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Battaglie delle Guerre d'Italia

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Voce principale: Guerre d'Italia del XVI secolo.

In questa voce vengono indicate tutte le battaglie combattute durante le Guerre d'Italia del XVI secolo.

Guerra d'Italia del 1494-1498[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra d'Italia del 1494-1498.

Seminara[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Seminara (1495).

Fornovo[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Fornovo.

Guerra d'Italia 1499-1504[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra d'Italia del 1499-1504.

Ruvo[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Ruvo.

Cerignola[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Cerignola.

Garigliano[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia del Garigliano (1503).

Guerra della Lega di Cambrai[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra della Lega di Cambrai.

Agnadello[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Agnadello.

Padova[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Padova.

Polesella[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Polesella (1509).

Mirandola (1510)[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio della Mirandola (1510).

Brescia[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Sacco di Brescia.

Il Sacco di Brescia ebbe luogo il 18 febbraio 1512 durante la guerra della Lega di Cambrai. La città di Brescia si era rivoltato contro il controllo francese ed il presidio delle truppe della Repubblica di Venezia. Gaston di Foix, da poco giunto a comandare gli eserciti francesi in Italia, ordinò alla città di arrendersi. A seguito di un secco rifiuto decise di attaccare la città con una forza di 12 000 uomini. L'attacco francese ebbe luogo sotto una pioggia battente, attraverso un campo di fango; Foix ordinò ai suoi uomini di togliersi le scarpe per camminare meglio.[1] I difensori inflissero pesanti perdite ai francesi ma, furono comunque invasi, e contarono fra 8 000 e 15 000 vittime.[2] La fanteria di Guascogna ed i lanzichenecchi procedettero al sacco della città, massacrando migliaia di civili nei cinque giorni seguenti. Dopo di che, la città di Bergamo pagò 60 000 ducati ai francesi per evitare una simile sorte.

Ravenna[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Ravenna (1512).

St. Mathieu[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di St. Mathieu.

Novara[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Novara (1513).

Guinegate[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Guinegatte (1513).

Flodden Field[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Flodden Field.

I regni di Francia e Scozia godettero tradizionalmente di una stretta alleanza che si rifletté in un trattato di difesa firmato tra i due regni nel 1512. Quando Enrico VIII attraversò La Manica per la campagna di Francia, re Luigi XII attivò il trattato, inviando armi, denaro e consiglieri militari a Giacomo IV di Scozia per incoraggiarlo ad ottemperare ai suoi obblighi, nella speranza che questo avrebbe distolto risorse agli inglesi dall'invasione della Francia. Giacomo attraversò il confine con una forza di circa 35 000 uomini, tra cui 5 000 consulenti francesi.[3] Venne affrontato da un esercito inglese comandato dal duca di Norfolk. I due eserciti si scontrarono il 9 settembre 1513, vicino al villaggio di Flodden. L'esercito scozzese fu pesantemente sconfitto, perdendo circa 9 000 uomini e molti nobili, compresi re Giacomo, il suo figlio illegittimo Alexander Stewart, e cinque conti.[4]

La Motta[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia de La Motta.

La battaglia de La Motta, anche nota come battaglia di Schio, battaglia di Vicenza o battaglia di Creazzo, venne combattuta l'8 settembre 1513 fra la Repubblica di Venezia ed un esercito costituito da forze spagnole e del Sacro Romano Impero, risultò significativa per l'esito della guerra della Lega di Cambrai. Un esercito veneziano, sotto il comando di Bartolomeo d'Alviano, cercò di impedire, agli spagnoli-imperiali sotto Ramon de Cardona, di ritirarsi dal Veneto, ma fu sconfitto e disperso

Marignano[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Marignano.

Guerra d'Italia 1521-26[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra d'Italia del 1521-1526.

Pamplona[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Pamplona.

Battaglia di Noain-Esquiroz[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Noáin.

Mézières[modifica]

L'assedio di Mézières (1521) avvenne durante la guerra d'Italia del 1521-1526. Un esercito Imperiale assediò la città (ora parte di Charleville-Mézières), che era difesa da truppe francesi sotto il comando del Chevalier de Bayard e di Anne de Montmorency; l'assedio non ebbe successo e la resistenza della guarnigione a difesa della città diede a Francesco I il tempo di concentrare le sue forze contro Carlo V.

Tournai[modifica]

L'assedio di Tournai (1521) avvenne durante la guerra d'Italia del 1521-1526. Un esercito Imperiale assediò Tournai, espugnandola ai francesi alla fine di novembre; essa rimase un possedimento degli Asburgo fino a quando i francesi non conquistarono l'Olanda austriaca nel 1795.

Bicocca[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia della Bicocca.

Genova[modifica]

L'assedio di Genoa (20 maggio 1522 – 30 maggio 1522) venne condotto da un esercito del Sacro Romano Impero sotto il comando del generale spagnolo Fernando Francesco d'Avalos e il condottiero pontificio Prospero Colonna contro le forze francesi che difendevano la città. Dal momento che Genova aveva rifiutato di arrendersi, le truppe imperiali furono autorizzate a saccheggiare la città dopo la caduta.

