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Delitto di Stefano Masala e Gianluca Monni

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Il delitto di Stefano Masala e Gianluca Monni è un caso di cronaca nera avvenuto in Sardegna, fra i paesi di Nule e Orune, nel maggio 2015, avente come vittima Stefano Masala, 28enne di Nule, e Gianluca Monni, 18enne di Orune.

Per il duplice omicidio è stato condannato in primo grado a 20 anni dal Tribunale dei minori di Sassari il 19enne di Nule Paolo Enrico Pinna. Per suo cugino, Alberto Cubeddu, la sentenza è stata pronunciata dalla Corte D’Assise di Nuoro il 20 ottobre 2018 al termine di quasi tre giorni di camera di Consiglio e dopo un processo durato un anno e tre mesi: ergastolo e isolamento diurno per 8 mesi.

Storia[modifica]

La scomparsa di Stefano Masala[modifica]

Alle ore 19:45 del 7 maggio 2015, Stefano Masala, 28enne di Nule, esce di casa a bordo della Opel Corsa[1] grigia del padre. “Ho un appuntamento importante” dice il ragazzo, impegno di cui parla poco più tardi anche ad un barista suo amico, che racconta di aver visto Stefano entrare nel suo locale per poi uscire quasi subito senza dare spiegazioni a nessuno. “Sono di fretta, ho un appuntamento con degli amici”, risponde frettolosamente il giovane a chi gli domanda dove vada. Da quel momento non si avranno più notizie di Stefano. Per tutta la sera il padre di Stefano, allarmato per il ritardo del figlio, tenta di contattarlo al cellulare che risulta irraggiungibile perché, si scoprirà con le successive indagini, è spento già dalle 21.

Il delitto di Gianluca Monni[modifica]

L'8 maggio, alle ore 7:30, lo studente 18enne di Orune Gianluca Monni viene ucciso mentre attende il pullman in Corso Repubblica per andare a scuola a Nuoro[2] . Il giovane viene raggiunto da tre fucilate, due al fianco e una in faccia, esplose da due killer col volto coperto che fuggono via in macchina. In un primo momento si pensa a un regolamento di conti in stile barbaricino.

Le indagini[modifica]

Gianluca Monni avrebbe conseguito l’esame di maturità a luglio. Fra i racconti degli amici della vittima, uno in particolare attira l’attenzione degli inquirenti: qualche tempo prima, Monni, era rimasto coinvolto in una lite con alcuni ragazzi che avevano importunato la sua fidanzata. Alle ore 17 dell'8 maggio la famiglia di Stefano Masala, dopo meno di 24 ore dalla sua scomparsa, decide di dare l’allarme e diffondere sul web le foto del ragazzo per venire a conoscenza di eventuali avvistamenti. La mattina del 9 maggio l’auto di Stefano Masala viene trovata in fiamme in una radura che costeggia la statale 128 bis, a poca distanza da Pattada. A riconoscere il mezzo è proprio il padre del ragazzo, che raccoglie da terra un pezzo di carrozzeria riconoscendovi dei lavori di saldatura che lui stesso aveva eseguito. Lo stesso giorno, gli inquirenti che indagano sull'omicidio Monni battono la pista passionale. Dalle indagini emergono particolari sconcertanti: i ragazzi con cui Monni litigò per difendere la ragazza erano tutti di Nule, lo stesso paese di Stefano Masala. Si inizia a sospettare che la scomparsa di Masala e l’omicidio di Monni siano in qualche modo collegati. A partire dal 10 maggio i primi gruppi di volontari, barracelli e uomini della protezione civile, avviano le ricerche di Stefano nelle campagne e nei boschi della zona, mentre la vicenda della lite assume un’importanza sempre più centrale nelle indagini. Secondo quanto ricostruito, nel dicembre 2014, in una sala da ballo del paese di Orune, alcuni ragazzi di Nule iniziarono a infastidire la fidanzata di Gianluca Monni, che si vide costretto ad affrontare i balordi. I due gruppi si scontrarono venendo alle mani, finché qualcuno puntò una pistola contro la tempia di Monni, che reagì disarmandolo e cacciando via di malo modo gli ospiti indesiderati. Gli investigatori individuano in Paolo Enrico Pinna, 17enne di Nule, colui che ebbe la peggio nella rissa di Orune. Nei giorni successivi, i carabinieri appurano che la macchina a bordo della quale Stefano Masala si è allontanato di casa è la stessa con cui i killer sono andati ad Orune per uccidere Gianluca. La vendetta dopo il torto subito a dicembre, dunque, sarebbe il movente dell'omicidio di Gianluca. Dall'analisi dei tabulati telefonici, inoltre, emerge che la sera in cui scomparve Stefano Masala ricevette una chiamata al cellulare da uno dei sospetti. Il 17 giugno Paolo Enrico Pinna viene iscritto nel registro degli indagati assieme al cugino Alberto Cubeddu, 20enne di Ozieri. Nel febbraio 2016, Pinna e Cubeddu vengono iscritti nel registro degli indagati anche per la scomparsa di Stefano Masala. L'accusa della Procura della Repubblica dei Minori di Sassari è di omicidio. Secondo l'accusa, i due, dopo aver ucciso Masala per sottrargli l'auto, ne avrebbero occultato il cadavere. Il 25 maggio i due vengono arrestati.

