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Colesanti

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I Colesanti sono una famiglia italiana originaria di Morcone nel Beneventano, i cui membri sono oggi diffusi principalmente in Italia e negli Stati Uniti (sporadiche presenze anche in Brasile[1]).

Ipotesi sull’origine del cognome[modifica]

Il cognome morconese "Colesanti" coincide con il cognome della nobile famiglia italiana dei "Colesanti" di Bagnoregio, e appare come una variante di altri cognomi italiani quali "Colasanto","Colasanti" e "Colasante". Tutti questi cognomi sono certamente formati dall'unione di "Cola/e", forma con aferesi e ipocoristica di Nicola, e di "Santo" (declinato al singolare o al plurale, o nella forma ipocoristica "Sante"). Potrebbero quindi voler dire tutti, in origine: 1) Nicola figlio di Santo/e; 2) Nicola Santo, cioè San Nicola, in onore di San Nicola di Bari, santo veneratissimo in tutta Italia fin da quando le sue spoglie furono traslate a Bari nel 1087. Un cognome (soprannome) come Colasanto, Colasanti, Colasante o Colesanti, che indicava tutti i membri di una famiglia, potrebbe essere nato dal nome di un capostipite: è il caso dei Colesanti di Bagnoregio, il cui capostipite, nativo di Rieti e trasferitosi a Bagnoregio nella prima metà del Quattrocento, si chiamava appunto Colasanto (poiché costui era figlio di un Giovanni, il suo nome proprio dovrebbe alludere a San Nicola). Oppure un cognome del genere potrebbe essere nato come soprannome collettivo dei membri di una famiglia, o per indicare i discendenti di un "Nicola figlio di Sante" o per indicarne la provenienza da una zona dove esisteva un chiesa di San Nicola.

A Bagnoregio nei documenti ufficiali c'è oscillazione grafica tra la forma "Colasanto" e quella con la "e", con la prevalenza finale e affermazione di quest'ultima; il soprannome (cognome) si afferma poi declinato al plurale, a indicare i discendenti del capostipite Colasanto. L'attuale cognome "Colasanto" è tipico del barese, con un altro nucleo nel vicino foggiano, e, per unione della forma con aferesi “Cola” a “Santo”, è stato creato certamente in onore di San Nicola, il cui corpo è venerato in Bari, nell’omonima cattedrale[2]; non ha alcun rapporto di parentela con Colasanto/Colesanti bagnorese. Il cognome "Colasanti", invece, pare attestato per la prima volta nel 1600 a Cerchio (L’Aquila), è tipico dell’Abruzzo e delle zone laziali di Rieti, Roma e Frosinone (vicine all’Abruzzo)[3], e non manifesta alcuna parentela con Colesanti bagnorese o Colasante o Colasanto; il cognome "Colasante", infine, è molto diffuso in Abruzzo, e in parte nel Lazio, e appare indipendente da tutti gli altri. Tutti questi cognomi, pur avendo la stessa etimologia e apparendo come varianti l’uno dell’altro, non hanno nessun rapporto di parentela tra di loro, e sono nati in modo autonomo, in zone diverse e probabilmente anche in epoche diverse.

Il cognome morconese "Colesanti", pur coincidendo con il "Colesanti" bagnorese, sembra del tutto indipendente da esso: non c'è traccia di Colesanti bagnoresi trasferitisi nel beneventano. Parimenti, alcun collegamento di parentela sembra evidenziarsi con gli altri cognomi Colasanto, Colasanti o Colasante. Sembra perciò probabile che il "Colesanti" morconese sia nato in maniera autonoma rispetto agli altri quattro cognomi, pur ricalcandone la stessa etimologia (Cola/e+Santo). Esso pertanto potrebbe essere nato da un capostipite Colesanto (come a Bagnoregio), così soprannominato perché di nome Nicola e figlio di Sante, o così chiamato per celebrare nel nome San Nicola; oppure, il cognome potrebbe essere nato per indicare i membri di una famiglia della zona di Morcone in cui sorgeva una chiesa di San Nicola. In effetti a Morcone, ai margini del centro cittadino (attuale Via Roma), esiste una piccola Chiesa di San Nicola, la quale si trova di fronte al vecchio Palazzo Comunale (di cui era proprietà), e che un tempo si affacciava quindi sulla piazza principale della città (ma non era una chiesa importantissima: ben più rilevanti Santissimo Salvatore, Santa Maria de Stampatis, San Marco Evangelista). La chiesa è stata restaurata nel 1859 (come si legge da una scritta sull'architrave), ma deve risalire a molto prima: ospita infatti una tela d'altare (raffigurante San Nicola di fronte ai due committenti), la quale, per qualità e per analogie con un analogo dipinto della Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, sembra risalire a una bottega napoletana di fine XV secolo (periodo aragonese)[4].