Sesia[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia del Sesia.

Marsiglia[modifica]

L'assedio di Marsiglia (agosto-settembre 1524) venne condotto da un esercito del Sacro Romano Impero sotto il comando di Carlo di Borbone (che aveva da poco tradito Francesco I) e Fernando Francesco d'Avalos, contro i francesi che difendevano Marsiglia. Anche se d'Avalos saccheggiò pesantemente la campagna circostante, non riuscì a prendere la città e, dopo l'arrivo dei rinforzi francesi, abbandonò l'assedio nel mese di settembre.

Pavia[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Pavia (1525).

Guerra della Lega di Cognac[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra della Lega di Cognac.

Roma[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Sacco di Roma (1527).

Napoli[modifica]

Landriano[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Landriano.

Firenze[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Firenze.

Gavinana[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Gavinana.

Guerra d'Italia del 1542-1546[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra d'Italia del 1542-1546.

Perpignano[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Perpignano (1542).

Muros[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Muros (1543).

Nizza[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Nizza (1543).

L'assedio di Nizza fu posto nell'agosto 1543, nel corso della guerra d'Italia del 1542-1546, quando un esercito franco-ottomano attaccò ed espugnò la città imperiale di Nizza.[5]

Düren[modifica]

Ceresole[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Ceresole.

Serravalle[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Serravalle.

St. Dizier[modifica]

L'assedio di St. Dizier venne posto nel 1544, nel corso della guerra d'Italia del 1542-1546, quando un esercito del Sacro Romano Impero, al comando di Carlo V, attaccò la città francese di St. Dizier all'inizio della sua Campagna di Francia. L'assedio era già in corso quando lo stesso Carlo V arrivò con un esercito di 14 100 uomini (compresi 1 600 genieri) il 13 luglio. Il giorno dopo, un comandante imperiale, René di Chalon, principe di Orange, fu colpito da parte dei difensori, e morì il giorno dopo con l'imperatore al suo capezzale (il suo il titolo e le terre andarono poi al suo famoso cugino, Guglielmo il Taciturno). Il 23 luglio avamposti francesi vicino alla città assediata vennero invasi, ma un esercito francese sotto il comando del Delfino di Francia Enrico mantenne una posizione di osservazione a Jalons. Il 17 agosto la città si arrese. Carlo decise di non attaccare l'esercito del Delfino e invece andò a premere su Soissons.

Lagny-sur-Marne[modifica]

Montreuil[modifica]

Prima battaglia di Boulogne[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Assedio di Boulogne (1544).

Seconda battaglia di Boulogne[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Secondo assedio di Boulogne.

Solent[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia del Solent.

Bonchurch[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Bonchurch.

Beachy Head[modifica]

Guerra d'Italia del 1551-1559[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra italiana del 1551-1559.

Mirandola (1551)[modifica]

Metz[modifica]

Marciano[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Marciano.

Renty[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Renty.

St. Quentin[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di San Quintino.

Gravelines[modifica]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Gravelines (1558).

Note[modifica]

  1. Baumgartner, Louis XII, 220.
  2. Baumgartner, Louis XII, 220; Norwich, History of Venice, 421. Baumgartner diede 8 000 come stima minima, mentre Norwich diede 15 000.
  3. Guest, Ken, and Denise Guest, British Battles, p. 80
  4. Guest, Ken, and Denise Guest, British Battles, p. 85
  5. Arnold, Renaissance at War, 180; Blockmans, Emperor Charles V, 72–73; Oman, Art of War, 213.

Bibliografia[modifica]

  • Arnold, Thomas F. The Renaissance at War. Smithsonian History of Warfare, edited by John Keegan. New York: Smithsonian Books / Collins, 2006. ISBN 978-0-06-089195-4.
  • Baumgartner, Frederic J. Louis XII. New York: St. Martin's Press, 1994. ISBN 0-312-12072-9.
  • Blockmans, Wim. Emperor Charles V, 1500–1558. Translated by Isola van den Hoven-Vardon. New York: Oxford University Press, 2002. ISBN 0-340-73110-9.
  • Hackett, Francis. Francis the First. Garden City, NY: Doubleday, Doran & Co., 1937.
  • Francesco Guicciardini, The History of Italy. Translated by Sydney Alexander. Princeton: Princeton University Press, 1984. ISBN 0-691-00800-0.
  • John Julius Norwich, A History of Venice. New York: Vintage Books, 1989. ISBN 0-679-72197-5.
  • Charles Oman. A History of the Art of War in the Sixteenth Century. London: Methuen & Co., 1937.
  • Phillips, Charles and Alan Axelrod. Encyclopedia of Wars. Volume 2. New York: Facts on File, 2005. ISBN 978-0-8160-2851-1.
  • Taylor, Frederick Lewis. The Art of War in Italy, 1494–1529. Westport: Greenwood Press, 1973. ISBN 0-8371-5025-6.

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