I processi[modifica]

Il 6 aprile 2017 Paolo Enrico Pinna viene condannato a 20 anni dal Tribunale dei minori di Sassari[3][4]. Massimo della pena per il 19enne di Nule processato con rito abbreviato. Secondo la sentenza Pinna avrebbe ucciso Masala in concorso con Cubeddu. Dopo averne occultato il cadavere, gli assassini si sarebbero appropriati dell’auto della vittima recandosi ad Orune per uccidere Monni e far ricadere sullo stesso Masala i sospetti del secondo omicidio.

Il 3 luglio inizia il processo ad Alberto Cubeddu presso il Tribunale di Nuoro.

Alle ore 17 dell'8 agosto Paolo Pinna evade dal carcere di Quartucciu[5][6] dove è detenuto, utilizzando una scala lasciata incustodita. La fuga dura appena un'ora e mezza. Viene ritrovato dai carabinieri dentro una chiesa di Maracalagonis.

Il 7 dicembre la condanna a 20 anni per Paolo Pinna è stata confermata anche dalla Corte d'Appello di Sassari[7].

Il 20 ottobre 2018 Alberto Cubeddu viene condannato all'ergastolo[8].

Il corpo di Stefano Masala non è mai stato trovato.

Attenzione mediatica[modifica]

Del caso Masala-Monni, a più riprese, si sono occupate trasmissioni televisive come Quarto Grado[9][10][11], Chi l'ha visto?[12][13] e La vita in diretta[14].

Note[modifica]

  1. Gianluca Monni e Stefano Masala. La cronistoria del dramma che ha sconvolto la Sardegna, in SardegnaLive.net. URL consultato il 14 maggio 2015.
  2. Orune, giovane di 19 anni ucciso con tre fucilate, in LaNuovaSardegna.it. URL consultato l'8 maggio 2015.
  3. Pinna condannato a 20 anni, il padre di Masala: «Ora ci dicano dov'è il corpo», in LaNuovaSardegna.it. URL consultato il 7 aprile 2017.
  4. Nuoro, i due giovani uccisi per vendetta: 20 anni a un ex minorenne, in Corriere.it. URL consultato il 6 aprile 2017.
  5. Paolo Pinna evade dal carcere di Quartucciu, in LaNuovaSardegna.it. URL consultato il 9 agosto 2017.
  6. Duplice delitto di Orune, evaso e subito catturato il killer 19enne, in corriere.it. URL consultato il 9 agosto 2017.
  7. Niente sconti per Pinna Vent’anni anche in appello, in LaNuovaSardegna.it. URL consultato il 6 dicembre 2017.
  8. Giovani uccisi in Sardegna nel 2015, ergastolo per Alberto Cubeddu, in tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  9. Missing!, in mediasetplay.mediaset.it. URL consultato il 4 dicembre 2015.
  10. Versi incendiari, in mediasetplay.mediaset.it. URL consultato il 27 maggio 2016.
  11. Marco Masala: dov'è Stefano?, in mediasetplay.mediaset.it. URL consultato il 27 gennaio 2017.
  12. La scomparsa Stefano Masala e l'omicidio GIanluca Monni, in rai.it. URL consultato il 13 maggio 2015.
  13. La scomparsa Stefano Masala e l'omicidio Gianluca Monni, in rai.it. URL consultato il 20 maggio 2015.
  14. Il giallo di Orune, in rai.it. URL consultato il 15 maggio 2015.


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