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Black hole (romanzo)

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Black hole
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AutoreAngelo Paratico
1ª ed. originale2008
Genereromanzo
Lingua originale italiano

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Black hole è un romanzo catastrofico di Angelo Paratico,[1], pubblicato nell'estate 2008 da Mursia.

Il libro, che tratta dei timori che l'acceleratore di particelle del CERN LHC possa creare un buco nero in grado di inghiottire la Terra, ha avuto un notevole successo, al punto che la prima tiratura del romanzo è stata esaurita in poche settimane, costringendo la Mursia a pubblicare dopo appena un mese dalla prima edizione una seconda edizione del libro. Paratico ha precedentemente pubblicato Gli assassini del Karma e successivamente Ben.[2] Il romanzo è stato recensito dai maggiori quotidiani nazionali come La Stampa, Libero, il Secolo d'Italia e in varie trasmissioni RAI prima del 10 settembre 2008 (entrata in funzione del LHC) è stato intervistato il suo autore, che ha parlato del suo libro[3].

Trama[modifica]

Alcuni scienziati (tra cui il protagonista Giuliano Sovramora) iniziano a temere che l'acceleratore di particelle del CERN LHC possa produrre dei mini buchi neri in grado di inghiottire la Terra e tentano di contattare il CERN per cercare di convincerlo a non eseguire l'esperimento ma gli scienziati del CERN sono disposti a tutto pur di fare l'esperimento e pur di zittire uno degli scienziati "catastrofisti" più eminenti (aveva vinto un premio Nobel) causano la sua morte mettendogli nel caffè una sostanza in grado di causare un infarto. Alla trama per la distruzione del mondo pare partecipare anche il Demonio, che viene esorcizzato da un gesuita nel corpo di una ragazzina, figlia di un ricercatore al CERN.

L'esperimento alla fine si fa, vengono scoperte nuove particelle (come il bosone di Higgs) ma dopo qualche mese di esperimenti si crea un mini buco nero stabile che accresce la sua massa e il suo volume esponenzialmente. Per evitare la catastrofe Sovramora e gli altri scienziati catastrofisti utilizzano un ingegnoso piano per espellere il mini buco nero dalla Terra; il piano in un primo momento sembra funzionare, ma si scopre un altro minibuco nero sotto al Gran Sasso.

Alla fine la Terra viene inghiottita dal buco nero ma Sovramora e i suoi amici riescono a mettersi in salvo grazie a una macchina del tempo che li riporta indietro nel tempo all'epoca dei Neanderthal. In questa sua fase finale il libro diventa profetico, seguendo strettamente la narrazione della Apocalisse di San Giovanni.

Temi[modifica]

Il romanzo si basa su un tema di attualità: l'entrata in funzione del LHC e i timori che questo possa causare la fine del mondo. Paratico, l'autore del libro, è uno scrittore molto religioso, al punto che inserisce nel libro demoni, esorcismi, spettri e una digressione sul creazionismo, oltre a vari avvenimenti miracolosi e passi tratti dall'Apocalisse. Paratico è molto critico verso gli scienziati del CERN perché sono degli scienziati con deliri di onnipotenza che giocano a fare Dio e andando oltre i limiti della conoscenza umana vengono inevitabilmente puniti con la morte (la creazione del buco nero).

Ecco cosa pensa Paratico del CERN:[2]

«Ora sono davvero preoccupato: il gruppo di scienziati che ha annunciato di voler indagare sulle origini dell’Universo è stato bloccato da un guasto all’impianto di refrigerazione di un’apparecchiatura costata quasi quattro miliardi di euro e vent’anni di lavoro. Questo dovrebbe farci riflettere sulla presunzione di un certo mondo che ha fatto della Scienza una religione che non è sottoposta a nessun tipo di controllo dell’opinione pubblica. Sono dell’idea che, siccome le conseguenze di certi esperimenti riguardano tutti noi, sia nostro preciso diritto non solo essere informati ma poter esprimere un parere. Il dibattito non è tanto tra Scienza e religione ma piuttosto tra Scienza e Democrazia. La storia che ho raccontato in Black Hole è finzione ma i quesiti che muove sono quanto di più reale ci sia.»

(Angelo Paratico)

Secondo gli scienziati del CERN, non c'è nessun pericolo che l'esperimento causi la fine del mondo. Scongiurato il pericolo iniziale creato da un primo micro buco nero al Cern il secondo, fatale, viene ricreato durante il lancio di neutrini sotto al Gran Sasso con l'esperimento Opera.

7 novembre 2010. Il LHC ha cominciato a far scontrare nuclei di piombo dentro all'accelaratore, inviati da ALICE. Si sono raggiunte temperature mai più raggiunte prima da quando era iniziato il Big Bang, circa 14 miliardi di anni or sono. Ossia dal FIAT! del Dio della Genesi. La temperatura raggiunta è di 1 milione di volte superiore al nucleo del sole.

Note[modifica]


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