Il ramo morconese (poi morconese-beneventano)[modifica]

Un atto di battesimo, avvenuto a Morcone del Sannio nel 1659, attesta che in quell'anno un Domenico Colesanti (1659-1733) nacque, verosimilmente a Morcone, da Francesco Colesanti e Donata Pescarelli. Il padre di Domenico, Francesco, prima del quale non si è riusciti a risalire con gli archivi, appare dunque come il capostipite di tutto il ramo morconese-beneventano, così come dei sottorami larinese, napoletano-siciliano, friulano, fiorentino e dei vari sottorami romani e milanesi, nonché dei rami americani. Non è dato sapere di dove fosse originario Francesco Colesanti. Potrebbe essere estraneo a Morcone, così come di Morcone e di famiglia morconese; in quest'ultimo caso, con ogni probabilità Francesco è solo il primo di questi Colesanti di Morcone di cui ci sia giunta un'attestazione, ma non deve essere stato il primo in assoluto a denominarsi così.

Dalla metà dei Seicento i Colesanti sono attestati continuativamente a Morcone[5], fino ad oggi; appunto a Morcone esiste un Palazzo Colesanti, dove nel 1807 fu ospitato il Re di Napoli Giuseppe Bonaparte (lo attesta una lapide affissa sulle mura del palazzo). Una prima ramificazione avviene con i figli di Domenico (1659-1733), Gennaro (1704-1798) e Liberatore (1715-1773), i quali danno vita a due primi rami distinti.

Dal ramo di Gennaro (1704-1798) discendono dei Colesanti che vivono a Morcone a lungo, fino ad oggi. Il trisnipote Domenico (1829-1901) nell'agosto 1860 si trova a capeggiare una sollevazione filoborbonica scoppiata a Morcone contro la Costituzione concessa da Francesco II neppure due mesi prima[6]; il fratello minore di Domenico, Francesco (1831-1853), nell'ottobre 1860 si trova implicato anch'egli in una sollevazione filoborbonica, ma a Castelpagano nel Beneventano (membro della Guardia Nazionale, deve fronteggiare con i colleghi una turba di sollevati che inneggiano ai fuggiti sovrani Borbonici Francesco II e Maria Sofia di Baviera, e, per sedare il tumulto o forse per sue convinzioni proprie, appende personalmente al muro del posto di guardia uno dei due ritratti degli ex sovrani[7]). I due fratelli Liberatore (1831-1925) e Tommaso (1836-1927), anch'essi trisnipoti di Gennaro (1704-1798) e cugini in 1º grado di Domenico (1831-1925) e di Francesco (1831-1853), verso la fine dell'Ottocento emigrano da Morcone negli USA, dando vita a due rami americani. Un Flaviano Colesanti (1871-1958), figlio di un Carlo (1838-1881) fratello minore di Domenico (1829-1901) e di Francesco (1831-1853), sposa alla fine dell'Ottocento (1898 circa) Maria Colesanti (1872-1909) discendente dell'altro ramo Colesanti di Liberatore (1715-1773), generando tre figli: Carlo Alberto (nato nel 1899), che continua a vivere a Morcone, e Mario e Manfredo che si trasferiscono invece a Milano fondandovi i due sottorami milanesi; Carlo Alberto, a sua volta, ha quattro figli: Flavio, che si trasferisce a Roma fondandovi un sottoramo romano, e i cui figli Carlo, Ester e Paolo vivono tuttoggi a Roma; Mario, padre di Ester (che vive in provincia di Benevento), di Giancarlo e di Giuliana (vive a Bologna); Maria; e Luigi (nato nel 1936), il quale si trasferisce in Friuli fondandovi il locale sottoramo. Un Alfredo (1878-1978), fratello di Flaviano (1871-1958), è padre di tre figlie, una delle quali, Flavia, è stata a lungo Direttrice didattica a Morcone[8]. Un altro Colesanti del ramo di Gennaro (1704-1798) che vive ancora oggi a Morcone è Pellegrino, detto Pinuccio[9].

