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Crisi politica italiana del 2008

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Romano Prodi
Clemente Mastella
Franco Marini

Il 24 gennaio 2008 il Presidente del Consiglio dei ministri Italiano Romano Prodi non ha ottenuto un richiesto voto di fiducia al Senato, e per conseguenza il governo da lui presieduto (Governo Prodi II) ha dovuto rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato[1].

Il voto di fiducia[modifica]

La votazione, tenutasi tra le ore 16 e le 20, ha raccolto a suo esito soltanto 156 voti favorevoli, mentre i contrari sono stati 161. Un senatore (Scalera) si è astenuto, mentre erano assenti Andreotti, Pallaro e Pininfarina[2].

Durante il dibattito, il senatore del partito dell'UDEUR Nuccio Cusumano è svenuto dopo aver annunciato di voler mantenere la fiducia al governo Prodi a dispetto delle indicazioni del leader del suo partito; per questo è stato ricoperto di insulti dal compagno di partito Tommaso Barbato che lo ha chiamato "traditore" e gli ha rivolto altri epiteti[3].

In quel momento Prodi era stato al governo per 20 mesi, dopo aver vinto le elezioni dell'aprile 2006.

Prodromi[modifica]

Il 21 febbraio 2007, il Presidente del Consiglio aveva rassegnato le sue dimissioni, rifiutate dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e, dopo aver ottenuto un voto di fiducia in Parlamento, era rimasto in carica.

Poco tempo dopo (il 10 aprile) il Ministro della giustizia Clemente Mastella aveva minacciato l'apertura di una crisi dichiarando: "... quando si andrà al referendum noi non ci saremo. Il rischio è la crisi di governo se c'è il referendum. Questo senza nessun timore di smentita"[4][5].

Cronologia della crisi[modifica]

  • 16 gennaio 2008
  • 17 gennaio 2008
  • 21 gennaio 2008
    • Il Senatore Mastella annuncia prima con una conferenza stampa e poi in una trasmissione televisiva che il suo partito ritira la fiducia al governo, aprendo di fatto la crisi.
  • 23 gennaio 2008
  • 24 gennaio 2008
    • Il governo Prodi non ottiene il voto della fiducia al Senato 156-161 e rassegna le dimissioni.
  • 25 gennaio 2008
  • 30 gennaio 2008
    • Il Presidente Napolitano affida un mandato esplorativo al Presidente del Senato, Franco Marini, per la formazione di un governo che riformi la Legge elettorale.
  • 4 febbraio 2008
    • Franco Marini , dopo aver tenuto proprie consultazioni con le forze politiche ed economico-sociali, rimette al Capo dello Stato il mandato poiché non sussistono margini di accordo per la formazione di un nuovo governo finalizzato alla modifica della legge elettorale.
  • 6 febbraio 2008
    • Il Presidente della Repubblica Napolitano decreta lo scioglimento delle Camere.
  • 13-14 aprile 2008
  • 8 maggio 2008

Note[modifica]

Collegamenti esterni[modifica]

La crisi infinita della politica italiana articolo di Dario Alberto Caprio tratto dalla rivista MondOperaio

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