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Damo da 'ntradi

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A Cigliano vercellese è ben nota l'esistenza di un gergo chiamato "Damo da 'ntradi", le cui parole sono espresse invertendo le sillabe dei termini nel Piemontese parlato localmente. Questo gergon, infatti, è chiamato anche l'incontrido. "Damo da 'ntradi" significa quindi "mòda da dintra", in quanto i parlanti di questo gergo si situavano storicamente nella zona del centro storico di Cigliano, delimitato da Via di Dentro[1], allora Via del Prete e Via Castellazzo. Il nome è la disposizione di quest'ultima, che conduce fuori dal nucleo del paese, porta ad ipotizzare l'esistenza di un centro, in origine fortificato, probabilmente un ricetto, le cui difese più antiche si collocavano all'incirca lungo le tre vie menzionate sopra.

Si racconta che il borgo sia stato dotato di strutture difensive intorno all'VIII secolo, epoca in cui probabilmente avvenne l'insediamento di una comunità benedettina, il cui monastero, come vuole la tradizione, si situava nell'isolato delimitato da Via Castellazzo, Via Salussola, Via IV Novembre e Via Silvio Pellico. Nel cuore del centro originario di Cigliano si trovava la chiesa di Santo Spirito (attuale sagrestia della chiesa parrocchiale) che, in epoca romana, se non addirittura pre-romana, era un tempio pagano. Divenuta chiesa parrocchiale, si ritiene che qui officiassero gli stessi monaci benedettini. Con il saccheggio spagnolo del 1652, il castellazzo, le mura che cingevano l'intero borgo e certe strutture difensive (come la torrazza di Porta Vercelli) subirono gravi danni o furono completamente rase al suolo, mentre gli edifici di culto furono risparmiati.

Successivamente è possibile che sia avvenuto il ripopolamento della precedente area fortificata con l'accumularsi di piccole abitazioni collegate attraverso stretti vicoli o direttamente ammassate l'una sull'altra, insieme ad alcuni edifici pubblici. Potrebbe essere nata così la tronìa, termine ciglianese con cui si indicava appunto il quartiere di Via di Dentro, abitato dalla popolazione più povera del paese. I gerghi di natura artificiale come la Damo da 'ntradi si generano in ambienti affini a ciò che poteva essere il centro di un tempo, ovvero un'area abitata da gruppi sociali marginali che hanno probabilmente sviluppato un sotto-linguaggio soprattutto a scopo identitario, e solo secondariamente con l'obiettivo di non farsi capire dai parlanti degli altri quartieri. Il gergo, infatti, è più di un segno dell'appartenenza che uno strumento di comunicazione segreta. Tuttavia, l'incontrido ebbe probabilmente una finalità criptica in altri contesti, ad esempio, nella seconda metà del XIX secolo nell'ambiente delle risaie vercellesi, in cui le mondine provenienti dalla tronia contribuirono alla diffusione del gergo anche al di fuori del paese, dove venne però utilizzato in forme cristallizzate e solamente a scopo scherzoso. Si racconta che i partigiani abbiano utilizzato questo gergo per finalità strategiche: spesso agivano proprio presso Via di Dentro, in quanto, stando a testimonianze orali, vi erano alcuni regressi che conducevano a miseriose gallerie: una vera e propria Cigliano sotterranea, che comprenderebbe anche un complesso catacombale addirittura di origine benedettina.

Esempi[modifica]

  • "race da minto": cera da tomin.
  • "Ti It piscantigne la damo d'antri" : ti't capisse nen la mòda dintra.
  • "Staco mafor ëd gòtar a la mavocia contridoin. A lo lavopar ico dla lamo d'Ansi.

Staco lamo a l'are macia ico dla Gnatrògn. Gnatrògn as vavatro ant ël cheur d'Asi, ant na losa tracon macia via di Troden, ch'aj siada 'l nòm al gherlìn ch'a niote an còciasa: ēl Dindròt. A l'é truch e cabran na senade d'ina ch'a l'é tiemòr ël timùl dentdissen d'ico dla Gnatrògn : a l'iavi rimeciai che pì che na lama, a j'ori 'd verpo diav ch'a bavora për vessega la pì sagròs".

Bibliografia[modifica]

  • Cena Umberto, La damo da 'ntradi, un gergo a Cigliano, 2006.
  • Maggiore Bruno, Una comunità, una fede, una chiesa, brossura edita dal Comune di Cigliano, 1996 (Vercelli, Stamperia Gallo).
  • Pasteris Giuseppe, Gli statuti medievali di Cigliano: leggi e ordinamenti dell'antica Curtis de Cisiliano, Litocopisteria Athena, Torino, 1978.
  • Audisio Guido, Cigliano e l'Alto Vercellese dall'epoca preromana, tipografia Gioachino Gaddi, Novara, 1907.
  • Gaetano BERRUTO e Mario VICARI “Di due gerghi a modificazione sillabica in area gallo-italica”, in LIDI. Lingue e idiomi d’Italia, II, 3-4 (2008/2009) [ma: 2009], pp. 7-32.
  • An sl'armanach dij Brandé dël 1979, un bel artìcol ëd madamin Dilva Giobellina con nòta 'd Tavo Burat, a parla dla damo da ntradi, ël gergon parlà a Sian da le mondin-e.

Note[modifica]

  1. Il nome "Via di Dentro" compare per la prima volta nel 1862. Cfr . Cronologia storica della Toponomastica Ciglianese, C. Roggero.


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