Carlo D'Urso
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Biografia[modifica]
Bisnipote di Alfredo Cottrau e fratello dell'avvocato Mario D'Urso[3], è stato «avvocato di fiducia di Mediobanca»[4] e «alleato storico dell’industriale mantovano Roberto Colaninno»[5]. Esponente di una nota famiglia di origini napoletane che aveva avuto tra i suoi esponenti diversi avvocati (prima di lui suo padre, nonno Mario e il bisnonno Alessandro), dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza a Roma e aver svolto il proprio tirocinio presso lo studio di famiglia, D'Urso entra nel mondo della finanza milanese, legandosi professionalmente a Pietro Trimarchi, uno dei legali considerati vicini a Mediobanca, assieme al quale entra nello studio legale dell'avvocato civilista Cesare Grassetti, assurgendo rapidamente ad un posto di primo piano tra gli avvocati d'affari italiani.[6][7] Di lui si è scritto, in occasione della candidatura a membro del consiglio di sorveglianza di Banca Popolare di Milano, che è stato «per le grandi famiglie imprenditoriali, per gli ambienti delle professioni, non solo un legale ma anche un vero punto di riferimento, un consigliere equilibrato, saggio e molto riservato» e definito «storico avvocato di Mediobanca» ed «attore nelle vicende finanziarie italiane degli ultimi 30 anni»[8]. Altri osservatori hanno definito D'Urso come un esponente di punta del cosiddetto "capitalismo di relazione", tipico del tessuto economico italiano del dopoguerra.[9][10][11] Consigliere dell'Inter, si è occupato dello sbarco in borsa delle azioni della società[12]; il suo studio ha assistito la Lactalis in occasione della disputa con la Ferrero per il controllo della Parmalat[13].
D'Urso, uno degli esponenti nel secondo dopoguerra della prima generazione degli avvocati d'affari del Paese[14] entrando ben presto a far parte del gotha forense[14] (dal 1971 al 2004 guidando lo studio che portava il suo nome e in seguito dando vita ad uno studio associato chiamato nel 2010 d'Urso Gatti e Bianchi),[14] ha inoltre fatto parte del consiglio di amministrazione di Acedes, Banca Leonardo[15], Fondiaria-Sai, Gim, Che Banca, Premafin e Snai.[16][17] Carlo d'Urso era inoltre vice presidente del consiglio di amministrazione e amministratore non esecutivo di IMMSI spa.[18]
In suo ricordo è stato istituito nel 2015 dall'Università statale di Milano il premio annuale di studio Carlo d'Urso riservato a neolaureati in giurisprudenza con una votazione di 110 o 110 e lode.[19]
Note[modifica]
- ↑ Carlo d'Urso immsi.it
- ↑ Una cerimonia per l’avvocato Carlo d’Urso, il “consigliere delle dinastie” repubblica.it
- ↑ Carughi e Guida, p.15.
- ↑ Tutta la Milano degli affari per l'addio a Carlo D'Urso adnkronos.com
- ↑ Addio a Carlo d’Urso Alleato e socio di Colaninno gazzettadimantova.gelocal.it
- ↑ Addio a Carlo D'Urso - Toplegal.it
- ↑ Il D’Urso avvocato d’affari amico di vip e banchieri lastampa.it
- ↑ Bpm, pronta la squadra Bonomi ilsole24ore.com
- ↑ Avvocati d'affari, il gran business dei facilitatori di business - Il Foglio
- ↑ Quei Poteri Forti degli studi legali - La Repubblica
- ↑ Luigi Zingales, Esperti poco indipendenti - Il Sole 24 Ore
- ↑ Ecco in esclusiva il piano in 3 mosse di Thohir per portare l’Inter alla quotazione a Singapore nel 2016 ilsole24ore.com
- ↑ Parmalat, i fondi vendono a Lactalis. I francesi salgono al 29% - Ferrero: «Ancora interessati se matureranno le condizioni» ilsole24ore.com
- ↑ 14,0 14,1 14,2 Addio a Carlo d'Urso, decano dei business lawyer italiani, su legalcommunity.it, 2 febbraio 2015. URL consultato il 23 dicembre 2019.
- ↑ Soci di prim'ordine per Braggiotti in Banca Leonardo - Il Sole 24 Ore
- ↑ Amalia di Carlo, "Una poltrona non due", TopLegal, aprile 2012, pp. 10-25
- ↑ Troppe cariche: ecco i manager più assenteisti - Il Sole 24 Ore
- ↑ Addio a Carlo d'Urso Alleato e socio di Colaninno - Gazzetta di Mantova
- ↑ Premio di studio in ricordo dell'avv.Carlo d'Urso, su beccaria.unimi.it. URL consultato il 23 dicembre 2019.
Bibliografia[modifica]
- Ugo Carughi, Guida Ermanno, Alfredo Cottrau (1839-1898). L'architettura del ferro nell'Italia delle grandi trasformazioni, Napoli, Electa, 2003, ISBN 88-510-0049-2.
Collegamenti esterni[modifica]
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