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Fratelli Gemito

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Fratelli Gemito
File:Fratelli Gemito.png
Simone Mori e Alberto Gasbarri interpretano i fratelli Gemito nella serie televisiva Romanzo criminale
UniversoRomanzo criminale
Lingua orig.Italia
Interpretato da
SessoMaschio

I fratelli Gemito, sono dei personaggi letterari, co-protagonisti del libro di Giancarlo De Cataldo, Romanzo criminale. I personaggi della serie sono ispirati alle figure di Mario e Maurizio Proietti, conosciuti rispettivamente come Palle d'oro e il Pescetto.

Storia[modifica]

Il romanzo[modifica]

Nel romanzo i fratelli sono quattro e costituiscono, insieme a Checco Bonaventura di Spinaceto e al "siciliano pazzo" Saverio Solfatara, la manovalanza principale del Terribile, agendo come esecutori materiali dei suoi crimini: due di loro sono infatti i responsabili dello stupro della fidanzata del Libanese e tutti e quattro si occupano, insieme a Bonaventura e Solfatara, del pestaggio del Sorcio. Il fratello più importante è Nicolino, confidente della polizia che entra in contrasto brevemente con il commissario Nicola Scialoja. Colti di sorpresa quando il loro capo viene ucciso da un commando della banda della Magliana, i Gemito si mettono al loro servizio gestendo alcune bische, ma quando Nicolino viene insultato dal Libanese, che rifiuta di pagare un pesante debito di gioco, essi si ribellano e organizzano l'assassinio del boss, che viene materialmente ucciso da Solfatara e Nicolino. La vendetta della banda non si fa attendere e presto tutti i Gemito e i loro associati vengono massacrati per vendetta.

Il film[modifica]

Nel film Nicolino Gemito non ha fratelli ed è un criminale romano, braccio destro del Terribile, un anziano boss che controlla il traffico di droga nella capitale.
Dopo il pagamento del riscatto per il sequestro del Barone Rosellini, venuto a conoscenza del progetto della nascente banda della Magliana, non esita a tradire il suo capo per schierarsi dalla parte della nuova organizzazione, destinata a prendere il controllo sulle attività criminali a Roma. Successivamente egli viene pesantemente offeso dal Libanese durante una partita di poker, nella quale questi gli rinfaccia la sua infedeltà al Terribile, rifiutandosi di pagargli il debito di gioco e venendo per questo da lui ucciso. Rintanatosi nella sua villa, nonostante i suoi sforzi per proteggersi Nicolino viene attaccato da un commando della banda e ucciso per vendetta dal Freddo.

La serie[modifica]

Nella serie i fratelli Gemito sono due, Remo e Maurizio, entrambi lavorano per il Terribile, controllando per lui le scommesse clandestine all'ippodromo Tor di Valle ed il traffico degli stupefacenti nella zona di Centocelle, sbrigando inoltre il "lavoro sporco" per il loro capo, fungendogli anche da guardie del corpo. Entrambi in passato si sono resi responsabili dello stupro della fidanzata del Libanese a causa di uno sgarbo e, dopo che questi ha acquisito un carico di armi da parte del Terribile, ricevono l'incarico di pedinarlo per conoscere le sue intenzioni. Una volta realizzato il sequestro del Barone Rosellini continueranno a seguire i componenti della banda fino a quando non verrà trovato un accordo tra essa ed il Terribile, accordo che tuttavia l'anziano boss non onorerà, ordinandogli di uccidere il Libanese.

Fallito l'attentato i due vengono catturati e picchiati dai componenti della banda fino a quando, in cambio della vita, non accettano di tradire il Terribile, consentendo alla banda di entrare nella sua villa per ucciderlo, fallendo tuttavia l'intento a causa di una soffiata del Sardo. Dopo la morte dell'anziano boss essi diventeranno le guardie del corpo del Libanese, dal quale riceveranno, dopo l'inizio dello scollamento della banda, l'incarico di seguirne i componenti per conoscerne le attività. Una sera, durante una partita a poker, il Libanese offende pesantemente Maurizio, ricordandogli la violenza subita dalla fidanzata e la sua infedeltà al Terribile e, la sera stessa, questi viene trovato morto.

I componenti della banda sospettano i due fratelli per la sua morte, idea rafforzata dai servizi segreti, che alterano i risultati del test del guanto di paraffina, al quale sono stati sottoposti dopo essere stati fermati dal commissario Scialoja, per coprire il Nero e Nembo Kid, veri responsabili dell'omicidio, e dal quel momento intendono ucciderli. Remo viene ucciso dal Freddo in una sala corse mentre Maurizio riesce a fuggire ed a nascondersi, dando anche ordine di picchiare il fratello del Freddo Gigio mentre si trova in carcere, allo scopo di indurre la banda a recedere dal suo proposito. Successivamente il suo nascondiglio sarà comunicato ai componenti della banda e il Dandi, il Bufalo e Ricotta gli tenderanno una trappola, nella quale egli resta solo ferito, ed il Dandi, nel momento in cui la polizia sta sopraggiungendo, si allontana, lasciando arrestare Ricotta, mentre il Bufalo, seppure ferito, riesce ad allontanarsi.

Risvegliatosi in ospedale dal coma Maurizio comunica a Scialoja l'estraneità sua e di suo fratello nella morte del Libanese, offrendosi di collaborare per fornire elementi contro la banda in cambio dell'immunità ma, prima che questo possa avvenire, viene ucciso dal Nero.

Omicidi commessi dai Gemito[modifica]

film[modifica]

  • Il Libanese, pugnalato a morte poiché lo aveva insultato e non aveva pagato un debito di gioco;

Adattamenti[modifica]

Dal libro è stato tratto il film del 2005 Romanzo criminale, diretto da Michele Placido, nel quale Gemito è interpretato da Bruno Conti, e, nel 2008, il regista Stefano Sollima realizza la serie televisiva Romanzo criminale dove i fratelli Gemito sono interpretati da Alberto Gasbarri e da Simone Mori.

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