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Falsi miti del fascismo italiano

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Sebbene il periodo storico sia ampiamente noto al grande pubblico vi sono diversi falsi miti del fascismo italiano consolidati nell'opinione pubblica.[1][2]

Alcuni di questi "miti" furono creati appositamente dal regime mussoliniano allo scopo propagandistico mentre altri si sono formati successivamente, taluni derivati dall'erronea attribuzione al governo fascista di iniziative avvenute prima o dopo il ventennio mentre altri sono semplicemente delle vere e proprie bufale.[1][2]

Economia[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Politica economica fascista e Autarchia.

Sebbene l'economia fosse molto arretrata, con un sistema industriale poco sviluppato e una politica basata sull'autarchia, vi sono molti miti basiti su un ipotetico benessere economico presente nel paese.

L'istituzione del sistema pensionistico e della cassa integrazione[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Pensione § In Italia e Cassa integrazione guadagni.

La pensione in Italia venne introdotta nel 1898, quando fu creata la Cassa Nazionale di previdenza per l'invalidità e la vecchiaia dei lavoratori. Si trattava di un'assicurazione che gli operai potevano contrarre beneficiando di un incentivo statale e un facoltativo contributo del datore di lavoro. Nel 1919 l'iscrizione alla Cassa Nazionale divenne obbligatoria e comprendeva circa 12 milioni di lavoratori.[3][2]

La pensione sociale non risale all'epoca fascista, fu istituita solo nel 1969, a 24 anni di distanza dalla fine del fascismo.[3]

La CIG (Cassa integrazione guadagni) venne istituita il 12 agosto 1947.[4]

La tredicesima introdotta nel periodo fascista[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Tredicesima mensilità.

Il duce istituì la cosiddetta "gratifica natalizia", la quale però era destinata solo agli impiegati del settore industriale, e non agli altri lavoratori, che al contrario si videro imporre ore di lavoro straordinario non rifiutabili, con la giornata lavorativa che in molteplici casi passò da 10 a 12 ore giornaliere.[1][2]

L'istituzione della tredicesima mensilità risale all'ottobre 1946 e fu estesa a tutte le categorie di lavoro appena nel 1960.[1][5]

L'assenza di corruzione[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Giacomo Matteotti § La vicenda delle tangenti della Sinclair Oil.

Giacomo Matteotti venne assassinato per ordine di Mussolini dopo aver denunciato i brogli elettorali attuati nelle elezioni del 6 aprile 1924 e gli episodi di corruzione del governo (soprattutto sulle tangenti della concessione petrolifera alla Sinclair Oil, caso nel quale fu coinvolto pesantemente Arnaldo Mussolini).[2][6]

I gerarchi fascisti inviati in Africa chiedevano abitualmente una percentuale del 10% su tutti i contratti e gli appalti.[2]

Il segretario federale del Fascio Mario Giampaoli e il podestà Ernesto Belloni si arricchirono con le mazzette degli industriali e con i lavori pubblici per il restauro della Galleria.[6][7]

Benito Mussolini era al corrente dell'estesa corruzione presente sotto il suo governo (dato il notevole numero di fascicoli contenuti nei suoi archivi personali e utilizzati a seconda dell'occasione per ricattare o eliminare i propri sottoposti).[8][6][9]

Primato del pareggio di bilancio in Italia[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Pareggio di bilancio.

Sebbene ci siano dubbi sull'utilità della pratica[10] nel 1925 (solo per quell'anno durante il periodo fascista) l'Italia raggiunse il pareggio di bilancio, ma esso era già stato raggiunto nel 1876. Succesivamente il regime si indebitò nuovamente, con sbagliate spese militari e scelte politiche scellerate che portarono alla disfatta dell'Italia nella seconda guerra mondiale.[1]

Società[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Società italiana durante il fascismo.

I miti relativi alla sicurezza e all'ordine presenti nel paese sono stati favoriti dalla dittatura dell'epoca; questo a scopo propagandistico, sia sul fronte interno che su quello internazionale.

La criminalità inesistente[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Censura fascista e Propaganda fascista.

La criminalità era presente nell'Italia fascista ma la censura messa in atto dal regime dell'epoca rendeva impossibile riportare qualsiasi fatto di cronaca relativo a: "delitti di sangue", "adulterio" o simili. Ciò ha contribuito alla credenza che nell'Italia mussoliniana la società fosse più sicura di quanto non lo fosse in realtà.[3][11]

Treni in orario[modifica]

La nascita del mito sulla puntualità delle ferrovie italiane durante il periodo fascista nasce per volontà dello stesso regime al solo scopo propagandistico.[3][12][13] Fu possibile crearlo grazie al totale controllo dell'informazione che convinse l’opinione pubblica delle "grandi capacità" dei trasporti su rotaia, mettendo a tacere le notizie sui ritardi e sugli incidenti di qualsivoglia natura; infatti gli investimenti per il settore ferroviario all'epoca erano minimi. [2][14]

Ricostruzione dei paesi terremotati[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto dell'Irpinia e del Vulture del 1930.