Ugo Colesanti (1860-1914), Canonico della Chiesa di San Bernardino a Morcone.

Dal ramo di Liberatore (1715-1773) discendono altri Colesanti che vivono a lungo a Morcone; in particolare, il nipote Silvestro (1789-1853) ha dodici figli, di cui però soltanto tre, Saverio (1816-1879), Giovan Giuseppe (nato nel 1824) e Michele (nato nel 1832), hanno discendenza, e generano a loro volta altri tre sottorami: Giovan Giuseppe il sottoramo larinese, Michele il sottoramo di Pontelandolfo, mentre Saverio rimane a Morcone e ha anch'egli una decina di figli, continuando il ramo morconese diretto. Tra i numerosi figli di Saverio (1816-1879) si segnalano: il primogenito Domenico, padre di Maria (1872-1909) che alla fine dell'Ottocento (1898 circa) sposa un Flaviano Colesanti (1871-1958) discendente di Gennaro (1704-1798), ma padre anche di Letizia che sposa un Giuseppe Colesanti del ramo collaterale di Giovanni fratello di Silvestro (1789-1853); Ugo (1860-1914) sacerdote e parroco dell'importante chiesa morconese di San Bernardino; Umberto (1863-1942), che da Morcone gira per l'Italia causa il suo lavoro di magistrato, e fonda infine uno dei sottorami romani (a lui viene intitolato a Morcone, negli anni Ottanta del Novecento, il Viale Umberto Colesanti[10]). Sempre nel ramo di Liberatore (1715-1773), Giovanni detto "il signorino" (pare per il suo successo con il gentil sesso), fratello di Silvestro (1789-1853), genera un ramo collaterale rispetto a quello di Silvestro: figlio di Giovanni, e insigne Colesanti morconese, è Luigi (1822-1904), politico (militante della Sinistra) e deputato di lungo corso al Parlamento del Regno d'Italia per il collegio di Morcone (Legislature IX-XII dal 18 novembre 1865 al 3 ottobre 1876 e Legislatura XIV dal 26 maggio 1880 al 2 ottobre 1882[11]), consigliere provinciale di Benevento[12] e per tre volte Presidente del Consiglio Provinciale di Benevento tra il 1866 e il 1888[13]; dei cinque figli maschi di Luigi, Giovanni ha un figlio, Giuseppe, che sposa la cugina di 3º grado Letizia Colesanti del ramo collaterale di Silvestro (1789-1853); Davide (nato nel 1859) alla fine dell'Ottocento emigra negli USA, fondandovi il terzo ramo americano; altri tre (Paolo, Matteo e Edoardo) non hanno discendenza.

Michele Colesanti (Pontelandolfo 1910-1971)

Da Morcone avvengono emigrazioni di Colesanti nell’area del Beneventano e a Benevento. Nella seconda metà dell'Ottocento Michele Colesanti (1832-1895), pur risiedendo a Morcone, svolge l'attività di cancelliere nella vicinissima Pontelandolfo, sempre nel Beneventano; nel 1863, in uno dei suoi viaggi da Morcone a Pontelandolfo, è oggetto di un tentativo di sequestro in territorio morconese da parte di alcuni briganti[14]; successivamente, emigra definitivamente a Pontelandolfo fondandovi il locale sottoramo dei Colesanti, ancora oggi presente in città[15]: dal figlio Silvio si origina l'attuale sottoramo napoletano-siciliano; dall'altro figlio Adelelmo un sottoramo napoletano-romano; dal figlio Vincenzo viene continuato (con il figlio Romolo e il nipote Vincenzo) un ramo in Pontelandolfo, emigrato poi a Benevento; dal figlio Adolfo nasce il nipote Michele (Pontelandolfo 1910-1971), avvocato e volontario nella Seconda Guerra Mondiale, che si segnala come illustrissimo cittadino di Pontelandolfo, e al quale nel 1984 viene intitolata a Pontelandolfo la Piazza Michele Colesanti (già Piazza del mercato)[16]; il figlio di quest'ultimo Michele, Adolfo[17], nato a Napoli, vive ancora a Pontelandolfo e lavora in Prefettura a Benevento (padre di Michele nato a Benevento ma residente a Pontelandolfo[18], di Caterina nata 1996[19], e di Nicola nato 1997[20], questi due ultimi nati a Pontelandolfo e residenti lì), mentre l'altra figlia Gemma Teresa, nata anch'essa a Napoli, si è trasferita a Napoli[21]. A Pietrelcina (nel Beneventano) esiste oggi un Parco Colesanti[22], e il cognome è attualmente attestato a Sassinoro e Fragneto l’Abate (entrambe nel Beneventano) così come a Benevento[23].

