela Russo.

Voci correlate[modifica]


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