Un altro falso mito del fascismo riguarda la grande capacità di ricostruzione post terremoto del regime mussoliniano, al quale viene attribuita la costruzione di 3.746 case e la riparazione di altre cinquemila abitazioni a soli tre mesi dal terremoto che nel luglio 1930 colpì la Lucania. In realtà tali numeri furono raggiunti in un anno e due mesi di lavoro.[1][2]

Il regime fascista non era razzista[modifica]

Prima pagina del Corriere della Sera dell'11 novembre 1938, che annuncia l'approvazione delle leggi razziali da parte del governo italiano.

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Lo stesso argomento in dettaglio: Leggi razziali fasciste, La difesa della razza e Campi per l'internamento civile nell'Italia fascista.

Le leggi razziali del 1938 discriminavano chi era ebreo e/o chi era nato da: genitori entrambi ebrei, da un ebreo e da una straniera, da una madre ebrea in condizioni di paternità ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica.[1][2][15][16]

La legislazione antisemita colpiva gli ebrei su quasi tutte le questioni di ordine pubblico, tra cui: il matrimonio, l'insegnamento, l'istruzione, il lavoro, la ricerca scientifica e le forze armate.[15][16]

Il colonialismo fu un bene per i paesi sottomessi[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Colonialismo italiano e Apartheid.

Una parte dell'opinione pubblica ritiene che politica coloniale perpetuata dall'Italia mussoliniana fosse positiva in quanto, ipoteticamente, il colonialismo italiano esportava progresso e civiltà nei territori conquistati dal regime. Ma in realtà per imporsi in Africa il regime non esitò ad usare armi proibite dai trattati internazionali, quali gas e iprite.[17][16]

Anche dopo la conquista e la sottomissione delle popolazioni avverse ad esso il regime fascista istituiva comunque l'apartheid.[1][16]

La grande ricerca scientifica[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Nonostante la creazione nel 1923 del Consiglio Nazionale delle Ricerche gli investimenti sulla scienza furono scarsi e vennero definitivamente stroncati dalle leggi razziali del 1938. L’unica direttiva rilevante promulgata fu quella di favorire l’autarchia ma, fino alla caduta del regime, il CNR incentivò unicamente il clientelismo.[1][2][18]

Note[modifica]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 1,6 1,7 1,8 'Quando c'era Lui': le bufale sul fascismo a cui la gente continua a credere, in Vice, 24 luglio 2017. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 La verità sul fascismo: ecco le bufale smascherate. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  3. 3,0 3,1 3,2 3,3 'Quando c'era lui'... tutte le bufale sul fascismo e sul nazismo. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  4. AGI - Agenzia Giornalistica Italia, Spada, Mussolini e gli ebrei fascisti: un fact checking su CasaPound, su Agi. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  5. Tredicesima mensilità: chi dobbiamo veramente ringraziare?, in AgoraVox Italia, 30 dicembre 2015. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  6. 6,0 6,1 6,2 Mario Cereghino e Giovanni Fasanella, Tangentopoli nera, Sperling & kupfer, 11 ottobre 2016, ISBN 9788820095574. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  7. Milano ai tempi del Duce, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  8. Le mazzette dei gerarchi nella “Tangentopoli nera” - Tempo Libero - Il Piccolo, in Il Piccolo, 10 ottobre 2016. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  9. Storia: esce 'Tangentopoli nera', le carte segrete di Mussolini sulla corruzione, su www.adnkronos.com. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  10. Cinque premi Nobel: "Pareggio di bilancio? Una camicia di forza per l'economia" - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 14 marzo 2012. URL consultato il 16 gennaio 2018.
  11. La stampa del ventennio: strutture e trasformazioni nello stato totalitario, su books.google.it.
  12. (EN) Rear Window: Making Italy work: Did Mussolini really get the trains, in The Independent, 3 aprile 1994. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  13. Quando c’era Lui…, su books.google.it.
  14. Le bugie storiche diventate realtà - Corriere della Sera, su www.corriere.it. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  15. 15,0 15,1 Rai Storia, FASCISMO ED EBRAISMO: LEGGI RAZZIALI, in Rai Storia. URL consultato il 16 gennaio 2018.
  16. 16,0 16,1 16,2 16,3 IL FASCISMO NEGATO Falsi miti e luoghi comuni - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 18 gennaio 2018.
  17. Igiaba Scego, I libri che smontano il mito del colonialismo buono degli italiani, in Internazionale, 1º aprile 2017. URL consultato il 15 gennaio 2018.
  18. Roberto Maiocchi, Gli scienziati del duce: il ruolo dei ricercatori e del CNR nella politica autarchica del fascismo, Carocci, 2003, ISBN 9788843027576. URL consultato il 18 gennaio 2018.

Voci correlate[modifica]


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