Il sottoramo larinese (poi romano)[modifica]

Giovan Giuseppe Colesanti, fondatore del ramo larinese (olio su tela, XIX secolo, collezione privata di Giulio Colesanti)

Verso la metà dell’Ottocento emigra da Morcone a Larino, in Molise, un Giovan Giuseppe Colesanti (nato nel 1824), probabilmente per motivi connessi con il suo lavoro di ufficiale postale; costui, figlio di Silvestro di Morcone (1789-1853) e fratello del Michele emigrato da Morcone a Pontelandolfo, è il fondatore del ramo larinese, che vivrà a Larino per circa un secolo (metà Ottocento – metà Novecento) per trasferirsi poi a Roma e in parte a Firenze.

Palazzo Colesanti (1908-1911) a Larino.

A Larino nasce il figlio di Giovan Giuseppe, Enrico, marito di Elisa Pepe di Civitacampomarano (degli illustri Pepe di Civitacampomarano cui apparteneva Gabriele Pepe), avvocato di grande perizia e fama con cause in tutto il Molise fino a Napoli, grande possidente terriero larinese; a Larino fa costruire nel 1908-1911, in periferia (Via Nazionale 100), una palazzina Liberty, nota subito, da allora fino ad a oggi, come Palazzo Colesanti (parimenti, la rampa di scale adiacente al palazzo, benché ufficialmente mai contrassegnata in tal modo, è nota ancora oggi a livello locale come “Scalette Colesanti”).

Il figlio Giulio (Civitacampomarano 1885 - Roma 1963), anch’egli avvocato e associato nello studio del padre, è uno degli intellettuali di spicco della Larino del primo Novecento: poeta e romanziere di stile dannunziano, filosofo, volontario nella Prima Guerra mondiale, giornalista, nel 1924-1925 dirige in Molise un giornale con il quale si oppone al sorgente fascismo, pur non riuscendo a essere incisivo a livello locale nel corso del Ventennio; dopo la guerra, nel 1951 si trasferisce con tutta la famiglia a Roma, vendendo nel corso del tempo le varie e vaste proprietà larinesi, e determinando il trapianto a Roma del ramo larinese: i suoi figli (Errico, Massimo, Elisa, Guido e Carlotta), tutti nati a Larino, e i suoi nipoti (Alessandro figlio di Errico, Stefania e Giulio figli di Massimo) e bisnipoti (Valeria figlia di Alessandro, e Benedetta figlia di Giulio), nativi invece di Roma, hanno vissuto o vivono a Roma.

Un figlio di Giulio, Guido, si trasferisce nel 1971 a Firenze, fondandovi il sottoramo fiorentino tuttora esistente.

Il sottoramo napoletano-siciliano[modifica]

Nella seconda metà dell’Ottocento un Silvio Colesanti, figlio del Michele fondatore del sottoramo di Pontelandolfo, emigra da Pontelandolfo a Ischia, per esercitarvi la professione di cancelliere (mestiere ereditato dal padre). Silvio era uno degli ultimi figli di Michele, e pare fosse molto amato dalle donne, ragion per cui i fratelli, per evitare scandali, lo costrinsero quasi ad emigrare da Pontelandolfo. A Ischia conobbe e sposò Maria Antonietta Venci, appartenente ad una famiglia molto in vista dell'isola (era nipote del Vescovo di Ischia), da cui ebbe cinque figli (Edvige, Michele, Ennio, Raffaele, Elda), molti dei quali nati a Ischia; in seguito esercitò la professione di cancelliere nella vicina Procida, e quindi al Tribunale di Napoli, dove si trasferì con tutta la famiglia (in Via Francesco Saverio Correra 19), fondandovi così il sottoramo napoletano dei Colesanti tuttora esistente[23]: ll figlio Ennio ha intrapreso la carriera di farmacista, e così il nipote Silvio[24] (figlio di Ennio) e i bisnipoti Ennio[25] (anche calciatore[26]) , Laura[27] e Roberta (avvocato) figli di Silvio, i quali tutti risiedono a Napoli o nei dintorni e gestiscono a Fusaro e Bacoli due Farmacie Colesanti[28]; l'altro nipote Sergio (figlio di Ennio, senza figli), gestisce invece un negozio di giornali a Napoli.

