Dario Cecaro
Dario Cecaro | ||
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Nazionalità | Italia | |
Altezza | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) cm | |
Peso | Modulo:Wikidata:443: attempt to index field 'wikibase' (a nil value) kg | |
Scacchi | ||
Categoria | Maestro FSI | |
Statistiche aggiornate al 16 aprile 2019 |
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Biografia[modifica]
Amico dello scacchista Giorgio Porreca, Cecaro ha cominciato a frequentare l'Accademia Scacchistica Napoletana nel 1948,[1] diventando, insieme allo stesso Porreca, uno dei maggiori esponenti dell'Accademia scacchistica, che nel 1953 si trasferì nei locali del prestigioso Circolo Artistico mantenendo tuttavia la propria organizzazione.[2] In seguito, Cecaro è diventato uno dei più forti giocatori napoletani degli anni cinquanta e sessanta. Nel 1954 ha partecipato alla Coppa Italia di scacchi (competizione aperta agli scacchisti di tutte le categorie iscritti alla Federazione Scacchistica Italiana), ma dopo aver vinto tutte le partite della fase preliminare non è riuscito a prevalere nell’incontro decisivo con il maestro Vincenzo Nestler.[3]
Nel 1962 e nel 1964 Cecaro ha militato nella squadra dell'Accademia Scacchistica Napoletana, che ha disputato la serie A del Campionato italiano di scacchi a squadre.[4][5]
Ha conseguito il titolo di Maestro al torneo di Napoli del 1963, dove si qualificò quarto dietro a Porreca, Miodrag Todorčević[6] e Tatai.[7] Successivamente si è dedicato prevalentemente all'attività di organizzatore e arbitro di tornei nell’ambito dell'Accademia Scacchistica Napoletana, diventandone un elemento cardine.
Nel 1973, sull'onda del match Fischer-Spasskij, Cecaro ha fondato e diretto la rivista Il giornale degli scacchi e del bridge, uscita in edicola dal marzo al dicembre del 1973 con periodicità mensile, pubblicando nove numeri.[8]
Dopo la chiusura dell’Accademia Scacchistica Napoletana, Cecaro ha continuato a svolgere la sua attività di organizzatore nell'ambito del Gruppo Scacchistico Vomero, che negli anni novanta si è fuso con il Gruppo Scacchistico Napoletano costituendo l'Associazione Scacchistica Partenopea. Cecaro ha continuato a partecipare a tornei di scacchi anche a tarda età, dedicandosi negli ultimi anni al gioco rapido e al gioco lampo; in entrambe le tipologie di gioco, ha ricevuto il rating dalla Federazione Scacchistica Internazionale.[9] Nel 2018 Cecaro ha ricevuto il premio alla carriera da parte dell'Associazione Scacchistica Partenopea per i suoi 70 anni di ininterrotta attività scacchistica.[10]
Note[modifica]
- ↑ Della Ragione-Castrogiovanni, op. cit., p. 22-23
- ↑ MUSAP Napoli-Schegge di storia
- ↑ Della Ragione-Castrogiovanni, op. cit., p. 22-23
- ↑ Federazione Scacchistica Italiana, VI C.to Italiano a squadre A, su Tornei on line - Lost Tournaments. URL consultato il 5 gennaio 2023.
- ↑ Federazione Scacchistica Italiana, IV C.to Italiano a squadre A, su Tornei on line - Lost Tournaments. URL consultato il 5 gennaio 2023.
- ↑ Campione nazionale francese nel 1975.
- ↑ Federazione Scacchistica Italiana, VIII Festival, su Tornei on line - Lost Tournaments. URL consultato il 5 gennaio 2023.
- ↑ Gino Di Felice, Chess Periodicals: An Annotated International Bibliography, 1836-2008, McFarland & Company Inc., 2010
- ↑ International Chess Federation-Cecaro, Dario
- ↑ Torneo A30-Memorial Troisi, su scacchisticapartenopea.org. URL consultato il 20 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2020).
Riferimenti[modifica]
- Achille Della Ragione - Carlo Castrogiovanni, Il maestro dei maestri della scacchiera: Giorgio Porreca, Edizioni NapoliArte, 2014
Collegamenti esterni[modifica]
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