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Fortunato Di Venanzio

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Fortunato Di Venanzio
File:FortunatoDiVenanzio.png
UniversoL'onore e il rispetto
1ª app. inPrima puntata (stagione 2)
Ultima app. inTerza puntata (stagione 3)
Interpretato daGabriele Rossi
SpecieCaucasica
Sessomaschio
Professionemafioso

Fortunato Di Venanzio è un personaggio immaginario della serie televisiva L'onore e il rispetto, interpretato da Gabriele Rossi, presente nella seconda stagione e nelle prime puntate della terza stagione. È l'esecutore materiale dell'omicidio di Santi Fortebracci e del figlio di Tonio Fortebracci, Nicolas.

Biografia[modifica]

Seconda stagione[modifica]

Fortunato è il bellissimo fratello quindicenne del mafioso latitante Rodolfo Di Venanzio e della bella ventenne Carmela. I tre ragazzi sono nipoti del Padrino di Cosa Nostra Don Fred Di Venanzio.

Rodolfo, appena ritornato da Beirut, forma un nuovo clan per strappare il potere agli anziani boss della cupola. Rodolfo assolda come killer il fratello Fortunato, che lo ammira, e gli commissiona l'omicidio del boss Don Rosario Liberati, testimone-chiave dell'udienza.

Il commissario Maffei, colluso con la mafia e ormai screditato agli occhi dei capimafia per via di alcune foto compromettenti, contatta il giudice Santi Fortebracci, deciso a collaborare con la giustizia. Viene così preso dal magistrato e da un suo collega, il commissario Cantavalle. Ma durante il viaggio in treno per arrivare a Torino, Rodolfo uccide Maffei e ferisce gravemente il giudice Fortebracci, mentre Fortunato uccide il commissario Cantavalle.

La giornalista Alma Vinci si reca a Sirenuse, dove rivela a Santi che è decisa a riconoscere l'uomo che corrompeva Maffei. Santi e Alma, controllando l'archivio del commissariato locale, riescono a riconoscere l'uomo che ha ucciso Maffei e che aveva sparato a Fortebracci, Rodolfo Di Venanzio. Il giudice telefona al procuratore Donelli per chiedere un mandato d'arresto nei confronti dell'assassino di Maffei e Cantavalle, ma uno degli uomini di Fred Di Venanzio intercetta la notizia. Nonostante il divieto di Fred, Rodolfo commissiona l'omicidio di Santi. Fortunato e un suo complice uccidono il giudice, il piccolo Nicolas ed infine Alma. I boss ordinano a Rodolfo di costituirsi, ma questi decide di darsi alla macchia insieme al suo clan.

Carmela, da quando aveva undici anni vittima delle violenze di Rodolfo - il quale nutre da sempre per lei un amore morboso - racconta la verità a l'adorato Fortunato, che pieno d'odio per il fratello lo consegna allo zio Fred. Quando Carmela chiede a Fred di risparmiare la vita di Rodolfo, Fortunato, con la complicità di Tonio Fortebracci, fa sequestrare Rodolfo, che si getta giù da una scogliera in mare, uccidendosi e portandosi nella tomba il nome dell'assassino del figlio di Tonio. Fortebracci viene chiamato in procura dalla giudice Francesca De Santis, che gli fa ascoltare una registrazione in cui Vituzzo - affiliato al clan di Rodolfo Di Venanzio - affermava che Fortunato era stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Santi e Nicolas. Tonio, profondamente amareggiato, decide di uccidere il bel Fortunato nel sonno, ma il ragazzo è sveglio e gli spara un colpo all'addome, che ferisce gravemente Fortebracci. Quando la De Santis arriva sul posto Fortunato si giustifica, dicendo che ha sparato perché pensava fosse un ladro.

Terza stagione[modifica]

Le famiglie mafiose vogliono morto Tonio Fortebracci. Il clan presidiato da Fortunato Di Venanzio e Tano Macuso - che ha preso il posto del defunto Fred - commissiona ai figli della Tripolina l'omicidio di Tonio. Giasone De Nicola piazza un ordigno nella macchina dei Fortebracci, uccidendo Melina e Salvatore.

Carmela si presenta a villa Di Venanzio venendo ospitata dal fratello ma quando lei gli rivela di essere incinta di Tonio Fortebracci, Fortunato la chiude in camera e le dice che deve abortire. A nulla servono le suppliche della sorella, infatti Di Venanzio, colmo di odio per il padre del bambino, porta una mammana per far abortire Carmela, ma lei scappa e incontra all'ingresso Don Tano, che convince Fortunato a lasciar andare la sorella.

Fortunato, dopo aver adocchiato Venere De Nicola, l'unica figlia femmina della Tripolina, la convince a seguirlo ad una festa ma in realtà, dopo averla portata a villa Di Venanzio, la stupra insieme ai figli dei capimafia. La mattina dopo, la ragazza riesce a contattare telefonicamente sua madre ma Di Venanzio la raggiunge alle spalle durante la conversazione e la strangola con il filo del ricevitore. Dopodiché si sbarazza del cadavere portandolo in un podere e simulando un suicidio per impiccagione, motivato dal dispiacere di essere figlia di una prostituta. Quando Don Tano offre alla Tripolina una somma di denaro per pagare il suo silenzio, lei gli fa credere di accettare ma tornata a casa, insieme ai figli Giasone e Paride, mette in atto la sua vendetta. La sera stessa i figli della Tripolina sequestrano Fortunato mentre viaggia in macchina e, dopo averlo portato nel podere in cui il giovane aveva scaricato il corpo di Venere, lo picchiano brutalmente finché lui non rivela tutti i nomi degli stupratori di Venere, dopo se stesso: Luca Romeo, Vito Veneziani, Ciccio Patrono e Fulvio Mancuso. Di Venanzio implora la pietà della Tripolina, che però gliela nega e lo decapita con un colpo d'ascia. L'indomani Carmela si reca in chiesa, ma davanti al piazzale nota una folla e dopo essersi fatta spazio scorge con orrore la testa mozzata di suo fratello Fortunato.

Reati[modifica]

- Esecutore materiale dell'omicidio di Don Rosario Liberati

- Assassino del commissario Cantavalle

- Esecutore materiale dell'omicidio di Santi e Nicolas Fortebracci

- Assassino di Alma Vinci

- Assassino di Rocco

- Assassino dell'avvocato Vasile

- Assassino di Beniamino

- Responsabile del ferimento di Tonio Fortebracci

- Stupratore e assassino di Venere De Nicola

Voci correlate[modifica]


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