Un altro figlio di Silvio, Raffaele (Ischia 25/9/1918-25/5/2000), si sposa con una siciliana e emigra in Sicilia, a Castelvetrano, dove ha cinque figli (Silvia, Olga, Marina, Daniela, Silvio): di questi, Daniela vive ora a Caserta dopo il matrimonio (medico anestesista)[29], gli altri ancora a Castelvetrano

Inoltre, a Napoli si è trasferito, per esercitarvi la professione di notaio (in Via Medina 17), Alberto (nato a Pontelandolfo nel 1926), figlio di Adelelmo di Pontelandolfo fratello di Silvio (entrambi figli del Michele fondatore del sottoramo di Pontelandolfo); il figlio di Alberto, anch'egli di nome Adelelmo come il nonno, di professione avvocato, si è invece trasferito a Roma, creando un nuovo sottoramo romano.

I sottorami milanesi[modifica]

Nella prima metà del Novecento Mario e Manfredo (1904-1977), figli dei morconesi Flaviano (1871-1958) e Maria (1872-1909) e fratelli del morconese Carlo Alberto (nato nel 1899), emigrano a Milano, fondandovi due sottorami distinti.

Mario ha i due figli Michele e Alfredo (morto giovane).

Manfredo genera Vittorio e Carlo. Vittorio (nato nel 1934) è stato Professore di Diritto processuale civile all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (dal 2009 Emerito presso la stessa Università), e da Anna Maria (Duni) Chiaraviglio (morta nel 2015) ha avuto i figli Carlo (Milano 1974, ingegnere esperto in brevetti[30] e padre di Lorenzo, nato nel 2008) e Giorgio (docente di scuola media[31]), che vivono entrambi a Milano. L'altro figlio di Manfredo, Carlo, genera Andrea, pianista, che vive anch'egli a Milano ed è a sua volta padre di Enrico.

I sottorami romani[modifica]

Umberto Colesanti, magistrato (Morcone 12/7/1863 - Roma 19/5/1942)

Vari sono i sottorami romani, e molti i Colesanti trasferitisi a Roma o che attualmente vivono a Roma.

Il primo sottoramo romano è quello fondato dal morconese Umberto (1863-1942), figlio di Saverio 1816-1879 (quindi appartenente al ramo di Liberatore 1715-1773), e al quale a Morcone è stato dedicato (grazie all'interessamento del figlio Ugo) il Viale Umberto Colesanti[10]. Umberto, sposatosi nel 1900 con Carmela Mastrogiovanni, per via della sua professione (magistrato e pretore, Presidente di Corte d'Appello) si è trovato a girare molto per l'Italia, e infatti ha avuto i cinque figli in posti diversi: Margherita (1903-1989) a Campobasso, Anna (1905-1980) e Mario (1907-1960) a Morcone, Ugo (1912-2002) a Santa Maria Capua Vetere, e Vittorio (1917-1998) a Trani. Nel 1922 ottiene il trasferimento da Trani a Roma, dove fissa la definitiva residenza (in Via Carlo Fea 6) e trasferisce tutta la famiglia, fondando così il più antico sottoramo romano dei Colesanti; ricopre ancora la carica di Presidente della Corte d'Appello de L'Aquila, ma continua a risiedere a Roma, recandosi solo saltuariamente a L'Aquila. Tutti i discendenti vivono o hanno vissuto a Roma, fino all'attuale terza generazione.

Il figlio Mario (1907-1960), morto presto e senza figli, è stato il medico personale del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.

