Francesco Telesca
Francesco Telesca | |
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23 novembre 1908 – 29 marzo 1945 | |
Nato a | Matera |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerra d'Etiopia; Seconda guerra mondiale; |
Comandante di | Compagnia |
Decorazioni | vedi qui |
Altre cariche | Commerciante |
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Biografia[modifica]
Nacque a Matera il 23 novembre 1908 all'interno di una famiglia benestante, figlio di Francesco, un possidente di Matera, e di Virginia Marin. Fu il fratello minore di Antonio Telesca, ufficiale morto eroicamente nel 1916, e del Primo Capitano Luigi Telesca.
Si diplomò in ragioneria. Nel 1935 prese parte come Sottotenente di completamento dell'esercito italiano alla Guerra d'Etiopia dove combatté sul fronte somalo comandato dal generale Rodolfo Graziani. Prese parte al combattimento di Imi del 25 luglio 1936 dove i soldati etiopi tentarono un'offensiva che venne fermata grazie al pronto intervento di Telesca che con gli automezzi ai suoi ordini continuò a inseguire il nemico in fuga. Per questo suo atto ottenne la Croce al merito di guerra.
Ritornato in Italia visse a Udine dove svolse la professione di commerciante, fino all'entrata dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale dove tornò a militare nell'esercito come tenente. Prese parte ad alcuni combattimenti avvenuti su vari fronti in cui continuò a distinguersi ottenendo il grado di capitano fino all'armistizio dell'8 settembre 1943. Dopo quella data ritornò a Udine dove il 25 gennaio 1944 venne inviato in licenza straordinaria. Telesca fu inizialmente legato al fascismo ma dopo la creazione della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione tedesca dell'Italia nordorientale, iniziò a collaborare con i partigiani delle Brigate Osoppo per liberare il Friuli.
Il 13 agosto 1944 fu arrestato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morì il 29 marzo 1945.[1]
Onorificenze[modifica]
Croce al merito di guerra | |
«Comandante di una sezione trattori Caterpillar, conduceva con perizia e coraggio i propri automezzi attraverso zone pericolose e difficili. Fatto segno e ben aggiustati i tiri di fucileria, con calma e sprezzo del pericolo rintuzzava l'offensiva del nemico che volgeva in fuga, rientrando poi in sede con la colonna in perfetto ordine.[2]» — Bureghei, Imi, Etiopia. 25 luglio 1936 |
Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa Orientale (1935 – 1936) | |
Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 | |
Avanzamento per merito di guerra | |
Note[modifica]
- ↑ Dachau, su stevemorse.org. URL consultato il 4 aprile 2020.
- ↑ Albo d'onore del Servizio Motorizzazione (PDF), su pechino-parigi.it, 1966, p. 112. URL consultato il 4 aprile 2020.
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