Il figlio Ugo (1912-2002), ingegnere alla Cassa del Mezzogiorno e all'Anas, ha mantenuto la vecchia casa di Morcone del padre, dove era solito tornare d'estate (ora è in possesso di Laura, figlia di Ugo, la quale pure vive a Roma, come anche l'altra sorella Luisa). Il primo figlio di Ugo, di nome Umberto (nato nel 1945) come il nonno, laureato a Roma in Giurisprudenza (1968) e avviato presto alla diplomazia (1971), ha avuto un'ottima carriera (a Roma, Addis Abeba, Londra, ancora Roma, Varsavia, Bruxelles, di nuovo Roma), culminata nel 2001 nella nomina ad Ambasciatore a Manila, nelle Filippine[32]; i figli dell'ambasciatore Umberto, Petrana[33] e Ugo[34], vivono tuttora a Roma. Il terzo figlio di Ugo, Carlo (1952-1996), medico legale e morto di malattia in giovane età, è padre di Arnaldo[35], il quale, dopo gli studi in Economia a Roma e a Londra, ha avuto un'esperienza lavorativa in Brasile e oggi lavora tra Roma e Milano come consulente manageriale.

Il terzo maschio e ultimo figlio di Umberto, Vittorio (1917-1998), magistrato come il padre (in ultimo ricopre la carica di Presidente della 1a sezione civile della Corte di Cassazione, a Roma), ha sempre vissuto a Roma. Si sposa con Maria Donati (1923-2002), da cui ha cinque figli (Paolo, Luigi, Livia, Carla e Francesca); il primo figlio, Paolo (nato nel 1950), dopo molti anni trascorsi a Roma si è in ultimo trasferito in Molise, a Ferrazzano (paese originario della nonna paterna), dove è presidente della Pro Loco[36], mentre il primo dei suoi figli, Alessandro (nato nel 1982), architetto di interni, continua a vivere a Roma[37], e il secondo, Tommaso (nato nel 1984), soffiatore di vetro, si è trasferito a Bolzano[38]. L'altro figlio maschio di Vittorio, Luigi (1952-1982), antiquario, è morto giovane nel tragico avvenimento dell'incendio del Palazzo del Vignola a Todi.

Un secondo e distinto sottoramo romano dei Colesanti viene fondato nella prima metà del Novecento dal morconese Flavio figlio di Carlo Alberto di Morcone (nato nel 1899, del ramo di Gennaro 1704-1798), che si trasferisce nella capitale; i suoi figli Ester[39], Carlo[40] e Paolo[41] vivono tuttora a Roma.

Un terzo sottoramo romano è in realtà il sottoramo larinese (del ramo morconese di Liberatore 1715-1773), trasferitosi interamente a Roma nel 1951 con Giulio (1885-1963) e la sua famiglia (la moglie Bice, e i cinque figli, tutti nati a Larino: Errico 1923-2014, avvocato; Massimo 1926-2016; Elisa 1927-2015; Guido 1929-2010, medico; e Carlotta, nata nel 1931, docente di Liceo); Massimo (1926-2016) è stato dal 1964 al 2001 Professore Universitario di Lingua e Letteratura Francese all'Università "La Sapienza" di Roma (dal 2001 Emerito presso la stessa Università), e dal 1990 alla morte Presidente della Fondazione Primoli di Roma. La terza generazione (Alessandro figlio di Errico, commercialista[42]; Stefania[43], restauratrice in Vaticano, nata nel 1964, e Giulio[44], docente di Liceo, nato nel 1969, entrambi figli di Massimo; Carlo[45] e Pietro Durante[46] figli di Elisa) e la quarta (Benedetta figlia di Giulio, nata nel 2010) vivono tuttora a Roma (invece Valeria[47] figlia di Alessandro, nata nel 1993, dopo essere vissuta a Roma fino al 2013 si è trasferita a Londra). Da questo sottoramo larinese-romano, come si è già detto, con Guido (1929-2010) avviene un trasferimento a Firenze (1971), che determina la nascita dell'attuale sottoramo fiorentino.

Un quarto sottoramo romano è quello fondato da Adelelmo, avvocato (Studio Legale Associato Colesanti e Fabbrini in Via Carlo Fea 4[48]), e unico maschio dei sei figli di Alberto notaio a Napoli (figlio a sua volta di un precedente Adelelmo, fratello del Silvio fondatore del sottoramo napoletano-siciliano e figlio del Michele fondatore del sottoramo di Pontelandolfo); vive a Roma anche il giovane Alberto[49], figlio di Adelelmo.

Il sottoramo piemontese[modifica]

Intorno agli anni Venti del Novecento un Raffaele Colesanti, nato a Morcone e figlio di un Lorenzo anch'egli morconese (del ramo Colesanti di Gennaro 1704-1798), in quanto colonnello dell'esercito viene trasferito in Piemonte, e vi fonda il sottoramo piemontese tuttora esistente (muore nel 2015). Un figlio, Arturo, nasce a Bra (19/1949), gli altri fratelli nel cuneese. Figlio di Arturo è Marco (2/3/1986), che vive a Borgo San Dalmazzo nel cuneese[50]. Figli dei fratelli di Arturo sono: Davide (nato 1972), che dopo gli studi liceali a Cuneo vive a Torino ed è titolare di una ditta di abbigliamento[51]; Lorenzo (nato 17/1/1995), che dopo gli studi liceali a Cuneo si è trasferito a Brisbane, in Australia[52].

Il sottoramo friulano[modifica]

Poco dopo la metà del Novecento il morconese Luigi Colesanti, nato nel 1936 da Carlo Alberto di Morcone (nato nel 1899), in quanto militare di carriera viene trasferito in Friuli, e vi fonda il sottoramo friulano; il figlio Fabio (nato nel 1963)[53] vive tuttora in Friuli, a Sacile.

Il sottoramo fiorentino[modifica]

Un Guido Colesanti (Larino 1929 - Firenze 2010), figlio di Giulio (1885-1963) e appartenente al sottoramo larinese-romano, a causa della sua professione di medico ha cambiato spesso sede, lavorando negli ospedali di Roma, Venezia, Siena e infine Firenze, e avendo in più occasioni esperienze professionali anche in Africa[54]; a causa di questi trasferimenti, ha avuto i tre figli in luoghi diversi (Bice e Cristina a Roma, Andrea a Siena). Insediatosi definitivamente a Firenze nel 1971, vi ha fondato l’attuale ramo fiorentino; dopo la pensione si è ritirato nel natìo Molise, a Montecilfone, per poi ritornare a Firenze gravemente ammalato. Oggi vivono a Firenze i suoi tre figli (la flautista Bice nata nel 1964, la scrittrice Cristina Paola[55] nata nel 1966, il professore universitario di Matematica Andrea[56] nato nel 1968) e i nipoti (Andrea Giannesi[57] figlio di Bice, nato nel 1999; e i tre figli di Andrea: Cecilia nata nel 2001, Agata nata nel 2006, e Leonardo nato nel 2008).

I rami americani[modifica]

Tre sono i rami americani dei Colesanti, in realtà sottorami entrambi del ramo morconese, ma che per la loro consistenza costituiscono ormai due rami effettivi. Da questi tre rami discendono tutti i Colesanti statunitensi, molti dei quali vivono oggi a New York e in Pennsylvania, mentre altri vivono in Florida[58].

Il primo ramo è generato da Liberatore (1831-1915), discendente del ramo morconese di Gennaro (1704-1798) figlio di Domenico (1659-1733): emigrato alla fine dell'Ottocento da Morcone negli USA, è padre di Filomeno, Ida e Liz; figlio di Filomeno è un altro Liberatore, mentre figlio di costui è Phil (Filomeno), padre di Philip (1987) e Matt (1991).

Il secondo ramo, strettamente imparentato con il primo, è fondato da Tommaso (1836-1921), fratello di Liberatore (1831-1915) e discendente quindi dallo stesso ramo. Emigrato anch'egli a fine Ottocento da Morcone negli USA, fonda un ramo piuttosto esteso: il figlio Gennaro (nato nel 1888) ha ben sei figli (Tommaso, Carmine, Ettore, Antonio, Eleonore, Rosemary); dei due che perpetuano il nome (essendo maschi e avendo discendenza maschile), il figlio Tommaso ha un figlio Thomas[59], a sua volta padre di Sarah (nata 1979) e Tom (nato 1980, e padre di Tommy nato nel 2010); l'altro figlio Carmine, invece, ha i due figli Rich (che ha una figlia Jennifer[60]) e Carolyn; Ettore ha le figlie Diane (nata 1942)[61] e Arlene (nata 1946)[62]; Antonio la figlia Denise.

Un terzo ramo è invece generato da Davide (nato nel 1859) figlio di Luigi (1822-1904), appartenente al ramo morconese di Liberatore (1715-1773) figlio anch'egli di Domenico (1659-1733): anche costui alla fine dell'Ottocento emigra da Morcone negli USA. Figlio di Davide è Carlo (nato nel 1889), che ha i quattro figli Davide, Giuseppe, Luigi (senza discendenti) e Carlo; da quest'ultimo Carlo nascono Carlo, Michele e Amelia (Amy Colesanti coniugata Joseph[63]).

Da questo ramo americano alcuni Colesanti, nel corso del Novecento, si stabiliscono in Brasile, dove attualmente il cognome è attestato[64].

Note[modifica]

  1. Vedi sito di Names Encyclopedia.
  2. Vedi la diffusione del cognome in Italia sul sito di locatemyname.com.
  3. Vedi il sito di Cognomix dedicato al cognome.
  4. Vedi il sito del morconese.
  5. Vedi ad es. una cronaca di Morcone degli anni '60 dell'Ottocento, in cui sono implicati dei Colesanti (da brigantaggio.net).
  6. Vedi sito di brigantaggio.net.
  7. Vedi il sito di brigantaggio.net.
  8. Sito facebook.
  9. Sito facebook.
  10. 10,0 10,1 Localizzazione di Google Maps.
  11. Notizie desunte dal Portale della Camera dei Deputati.
  12. Vedi "La Provincia di Pisa" del 23 novembre 1873.
  13. Vedi Presidenti della Provincia di Benevento.
  14. Vedi la cronaca di questo fatto sul sito di brigantaggio.net.
  15. Elenco telefonico italiano "Pagine Bianche".
  16. Dal sito di Pontelandolfo News.
  17. Vedi sito facebook.
  18. Vedi sito facebook.
  19. Vedi sito facebook.
  20. Vedi sito facebook.
  21. Ricercatrice CNR di
  22. Sito facebook.
  23. 23,0 23,1 Elenco telefonico italiano "Pagine bianche".
  24. Vedi sito facebook.
  25. Vedi sito facebook.
  26. Vedi la scheda personale.
  27. Vedi sito La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.facebook[collegamento interrotto].
  28. Farmacia Colesanti di Fusaro (vedi sito della Pagine Gialle e sito facebook) e Farmacia Colesanti di Bacoli (sito delle Pagine bianche).
  29. Vedi La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.sito facebook[collegamento interrotto].
  30. Vedi sito de ilsussidiario.net.
  31. Vedi sito dell'IC "Marcello Candia" di Milano.
  32. Vedi sito di comunicazioneinform.it.
  33. Vedi sito La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.facebook[collegamento interrotto].
  34. Vedi sito facebook.
  35. Vedi sito sito linkedin.
  36. Vedi sito facebook.
  37. Vedi sito facebook.
  38. Vedi sito facebook.
  39. Vedi sito La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.facebook[collegamento interrotto].
  40. Vedi sito La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.facebook[collegamento interrotto].
  41. Vedi sito reteimprese.
  42. Vedi sito facebook.
  43. Vedi sito facebook.
  44. Vedi sito facebook.
  45. Vedi sito La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.facebook[collegamento interrotto].
  46. Vedi sito facebook.
  47. Vedi sito facebook.
  48. Vedi sito web di studiavvocati.
  49. Vedi sito facebook.
  50. Vedi La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.sito facebook[collegamento interrotto].
  51. Vedi sito facebook.
  52. Vedi sito facebook.
  53. Vedi sito facebook.
  54. È peraltro autore di Africa sempre. La favola della memoria: un medico in Fezzàn (2002), diario del suo primo soggiorno africano.
  55. Vedi il sito di youcanprint.it e il sito personale.
  56. Pagina personale sul sito dell'Università di Firenze.
  57. Vedi sito facebook.
  58. Vedi sito di locatefamily.com.
  59. Vedi sito facebook.
  60. Vedi La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.sito facebook[collegamento interrotto].
  61. Diane Colesanti Vaccarello: vedi La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.sito facebook[collegamento interrotto].
  62. Arlene Colesanti Killian: vedi sito facebook.
  63. Vedi La pagina Modulo:Chiarimento/styles.css è priva di contenuto.sito facebook[collegamento interrotto].
  64. Vedi sito di Lastnames.

Voci correlate[modifica]


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